23.9, rientro da Milano, seconda sede della mia famiglia “spalmata”, percorrendo la Paullese con l’autoradio accesa, più attratto da qualche parvenza di ripresa dei lavori della doppia corsia che dalle notizie, eppure… ma possibile che parlino di spese per un nuovo stadio quando la gente muore per i cedimenti dei ponti? Spengo.
Casa vuota, il brusio della televisione fa comunque compagnia. TG3: ancora stadio!
Cena solitaria, chi se ne frega dello stadio! Ma al mattino mi frulla la notizia in un angolo di cervello, e cerco in internet: “San Siro, duello Sala-Salvini sul futuro del Meazza!” scritto grosso, appunto, come una pagina di giornale. Cioè mentre i suddetti ponti, fra dolo e senescenza, ammazzano la gente, si discute se rinnovarlo o lasciarlo come museo e ricostruirlo! Tanto, miliardo più, miliardo meno… Lo propongo appositamente in foto di copertina: ma è proprio tanto brutto e cadente, o è un capriccio?
E il richiamo alla cronaca di Giovenale sul “panem et circenses” scaturisce automatica. Certo, di pane non si parla questa volta, dicono che quello non manchi, dicono, ma di merendine sì, perché pare che siamo così malmessi che il nostro leader Conte ipotizza di drenare risorse dai tossici snack, e, vedi caso, si vede la strada sbarrata da Di Maio.
Conte ha risposto con motivazioni salutistiche, il ministro porta motivazioni di inopportunità economica, essendo quello delle merendine un settore di spicco produttivo italiano. Nulla di nuovo se pensiamo che sotto una diversa maglia è lo stesso ministro del governo gialloverde che “dimenticò” che del decreto crescita avrebbero beneficiato di incentivi fiscali, per chi sposta la sua residenza in Italia, proprio i calciatori!
Ovvero tradotto in linguaggio contemporaneo potremmo sintetizzare “merendine e calcio” come priorità del fabbisogno e soddisfazione popolare?
Ma perché poi me la prendo proprio con il calcio? Sono differenti i capitoli di spesa da quelli statali, e poi pagano le tasse come tutti!
Report Calcio 2017, confermato generalmente nelle annate: “Il calcio italiano versa in media un miliardo di tasse allo Stato”.
Ma se il totale delle entrate tributarie oscilla intorno a 520000 miliardi di euro, non vi sembra irrisorio questo contributo per una categoria che nuota letteralmente nell’oro? Non vi sembra stridente, diseducativo? E badate bene, non entro nel merito dei compensi dei singoli “beniamini”, ma mi schiero contro quest’arroganza di priorità nel sistema, e richiamo ancora alla memoria le morti sulle strade, la logistica colabrodo in ogni senso di cui soffriamo.
Cari amici nostri reggenti, di soldi ce n’è, nel vero voluttuario, sporcatevi le mani, tirateli fuori non dove la gente frigna di meno, ma dove si tagliano meno posti di lavori nel disinvestimento, dove la riduzione va a beneficio salutistico, dove coincide con i programmi di governo.
E finito lo sfogo politichese mi ritiro nei miei ambiti cultural-scientifici più abituali.
Commenti
Visto che siamo in Lombardia, a trazione leghista, lo si potrebbe intendere come un regalo ai democratici ultrà delle curve. Ma qui non siamo complottisti, quindi non è vero. E poi non seguo la vicenda. Perchè scontro Fontana Salvini? Chi dei due non vuole un nuovo stadio? Poi per oggi chiudo. Cremascolta non è mio, scusate quindi l’assiduità che a qualcuno potrebbe venire a noia.
Innanzitutto Cremascolta è di tutti e meritevoli i più assidui. Lo stadio nuovo lo vogliiono tutti, alla faccia dell’allocazione di fondi per giuste cause, ma Salvini vuole addirittura conservare quello vecchio a scopo museale!
Scusami Adriano, ma se non ricordo male (è possibile: l’età incalza) il signor Salvini, quando ancora non era il politico più amato dalla maggioranza degli italiani (perchè è la verità), essendo gli italiani un popolo strapaesano, come ho scritto più volte, Silvio Berlusconi disse che gli avrebbe trovato un posto al Milan, visto la grande passione di Salvini per il calcio milanista; forse, pensando che per la politica, il giovanotto non sarebbe andato lontano. E il Cavaliere si è sbagliato, e di brutto.Pensava che gli italiani che lo avevano votato non l’avrebbero, in tanti, tradito per Salvini, non avrebbero tradito la botta vecchia che dà il vino buono, migliore, per uno che si faceva le birrette al Leoncavallo. Lo Statista, anche lui, non ha capito gli italiani? Che hanno scelto il leghista, ex-dirigente di primo piano di un partito dominato a lungo da Umberto Bossi, che ha avuto come tesorirere un signore, Belsito, il figlio Renzo “il trota”, da noi pagato al consiglio regionale lombardo, e risutlano notizie fastidiosie che riguardano un’altro figlio di Umberto, Riccardo. Ma saranno solo notizie senza fondamento. Roba comunista. E questo sarebbe “il socialismo sovranista”, secondo qualcuno. Il socialismo sovranista non esiste, è solo una patacca. Esiste il sovranismo, senza alcun socialismo, perchè del socialismo, chi parla a vanvera di socialismo sovranista non sa niente, non ha letto una riga di socialismo, non conosce Filippo Turati, Norberto Bobbio, Andrea Costa, e tanti altri; neppure la storia del socialismo democratico. Questi qui conoscono solo il “socialismo” che è finito nella braccia del fascismo, da Mussolini a Farinacci; il nazionalsocialismo, che aveva anche quello una corrente “sociale”, come era “sociale” il fascismo di Pino Rauti, per differenziarsi dai neo-fascisti del doppiopetto come Almirante.
