Nelle casse decine di migliaia di pezzi, mascherine, attrezzature… un atto di sensibilità, forse una richiesta di ammenda non dovuta per la trasmissione del virus?
Comunque il tutto è fatto con classe.
Non saprei se ci son dietro dei sensi di colpa, o forse solo un calcolo politico-economico, ma mi ripeto, “il tutto è fatto con classe”!, e il contrasto con l’operato insufficiente (che fa rima con?) del manager Statunitense è stridente.
Fino a ieri è andato avanti nei suoi interessi personali, continuando la campagna elettorale. Ora, certo, ha smesso di minimizzare e preso atto della gravità della situazione (sicuramente ben consigliato sulla caduta di immagine che stava subendo) e vara un brillante provvedimento: interrompe i traffici con l’Europa! Ovviamente la cosa non riguarda l’Inghilterra (altrimenti chi lo sentiva il degno socio ottusangolo Boris Johnson?) né i trentamila soldati statunitensi che si apprestano a invadere l’Europa per la nota missione, privi di protezioni, poveri ragazzi.
Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini annuncia: «Per questo ho valutato, congiuntamente con lo Stato Maggiore della Difesa e informando il Comando Nato, di non confermare il nostro contributo all’esercitazione Defender 2020.»
E questa prima presa di distanze non può che allietarmi.
Ma avete forse sentito parlare di limitazioni degli spostamenti interni al continente nordamericano? In queste condizioni sono le due Americhe, più dell’Africa, a candidarsi a divenire un unico pabulum di sviluppo del germe, il terreno di coltura ideale. L’Africa infatti ha una cultura infettivologica tradizionale che le ha permesso di tenere a bada Ebola per millenni, prima degli stravolgimenti praticati dai bianchi. Inoltre parliamo di gente sensibile, gente che investe per piantare alberi, mentre nel polo sud opposto si tagliano.
Ah, dimenticavo, rullo di tamburi, farà il tampone! Forse la notizia che Jair Bolsonaro è risultato positivo al Covid-19 l’ha scosso.
Questi virus comunisti, non hanno rispetto nemmeno dei regnanti del mondo!
In un paese privato anche degli ultimi brandelli di Sanità, anche il famigerato “sogno americano” ha tutte le premesse per accartocciarsi su se stesso.
Già, proprio un sogno, il sogno di un folle pronto a trasformarsi in un incubo.
Ma forse il mio personale astio per i buffoni mi induce a travisare la cronaca: infatti annuncia anche che, entro l’inizio della prossima settimana, saranno disponibili 500mila test. Capirai, su una popolazione della sola New York di oltre nove milioni e mezzo, stipati come conigli…
La piccola Italia invece, in tandem con la Cina, è all’avanguardia con i trattamenti della malattia, ma anche con le venticinque cordate scientifiche nazionali che stanno cercando di bruciare i tempi per il vaccino, ma senza egoismi, nell’ottica di quella che già è definita “Missione Europa”. E chi altrimenti?
Certo, le scelte non si fanno col cuore, ma per il bene del paese, e per questo bene ci si tura anche il naso.
E allora prefiguriamoci un quadro futuro di Stati Uniti stremati dall’epidemia e Cina che ne esce leccandosi appena le ferite. Questo ci basterà per riorientare il nostro asse politico-militare? Dico, avremo mica paura che quelli che ancora sentiamo chiamare musi gialli ci costringano a mangiarci un cane a testa all’anno per rifiutare tanto squisite profferte d’amicizia!
Anche la Cina ha i suoi problemi, è in transizione, non riesce a conciliare tradizione autoritarismo e sviluppo, la prudenza è quindi dovuta, ma spero almeno in una maggior apertura.
Come Rita ci insegna il nostro continente è un’estensione di quello giallo, non di quello al di là del fiume Oceano, come lo chiamavano i nostri predecessori indicandolo come confine del mondo (civile).
E insisto sul concetto di “squisite profferte”. Le civiltà più antiche, la greco-italica (termine che preferisco a greco-romana), la Cinese, la Persiana, devono necessariamente incontrarsi sul piano alto di dignità che loro compete. Massima considerazione per quanti hanno ancora tanto da fare per portarsi a livello, compresi gli stretti vicini di casa d’oltralpe, perché duemila anni di storia evidentemente non son bastati, ma a ognuno le proprie spettanze.
