Buongiorno
I lavori per realizzare le opere previste nel progetto C.RE.M.A. 2020 sono iniziati, molto bene.
Realizzazione di un HUB, car sharing, bike sharing, charging hub, smart mobility e altro. Devo tornare a lezione di inglese. Per i nostri ragazzi il problema non sussiste, qualcuno parla e scrive in inglese, purtroppo parlano e scrivono in “ITAGLIANO”.
C.RE.M.A. 2020 sarà una capsula di resina su un dente marcio: il servizio ferroviario.
Per rimandare l’acquisto di nuovi treni hanno spostato l’attenzione su un altro problema, manca il secondo binario. Per la nostra sicurezza deve essere realizzato prima.
Alloni non è stato in grado di sostenere in regione una trattativa per realizzare un servizio indispensabile per il nostro territorio, ma questo si capiva dalle prime dichiarazioni.
Adesso papabile per la regione si presenta Piloni.
Mi domando che esperienza e capacità può avere in una trattativa, un altro incapace che cerca un posto di lavoro e lo stipendio sicuro?
Rifacciamo i conti della serva sui costi delle due soluzioni:
Progetto pubblico
Lavori previsti: un sottopasso ferroviario veicolare, un sottopasso ferroviario pedonale e il raddoppio dei binari. Numero treni utilizzati minimo due.
Mio progetto
Lavori previsti: un sottopasso stradale pedonale, due cavalletti di FE per i terminal, una piattaforma, non serve il secondo binario. Numero treni utilizzati due.
Alloni sosteneva che il mio progetto, oltre che irrealizzabile, sarebbe costato molto di più, naturalmente non è mai stato discusso in regione. L’ingegnere Luigi Legnani AD di Trenord S.r.L. che mi ha ricevuto nel proprio ufficio riteneva la mia proposta fattibile ed economicamente vantaggiosa.
Pendolari abituatevi alla tratta “Crema –Lodi con Bus, Lodi –Milano con il treno” e dimenticatevi della nostra stazione la useranno come dormitorio per chi sbarca sulle nostre coste.
Che tristezza.
Qui la prima pagina del 31 gennaio 2014 di www.inprimapagina.com che riporta la proposta nel dettaglio (tutti i diritti riservati ai legittimi proprietari):
Commenti
Buongiorno, sarebbe possibile vedere un semplice disegno che riesca a spiegare meglio la soluzione da Lei proposta? Se si riuscisse a scardinare il mito del “secondo binario” si potrebbero fare passi in avanti …
grazie
Marco Degli Angeli
Il nostro amico Bolzoni l’ha resa nota in tutti i modi, ma niente: colpevole dei reati di intelligenza e coraggio!
Se i miei complimenti posono lenire minimamente…
Per il sig Marco
Il sig Tango può indirizzarla nella ricerca del progetto
Bolzoni
Per il sig. Bolzoni: Purtroppo ho cercato nel vecchio archivio ma non ritrovo il progetto, che a un incompetente come me sembrava valido! Forse i lavori di cambio di interfaccia hanno obliterato qualcosa. Se ci facesse riavere un link saremmo grati, per i lettori suoi sostenitori e come documento tecnico.
Romano Bolzoni, lei sfonda una porta aperta. Condivido parola per parola quello che ha detto e non vedo l’ora di capirci di più sul suo progetto. Anzi, Cremascolta potrebbe essere la vetrina che lo fa conoscere a quanti (come me) ne sono all’oscuro.
Anch’io, nella mia ignoranza … ferroviaria, mi sono interrogata spesso sull'”alibi” del secondo binario, visto che i treni sono due. Lei mi conferma che le mie perplessità erano fondate.
In tutti questi anni non sono stati neppure in grado di perorare la causa della macchina che vende i biglietti, che ormai c’è praticamente dappertutto. Non è che tutti quelli che prendono il treno a Crema vanno a Milano e/o hanno l’abbonamento. Ogni volta bisogna così rivolgersi a un’agenzia privata che si fa pagare (giustamente, non sono lì a fare beneficenza) la commissione oltre al prezzo FS. Un vero scandalo.