Signor Pasini, Lei dice:
“Il socialismo sovranista non esiste, è solo una patacca. Esiste il sovranismo, senza alcun socialismo … chi parla a vanvera di socialismo sovranista non sa niente, non ha letto una riga di socialismo… ecc..”
Converrà che sono affermazioni apodittiche, non corroborate da uno straccio di argomento. Viene da chiedersi: come può il signor Pasini esserne tanto sicuro? Solo lui sa cos’è il socialismo? O solo quelli del PD? (ma anche loro hanno tolto la compromettente ‘S’ di ‘socialisti’ dal nome del partito)
Poi butta lì dei nomi – Mussolini, Farinacci, Rauti, Almirante – contando, suppongo, sulla damnatio memoriae del fascismo e dei suoi epigoni. E, tra i falsi socialisti, ci mette anche l’ombra di Hitler e del nazismo.
Così, i sovranisti socialisti di oggi, pataccari ignoranti, sono associati a quelli di ieri. Del resto, sono tutti seminatori di odio. E così l’anatema è lanciato. Ma un anatema non è una spiegazione o un ragionamento.
Se gli anatemi andavano bene per la Chiesa, senza argomenti perchè basati su dogmi, con tutti i danni conseguenti, perchè non dovrebbero andar bene per Cesare? E non mi risponda signor Cadè che in tutti e due le Istituzioni sono sbagliati, perchè ancora adesso se ne vedono gli effetti nefasti soprattutto nella prima casa. Pindaricamente vorrei richiamare l’attenzione sul tema suicidio assistito e eutanasia di nuovo in agenda politica, con gli argomenti o anatemi, quindi dogmi, già lanciati dai vescovi. Marino si può benissimo e legittimamente lanciarsi. Perchè nessun argomento regge il confronto. In un mondo irrazionale come il nostro abbiamo visto che una posizione vale l’altra a momenti alterni.
Non vedo nessun ragionamento a supporto della tesi secondo cui il socialismo sovranista per i sostenitori del Pd non esisterebbe. S’informino, si leggano qualche buon libro (Stefano Mularoni o Giuseppe Valditara, ad esempio, ma anche Bernardi e Fratus, oltre a molti altri), dopo di che, quando si saranno schiariti un po’ le idee, ne riparliamo. Per il momento mi sembra siano fermi al Papeete Beach.
Se non è provincialismo questo, cos’altro è?
Spero non neghino anche il liberismo mondialista, che forse conoscono meglio.
Senta signor Cadè, ho detto chiaramente perchè il socialismo sovranista è una patacca. Che esista il sovranismo, come ideologia, come pensiero politico, non ci sono dubbi. Esiste in Ungheria, in Polonia, in Italia, in Francia, e sta avendo successo in altri paesi, con simpatia spiccata in USA, nel Regno Unito, ecc. E’ possibile che conquisti la testa, il cuore, pure altro dei popoli, così magari lei sarà contento. Lo ripeto: non ho messo in dubbio il sovranismo, che conosco come fenomeno, perchè studio queste faccende, bene o male. Non sono un tuttologo, che si esprime su ogni bazzecola, ogni affare che qualcuno dice o blatera, come fanno altri. Se lei è in grado di spiegarmi cos’è il socialismo sovranista ascolto, e prendo appunti, così imparo. Di sciocchezze ne conosco tante: l’eurocomunismo, l’operaio sociale (Lotta Continua), li liberalismo fasullo di chi privatizza i profitti e socializza le perdite, il terzomondismo di quelli di Cernusco sul Naviglio che mettono il poster sopra il letto di un guerrigliero del Chiapas ma non sanno nisba di Ambrosoli e lo scambiano per un imprenditore del miele (riscaldato, che non è granchè come qualità). Mi spieghi cos’è il socialismo sovranista che sono ignorante.
Vedo che il clima ci riporta fuori dall’ago e filo, fuori dal pallone: è un blog, non una lezione scolastica, normale che si parta a ruota libera. La mia esperienza di questo, e solo di questo, strumento comunicativo sociale mi dice che dopo la divagazione può arrivare lo scontro, e dopo lo scontro nessuno impara più niente dall’altro, risorsa sprecata.
Vedo che state cercando di capir gli eventi, e ben sia, perché mi rendo conto di essere inadeguato, di aver da imparare dai giovani, così vi leggo con attenzione: chi sa che non capisca anche io!
Tuttavia dovendo divagare credo che avrei potuto, e così volevo, allargare il discorso alla giusta allocazione dei capitali pubblici, e con giusta intendo lungimirante nel risultato atteso ed equa nei sacrifici imposti. Questo passaggio storico non è come tutti gli altri: finita l’era di espansione ci prepariamo alle vacche magre, salvo continuare a mangiaci il capitale, inteso nel senso più ampio, e andrà alla lunga così, quindi chi promette ancora economia in espansione o panem et circenses ci sta ingannando. Chi non vede l’imminente baratro del cambiamento climatico ( lasciamo pure che i negazionisti lo considerino naturale e ciclico, ma che differenza fa per la gente che morirà?) inganna se stesso e ci inganna.