Le mie scuse a tutti per il mio palese e acceso snobismo nazionalistico, a Rita per l’invasione di campo nei temi di politica internazionale, ma anche a Marino, per aver postato nello stesso giorno, ma il tema è completamente diverso, e di tempo in questo week end di paralisi non ce ne manca certo!
Commenti
Siamo, è vero, come tu dici, onde dello stesso mare. E lo siamo ancora di più perché abbiamo scelto di aprire progressivamente le barriere: il mondo è un solo mare, un solo giardino.
Lo vediamo anche dal punto di vista europeo: la tentazione di alzare nuove barriere (una tentazione più che legittima: l’abbiamo fatto anche noi con la Cina) rimane, ma cresce la consapevolezza – di fronte all’evidenza dei fatti – che potremo uscirne solo “insieme”, con una piano politico almeno di carattere europeo.
Ora che la Francia e la Germania sono nell’occhio del ciclone, le condizioni per un sussulto di orgoglio dell’Europa ci sono.
Ma saremo in grado di trasformare un’emergenza (ora siamo noi europei il focolaio del mondo) in una grande opportunità (ciò che neppure la grave crisi del 2008 è riuscita a fare)?
I populisti, più di uno, fra i capi di Stato amano fare i bulli. I gradassi. Ma un giorno o l’altro, come diceva mia madre viene “quello del formaggio”, guasto, a farli puzzare.
Tra gli squallidi populisti ci metterei anche la Merkel la quale ha annunciato che la Germania immetterà 550 miliardi di euro (noi 25) non contabilizzati per rilanciare l’economia violando tutte le regole capestro che a noi vengono imposte da vent’anni. Di fatto la Germania, in barba alle regole basilari dell’unione (si fà per dire) europea, stamperà moneta per realizzare aiuti di stato. Come vede, Signor Carelli, non c’è alcun piano di carattere europeo, ognuno si fà i c…i suoi e qualcuno è anche più uguale degli altri. Forse il sussulto di orgoglio dovremmo averlo noi italiani cominciando da cinque lezioncine che questa crisi ci sta insegnando:
lezioncina 1: gli aiuti di stato servono e si possono fare
lezioncina 2: lo sforamento del 3% non determina innalzamento dello spread
lezioncina 3: lo spread è pilotato dalla BCE, non dai mercati
lezioncina 4: le frontiere servono (infatti gli altri le chiudono, altro che “solo mare, solo giardino”)
lezioncina 5: avere una moneta propria serve
Distinti saluti (in virus veritas)
lezioncina 6: la Sanità Pubblica non è uno spreco ma un investimento.
lezioncina 7: l’unione (si fà per dire) europea non ci protegge dalla speculazione finanziaria, anzi.
lezioncina 8: abbandonati nelle disgrazie dai nostri fratellini europei, nonostante le promesse di protezione, dimostriamo di essere più capaci e preparati di loro.
Usciti dalla seconda terribile guerra mondiale, conclusasi grazie (?!?) alle due atomiche su Hiroshima e Nagasaki, a tutti noi entusiasti della vittoria dei “buoni sui cattivi”, veniva a prospettarsi un nuovo mondo nel quale l’ONU , organizzazione delle nazioni unite avrebbe garantito il mantenimento della pace tra i popoli.
Anzi, addirittura se qualche “testa calda” l’avesse pensata altrimenti, i “caschi blù” sarebbero prontamente intervenuti a riportare pace.
Non è andata così!
Secondo il Sito Guerre nel Mondo (http://www.guerrenelmondo.it/), che ha condotto un’indagine molto accurata e approfondita, a fine novembre 2016 erano 67 gli Stati coinvolti in guerre, sommosse, scontri!
Secondo quanto riferito dalla Federation of American Scientists, grazie al disarmo nucleare previsto dall’articolo 6 del Trattato di non-proliferazione (Tnp), si è passati dai 70.330 bombe atomiche del 1986 ai 15mila attuali, di cui 4.400 testate pronte all’uso. È stato calcolato che l’esplosione di una decina di queste bombe provocherebbe la morte di due miliardi di persone.
Possiamo metterci nell’ottica di fare di meglio, quando questa “terza guerra mondiale” finirà?
Gran bella frase sulle casse degli aiuti dalla Cina: ““Siamo onde dello stesso mare, foglie dello stesso albero, fiori dello stesso giardino”.