Io sono del tutto incompetente, Romano e Marco (ognuno gioca le carte che ha), ma auspico che intervenga chi ha seguito l’iter dei progetti e chi sta, in questo momento, operando per realizzare il sottopasso (credo sia l’assessore Fabio Bergamaschi).
Puoi rispondere tu, Fabio?
Gentilissimi, ho letto con attenzione il vostro scambio di opinioni ed intervengo con piacere per chiarire alcuni aspetti.
Il progetto di Romano muove da un’intuizione che potrebbe apparire geniale e che ha mosso la mia curiosità, ma ad un confronto con gli enti preposti (Regione ed RFI) é subito parso impraticabile. C’è interesse, infatti, a mantenere la continuità della tratta, senza creare un doppio terminal a Crema. E pure io credo che lo scenario più auspicabile per tutti sia un altro, ovvero quello di non inventarsi soluzioni troppo fantasiose, ma pretendere che a Crema come altrove si facciano valere gli standard di un servizio dignitoso. Questo è lo scenario delineato da un accordo tra Comune, Regione e RFI del 2016, che contiamo di aggiornare nel prossimo bimestre per anticipare i tempi di realizzazione del sottopasso veicolare e definire le fonti di finanziamento dello stesso. La sfida (che credo vinceremo) é quella di far contribuie economicamente Regione e RFI. Sarebbe un successone, perchè gli altri due sottopassi cittadini sono stati posti interamente sulle gobbe dei cremaschi. Nell’accordo già siglato e che aggiorneremo è già previsto che, parallelamente alla soppressione del passaggio a livello, RFI proceda con il PRG di stazione, la messa in sicurezza con realizzazione del sottopasso di stazione per il secondo binario, l’adeguamento del fabbricato viaggiatori al protocollo c.d. 500 stazioni. E’ previsto inoltre uno studio per realizzare il terzo binario, che creerebbe le condizioni per il famoso treno diretto con Milano, che però vedo più complesso (perché almeno tra noi diciamo la verità: abbiamo bacini di utenza incomparabili con altre tratte parimenti da potenziare).
Tutto questo succede domani mattina? No. I tempi non saranno brevissimi, ma il progetto Crema 2020 ha mosso le acque, eccome. E’ diventato la prima mossa del domino, che può sbloccare anche il comparto urbanistico delle aree dismesse a nord della ferrovia. La partita sarà lunga, ma è avviata ed i risultati arriveranno. In tal senso la definizione di Romano è vera in parte: Crema 2020 non è la capsula d’avorio ad un dente marcio, ma una carta in più, fondamentale, per pretendere coerenza da Regione ed RFI e rivendicare un servizio quantomeno dignitoso. Il dente è marcio, ma il proggetto di intermodalità può essere il principio della cura.
Qui si continua a parlare di “costruzione del sottopasso veicolare”, “soppressione del passaggio a livello”, “PRG di stazione”, ma intanto non ci sono i treni.
Credo bene che “abbiamo bacini di utenza incomparabili con altre tratte parimenti da potenziare”, visto che partire e arrivare da/a Crema con il treno è sempre stato un enorme problema (mi chiedo in che modo s’intende “rilanciare” la città) le persone si sono indirizzate verso mezzi alternativi. Ma se ci fossero più treni in moltissimi sarebbero ben contenti di lasciare a casa la macchina e, magari, anche di venderla. E’ statisticamente provato che ovunque funzionano i mezzi pubblici il trasporto su gomma diminuisce sensibilmente.
A volte ho persino l’impressione che i treni sulla linea Milano-Crema-Cremona siano rari e indecenti perché, altrimenti, i bus funzionerebbero di meno con pesanti ricadute economiche e occupazionali. Non riesco a spiegarmi in altro modo il fatto che la ferrovia cremasca sia rimasta ferma agli Anni ’70. Anzi, è peggiorata. Una volta, se non altro, potevi fare il biglietto in stazione prima di partire mentre adesso ti devi organizzare il giorno prima e pagare l’obolo a un’agenzia viaggi.
…..grazie della spiega, Fabio Assessore, che apprezzo in quanto documentata, ancorata alla realtà fattuale ed inquadrata in un più complessivo ambito programmatorio urbanistico.