E allora veder usare miliardi per una sede ludica stride. Mi viene in mente quel vecchio film sulla catastrofe nucleare in cui si disputa ancora l’ultima formula 1, o simile, prima che la gente prenda la pillola suicida. Estremizzo, ovvio, ma qui bisogna sporcarsi le mani e rendersi impopolari, e invece alcuni ci promettono ancora espansione: disonesti o dementi? E il segno politico è ininfluente. Aiutatemi su questo a ragionare. Ovvio che dove grattare il fondo del barile è politica, anzi, partitica, con tutte le sue radici storiche e modelli sociali, ma nessuno mi venga a parlare di politiche dello struzzo validandole. Il problema dell’esaurimento delle risorse fu già degli Ateniesi, un momento che viene inesorabilmente, quello in cui tutto cambia, nulla è come prima. Gli Ateniesi sapevano che fuori dalla loro nicchia politica e geografica di risorse ce n’erano ancora, quindi potevano risolvere rompendo il guscio, con una politica espansiva; noi abbiamo fatto il giro della terra e siamo al punto di partenza, e doveva accadere, clima sì, clima no. Dove è etico attingere? Ci sono ancora risorse congelate (denaro), come smuoverle? Questi sono i discorsi da cui voglio imparare.
Il pallone, per quanto stridente questa disputa in questo momento, è una scusa.
Non vedi Adriano come prolifera l’industria del divertimento, dell’effimero? Durante le grandi epidemie i sopravvissuti si abbandonavano a orge sfrenatissime. Speriamo che i giovani di ieri abbiano manifestato con consapevolezza.
Adriano che i cambiamenti climatici siano naturali e ciclici lo dicono i geologi, non i negazionisti. Persino Cacciari ieri ha detto in occasione del primo venerdì senza scuola: “Non è dicendo ‘mi avete rubato i sogni’ che si affrontano i problemi (…) se continuiamo ad affrontare i problemi alla Greta siamo fritti”. Eh già, l’avevamo capito da un pezzo anche noi che affidare la politica ai bambini e le merendine ai politicanti non avrebbe portato ad alcun risultato.
Signor Macalli, mi pare che gli unici anatemi autorizzati, ai giorni nostri, siano quelli che la sinistra, con implacabile monotonia, scaglia su ‘fascisti’, ‘nazisti’, ‘razzisti’, ‘xenofobi’, ‘omofobi’, ‘complottisti’ ecc..
Quindi è comprensibile che chi sta a ‘sinistra’ non voglia privarsi di questo fondamentale strumento di propaganda e demonizzazione. Non avendo argomenti, si lanciano anatemi.
Ma ancor più, mi pare che nell’intervento del signor Pasini emerga quel tipico razzismo intellettualoide della sinistra: “noialtri che sappiamo, che abbiamo letto, stiamo a sinistra, e quegli altri zoticoni votano la Lega”.
Ma, a parte che trovo poco elegante vantarsi a ogni piè sospinto delle proprie letture, io dubito che gli operai e i braccianti che una volta votavano PCI avessero meditato sui testi di Marx, Lenin, Gramsci o Lukács.
Semplicemente, speravano che il PCI facesse gli interessi dei lavoratori.
Trovo anche patetico che si colga ogni pretesto (dalla moda allo stadio) per poter infamare la Lega.
La sinistra dovrebbe aver capito che questo stratagemma, elettoralmente, non funziona.
Infine, ad Adriano dico che parlare di ‘negazionismo’ (con tutta l’aura infamante che ormai ricopre questo lemma) a proposito del riscaldamento globale e delle centinaia di scienziati che non la pensano come te, è scorretto e molto poco scientifico. Anche perché non mi pare tu sia un geologo, un fisico, un climatologo o simili.
‘fascisti’, ‘nazisti’, ‘razzisti’, ‘xenofobi’, ‘omofobi’, ‘complottisti’ . Signor Cadè, i signori menzionati non sono forse meritevoli di anatemi? O dovrebbero essere liberi di agire indisturbati? Quanto all’egemonia culturale della sinistra ognuno decide per sé se meritata o meno. Però, lo dice anche Lei, un tempo gli operai studiavano, discutevano, si informavano. Ora io non so se la platea monotematica della Lega fa altrettanto.
Signor Macalli, i signori menzionati rappresentano una realtà, un pericolo reale per la nostra società, o sono solo comodi capri espiatori? In altre parole, i problemi attuali e quelli che incombono su di noi, sono realmente legati a quelle categorie anatemizzate? Sono loro i responsabili della povertà crescente, del caos, delle disuguaglianze, dei conflitti, della disoccupazione ecc.?
Per altro, è evidente che si continua ad agitare gli spettri di dittature passate per nascondere le dittature in carne e ossa nelle quali viviamo oggi.
Per quanto riguarda l’egemonia culturale della sinistra, non si tratta affatto di decidere se è meritata o meno. È una forma di regime, di totalitarismo glamour che si è impadronita del Paese. E questo è un fenomeno che andrebbe anatemizzato!