Si gran bella frase, si gran bella frase, si gran bella frase …….
Seneca e Cina, che strano connubio.
Per caso, proprio ieri dicevo a un’amica che dovremo presto scegliere tra una Cultura antica, euro-asiatica, con i suoi valori filosofico-spirituali, e una cultura moderna ‘made in USA’, con i suoi anti-valori.
Ma di fatto questi anti-valori hanno ormai infettato tutto il mondo.
Livio prima tu, ma rispondo così a tutti: non hanno di fatto “infettato tutto il mondo”, come dici. Noi, impregnati di classicismo, e l’età di “impregnazione” parla chiaro nell’entità della risposta alla minaccia, abbiamo reagito a una certa maniera, perché abbiamo più cultura classica, i cugini d’oltralpe, raggiunti tardivamente da Cesare, ma non formati dai Greci, hanno risposto traccheggiandosi a lungo e senza grinta, Boris Johnson afferma che chi se ne frega, muoia chi deve morire e servirà a rafforzare la genetica nazionale, e conseguentemente il portafoglio continuando a produrre (e almeno è sincero), questo perché è stato raggiunto solo tardivamente dai soli Romani (che non sono i Greco-Italici), Trump erede di quattro bovari, donne di malaffare e, certo, degnisssimi emigrati politici, ma comunque con una cultura di breve storia, bara e non dice altrettanto schiettamente che per il profitto è ben lieto a sacrificare delle vite. Quindi potremmo dire che siamo nuovamente la sorgente del mondo. Sarà un caso che i primi risultati positivi in questa guererra vengano da un centro studi che dalle finestre vede le coste di Pitecusa, la prima colonia greca in Italia, cioè Ischia? Forse esagero, ma è evidente che per dare un peso al denaro e alla vita umana, non bastano una manciata di secoli. E poi improvvisamente ci troviamo di fronte una cultura raffinata, tanto da accompagnare un dono con una strofa poetica, e allora mi ci riconosco, ed è ovvio che vorrei quell’amicizia, non quella dei bottegai.
Lao Tse: comprendere se stessi è saggezza
Lucio Anneo Seneca:..fine immutato della filosofia antica: capire se stessi …
Mica tanto strano questo connubio!
Leggo un comunicato dell’Istituto Superiore di Sanità, il quale ha esaminato le cartelle cliniche dei pazienti definiti: “morti per coronavirus” in Italia. Secondo l’ISS sarebbero forse due (2) persone. Tutti i decessi finora registrati riguardano infatti persone anziane (età media 80,3 anni) con gravi patologie croniche.
Ora, si potrebbe dire che quando muoiono i bambini, i giovani, le persone sane (come nelle guerre, nelle epidemie di peste o di spagnola) è una tragedia. Quando muoiono persone vecchie e malate, è nell’ordine naturale delle cose, fermo restando il rispetto per chi muore e per il dolore dei familiari. E questa idea, caro Adriano, non è cinica, disumana, ma appartiene alla saggezza comune ed è da sempre un suo valore.
Quello che più mi fa soffrire è il pensiero di tanti vecchi condannati a morire in condizioni di isolamento, tra sconosciuti, nello squallore di un ospedale, senza alcun conforto da parte dei familiari. Questo sì è disumano.
È innegabile che ci troviamo in una situazione drammatica, ma dare la colpa al virus non basta per assolvere chi ha smantellato il nostro sistema sanitario, rendendolo inadeguato ad affrontare l’emergenza. Molto peggio del virus è la politica, e questa pseudo-Europa (scusa Piero) che sembra non mostrare alcun tipo di solidarietà umana, che anzi se ne frega di chi muore, vecchio o bambino, o di come muore, di guerra, di malattia o di fame. Continuare a sperare in questa Europa mi sembra veramente il trionfo dell’illusione sulla realtà.
Intanto il nostro Paese affonda e nessuno verrà a salvarci. Ci lasceranno affogare e, prima di buttarci un salvagente, ci mostreranno il prezzo. Questi sono gli anti-valori cui alludevo.
Per chiarire: “secondo l’ISS sarebbero forse due (2) persone” vuol dire che solo due decessi finora sono da considerarsi ‘morti da coronavirus’ (forse). Tutte le altre persone sono morte per l’aggravarsi di condizioni patologiche preesistenti. È ovvio che l’infezione virale può aver favorito questo aggravamento, ma è solo una concausa in mezzo a tante.
