Pubblico sul blog una interessante proposta del Centro di Documentazione “A. Galmozzi” tesa a “fare memoria”, dal vivo, “on line” con lo svolgersi di questa “tempesta perfetta” che ci ha investito in questi mesi di inizio 2020, così come specifico di un Centro di documentazione.
Di seguito il testo della proposta:
Crema, 2 aprile 2020
Il contributo specifico che il Centro Galmozzi può offrire in questo momento particolare, in fedeltà alla sua identità, è aiutare a “fare memoria” raccogliendo, anche a livello locale, materiale di vario genere.
Potrebbe trattarsi di fotografie o riprese video, brevi video interviste, anche appunti di diario e tutto ciò che ci può aiutare a capire più a fondo la realtà, a partire dal “confinamento” tra le mura di casa.
Una diagnosi “a caldo” che metta in evidenza le paure, le ansie, ma anche la scoperta, la riscoperta delle relazioni di prossimità, la gratuità del volontariato, le speranze, i sogni.
Si chiede la collaborazione di tutti, a partire dai giornali e dagli altri mezzi di informazione, comprendendo anche Enti pubblici, gruppi ed associazioni, oltre che singoli cittadini. Una collaborazione finalizzata alla costruzione della memoria collettiva di un tempo inedito che sarebbe un impoverimento se andasse perduta.
Il Centro Galmozzi conserverà nel proprio archivio tutto il materiale raccolto e lo utilizzerà nei prossimi mesi per realizzare prodotti multimediali da mettere a disposizione della comunità cremasca.
L’adesione al progetto e la consegna di materiali può essere fatta tramite l’indirizzo di posta elettronica: farememoria@gmail.com
Quando si trattasse di testimonianze audio/video, è necessario che contengano anche una liberatoria al loro utilizzo pubblico del seguente tenore: “Autorizzo il Centro Galmozzi di Crema all’utilizzo di questo materiale audio/video per le sue finalità di carattere culturale”.
Romano Dasti
Nino Antonaccio
Felice Lopopolo
Commenti
Non vale, lo avevo già proposto io in un commento del 5 aprile a commento dell’ultimo post di Andreina Castellazzi. Proponevo fotografie dalle nostre finestre, da reclusi, con l’intento di farne un album a futura memoria. Da lì ne era derivato una breve descrizione di Marino, con le parole, per arrivare a concludere che anche un testo scritto sarebbe andato benissimo, come sarebbero andati bene i video girati con droni, etc. etc, a testimoniare il vuoto e le emozioni che questo virus ha creato.
Siete dei copioni voi del Centro Galmozzi. Naturalmente sto scherzando, augurandovi che la vostra proposta abbia maggior successo dell’iniziativa lanciata su questo blog dal sottoscritto.
Con stima.
Tranquillo Ivano, il Galmozzi è fedele alla sua mission, ma anche il GAC è più o meno orientato così, declinato sotto forma di pensiero anche il filosofico, e questa sparuta e lacera pattuglia superstite che fa? Non sono per niente fiero della piega dei discorsi in un momento così. Perché, pare, che ci leggano ancora, e mi chiedo quanti non abbiano voltato pagina.
” Non sono per niente fiero della piega dei discorsi in un momento così. Perché, pare, che ci leggano ancora, e mi chiedo quanti non abbiano voltato pagina.” Adriano, non capisco. Ti riferisci al mio commento o ad altri post?
Ivano ma perché pensi a qualcosa di detto da te e ora? Dico qui c’è bisogno di progettare un futuro, o almeno immaginarlo, e invece sento rimacinare questioni che lasceranno ognuno sulle sue posizioni. Il tuo commento precedente il mio almeno è programmatico: uno schedario fotografico.
Ho dato vari spunti. Quello delle due ricercatrici, fra l’altro di gradevole aspetto, una la si vede su mediaset per il meteo, apriva a un confronto con la crisi finanziaria 2009, e c’era tanto da lavorare su cosa potremmo desiderare che sia fatto, se non fare. Cremascolta serve a fare opinione e l’opinione spinge verso l’azione. Piero sul sito del filosofico ha messo ina paginetta di auspici, un punto di partenza, lascia stare che poi io per primo pensi che sono solo auspici, ci prova. Il discorso qui si sta riavvvolgendo su se stesso. Poi, che la mia irruenza da adolescente…