Signor Cadè , basta scorrere la cronaca di questi ultimi anni per valutare se la categorie in questione rappresentino o meno un pericolo. Se però Lei ritiene di dover minimizzare é altra questione, ma secondo me si sbaglia. E lo ripeto per l’ennesima volta che lo scrivo: io, alle dittature del passato preferisco quelle contemporanee. Culturali intendo. É quindi escluso che voglia vivere, analizzando le dittature anche moderne, anche in Ungheria, Russia, Cina o Turchia. Preferisco la dittatura italiana, con la sua egemonia di sinistra che si é evidentemente conquistata. E anche di questo ne abbiamo già parlato fino alla sfinimento
Signor Macalli, da quel che dice sospetto che Lei sia geneticamente conformista. Se fosse vissuto in Italia negli anni ’30 sarebbe stato fascista, in Germania sarebbe stato nazista ecc..
“E lo ripeto per l’ennesima volta “; “che lo scrivo non serve”.
Bene, bravo, se preferisci la dittatura italiana sarai felicissimo dell’intruglio Pd-M5s. Buon per te. Sia chiaro, però, che la ex-sinistra oggi liberal-globalista in campo culturale si è “conquistata” davvero pochetto.
Nell’Italia del secondo dopoguerra, dato il tragico crollo del fascismo, l’Italia era egemonizzata dalla cultura marxista e, soprattutto, neoilluminista, che aveva quale proprio luogo d’elezione Torino, sede di storiche case editrici quali Utet, Sei, Paravia, Lattes, Einaudi, Bollati Boringhieri, e tuttora centro propulsore di circa la metà delle case editrici scolastiche e universitarie d’Italia.
Quale colore avrebbe potuto avere la cultura nel Belpaese nell’ultimo mezzo secolo, se non il rosso? Ma tutto passa e va, e anche questo periodo sta passando, insieme al rosso che è già diventato fucsia. Oggi la saggistica più interessante si trova altrove, non è conformista, né politicamente corretta. Più omologata appare ancora la letteratura scientifica, ma anche lì dentro qualcosa si muove.
Cadè: 1606. Se anche fosse, o fossi stato, avrrei avuto tutto il tempo di ravvedermi, cosa che in molti non hanno fatto, senza considerare i contemporanei. Comunque tutte le dittature storiche sono nate da individui che ad un certo punto della Storia hanno creduto di essere anticonformisti. Proprio come Lei.
Ma non era Salvini il pericolo principale per la democrazia in Europa? Adesso scopro di essere io…
Rita, hai detto un cosa molto divertente. Quale colore avrebbe dovuto avere il Belpaese nel dopoguerra? Ancora il nero? Rita, se non capisci questa semplicisima dinamica storico-culturale allora siam messi proprio male. Se poi per te è l’ora del riscatto fate pure, se ci riuscite. Eia! Eia! Eia! Alalà!
Spiega con parole tue perché dopo la seconda guerra mondiale la Russia-rossa non è diventata nera e la Germania-nera non è andata in rosso … in tutti i sensi. Il principio dell’alternanza in politica vale solo per l’Italia?
Signor Pasini, io non difendo una mia tesi sul sovranismo o sul socialismo e non Le devo spiegare niente perché non ho espresso alcuna opinione su questi argomenti. Soltanto, leggendo le Sue parole, osservo che Lei ne parla con la sicumera di chi sa tutto, ha letto tutto, conosce la vita, la politica e la storia in ogni loro piega più riposta, e sembra Le puzzi la gente comune, che non sa, che non legge e poi vota ‘con la pancia’ (leggi: i leghisti).
Cerco allora nelle Sue parole tutta la Scienza che giustifica questa sprezzante superiorità e non trovo nulla. Solo espressioni umorali, annotazioni folcloristiche, che non contengono alcuna riflessione, o rimandi a nomi, a libri, come a esibire un curriculum di studi. Lei però replica: “ho detto chiaramente perché il socialismo sovranista è una patacca”. Francamente non vedo dov’è che Lei ha chiarito questa affermazione. Forse Lei ha ben chiara in mente la Sua teoria socio-politica ma in quello che scrive non c’è l’ombra di un argomento.
Così, se io volessi darLe ragione, potrei farlo solo ‘di pancia’. Io non ho nulla contro la ‘pancia’, ma Lei dovrebbe coerentemente rifiutarlo.