Livio non è stato fatto ancora un esame delle cartelle! Resta un fatto, la mortaliità non è alta, ma difficilmente un giovane sportivo, quale il presunto caso 1 di Codogno potrebbe finire intubato per l’influenza. se poi diciamo alla Iohnson che tutto ciò è accettabile ci sto. Non sarebbe il caso invece di approfittare l’attuale ondata di orgoglio nazionale e inventarsi una furbata all’italiana per far di necessità virtù? Il mondo è pieno di beni materiali inutili, ne straripano le nostre case, ci rigiriamo i regali a vicenda. Invece servono beni immateriali, servizi, idee. Su, al lavoro ragazzi! Il mio secondo figlio mi dice che da quando l’hanno confinato in casa la sera non stacca più la spina, mentre prima finito l’orario, non sempre, ma comunque si prendeva la meritata pausa.
Coraggio, batter le dita sui tasti e produrre, facciamoli fuori questi cuginastri incolti che si permettono giudizi!
“Nel pieno della psicosi da coronavirus con un’Italia bloccata tranne nel caso degli operai costretti a recarsi nelle fabbriche, arriva un importante chiarimento da parte dell’Istituto Superiore di Sanità dove viene evidenziato che le persone morte a causa del nuovo coronavirus, in assenza di altre patologie, sarebbero solo 2 dei 1266 comunicati in quello che è diventato un vero e proprio bollettino di guerra giornaliero.
Questo è quanto riferito dal presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, in occasione di una conferenza stampa tenuta presso la Protezione Civile in quel di Roma – come riferisce l’agenzia Nova – dove ha illustrato i risultati dell’indagine compiuta dall’istituto sulle cartelle cliniche dei pazienti deceduti.«I pazienti deceduti positivi hanno una media di oltre 80 anni – 80,3 per l’esattezza – e sostanzialmente sono prevalentemente maschi. Le donne sono il 25,8 per cento. L’età media dei deceduti è significativamente più alta rispetto agli altri positivi. Le fasce d’età superiori ai 70 anni, con un picco tra gli 80 e gli 89 anni. La maggioranza di queste persone è portatrice di patologie croniche. Soltanto due persone non sono risultate al momento portatrici di patologie».
Tuttavia, il presidente Brusaferro ha indicato che anche per quanto riguarda questi due casi l’esame delle cartelle cliniche non è ancora concluso e quindi potrebbe essere scoperto che la causa della morte non è il nuovo coronavirus Covid-19.
Interrogato dall’agenzia Nova sul numero esatto dei morti per covid-19 il dottor Brusaferro non ha saputo indicare un numero preciso. Chiarendo però che in base ai dati in possesso all’istituto la maggioranza delle vittime «avevano serie patologie e in alcuni casi l’insorgenza di un’infezione delle vie respiratorie può portare più facilmente a un decesso». “
E’ il video della conferenza stampa citata dal signor Cadè. ://corrieredellumbria.corr.it/video/coronavirus/1525687/coronavirus-conferenza-stampa-protezione-civile-angelo-borrelli-silvio-brusaferro-video-morti-vittime-decessi-covid19.html
Se così fosse ci starebbero prendendo per il culo tutti. Ammettiamo anche che i soggetti più vulnerabili siano pazienti con altre patologie, e credo che in Italia siano molti. Questa conferenza secondo me condurrebbe, ed è pericoloso, a comportamenti scriteriati da parte di chi si sente in questo momento sano. E siccome i casi stanno aumentando, intasando le rianimazioni dei vari ospedali, perchè non si lasciano comunque morire come cani anche se anziani, questo sottrarrebbe posti per altri interventi urgenti che non troverebbero adeguata assistenza, tipo un infarto o un ictus. Mi sembra già una ragione sufficiente per contenere il virus.
In tutti i casi, se fossi un malato oncologico, o diabetico, o altro, senza questa infezione magari potrei stare volentieri qui ancora un po’. Ma se voi imbecilli ve ne sbattete, perchè tanto non vi riguarda, vorrei solo ricordarvi che prima o dopo potrebbe capitare anche a voi. E anche a voi giovani e forti potrebbe capitare un incidente, o semplice caduta accidentale da avere bisogno della rianimazione, in quel momento magari piena. E allora sono c**** vostri.
