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FRANCESCO TORRISI

Chiare fresche dolci acque

Data: 27 Oct 2021
Ora: 15:30 - 16:30

Città: Crema (CR)
Luogo: UNICREMA

Biglietto: N

Note:
Sede Univresità ex Olivetti

Di seguito l’abstract della Lectio del prof. Adriano Tango, non perdetela! Chiare, fresche et dolci acque… ma dove siete finite? Ė la domanda che mi posi leggendo il primo libro sui conflitti causati dalla siccità quindici anni fa, quesito che non trovò risposte soddisfacenti alle domande poste a presunti esperti, ed ecco quindi il frutto

Di seguito l’abstract della Lectio del prof. Adriano Tango, non perdetela!

Chiare, fresche et dolci acque… ma dove siete finite?

Ė la domanda che mi posi leggendo il primo libro sui conflitti causati dalla siccità quindici anni fa, quesito che non trovò risposte soddisfacenti alle domande poste a presunti esperti, ed ecco quindi il frutto di studi in merito. Studi tanto più opportuni dato il cambiamento climatico con i suoi effetti opposti: dalle desertificazioni alle trombe d’aria e inondazioni.

Nel contesto del piano di lavoro UNI-Crema dell’anno il tema si pone come approfondimento delle criticità determinate dal problema demografico (strettamente connesso alle epidemie).

La trattazione parte dal significato dell’acqua nella storia delle culture d’occidente e d’oriente. Ci addentriamo quindi sulle peculiarità della molecola acqua, tali da consentire la vita, sulle ipotesi di vita basata su altre basi chimiche (almeno fantasiose), e quindi sulle peculiarità del pianeta terra, che consentono al globo di trattenere l’acqua al suolo, invece di lasciarla evaporare nello spazio come altri corpi celesti.

Si traccia quindi un bilancio dello stock d’acqua del pianeta, della sua componente dolce, di quanta di questa è disponibile direttamente per gli usi umani.

Il discorso passa quindi ai consumi, e dall’analisi emerge quanto sia illusorio, ma direi mendace, che il risparmio individuale domestico del cittadino possa risolvere le carenze del prezioso elemento, ma quanto d’altra parte egli possa agire in base a scelte che influenzino le strategie di produzioni alimentari e industriali. Fortunatamente in tali settori sono in corso studi per il risparmio d’acqua, ma resta un divario disponibilità-richiesta che dipende in gran parte dai nostri “appetiti”.

D’altra parte il fabbisogno è attualmente soddisfatto dall’estrazione dell’acqua con tecniche inedite, ma non prive di effetti dannosi, che iniziano a vedersi anche a livello territoriale.

La trattazione entra quindi nel ciclo dell’acqua lì dove è maggiore, e sempre più sarà, il consumo per usi civili: la città.

L’urbanistica in tutto il mondo, sia pur per ora in città pilota, si sta evolvendo in base al fattore acqua secondo un principio di resilienza urbana, che risponde ai seguenti obiettivi:

– Alleggerimento della rete fognaria da piogge torrenziali e esondazioni

– Riserva d’acqua

– Purificazione delle riserve idriche e riciclaggio

– Mitigazione climatica

Esempi di opere già in atto sono quindi illustrati: Rotterdam, Copenaghen, New Orleans, Barcellona, Berlino (su progetto di Renzo Piano)…

Seguono esempi legislativi e carte di intenti italiani a livello statale, regionale, cittadino, e sui primi passi concreti mossi.

Il discorso viene quindi portato a livello locale con ipotetici progetti attuabili nella città di Crema, per farla tornare una “città spugna” secondo l’attuale definizione, specie mediante l’utilizzo di aree dismesse e misto di impianti sportivi. Non manca tuttavia un esempio già attuativo territoriale: una conversione d’area realizzata lo scorso anno in conformità a quanto fatto nella città di Saragoza, con ben più alta spesa nella città spagnola per correggere un errore di urbanizzazione del passato.

Questo per il momento penso sia il senso dello studio: mentre l’agricoltura e la zootecnia territoriali già soffrono di sete, per l’urbanistica, a parte i danni portati dalle nuove tempeste a carattere tropicale, non siamo ancora all’emergenza, ma le scelte prossime, specie edilizie, devono tener conto delle nuove esigenze, anche nel privato, ed evitare gli errori che si stanno facendo sotto i nostri occhi nell’edilizia pubblica.

Questo studio è quindi utilizzato per evidenziare prerequisiti e criticità riscontrati lì dove le Amministrazioni già si sono attivate: know-how – costi – consenso civico.

La maturazione delle posizioni del cittadino deve quindi precedere l’aspetto attuativo.

FRANCESCO TORRISI

21 Ott in

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