“Divertissement…”: non trovo altra parola più appropriata per definire questo lavoro. “Giunto a vegliarda età”( come direbbe l’autore de’ Il nome della rosa) mi è venuta la voglia di costruire storie, più o meno credibili, partendo da documenti autentici. Questo e’ il secondo di questi scritti dopo ” Quel pasticcio brutto di vicolo Sala”.
Spero che altrettanto divertimento, come l’ha avuto l’autore, l’abbia ugualmente il lettore. O per lo meno non ne rimanga scandalizzato per la modestia del racconto, o annoiato per la sua banalità. Se proprio si volesse trovare qualche merito storico a questi scritti (cosa non obbligatoria) si potrebbe pensare che è stata buona cosa liberare i documenti da qualche polveroso scaffale!
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