La nostra attenzione al tema (che ci aveva visti coinvolti in prima persona, come blog, quando avevamo sollecitato e partecipato al “tavolo di lavoro” IMMOBILITà SU FERRO), continuerà, se possibile in modo ancora più attento, come credo (conoscendoti) sarà la tua, Fabio Assessore!
Buongiorno
Realizzazione secondo binario, ulteriore precisazione.
Elenco delle opere da programmare per realizzare il secondo binario sulla tratta Crema-Cremona
• Nuovo ponte ferroviario sul Fiume Serio, sul ponte attuale esiste un solo un binario
• Nuovo sottopasso S. Bernardino, progettato per un solo binario
Tutto questo non avverrà mai.
Concludendo, noi paghiamo lauti stipendi a persone non solo incompetenti ma che si prendono gioco anche di noi.
Poi con aria ingenua e serafica si chiedono perché le persone non vanno a votare
Non aggiungo altro.
….in argomento ritengo cmq utile, per chi si sta interessando del tema trasporti pubblici su ferro e no, rivedere quali gli obiettivi e le progettualità operative previste da “C.RE.M.A 2020” progetto approvato dal Consiglio Comunale del Comune di Crema, finanziato da Fondazione Cariplo e Regione Lombardia per un importo pari a 1,5 ML € nell’ambito del bando Emblematici Maggiori, nonché da Autoguidovie per un importo di 108.000 €, la cui realizzazione ha preso avvio nei giorni scorsi.
Di seguito il link per accedere al pdf: http://docplayer.it/15900799-C-re-m-a-2020-c-rescita-re-sponsabile-m-obilita-a-mbiente.html
Buongiorno
Risposta al post di Bergamaschi
Mi sembra di capire che se il mio progetto “fantasioso” fosse nato all’interno dell’amministrazione, quindi espressione della volontà politica del territorio, non avrebbe comunque prevalso sulle decisioni di RFI.
Questo significa che le politiche locali non contano a livello regionale e quindi ancora meno a livello nazionale. Male molto male.
Prevale la volontà dei non eletti, in questo caso il CDA di RFI che fa semplicemente i suoi interessi.
Nel tuo post esprimi più speranze che certezze nei futuri comportamenti di RFI.
Scrivi che i risultati arriveranno, che dobbiamo pretendere coerenza da regione ed RFI e rivendicare un servizio quantomeno dignitoso.
In altre parole C.RE.M.A. 2020 è un investimento che viene fatto nella speranza che RFI mantenga quanto dichiarato.
A questo punto presumo che non ci siano accordi scritti.
Molti anni fa con una delibera consiliare si decise di lottizzare le aree un tempo occupate dai bastioni delle nostre mura venete e autorizzare la costruzione di fabbricati.
Oggi molti reputano questa scelta insensata, forse anche allora un cittadino ha proposto soluzioni “fantasiose” ma come i fatti dimostrano non è stato ascoltato.
La vostra amministrazione si assume la responsabilità di accettare passivamente che la città di Crema venga separata irrimediabilmente dal suo viale e dal Santuario.
PS: In generale quando un’idea “fantasiosa” viene depositata si chiama “brevetto”
Cordiali saluti
R. Bolzoni
Esprimo brevemente il mio parere a caldo sulla proposta di Bolzoni, mi riservo di approfondire la questione prima di essere definitivo, magari con un post specifico, nelle prossime settimane.
L’idea di interrompere la tratta a Crema ha vari benefici: allevia la pressione sulle casse comunali, offre un’ottima soluzione per il traffico veicolare, consente di studiare un piano urbanistico locale di più largo respiro (dato che avanzerebbero parecchi “denari”).
Tuttavia, punto fondamentale, da il definitivo colpo di grazia alla linea ferroviaria Cremona-Treviglio-Milano, introducendo un’ulteriore “cambio” (quindi tempo d’attesa e moltiplicazione dei ritardi).
È fondamentale capire quali sono gli obiettivi regionali e comunali: se si sceglie di interrompere la linea, Crema diventa (non formalmente ma sostanzialmente) un capolinea; le fermate di Madignano, Castelleone, Soresina, Casal Buttano, Olmeneta vengono (sempre non formalmente ma neanche troppo) cancellate.
