- Sabato 18 dicembre 2021 alle ore 16, presso la Sala Agello del Museo Civico di Crema, piazzetta Winifred Terni De Gregorj 5, si inaugura la mostra
” BIANCO NERO ”
delle artiste della nostra città di Crema:
Marialisa Leone, Anna Mainardi, Maria Antonietta Rossi
Parole di Silvia Merico, studiosa d’arte
Al pianoforte Enrico Tansini
Sarà presente l’Assessora alla Cultura Prof.ssa Emanuela Nichetti
Domenica alle ore 16 performance: LABIRINTO, il tappeto di Maria Antonietta Rossi verrà steso. I presenti potranno tagliarne dei frammenti autenticati dall’artista, con l’invito a offrire un libero contributo per Emergency in ricordo di Gino Strada.
Alla chitarra Eleonora Pasquali.
La mostra rimarrà aperta dal 18 dicembre 2021 al 9 gennaio 2022.
Orari apertura: da martedì a domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18
Conosciamo in modo reciproco i nostri tre mondi immaginativi, i nostri linguaggi espressivi si sono tante volte incontrati in luoghi di mostre.
Mai abbiamo pensato di avere in comune qualcosa oltre la passione per l’arte, del
mettere le mani nella materia, nelle carte, nei colori.
Mai avevamo guardato intenzionalmente ai nostri lavori per quell’aura luminosa che li caratterizza, anche se la percepivamo inconsciamente.
E un giorno in modo inaspettato, forse come esito di un raccoglimento che i tempi del
presente ci hanno portato a vivere, è apparsa in tutta la sua evidenza una qualità delle
nostre opere che non è solo cromatica.
È che i nostri occhi hanno colto nel profondo l’immateriale e potente presenza di tenebra e luce. Nelle nostre opere il Bianco e il Nero dispiegano dialoghi infiniti.
Si attenuano nell’incontro, là dove si realizza la perdita della definizione, lasciando spazio allo stupore del mistero.
Marialisa Leone
Anna Mainardi
Maria Antonietta Rossi
La mostra si svolgerà nel pieno rispetto delle normative anti Covid-19
L’ingresso è libero
Commenti
Commenti? E che vorresti commentare, verrebbe da dire! Spazio all’applauso e basta? Troppo rumoroso, invece il bianco e nero è onirico, molto più del colore, suadente. L’arte di chi espone fascinosa. Ho detto troppo.
Bianco nero è un doppio colore molto signorile; e la Juventus, sono gli Armani del pallone, e fanno frinire d’invidia tutti gli altri, compreso chi scrive, che un giorno leggendo uno scritto di Giovanni Arpino dedicato alla Torino operaia, pur invidiando tanto l’eleganza bianconera della Juve, diventò tifoso del Torino di Junior, Zaccarelli, e quello, cremasco, piu’ brocco dei fratelli Ferri.
Una bella storia dare un titolo così a una mostra di artiste; anche se le cose si sovrappongono; e oltre l’eleganza juventina, Bianco Nero, era, e forse è ancora, un bimestrale di cinema del Centro Sperimentale di Cinematografia romano, diretto da Fernando Di Giammatteo.
E bianconero è anche il manifesto del “Noirfestival” di cinema, che finisce oggi a Milano. Proiezioni e incontri gratis in varie sedi. Ieri, un bel film di un serbo, credo serbo, girato in Canada, parlato in spagnolo e francese, sottotitoli in inglese e italiano. Drunken birds (uccelli ubriachi). Poi, un film britannico sul cinema horror, sanguinolento, ma curioso, “Censor”. Una rassegna così a Crema non la faranno mai. Le sciure cremasche andrebbero a protestare dal Vescovo: reverendo, che sconcezze che fanno a Crema! E poi non ho capito niente! Intervenga!
E’ l’annuncio di una mostra d’arte che vede protagoniste tre donne cremasche. Si va alla sala Agello, si guardano le opere e si lascia che ….operino! Buona mostra.
Come cantava DeGregori? …..e non c’e’ niente da capire ……
Ho potuto godere proprio oggi di questo itinerario tra opere d’arte. Un percorso a due colori estremamente piacevole, rilassante alla vista, dove oggetti e materiali naturali o di uso comune sono stati interpretati in maniera originalissima.
Significati profondi, a tratti mistici, mi hanno accompagnata per tutta la durata della visita.
Ognuno di noi è un po’ bianco e un po’ nero, ma è proprio dal connubio di questi due aspetti che nasce la nostra unicità. Le artiste sono state davvero brave a regalarci questo senso di familiarità con il nostro mondo interiore.
Se avessi potuto, mi sarei portata a casa una vecchia porta in legno trasformata in un’opera d’arte da una delle tre artiste: superlativa! Andate a vedere!
Commentare in movimento, aggirandosi fra la bellezza, incrociando le autrici, e magari senza sensi di colpa, perché si disturba, parlar d’altro con qualcuno, come fosse una piazza che non si frequenta da un po’: una bella differenza dall’ordine compatto di una presentazione, tutti seduti in fila, frontalmente, e gli eletti che parlano, a volte pontificano, dal palco, e il pubblico a cercar di capire, almeno quel tanto per sapere se ne è valsa da pena di esserci e cosa si racconterà fuori, nelle case.. Perché lo spettacolo è lì, su quel palco, invece in un pomeriggio come quello di ieri è chiunque sia convenuto un centro di attrazione, ma riflettente per gli altri una sua prospettiva di quanto vede esposto, a volte tocca.
BIANCO NERO. Una metafora del contemporaneo. Questa nostra mostra che si è prolungata lungo l’arco di tutte le vacanze ci ha riempito di gioia e di incontri. In tempi non facili abbiamo ricevuto tanti segni di gratitudine, e questo ci rende felici.
Abbiamo imparato che
l’arte può trasformare la sua qualità individuale in qualcosa di molto generoso.
Tanti i visitatori. Anche i piccoli hanno portato sogni ed entusiasmo tra le opere facendosi appassionare dal gioco del LABIRINTO.
Vogliamo ringraziare tutte le persone, e sono più di 50, che hanno tagliato fino all’ultimo frammento il LABIRINTO, il tappeto opera di Maria Antonietta Rossi, e hanno scelto la loro parte di opera lasciando una offerta.
La raccolta di 820,00 euro è stata interamente consegnata agli amici di Emergency con il nostro pensiero che si collega alla condizione dolorosa delle donne afgane e dei loro figli.
Non saremmo arrivate qui senza il concorso e il sostegno di meravigliosi amici. Silvia Merico, Enrico Tansini, Eleonora Pasquali, Luca Galleri, Cecilia Geroldi.
Con voi una bellissima avventura. Grazie.
Marialisa Leone
Anna Mainardi
Maria Antonietta Rossi
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