E se anche le dichiarazioni di Brusaferro fossero confermate sarebbe etico diffonderle? Difatti mi pare che la stampa in genere non ne abbia dato risalto.
Imbecille vuol dire ‘senza bacillo’. Quindi, in questo momento è forse meglio essere degli imbecilli. Comunque, sull’andamento futuro di questa epidemia si possono solo fare ipotesi. Forse si esaurirà senza aver fatto più danni (come numero di morti) di una influenza stagionale, forse andrà avanti e mieterà centinaia di milioni di vittime in tutto il mondo o forse avrà altri esiti. Non trovando alcuna certezza scientifica su cui basarmi e non essendo indovino, cerco solo di ragionare sui fatti reali accaduti finora. Si muore per colpa del virus ma anche a causa di una politica sanitaria criminale. Ma ormai il danno è fatto e temo sarà impossibile fornire un’adeguata assistenza a chi ne ha bisogno. Cerchiamo di contenere.
Sarà impossibile fornire un’adeguata assistenza a chi ne ha bisogno anche a causa dell’ottusità idiota della burocrazia statale. La Fiera di Milano era pronta ad accogliere 400 nuovi posti letti, invece no. Niet. Mancano le attrezzature. Ma non perché non ci siano sul mercato, chi le fabbrica non è sulla piattaforma degli appalti. Motivo? Le regole sono talmente astruse che a nessuna ditta conviene.
Cosa dicevamo ieri con Anna Zambelli a proposito di medici e infermieri? Avete visto le mascherine-stracci con le quali la Protezione Civile intende proteggerli? Tutte fuori dallo standard previsto nei casi di pandemia, meglio la mia fatta con la carta-forno. Ora in Lombardia arriva Bertolaso, speriamo. Compenso previsto: 1 euro.
Ritorno a Brusaferro ( di nomina politica? ) e alle dichiarazioni rilasciate alla protezione civile di venerdì 13, e più ci penso, oltre a considerale irresponsabili le considero anche non veritiere. E mi baso oltre che sull’informazione anche sull’esperienza o conoscenza di ognuno. Ieri è morto un operatore del 118 di 47 anni. Sempre ieri è stato ricoverato un mio conoscente cinquantenne in condizioni gravi quando fino alla mattina lavorava nella sua officina. Questo poco dal mio osservatorio, ma di osservatori ce ne sono milioni in Italia. Mi chiedo anche perchè oltre alle polemiche sulle mascherine acquisite e distribuite dal Ministero della sanità e rivelatesi poi inadeguate nessuno abbia chiesto precisazioni, con qualche polemica, al Presidente Brusaferro.
Su “France 24”, la tv francese anche da noi visibile, è passato un video che mostra che sul decreto degli Stati Uniti (che Donald Trump ha accettato a denti stretti, spinto dai suoi collaboratori, come segnalano i giornali americani) che 40 parlamentari del Partito Repubblicano su 180 hanno votato contro il decreto, mentre i democratici hanno votato tutti, nessuno escluso, a favore. Nel Regno Unito, l’altro “populista” Boris Johnson fa saltare sulla sedia i virologi di tutto il mondo; del resto, mia figlia, dal Galles, mi aveva avvertito: da noi, finchè la faccenda non sarà molto grave si continuerà quasi come se niente di grave è accaduto. Che il populismo sia un pericolo pubblico, in situazioni come queste, gli Stati Uniti e il Regno Unito lo dimostrano
Ma figurati, Ivano, se nessuno ha chiesto conto a Brusaferro delle mascherine. Ma tu le hai viste? Io mi sarei vergognata solo a metterle negli scatoloni. Comunque, adesso ci penserà Bertolaso a reperire il materiale ospedaliero che serve. Speriamo in bene.
Spero che la gente apra gli occhi, ma i ferventi fautori pare siano intenzionati a manipoklare i dati nella loro stessa coscienza
Scusate, ma voglio ricordare, per correttezza, che il sindaco di Vo’ Euganeo, fra i colli padovani, Giuliano Martini della lista “Futuro e Tradizione per Vo'”, prese una decisione intelligente “imponendo” il tampone per tutti i suoi abitanti. Ricordo l’opinione di un parlamentare del Pd, in diretta tv, contrario, e di Giuseppe Conte che disse che si stava esagerando “con i tamponi” senza necessità. Un esperto virologo ha ricordato, proprio stasera, che grazie a quel controllo capillare a Vò Euganeo sono stati scoperti non pochi positivi che non avevano alcun sintomo, e che avrebbero potuto così diffondere facilmente il virus. Non so come la pensa politicamente Giuliano Martini, e non m’interessa. Ma la sua decisione è stata saggia.
