Lo scetticismo e l’abitudine ormai consolidata alla ricerca di nuovi stimoli spettacolari, sensazionali e giganteschi (quali i mezzi di comunicazione di massa si affrettano a garantirci), tende a far rimpicciolire il nostro occhio e la nostra acutezza visiva. Nella vita quotidiana l’attenzione per le sfumature e i dettagli si attenua, forse anche perché il mondo in cui viviamo ha ormai raggiunto un tale grado di complessità che si impone, da parte nostra, una cernita e una semplificazione dell’immensa mole di informazione e stimoli che riceviamo. […] Due dimensioni che sembrano appunto andare irrimediabilmente appiattendosi sono quelli della storia e della festa. Il fatto che molta cultura pubblicistica culturale verta su questi argomenti non è ancora un argomento a favore della loro sopravvivenza.
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