Il Festival si svolgerà in più fasi:
– i giorni 8-9-10, presso la Sala Alessandrini, sul tema “Donne al lavoro”;
– il giorno 15, presso l’Aula Magna dell’Università, per le scuole, sul tema della violenza contro le donne;
– il giorno 16, presso la Sala Alessandrini, sul un duplice tema: la violenza contro le donne (il mattino) e l’impegno sociale delle donne (pomeriggio).
Il Festival sarà aperto venerdì sera, alle ore 21, da due donne particolarmente affermate: una imprenditrice (tra le 100 donne più influenti in Italia, a livello imprenditoriale, per il suo impegno in campo sociale) e una ricercatrice.
Proseguirà il mattino del sabato con la presentazione del libro che ha raccolto l’intera indagine e il pomeriggio con alcune testimonianze positive di donne che si son realizzate a livello professionali, anche in campi da sempre riservati agli uomini.
La domenica mattina, poi, si farà una riflessione complessiva sul tema grazie agli interventi di una docente universitaria (Università di Pavia) e di un’esponente sindacale da cui emergeranno indicazioni sulla strada da percorrere.
Modalità comunicative: oltre a delle relazioni, vi saranno interviste (a cura delle giornaliste Greta Mariani e Sabrina Grilli e del giornalista Giovanni Bassi), video, slide e momenti musicali (con performance corali e infividuali).
Commenti
Tutto è nato da un corsista che ha frequentato la nostra “Scuola di educazione all’economia”: è lui che ha lanciato l’idea addirittura due anni fa e che noi, a nostra volta, l’abbiamo inserita un anno fa nella programmazione, come seconda fase, del nostro corso di quest’anno.
Un’idea perfettamente in sintonia con lo spirito con cui abbiamo fondato detta Scuola: non solo per offrire strumenti per conoscere il mondo di oggi (di cui l’economia è parte preponderante, nel bene e nel male), ma anche per verificare eventuali ricadute sul nostro territorio.
E in effetti l’idea ha già prodotto qualcosa di estremamente rilevante: la prima indagine sull’occupazione femminile nel nostro territorio (con un’attenzione particolare alla sua “qualità”), almeno per profondità e estensione, della nostra storia repubblicana.
Un buon risultato.
Sarà da lì che dovremo partire per aprire dei percorsi operativi.:
Questa sera si apre il Festival sull’occupazione femminile lanciato dalla nostra Scuola di educazione all’economia.
Ci auguriamo tutti che sia un’occasione di grande riflessione sullo stato dell’arte e un punto di arrivo per studiare delle misure che tendano a migliorare sia la quantità che la qualità del lavoro delle donne.
Leggevo non molto tempo fa una dichiarazione secondo cui se il livello occupazionale delle donne in Italia dovesse raggiungere quello della media europea, non avremmo per nulla bisogno di importare immigrati (mi riferisco agli immigrati regolari). Forse è esagerato, ma sarebbe comunque un grande passo in tale direzione.