Caro Marino, me lo chiesi anch’io qualche commento fa se non sarebbe stato il caso di bloccare immediatamente tutto. Ma iniziai il mio commento col chiedermi se il senno di poi avrebbe potuto entrare nella valutazione di tutto ciò che sta accadendo. Credo di no se paragoniamo la decisione del sindaco di Vo, paese di circa mille e qualche centinaia di residenti all’Italia intera con sessanta milioni di abitanti. Quanto tempo ci sarebbe voluto per verificare i tamponi a tutti. E a quali costi? Magari meno di quanto messo in campo ora per non mandare all’aria l’economia di tutti. In verità questo non saprei dirlo, ma nel frattempo l’epidemia cosa avrebbe fatto?
Caro Ivano, ho solo segnalato il parere di un virologo, non il mio che non ci capisco niente, che ha detto: grazie al tampone effettuato a tutto il paese abbiamo potuto scoprire diversi casi di positivi senza alcun sintomo. E poi il paese ha così potuto migliorare, e di molto, la situazione. Capisco che è possibile fare tamponi di massa solo a piccole realtà, non a decine di migliaia di persone, ma il parere negativo di alcuni politici riguardo alla decisione del sindaco di Vo’ Euganeo si è dimostrato infelice.
Amici vedo che Cremascolta serve, le idee viaggiano ancor più in tempi di isolamento! Io, cogliendo gli aspetti più comuni agli interventi, non saprei dire se il virus abbia l’azione dei lupi sui branchi di ungulati, elimiinando selettivamente i soggetti già ammalati. Ripeto, mii sembra poco probabile che sia così chirurgico, visto che giovani sportivi sono finiti con un tubo in gola. Anche il Rianimatore di Crema, a me caro, è uno sportivo impegnato e se ben ricordo adesso dovrebbe avere una cinquantina d’anni. I virus sono imprevedibili, capaci magari se ti salvi di lasciarti per sempre menomato, come è successso a mio cugino dopo un’immersione.
Aspetto sollevato da Rita della disponibilità di attrezzature: mio figlio ingegnere nel settore per una mondiale giapponese mi conferma che hanno i magazzini vuoti e niente più da vendere. Il che vuol dire che è il momento giusto per incrementare le produzioni italiane! Ma fra creare la catena di montaggio e produrre ci sono dei tempi, per ffarr le macchine ci vogliono altre macchine e materiali/componenti non comuni.
Dire che i dati epidemiologici comunicati dall’Istituto Superiore di Sanità non sono “veritieri” non ha senso, se non si portano altri dati obiettivi. L’ISS dice che le vittime hanno ‘mediamente’ 80 anni. È falso? Dice che la quasi totalità delle vittime soffriva di gravi patologie croniche. È falso? Le obiezioni vanno dimostrate. Non basta dire “io conosco uno che…”. Un mio parente cinquantenne è stato ricoverato. Non posso basarmi su questo per smentire l’ISS. Tra l’altro, questo mio parente dicono fosse ‘sano’, ma in realtà è gravemente obeso. Gli ‘osservatori personali’ possono ingannare. Questo non toglie che il quadro epidemiologico possa mutare nel tempo. Ma per ora è quello.
L’ISS è stato “irresponsabile” a comunicarlo? E perché? Perché bisogna metter paura alla gente?
È sotto gli occhi di tutti che questa influenza si espande rapidamente e che per alcune persone rappresenta un pericolo. Il problema è che i nostri ospedali non saranno in grado di assistere tutti. E questo è drammatico. Ma l’ISS ha solo diffuso dei dati attuali obiettivi. Non ha fatto previsioni né criticato le misure di contenimento.
