Mi è capitata sotto gli occhi questo sito https://wid.world/country/italy/ che evidenzia l’andamento dei gap nelle disagguaglianze economiche nelle varie economie mondiali.
Per l’Italia loro riportano questo grafico: il 10% dei più ricchi accumulano il 32,5% mentre il 50% più poveri neanche il 20% del prodotto interno lordo . Ma dal 1980 ad oggi i più ricchi sono passati dal 23% al 32,5% ! Che dire?!
Commenti
l problema è grave, e i ricchi non avvertendo il freddo non si accorgono che ricadrà su d loro il crollo, in tempi
non prevedibili, ma uno dei tanti della storia.
Non che io mi ritenga un cittadino non benestante, ma avendo tanto sudato e rischiato…
Mi viene in mente “Piccol è bello”, un classico della sinistra anni 70. Schumacher, l’autore, non il già pilota, dava una formula magica di equità: uno a tre. Vuol dire che chi ha di più non deve superare chi ha di meno fuori da questo rapporto. Io ci sto dentro, nei limiti del terzo segmento, ma quelli “incommensurabili”? La risposta dei liberalisti di allora era grosso modo: “Ma che differenza fa se i capitali sono intestati al commendator Rossi o alla multinazionale XY…?” Sarebbe anche vero, visto che Rossi dorme in un solo letto e mangia con una sola bocca, o quasi. Si diceva anche che l’appiattimento disincentiva la libera iniziativa creando povertà. Può essere, ma quando la diseguaglianzza diventa sistema, e il sistema è autoalimentante senza sforzo né capacità individuale, qualcosa non quadra.
Non voglio scrivere un trattato, ma in estrema sintesi il denaro non può esser figlio del denaro, ci vuole la fatica e l’inventiva, e la capacità, e il rischio… poi vediamo se è legittima una ricchezza fuori misura! Scusate la tirata, meglio forse alsciare il tema a padron Piero, come affettuosamente chiama Franco il nostro ideologo degli albori.
Io temo, Adriano, che prima o poi ci scoppierà una vera e propria bomba sociale: allora sì che tutti apriranno gli occhi di fronte alle crescenti disuguaglianze sociali. Come è possibile tollerare che i giganti del web accrescano i loro profitti del 200%-300% e tante categorie economiche e di lavoratori sprofondino nella miseria?
Vedo un itreccio significativo fra i temi, mmolto bene. In particolare il mio ultimo e quello di Giorgio potrebbero essere interfacciati da questa citazione, che traggo dal libro recensito: “profezia di Schumpeter: “Marx sbagliò nella diagnosi del modo in cui la società capitalistica sarebbe crollata; non sbagliò nel predire che un giorno crollerà.” E destra e sinistra non c’entrano! C’entra solo il buon senso, scansare le catastrofi, o almeno ridurle di dimensioni.
Tempo fa un americano, un signore assai ricco, imprenditore non zeppo di debiti come Trump scrisse un’editoriale per “The New York Times” chiedendo di pagare più tasse, che si aumentasse la tassazione negli USA agli straricchi come lui. Niente da fare. Gli ultrapoveri che adorano gli straricchi e li vogliono dediti alla lussuria, a girare intorno alla fontana della piazza della cittadina con la Ferrari, o il modello più costoso sul mercato, il più delle volte votano partiti protettori dei straricchi poco tassati. E la storia vergognosa di disuguaglianze ormai croniche continua.
Dire poi che il capitalismo prima o poi crollerà, è una storiella che ascolto da quando ero piccolo. Ma circolava, questa storiella stupida già da prima. Sono le storture del capitalismo il guaio, e il socialismo democratico le ha evidenziate. Poi è arrivata la voga del liberismo e ha aggiunto altre storture. Ma il capitalismo sopravviverà. È un po’ come il cattolicesimo; è elastico; perdona e resetta i peccati, anche se ne hai fatte di cotte e di crude.
Lo sanno bene i falsimoderati che sono la stirpe peggiore; che oggi ammiccano al governo italiano per puro scambio di favori, salvare l’azienda di famiglia costruita nel modo ben raccontato in un libro di Peppino Fiori “Il venditore”, e resettare il ricordo della peggiore classe dirigente della storia patria, come ricorda un bravo giovane giornalista, Stefano Feltri. E farla franca come sempre.
da Micromega 18/Nov – Maso Notarianni :
“…..Secondo Forbes, la rivista dedicata ai ricchi, nel mese di marzo i miliardari erano 2.095, 58 in meno dell’anno prima. In aprile, UBS confermava il trend in discesa, con “solo” 2.058.
Ma poi sul virus c’è chi ha cominciato a fare immense fortune: al 31 luglio scorso, i miliardari erano diventati 2.189, persino uno in più del 2019. 131 persone sono diventate neomiliardarie in soli quattro mesi. E oggi Forbes ci dice che i miliardari son diventati 2.281, di cui 41 in Italia.
Ma chi si è arricchito? Il rapporto UBS ci dice che gli imprenditori del settore sanitario, tecnologico e industriale sono quelli che hanno avuto le prestazioni migliori. La ricchezza degli imprenditori farmaceutici è cresciuta del 50,3 percento (circa 660 miliardi di dollari), quella di chi utilizza la tecnologia, la rete, l’e-commerce è cresciuta del 42,5 percento…………il rapporto di UBS mette a fuoco è poi quello della beneficenza fatta dai super-ricchi. Pur avendo donato come mai nella storia, i 209 multimiliardari generosi hanno distribuito solo 7,2 miliardi di dollari (più o meno 6 miliardi di euro) per sostenere la lotta al Coronavirus. Parrebbero tanti, ma sono appena lo 0,068 percento delle loro ricchezze……..”
Come dire? Piove sul bagnato! Sia nel bene che nel male? Non è mica giusto è…….
Il mio amico V. dal quale ho tratto la notizia sopra, me l’ha commentata così:
“il virus colpisce tutti, indistintamente; siamo tutti sulla stessa barca; il destino è uguale per tutti; o ci salviamo tutti o non si salva nessuno; siamo tutti fratelli… e via cazzeggiando!
hem!
I miliardari, o milionari piacciono perché fanno sognare. Lo ha capito bene Berlusconi che ha impostato le sue televisioni su questo assunto e ci ha lavorato con le sue televisioni e i suoi dipendenti tra cui gli è sfuggito Enzo Biagi, che provò a contattare con un assegno in bianco. La moglie di Biagi ricorda la visita del Cavaliere, che generoso come sempre ha sempre ambito avere i migliori a fargli da sponda senza badare a spese. Oggi si direbbe: comportamento strategico. Ma quella volta non funziono’. Poco male, per lui. Alla fine ha avuto ragione il Cavaliere, il suo pensiero è diventato patrimonio di molti politici giovani, poi capi di partito, di vari partiti. E il sogno di tanti, oggi, oltre non essere infettati dal Covid è poter mostrare e guidare un Suv potente, almeno un Suvino, per far bella figura e guadagnare il rispetto dei poveri. Perché i poveri si azzuffano fra di loro, ma rispettano, oggi, il lusso dei ricchi.