Il socialismo sovranista è una patacca, perchè il sovranismo non può essere marxista, non richiamandosi affatto alla storia, al pensiero di chi ha inventato il socialismo, nemmeno a coloro che hanno cercato e trovato una via democratica al socialismo: le socialdemocrazie europee dal Partito socialdemocratico tedesco, a Olof Palme, al compianto Vàclav Havel, a Jospin, ai socialisti portoghesi di oggi. Mescolare il svoranismo con questa gente è una stupidaggine, ma se lei o altri vogliono farlo, facciano pure. Si può credere a quel che si vuole, agli Ufo, a Berlusconi statista, a Salvini socialista-sovranista, nella confusione odierna, la sicumera sta nell’ignoranza di chi non ha il pudore di tacere quando non ci capisce una mazza, su certe questioni, ma vuol dire la sua, comunque. E’ libero di farlo. Lei dice che non capisco la gente comune. Ho vissuto n mezzo a gente povera per gran parte della mia vita, ho fatto il magazziniere, il ferramentista, e andavo dal lattaio col libretto per segnare a credito, perchè non avevamo i soldi finchè non arrivava “la busta” di papà. Lei ha fatto altrettanto? I suoi genitori avevano un conto in banca quando lei era piccolo? I miei no, perchè non avevano risparmi; c’era solo un librettino postale con a credito una miseria che non bastava a pagare neanche l’affitto di un mese, perchè una casa non l’abbiamo mai posseduta. Ho avuto una casa di proprietà che avevo 40anni. Anche lei. I suoi genitori non avevano la casa di proprietà? Allora se è così, siamo uguali. Se non è così, è stato meglio per lei. Vuole i libri, la documentazione sul sovranismo (non socialista, perchè non esiste?):
Gian Antonio Stella, Bingo, bongo, scimmie. I lapsus della Lega, Corriere della Sewra 17.1.2018
Pietro Citati, Il Mein Kampf del Senatur, Repubblica (Il discorso di Crema, 21.2.1999
Piero Ignazi, L’inganno populista, L’Espresso 24.4.2006
Furio Colombo, Vedi alla parola stronzo, Il Fatto Quotidiano, (archiviato senza data)
Elisa Battistini, La Lega a Trento non vuole donne di servizio islamiche, Il Fatto Quotidiano 8.1.2010
Giancarlo Zizola, Un ritorno al Medioevo, Repubblica 7.12.2009
Massimiliano Boschi, Il fondamentalismo padano, Il fatto Quotidiano (archiviato senza data)
Elisabetta Reguitti, Anche Bossi tiene famiglia, Il Fatto Quotidiano, 14.7.2010
Massimo Livi Bacci “In cammino. Breve storia delle migrazioni”, Il Mulino edizioni 2010
Vittorio Malagutti, Regalo di Stato alla sciura Bossi, Il Fatto Quotidiano 18.9.2010
Elisabetta Reguitti, Co,e il Partito di B. ha salvato i bilanci del Carroccio, Il Fatto Quotidiano 5.5.2011
Miguel Gotor, La vera faccia della Lega, Repubblica 13.4.2011
Giovanni Cerruti, La Lega Nord nasce nel febbraio 1991, La Stampa (archiviato senza data)
Ferruccio Sansa, La secessione del Senatur comincia dalla Tanzania, Il Fatto Quotidiano (arch.senza data)
Gian Antonio Stella, Fenomenologia del Trota. L’autista: ero il suo Bancomat, Corriere della Sera (arch. senza data)
Paolo Berizzi, la vita spericolata dei Bossi brothers, Repubblica 7.4.2012
Guido Ruotolo, I soldi di Lega e ‘ndrangheta venivano investiti insieme, La Stampa 28.4.2012
Leonard Berberi, la lauerea a Tirana del Trota, Corriere della Sera 5.5.2012
Davide Vecchi, Anche Salvini tiene famiglia, Il Fatto Quotidiano 27.11.2014
Gian Antonio Stella, La storia del giovane Matteo (Salvini), Corriere della Sera, 17.5.2019
Cristina Giudici, Leghiste, Marsilio edizioni Venezia, 2010
Gian Mario Villalta, Padroni a casa nostra, Mondadori Milano, 2009
Franco Cardini, La vera storia della Lega lombarda, Mondadori Milano 1991
Paolo Rumiz, La secessione leggera, Feltrinelli Milano 2001
S
Continuo, dal mio scaffale:
Stefano Allevi, Le parole della lega, Garzanti Milano 1992
Guido Crainz, Padania, Donzelli Roma (riletto da poco) 2007
Lynda Dematteo, L’idiota in politica. Antropologia della lega Nord, Feltrinelli Milano 2010 (lo consiglio vivamente)
Walter Peruzzi e Gianluca Paciucci, Svastica verde.Il lato oscuro del Va’ pensiero leghista. Editori Riuniti Roma 2011 (da leggere, prima o poi lo farò).
E se vuole vado avanti, con gli scartafacci, i ritagli di giornale, visto che lei mi dà dello sbruffone, in sintesi. Continui pure a fare i suoi commenti, io chiudo e la saluto. Sono un poveraccio, ma sgobbo sui libri. Mi sa che lei è incappato male. Le andrà meglio con gli Ufo, non si deprima, quando arriveranno a terra.
Ieri fuori sede, legggo oggi i commenti. Non mi unisco alle contrastanti opinioni politiche, rispondo solo a Rita sul clima: non si può mistificare l’opinione pubblica facendo passare la parola di pochi estrosi dissidenti verso l’allarme mondiale per il clima per un parere di peso pari e contrario. I geologi, quanti? Una goccia sulla totalità degli uomini di scienza. Idem per chi con buone tonsille dà dei pecoroni nel gregge a quanti con dolore si arrendono all’evidenza dei fatti, ma non passivi, pronti a combattere per rimediare al mal fatto, seguendo una volta tanto i giovani! E in questo vale la coscienza: con che coraggio dissentire dall’opinione più acceditata quando la posta in gioco non è alta, ma asssoluta? Anche se fosse una bufala, anche se il parere dei dissidenti potesse cambiare la coscienza comune, che differeza fa, se chi si vuole mettere al lavoro vuol far tornare il mondo vivibile come qualità? Sarà lavoro comunque ben speso e la nascita di una nuova cultura, o no?