Dal commento di Bergamaschi sembra che la decisione sia stata differente, c’è da capire quali sono stati i motivi di questa scelta: c’è un piano di rilancio dell’intera linea? Come, secondo binario (nei sogni…)? Si vuole solo poter dire che la tratta Crema-Cremona esiste, anche se è ridicola? Si vogliono solo vendere biglietti a più persone avendo più fermate? Quanti usano il tratto Crema-Cremona, io scendo a Madignano ogni giorno, per me sarebbe comodo non cambiare a Crema, ma oltre a me si parla di quanti… il treno è praticamente deserto?
Prima di spendere milioni per l’intervento Crema 2020, cementificare qua e la con sottopassi, piattaforme, rotatorie ecc. è necessario avere risposte e progetti certi.
Stiamo lavorando per portare nelle prossime settimane approfondimenti sul tema ferrovia, sempre al centro del dibattito su CremAscolta, coinvolgendo più mezzi e soggetti possibili… stay tuned ; )
In effetti, hai ragione Mattia, quando si arriva alla fermata di Crema il treno si svuota. Ci sono letteralmente quattro gatti che proseguono il viaggio. La maggior parte dei non-cremaschi hanno l’auto privata che li aspetta alla “buca”.
Condivido anche la saggia affermazione prima di “cementificare qua e là con sottopassi, piattaforme, rotatorie ecc. è necessario avere risposte e progetti certi”. Non so se c’è da parte di chi pianifica una visione complessiva della città, ma, in caso affermativo non trapela. I due sottopassi esistenti, tra l’altro, San Bernardino e Santo Stefano, sono esteticamente orrendi e discretamente pericolosi. Non c’è due senza tre?
Provo a rispondere alle vostre sollecitazioni, partendo da una premessa, per Romano: il termine “fantasioso” non voleva essere dispregiativo. La fantasia, anzi, è essenziale per provare a risolvere i problemi, soprattutto quando persistenti come quello della nostra tratta ferroviaria. Sotto questo profilo il contributo è stato accolto con molto piacere e, ripeto, con curiosità. Tuttavia quello che intendevo dire è che credo che sia necessario ragionare in termini concreti e semplici. Concreti, nel senso di dover condividere la praticabilità della soluzione proposta con gli enti preposti. Semplice, perché Crema non chiede la Luna, ma anche solo un servizio con treni migliori e l’assenza della rottura di carico a Treviglio. In tal senso, se guardiamo alla proposta di Romano non solo da un punto di vista tecnico, ma anche politico, non ritengo che possa definirsi auspicabile. La rottura di carico della tratta che si creerebbe costituendo a Crema un terminal non solo impedirebbe la continuità di percorsi ritenuti fondamentali da RFI (per esempio per il trasporto merci, oppure per eventuale deviazione di traffico in caso di lavori su altre linee), ma costituirebbe per il territorio un appesantimento (forse insostenibile) nei collegamenti con Milano. Un soresinese o un castelleonese, per raggiungere in treno la metropoli, dovrebbero fare due cambi: uno a Crema e uno a Treviglio. Conosciamo il problema delle coincidenze, inoltre. Può definirsi incentivante per la mobilità su ferro, uno scenario del genere? Secondo me no. E poi non possiamo pensare a Crema caput mundi (anche se il cuore spesso ci induce a farlo), dove un regolatore del traffico ferroviario già molto disattento possa pensare di creare condizioni addirittura privilegiate, quasi più uniche che rare, per una città ed un territorio con scarso bacino, aumentando i costi di gestione, il personale, i mezzi.
