Non avevo ancora tre anni, il 2 giugno del 1946 !
Gli Italiani e le Italiane, tutti, con un Referendum a suffragio universale, per la prima volta nella Storia, sono chiamati a scegliere sul futuro assetto istituzionale del Paese, tra la Monarchia (la casa regnante dei Savoia, che nel “ventennio” fascista e nel periodo bellico che ne seguì, non aveva certo dato gran prova di se!) e la novità della Repubblica, e per ciò, eleggere i membri dell’Assemblea Costituente che dovrà scrivere la nuova architettura dello Stato .
Il 54,3% dei votanti decretò la fine della Monarchia, l’esilio dei Savoia e la nascita della nuova Repubblica d’Italia.
Credo che mai come quest’anno, dopo questo stop di più di tre mesi degli usuali rapporti sociali tra i Cittadini, provocato dalla Pandemia da Corona Virus, si possa, si debba andare con nuova responsabile consapevolezza a festeggiare questo anniversario, pietra angolare delle nostre Istituzioni Democratiche!
Il Presidente della Repubblica, ha deciso, fuori da ogni retorico formalismo ripetitivo, di essere a Codogno, ove si creò il primo focolaio del contagio, per dare un segno forte della volontà di rinascita in accordo, in sintonia con (e uso le parole dello stesso Mattarella) “ ….quello spirito costituente che rappresentò nel ’46 il principale motore della rinascita dell’Italia……. Stretti tra il dolore per la tragedia che improvvisamente ci è toccato vivere e la volontà di un nuovo inizio…..”.
W il 2 Giugno, W il 74° anniversario della Festa Nazionale della Repubblica Italiana !
Commenti
Al referendum al sud vinse la Monarchia, anche se poi furono determinanti per la Repubblica i voti che vennero proprio da lì. Ci furono denunce di brogli naturalmente da parte dei Monarchici, smentiti poi dopo i vari ricorsi e riconti. Forse fu determinante il voto delle donne, non tutte naturalmente. Ci sono fascistel-manarchiche, nel senso di mito di uomo solo al comando, anche adesso. Nonostante il patto di Salerno di un paio di anni prima. Adesso, al posto di Togliatti, e invece che in Russia più attuale in Cina, dovremmo mandare in esilio volontario qualche donna di oggi. Chissà con che belle idee tornerebbe. Speriamo di no naturalmente, fanno già danno anche qui. A quei tempi il patto russo era finalizzato a contrastare i tedeschi, nobile intento, adesso potrebbe succedere che qualche donna torni con l’idea di rafforzare di nuovo l’asse gialloverde. E mettiamoci anche un po’ di nero. Statalismo, nazionalismo e assistenzialismo. Ma a questo punto andrebbe ancora bene anche la Russia.
Caro Francesco, l’Italia che fu monarchica, era per gran parte l’Italia che fu fascista, tradizionalista, che disprezzava la democrazia, e guardava storto la modernità, pure i diritti civili, tra cui il lungo cammino, non ancora terminato per la parità di diritti fra uomini e donne. Siamo una non nazione che ci ricordiamo di essere nazione solo in particolari occasioni, nelle difficoltà. E si va avanti, dopo il fascismo vinto, nonostante quelli che furono fascisti si mischiarono ai democristiani, votarono qualunquista, si vestirono come falsi liberali, moderati, persino ci fu chi aderiì al Partito Comunista. Gli italiani sono bravi a girare la frittata, e sanno far scuola, su questo, sono avanguardia, per l’Europa di ieri e di oggi, purtroppo. Dopo il partito dell’Uomo Qualunque, i Boia chi molla, i neofascisti disseminati nei Servizi segreti, i maoisti, i tupamaros del belpaese che d’estate però andavano in vacanza, Andreotti e i tanti misteri sulle stragi, il Contratto agli italiani, le olgettine, “i magistrati assassini”, le mazzette politiche ai partiti considerate necessarie perchè la politica è questa, i terroni lazzaroni e ruba lavoro, poi bravi ragazzi, il nazionalismo di ritorno tanto per far guerra a qualcun altro, i negri da cacciare escluso quelli ubbidienti buoni a pulire i cessi, perchè un “boia chi molla” i cessi non li pulisce, i complottisti, quelli che tirano fuori i dati per le morti da cancro e urlano che il coronavirus è una patacca, è un miracolo che esiste una repubblica chiamata Italia, nonostante tutto. E capisco pure a chi la politica, grazie a questi imbecilli, fa venire il voltastomaco a molti, soprattutto a tanti giovani.
La Repubblica – l’ha sottolineato Mattarella – è… cosa comune. Già, è… la casa comune e quando la casa brucia o è colpita con violenza da un nemico invisibile, occorre essere uniti, non… brandire la sofferenze gli uni contro gli altri. Nessuna violenza alla… normale dialettica politica, ma di questi tempi, dovremmo far prevalere tutti il tanto che ci appartiene, il tanto che ci accomuna. E, del resto, gli italiani hanno dimostrato alla grande l’interesse per ciò che ci accomuna (perfino in Germania dove il lockdown è stato più blando, le proteste sono state più accese).
Ubi sunt leones?
Capisco, la festa della Repubblica, è argomento che non appassiona, soprattutto poi coloro che alla Repubblica vorrebbero magari fargliela ….la festa!
Never mind, ce la siamo/se la sono guadagnata, scendendo in campo, anzi, salendo sulle montagne (quasi fuori tempo massimo, peraltro, quando i carri con la stella bianca, che distribuivano “confetti” con la polvere da sparo ai tedeschi e cioccolata al popolo, stavano già risalendo lo stivale !) e poi , mettendo in campo (quello si) le forze migliori a scrvere quella stupenda Costituzione che, purtroppo, via via negli anni è restata li a mostrare quanto poco noi cittadini, i nostri partiti, i nostri politici, preferissero occuparsi d’altro che non fossero i 12 Principi fondamentali, pilastri sui quali la nostra Repubblica dovrebbe/potrebbe reggersi!
Mala tempora currunt!
Tempora nei quali nello stesso giorno in cui il Presidente della Repubblica celebra con solennità e dedizione, mischiandosi anche, in luoghi non certo retoricamente “deputati”, alla “sua gente”, alcuni tra le minoranze parlamentari, preferiscono scendere in piazza a dimostrare contro il Governo in caria, accettando che gentaglia becera si mischi a loro urlando slogan che fanno solo rabbrividire:: “la mafia ha uccisio i fratello sbagliato”!
Personalmente sto, con tutto me ,con questo “fratello” Mattarella, che rappresenta, simboleggia assai degnamente la Costituzione Repubblicana che mi/ci appartiene.