Ma il dubbio non sussiste, che ne dici Silvestro?
Vedi Rita, queste cose le pensavo già da bambino, vedendo tagliar piante, prolificare a dismmisura, e pensavo “qui finisce male” e lo scrissi sul tema dell’esame di ammissione alle medie (quanto sono vecchio!). Fu premiato con un dieci, ma allora gli adulti erano disposti ad ascoltare i bambini., adesso il re nudo rischierebbe di beccare una polmonite!
Mi dispiace che tu non abbia letto il mio precedente commento che citava i 500 scienziati guidati dal geofisico Guus Berkhout secondo il quale non esiste alcun tipo di “emergenza climatica” ma, semplicemente, il clima sta cambiando perché ciclicamente cambia e questo è il momento.
https://www.youtube.com/watch?v=iLrbo5LYgHQ
Il clima sarebbe cambiato anche se noi non fossimo stati presenti sulla Terra.
I nostri discendenti, probabilmente, non abiteranno più in Pianura Padana (che nel frattempo sarà diventata una steppa desertica) né in Liguria (che nel frattempo sarà stata inghiottita dal mare). Andranno a stare altrove. E’ sempre stato così, la Storia della Terra lo dice chiaramente e chiunque la può studiare.
Accidenti, vuoi dire che diventeremo migranti anche noi? E se quelli più a nord di noi non ci vogliono, dicendo che non é vero che ci possano essere migranti climatici? Già le regioni del sud sono a rischio desertificazione e nel duemilacinquanta la Sicilia sarà fottuta. Pazienza, lasciamo fare alla natura e a quei 500 rassegnati.
Ho scritto “i nostri discendenti”, noi no di sicuro.
E poi che paragoni, cribbio, qui si scade in vere e proprie boldrinate!
Anche il Cro-Magnon era un “migrante climatico”, secondo la terminologia moderna, ma non risulta da nessuna parte che pesasse sul welfare del Neanderthal, né che per vivere spacciasse ai giardinetti, o creasse problemi al prossimo con comportamenti illegali e incivili. Per non andare sul pesante, non ce n’è bisogno, ormai tutto è sotto gli occhi di tutti.
Adriano, “pochi estrosi dissidenti” mi sembra una definizione un po’ spocchiosa nei confronti dei 500 scienziati che Rita ha citato o per quei 91 italiani che ho citato io. A parte questo, non credo che una teoria scientifica sia giudicabile sulla base di una maggioranza (la scienza non è ‘democratica’), ma per i suoi argomenti, la sua coerenza, la sua logica, l’evidenza di alcuni dati. Ora, ricordandoci sempre che nessuno di noi qui ha la competenza per dare giudizi ‘inoppugnabili’, riflettendo sulle diverse posizioni ho trovato più convincente quella che tu liquidi come ‘negazionista’. Perché? Per le ragioni accennate qui sopra (argomenti, logica, coerenza, dati). Se anche questa posizione fosse sostenuta dall’1% degli scienziati di settore (ma sono molti, molti di più), a me sembrerebbe ancora la più credibile.
Giusta osservazione Livio quella dell’1% ma l’evidenza è tale che anche se fosse un esperimento in provetta il risultato sarebbe certo, perché non ci sono fattori di interferenza immaginabili, anzi, tuttti i fattori emergenti dal processo sono autoamplificanti. Vale comuque il senso etico della posizione politica da assumere rispetto al clima.
Livio comunque la controprova dell’irrilevanza del campione sta proprio nel 91 italiani. Per dare un’idea al corso di mio figlio si iscrissero in circa novanta aspiranti e si laurearono in trenta più o meno (selezione dura), e questo vale per un solo anno per il solo politecnico di Milano, facciamo quindi 900 in trent’anni, tempo di attività professionale minima, uniamoci almeno tutti i climatologi di più varia estrazione, moltiplichiamo per gli atenei italiani, e la proporzione col 91 è presto fatta. Comunque, ribadisco, valgono le altre considerazioni scientifiche ed etiche esposte. Giusto che la ragione non è un numero, ma se così è non bisogna nemmeno affermare che si trattas di ben (umhh…) 500 ricercatori, ne basterebbe uno!
Adriano, i 500 o i 91 non sono semplici laureati del piffero, ma scienziati che occupano posizioni accademiche o professionali rilevanti. E comunque, ripeto che non ha senso farne una questione di numeri e non di argomenti. Quello che il 90% degli oncologi sostiene oggi sulla genesi e la terapia dei tumori, tanto per fare un esempio, è altamente discutibile, indipendentemente dal numero dei ‘dissidenti’. E io non accetterei mai di sottopormi a una chemio solo perché il 90% degli oncologi la considera necessaria. Forse sbaglio, ma mi piace poter ancora osservare, valutare, analizzare e scegliere con la mia testa.
Con parole mie: tempo al tempo, e alcune volte capita che la Storia sbagli.
Tempo al tempo? Ma la seconda guerra mondiale non è finita nel 1945? Non sono già passati 74 anni? Il Pensiero Sinistro ha bisogno di secoli per carburare? Wah, ah, ah …. !!! E poi qui non si tratta di Storia bensì di evidenza dei fatti: dopo i totalitarismi novecenteschi la Russia-rossa non è diventata nera né la Germania-nera è diventata rossa. In Italia le dinamiche sono state altre perché noi siamo italiani, sempre. Il gesto dell’ombrello ce l’abbiamo impresso nel cuore. Guelfi e Ghibellini, forever. Il piacere per l’italiano medio, dopotutto, sta nel mostrarsi più furbo dell’avversario. Sul di-mostrarsi, invece, è tutto da vedere.