Signor Cadè, l’informazione ha responsabilità enormi nel raccontare un’epidemia. Mostrare malati intubati e intervistare un medico che dice che i malati di questo virus soffrono moltissimo e dire che comunque riguarda solo vecchi e malati produce ovviamente due effetti opposti, come per l’effetto placebo e l’effetto nocebo (l’ho imparato poco fa ). E’ come se confrontassimo la sua opinione e la mia, anche se immagino che anche Lei andando a far la spesa metta in atto qualche precauzione. E comunque non può negare che anche le esperienze personali possano influire sulla nostra visione. Il problema dell’assistenza poi, e ci arriviamo tutti, è altra cosa rispetto alla nostra percezione. E’ altro problema, che poi è la questione che io, e non solo, sia chiaro, ho evidenziato. A maggior ragione quindi i messaggi, anche tranquillizzanti, vanno dati e presi con le pinze. Ma mi sto ripetendo. Chi vivrà vedrà.
Mii sono espresso più in alto (in altra risposta) e confermo. Inooltre mi sono espresso in risposta al nuovo post all’evidenza di Franco: “Come evolve…”
“l’informazione ha responsabilità enormi nel raccontare un’epidemia”. Affermazione incontestabile. Si tratta poi di capire se sia meglio dar risalto a persone intubate e ospedali allo sfascio, alimentando le paure soggettive, o richiamare l’attenzione su dati generali e obiettivi.
I dati generali e obiettivi non escludono il resto naturalmente. Forse tutto sta nel trovare la misura. Che mi pare manchi. O forse di fronte a questo problema limitarci ad un onesto “non so”. Ma come si fa?.
Le splendide storie di solidarietà che ci sta restituendo questa guerra, riescono per un po’ a fare pace con il subbuglio dell’anima.
Tra tutte però, ce n’è una che mi ha particolarmente colpito. La memoria. Quello che fai, che dai, resta lì, nella memoria.
E un giorno ti viene restituito.
Nel 2008, 12 anni fa, un terremoto sconquassò la provincia dello Sichuan nel sud della Cina, provocando distruzione e morte, 70mila morti. Medici, aiuti strutturali ed economici partirono dall’Italia in soccorso alle popolazioni di quel Paese.
Ieri sono arrivati dalla Cina aiuti in presidi medici, personale addestrato all’emergenza Covid-19, e gli ultimi farmaci sperimenti a Wuhan e ritenuti efficaci per la cura della malattia.
Sono arrivati qua, e non da un’altra parte, per quella riconoscenza antica che a loro ha permesso di restituire, a noi di ricevere. Qua, perché non è vero che siamo un popolo razzista, qualunquista, egoista. Perché questa narrazione, oltre che stufare, è stata confutata dai fatti. I Cinesi sono venuti qui, e non da un’altra parte. Per saldare, pur senza averne l’obbligo. Lo hanno dichiarato in conferenza stampa, non l’ho dedotto io. Loro e non altri. Noi che abbiamo aiutato ogni posto nel mondo, nei momenti di difficoltà.
Caro Lauro, che gli italiani siano “un popolo razzista, qualunquista, egoista” è una narrazione tirata in piedi dai media sappiamo bene perché. Mi pare tuttavia che il Corononavirus stia facendo riflettere anche su questo. Nelle ultime settimane i veri razzisti che schifano l’Italia da sempre li abbiamo guardati in faccia, sono tutti europei, e meno male che la Cina è vicina.
Oui Madame.
In piena sintonia amico mio, l’amico non è quello del banco accanto, ma quello che parla la tua lingua più profonda!
Rita 11:07. Non mi riferivo alle mascherine. Evidentemente non hai letto i miei commenti.
Amici
non so dove scriverlo e non so a chi dirlo, quindi metto questa perdita in questo diario di guerra. Il Cronavirus si è preso Luigi Ablondi, il miglior Direttore generale che io abbia avuto, e anche l’ultimo per due mandati. Più giovane di me di quattro anni, umo energico, anche nel fisico con aspetto da lottatore, ha fatto tanto per Crema, lasciando un’Azienda Ospedale autonoma alla sua cessazione d’incarico. E questa sera per me in veranda una candelina in più, per voi spero una riflessione: questo era un uomo giovane e ancora impegnato privo di altre patologie! Ciao Luigi.
Purtroppo l’avevo sentito. Non ho mai conosciuto la persona, ma il cordoglio dei cremaschi è così forte, soprattutto quello degli “ospedalieri”, che immagino fosse un grande uomo. I migliori sono sempre i primi ad andarsene. Purtroppo.