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IVANO MACALLI

SI’ NO’ NI’

SI’ NO’ NI’
La forza delle idee, non quando sono forti, ma quando chi le formula ne è convintissimo. Poi, giuste o sbagliate che siano, sulla scacchiera politica conta poco. Tra decisionisti e riflessivi, se spinti ad una decisione, vince sempre chi spinge. Intanto gli altri elucubrano, litigano, riflettono, fanno conti, altrimenti cade il governo, finchè i giochi politici si fanno chiarissimi, solo che una riforma costituzionale non è una bazzecola. Con i cittadini disorientati che però non vanno molto per il sottile per capacità di analisi o previsionali di fronte ad una Carta con idee fondanti che in questi decenni hanno garantito quella rappresentatività che un referendum solo demagogico cerca di scardinare. Con un Pd che fa come il medico che pensa intanto che il paziente muore. Poi è inutile dilungarsi, di analisi sono piene tutti i mezzi di informazione.

IVANO MACALLI

25 Ago 2020 in Politica

5 commenti

Commenti

  • Anzi no, le ragioni sono fondamentali. Sarà che da parte mia ho già ho deciso. E aggiungo, facendo il populista, che basterebbe vedere da che parte è stato promosso, da quella compagine del reddito di cittadinanza e quota cento. Ho appena letto le dichiarazioni di Bonaccini schierato per il sì: incomprensibili. Se poi è un calare le braghe per questioni tattiche è anche peggio. Possibile che Bonaccini non capisca che senza una riforma complessiva, oltretutto promessa a posteriori e non è scontato concretizzabile, si mette a repentaglio il futuro democratico dell’Italia?

    • Su Bonaccini, gran brava persona, ottimo politico, un pò mi ricorda i vecchi comunisti emiliani pragmatici che se dovevano scegliere tra una quercia secolare e le imprecazioni di un agricoltore davan man forte al secondo. A parte questo dettaglio, il responso del Referendum è già scritto. Anche se, personalmente voterò No. Come ho già detto non c’è un cane, o se c’è è animale raro che propone ai parlamentari di dimezzarsi lo stipendio, evitando così referendum, e dimezzamento del numero dei parlamentari. Con lo stipendio a metà ne avrebbero ancora da leccarsi i baffi e comperare il gioiello all’amante quando vengono a sapere che sono eletti e hanno fatto centro.

  • Ci voleva Ivano: e quale tema più scottante, peggio della febbre da Covid? Il problema è lo sfinimento da tira e molla, per cui, io che non sono ancora alle conclusioni, rischio di far passare un provvedimento monco delle sue garanzie, tanto perché si dica in Europa che anche in Italia si prendono delle decisioni storiche, o altre cose emotive del genere. Lo so, capita correndo dietro al treno che passa e non torna di cadere sui binari, ma c’è una voglia di “facciamo qualcosa!” che non è la miglior garanzia per la riflessione, e il fatto che di tempo per riflettere ne abbiamo avuto fin troppo, è un’aggravante per la serena conclusione del discorso.

  • Grazie, Ivano, per lo stimolo. Da cittadino (credo) consapevole, mi sto documentando sul merito (tu giustamente ti soffermi sulle tattiche e sulle ragioni politiche che hanno ben poco a che vedere col tema). Ero già da quando è stato annunciato il referendum e lo sono ancora oggi, ma oggi sono più consapevole delle “ragioni del Sì. Mi è parso particolarmente illuminante la presa di posizione di Zagrebelskj: si è paragonato all’asino di Buridano.

  • Sì Piero, far finta di non aver fame né sete in questo momento, ma prima o dopo, quando si dovrà bere e mangiare, allora ce la conteremo.

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