Abbiamo un estremo bisogno di ordinarietà. Il problema della linea Cremona-Crema-Milano è l’assenza di normalità. Bastano treni decenti, garanzia di ben maggiore puntualità ed, auspicabilmente, il famoso diretto (senza rottura di carico a Treviglio) per mutare completamente lo scenario di riferimento, per offrire una mobilità soddisfacente, per rendere giustizia a chi fruisce del servizio ferroviario. C’è bisogno di questo, di stazioni più sicure e decorose e di intermodalità. Capisco bene come quest’ultima sia zoppa con il servizio ferroviario attuale ed infatti facciamo pressioni affinché Regione, RFI e Trenord facciano il loro dovere. Le competenze comunali sono limitate, come sapete. Ma facciamo la nostra parte. Il progetto di rilancio cui si riferisce Mattia non dipende dal Comune. A parole l’Assessore Regionale ha assunto degli impegni e costantemente vigiliamo affinché vengano rispettati.
Quanto alla “cementificazione”, trovo il termine estremamente inappropriato. Stiamo parlando di opere realizzate per rigenerare aree prevalentemente dismesse e certamente non verdi. L’unico sacrificio di verde avverrà in piazzale Martiri della Libertà, dove senza abbattimenti di alberi, sarà realizzata la velostazione, che occuperà un pezzo di giardino. Sacrificare un pezzettino di verde per realizzare un’infrastruttura a vocazione ambientale, per la promozione della mobilità ciclistica… Ed anzi sul piazzale della stazione verrà piantumata una decina di alberi in più.
Buonasera
Sono d’accordo che Crema non è l’ombelico del mondo ma è la mia città, il mio territorio.
Quando si pensa ad una possibile soluzione di un problema si deve conservare quanto più possibile dell’esistente dando contemporaneamente il migliore servizio al cittadino
CREMA È ANCHE IL VIALE DI S. MARIA E IL SANTUARIO.
Con la soluzione imposta da regione e RFI il viale e il santuario non saranno più tutt’uno con la città e solo questo impone una rigorosa riflessione.
Veniamo al nostro problema.
1) Soluzione con i due terminal:
• I NOSTRI PENDOLARI NON SUBIRANNO PIU’DISAGI CAUSA DISSERVIZI DI RFI
• Ogni ora – tempo max- un treno dedicato percorrerà la tratta (Crema – Cremona) andata e ritorno con le fermate previste attualmente nelle stazioni lungo il percorso
• Ogni ora – tempo max- un treno dedicato percorrerà la tratta (Crema – Treviglio) andata e ritorno con le fermate previste attualmente nelle stazioni lungo il percorso
• Di giorno le sbarre saranno sempre aperte permettendo il regolare scorrimento del traffico veicolare ciclabile e pedonale mantenendo legato il viale e il santuario alla città
• Non servirà il secondo binario perché i treni merci viaggeranno dalle 22,00 alle 04,00 quando non ci sono treni per viaggiatori quindi utilizzeranno il binario esistente.
• Il sistema terminal non inficia il probabile futuro terzo binario per la tratta Crema – Milano Centrale.
• Questa soluzione praticabile evita costi notevoli alle nostre casse comunali, alla regione e alla RFI
Cordiali saluti
R. Bolzoni
Affinché le persone interessate possano partecipare al dibattito ho inviato alla redazione la descrizione e l’illustrazione del progetto chiedendo di pubblicarla.
Ha ragione signor Bolzoni, prima di “separare” viale e santuario di S.Maria dalla città ci vorrebbe una riflessione profonda, la frittata quand’è fatta poi è fatta. Con il senno di poi, è stata una pessima idea anche quella di separare via Cadorna da San Bernardino, che era una vecchia frazione con un suo fascino ed è diventata un sobborgo tagliato fuori da tutto e privo d’identità. Spero di vedere al più presto il suo progetto.
Buongiorno
Ho rinviato il progetto con la descrizione alla redazione.
Attendo pubblicazione
Bolzoni
Non si tratta del link in coda a questo post? Chiedo a titolo personale
Quale link? non ne vedo
…… Romano, il link è in coda al tuo post, su in alto. Vacci che lo trovi! L’aveva aggiunto (quasi subito) a ….gentile richiesta, il solerte Mattia!
Poi, sull’onda di un “come eravamo natalizio”, ci metto anche questo di link:
http://www.cremascolta.it/archivio/index.php?option=com_zoo&task=item&item_id=1322&Itemid=101
Accadeva a inizio Novembre 2015!!!
Buongiorno
Trovato Grazie
Bolzoni