Stangata sui farmaci per chi supera 35mila euro di ISEE: ecco chi dovrà pagare

Esistono delle restrizioni vigenti in Italia che dipendono spesso dal valore dell’ISEE, un elemento che incide su tutte le agevolazioni che lo Stato Italiano consentirebbe di ottenere e sfruttare se questo si mantenesse al di sotto di una soglia minima. È il caso anche dei farmaci, per i quali chi ha un ISEE superiore ai 35 mila euro annui noterà delle modifiche in termini di sconti e riduzioni al momento dell’acquisto.

Da alcune settimane si è iniziato a percepire un certo disagio da parte di alcuni pazienti in particolare che, recandosi in farmacia per il consueto acquisto dei farmaci con ricetta rossa, si sono trovati a pagare importi elevati per farmaci che prima beneficiavano di sconti anche a causa della loro patologia. La situazione, invece, dal primo gennaio 2025, è cambiata significativamente.

Si tratta di una misura che al momento sembra riguardare solo l’Emilia Romagna, ma che potrebbe diffondersi rapidamente in tutta Italia, causando disagi notevoli nel rapporto tra sanità e pazienti, questi ultimi sempre più preoccupati dalle prospettive sfavorevoli di un sistema che ormai mostra delle lacune. Approfondiamo la questione.

Chi sarà interessato dalla nuova misura

Ad essere interessata sarà l’intera porzione della popolazione emiliana con un ISEE superiore ai 35 mila euro annui, con l’obiettivo di colmare un deficit di bilancio pari a 200 milioni di euro, ma andando purtroppo a intaccare un aspetto estremamente delicato, come la salute dei cittadini italiani. Si presume quindi che i cittadini più benestanti possano far fronte a questo cambiamento.

Ma la realtà è che questa fascia di popolazione non è del tutto tutelata, anzi si tratta di una fascia troppo ampia per poterla definire come più benestante e quindi economicamente con una situazione più stabile; mentre rimangono estremamente protetti tutti coloro che hanno un ISEE basso ed esenzioni certificate e consolidate da malattie croniche.

Abbiamo anche detto che al momento la questione sembra limitata esclusivamente alla regione dell’Emilia-Romagna, dove la mobilitazione dei CAF si è subito manifestata, mostrando un atteggiamento di grande attenzione per i pazienti che si sono ribellati di fronte a una decisione che considerano assolutamente impopolare, e che, se efficace, potrebbe essere presa come esempio anche in altre regioni italiane dove la questione del bilancio è particolarmente critica.

Quali sono le conseguenze economiche e sociali

Quindi, si creano nuovamente in Italia delle differenze sostanziali tra le varie fasce della popolazione, evidenziando una fragilità del sistema sanitario che non riesce a gestire ovviamente le carenze di denaro che non sono assolutamente ed unicamente attribuibili al fattore farmaci. In questo modo si impone di pagare integralmente farmaci davvero importanti, spesso anche salvavita a persone che purtroppo economicamente risultano con un ISEE alto, ma non possono competere con chi in Italia vive nell’agio.

Senza considerare il fatto che i farmaci spesso, in relazione alle varie problematiche di salute, possono essere indispensabili; quindi non c’è possibilità di scelta se non quella di acquistarli, nonostante l’aumento dei costi. A questo punto, si assisterà progressivamente a un lento declino economico delle famiglie, che dovendo affrontare spese aggiuntive avranno maggiori difficoltà a gestire le spese della propria famiglia.

Si sta a questo punto valutando la possibilità di risolvere la questione in altro modo. Se ci si riflette, esistono sempre delle soluzioni che si possono valutare in base alla scelta anche di farmaci che contengono le stesse componenti ma per i quali cambia solo il nome, e che ovviamente hanno anche un costo decisamente inferiore più sostenibile da affrontare.

Reazioni e polemiche

Come detto, le reazioni della popolazione non si sono fatte attendere perché risulta assolutamente inaccettabile che, al fine di risanare il bilancio della spesa pubblica, i fondi vengano recuperati a discapito della sanità. E a questo ha corrisposto anche la reazione delle associazioni dei consumatori e dei sindacati che non considerano per niente positivo quanto si sta verificando in Emilia-Romagna.

Da parte del governo invece sembra esserci il totale silenzio, in attesa anche molto probabilmente di capire come agire, ma consapevoli anche che il debito pubblico di una Regione potrebbe influire negativamente sul resto dell’Italia. Se poi questo parte proprio da una zona come quella in cui si trova l’Emilia-Romagna, la faccenda diventa anche più complicata da risolvere.

Fatto sta che in ogni caso la questione sanità in Italia è argomento di dibattito da sempre, perché non si trovano soluzioni che possano, diciamolo chiaramente, andare a smuovere la sensibilità di quanti non riescono a comprendere la forte situazione di disagio che vivono i pazienti di fronte a situazioni di grande incertezza in tal senso.

Preparati al cambiamento

Ovviamente, il peggio sembra essere dietro l’angolo e questo bisogna saperlo nel dettaglio anche per capire come fronteggiarlo e affrontarlo con la consapevolezza di capire come poter risolvere il problema. Quella che sembra essere la soluzione più immediata è optare per farmaci similari, che non portino nomi altisonanti ma che allo stesso tempo non facciano perdere capitali.

In primis, cerca di capire qual è il valore del tuo ISEE che diventa indispensabile anche per capire quale potrebbe essere alla fine la tua situazione se questo stato di cose alla fine arrivasse a colpire anche la tua Regione di appartenenza emulando la scelta portata avanti dalla regione dell’Emilia Romagna

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