Governo Conte 2.0 docet.
500? Ma certo che ti ho letto, ma davvero dici 500? Una goccia nel mare! Escluso me che non sono climatologo, geologo, ma comunque uomo di scienza, allenato a estrapolare dai dati e trovar l’errore, ma cosa sono 500? Nulla, e tutti nomi di spicco poi? Montagne di dati si sono accumulate, e mi dici 500?
Ma ribadisco, anche se fosse un evento ciclico naturale, c’è tanto da fare per fronteggiarlo! Le stesse cose che fecero gli antichi con mezzi moderni: estraevano acqua anche dalla sabbia. E’ li che le risorse vanno allocate, e se fosse necessario per convincere il genre umano che è meglio una cisterna per l’acqua piovana di uno stadio di pallone, che motivo c’è di trovare argomenti per opporsi a questo sdano processo? Così, non proprio tanti, magari senza mucche, ma la pianura Padana avrà ancora bitanti, di diversa cultura, ma vivi.
E poi ripeto, questo mondo è invivibile anche senza catastrofi, visto che il pericolo sarebbe ancora più ineluttabile secondo questi miseri 500 che se fosse dovuto all’uomo, perché non migliorare aria e acqua adesso? Perché ostacolare il processo di depurazione seminando alibi per lasciare mano libera ai pecuniofagi?
Adriano, tu continui a parlare di “evidenza” dove io vedo solo ambiguità e incertezza. E comunque, io non ho visto ancora un documento firmato da 500 scienziati (non ortopedici o dentisti ma geologi, geofisici ecc.) che espongano i tuoi dati ‘evidenti e inoppugnabili’. Inoltre, devo dissentire anche dall’altra tua posizione di fondo. Dire che, anche ammesso che i “pochi estrosi – o miseri – dissidenti” abbiano ragione, nel dubbio noi abbiamo comunque il dovere, per un principio di prudenza, di prendere provvedimenti contro il riscaldamento, dire questo non ha senso. Dovremmo dunque accettare nuove tassazioni, dovremmo pagare nuove costose forme di energia, dovremmo impedire a certi Paesi di svilupparsi sfruttando le proprie riserve di idrocarburi, dovremmo favorire le auto elettriche o la ‘economia verde’ ecc.? Ma perché dovrei accettare tutto questo se gli argomenti sul pericolo della co2 ‘antropica’ mi sembrano infondati? Qui sono in gioco questioni politiche ed economiche enormi. Ricordo che negli anni ’70 tanti scienziati avevano paventato una ‘glaciazione’. Poi, negli anni ’80 hanno invece cominciato a parlare di riscaldamento. Entro il 2000, secondo loro, avremmo visto scenari apocalittici. Siamo nel 2019 e adesso l’apocalissi è spostata al 2050. Mi sembra vi sia confusione e un po’ di isteria in tutta questa faccenda (isteria che Greta interpreta magnificamente) e sicuramente vi sono delle ragioni che niente hanno a che fare con la scienza.
La Russia di Putin e dei suoi oligarchi é palesemente fascista, vedi le amministrative dl Mosca che han visto in piazza migliaia di oppositori che di fatto han perso e in Germania non mi pare governi l’estrema destra. E comunque non stiamo a ripetere quello che dicono i giornali, bastano le opinioni che già di per se sono argomentative, anche se su Cremascolta siamo abituati alle vuote chiacchiere.
A casa mia i fascisti sono quelli che ottengono il potere politico con intrighi di palazzo e senza essere passati da elezioni democratiche (vedasi l’attuale governo italiano Pd-M5s) mentre “migliaia di oppositori in piazza” sono il segno di una buona salute sociale, ovvero la prova provata che chiunque può protestare per quel cavolo che gli pare. E ci mancherebbe altro che non fosse così. Tutto il resto, a partire dalle “opinioni dei giornali” (leggasi Repubblica delle banane), sono discorsi etilici da bar che non portano da nessuna parte.
Vallo a dire ai giornalisti in carcere, se non ammazzati. Vuoi nomi, circostanze e date? Informati, visto che i siti di destra che frequenti tu non lo raccontano. E poi basta vedere con quali politici italiani e trafficoni di estrema destra si confrontano.Vuoi nomi e cognomi anche qui?
Dio ci salvi dai dittatori e dai trafficoni di estrema destra! Personalmente, comincio a pensare di aver sbagliato a parlar male della sinistra. Infatti, ho trovato veramente entusiasmante il programma di Zingaretti: alzare gli stipendi, abbassare le tasse, investire nella scuola, nella sanità, nella ricerca scientifica, lotta all’evasione, opere pubbliche, migliorare la qualità dei servizi, consolidare le imprese, un’Italia più verde ecc., senza dimenticare niente di ciò che ci può rendere più felici. Purtroppo, però, bisognerà pagare i ‘debiti di Salvini’ (ma quali debiti? E perché non i debiti di Conte o di Di Maio?). E vabbé, mettiamo una mano sulla coscienza e l’altra al portafoglio e prepariamoci a pagare. Se è per una buona causa… Ma Zingaretti rivela la sua vera statura di uomo di Stato quando dice che il nuovo governo darà “protezione e speranza all’Italia che soffre, sostegno e fiducia all’Italia che cresce”. Chi può ascoltare queste parole senza sentire un fremito di commozione non è umano. Soprattutto pensando ai quei Paesi che gemono sotto dittature sanguinarie.
E se Zingaretti ci riuscisse? Magari senza la distrazione della musica e dei drink del Papetee, quindi concentrandosi un po’ di più sul suo ruolo di poltico potrebbe riuscirci. Non si vive di soli migranti.
Il tuo governo sui migranti ci vive eccome. Solo nel mese di settembre gli sbarchi sono aumentati del 110% e gli importati sono quasi tutti (malavitosi) tunisini. Smascherata anche la favola del “salviamoli dalla fame e dalle guerre”, finalmente.
Comunque se hai nomi e cognomi dei poveri giornalisti morti di stenti nelle carceri del cattivone Putin, tirali fuori, ci vuole poco a fare un copia-incolla. Insieme alle loro storie naturalmente, così che tutti possiamo capire per quale motivo sono stati schiaffati in galera. Mentre attendiamo clamorose rivelazioni, ricordo che pagine Fb, siti e testate web censurate e oscurate nelle ultime settimane sono tutti italianissimi, così come i docenti universitari rimossi dal loro posto.
Signor Macalli, io spero che Zingaretti ci riesca! Ho dimenticato di dire che nel suo programma si parla anche della fatina dei denti. Per ogni dentino perduto non porterà più un soldino, ma due.
I migranti sarebbero arrivati conunque. Sono quelli dei barchini, non delle Ong. Quanto al resto cambia fonti di informazioni. Come mi hai risposto tu tempo fa, non sono il tuo segretario.
Ma come, per il bambino di Nuoro voleva nomi e cognomi, conferme, dichiarazioni ufficiali, ha fatto tutto quel casino per una cavolata inventata, e adesso, per una questione di diritti umani, persecuzioni politiche, totalitarismi crudeli, non tira fuori neanche un nome? Non è coerente.
Scherzavo. So che non puoi fare nessun elenco ma citare tutt’al più un caso o due, con beneficio d’inventario s’intende. Quanto agli sbarchi vedo che non sei aggiornato: i barchini vengono calati in mare (da pescherecci e imbarcazioni private a pagamento, probabilmente anche Ong) a poche miglia da Lampedusa. Così gli scafisti non corrono il rischio d’incappare nelle sanzioni del Decreto Sicurezza-bis che prevedono multe salate e il sequestro dell’imbarcazione. Fatta la legge fatto l’inganno, soprattutto quando chi dovrebbe applicare la legge si prende la libertà (concessa) di decidere di testa propria. Questa è l’Italia.
https://it.wikipedia.org/wiki/Giornalisti_uccisi_in_Russia
https://tg24.sky.it/mondo/2018/05/30/russia-liberta-di-stampa.html
https://www.democratica.com/focus/russia-diritti-negati-giornalisti-uccisi/
https://www.facebook.com/notes/berlusconi-chi-%C3%A8/puntin-un-dono-di-dio-ecco-la-lista-dei-106-giornalisti-uccisi-in-russia-negli-u/437583154239/
“probabilmente anche Ong”. Qualche cazzata in meno, no? Quanto alle fonti, anche se è una scemata, aspetto ancora da Elena delle prove che il bambino vegano gode di ottima salute, anzi, che ne ha sempre goduto. Ma non le dichiarazioni tipo “mi hanno detto per telefono” di un senatore 5stelle.
Eh, già, quando non si hanno argomenti si finisce nell’insulto.
E’ una vecchia storia. Ormai ci siamo abituati e soprassediamo.
Ci vuole pazienza.
Signor Macalli, telefoni Lei alla ASSL di Nuoro o, come ho già detto, vada Lei stesso a Nuoro con un Suo medico di fiducia e chieda di poter visitare il bambino. Non vedo in quale altro modo Lei potrebbe convincersi. Se anche Le portassi un referto medico firmato, direbbe che può esser stato contraffatto, che posso averlo manipolato, corrotto il medico, che è tutto opinabile ecc.. Quindi tronchiamo questa discussione inutile.
Sui giornalisti russi, è un argomento del quale non mi sono mai occupato e quindi esprimo solo una prima superficiale impressione. Dai dati che Lei ha allegato pare che la stima dei morti tenga conto di giornalisti deceduti in incidenti, scontri a fuoco in zone di guerra o di disordini, terrorismo, incarichi pericolosi, alcuni per cause non chiarite e che spesso non sembrano legate al giornalismo e molte di queste morti non sono state classificate come omicidi. Inoltre, da quanto leggo, il fenomeno è di vecchia data e può essere, come in altri Paesi, legato alla malavita, alla corruzione, al malaffare ecc.. Nel complesso, da quando Putin è presidente, il fenomeno è calato.
Ovviamente è un fenomeno complesso e difficile da analizzare, quindi non esprimo alcun giudizio. Certo, si potrebbe dire che la Russia è un Paese pericoloso per i giornalisti. Tuttavia, a prima vista, mi sembra tendenzioso stabilire un nesso tra Putin e il fenomeno.
Mi spiace che tu abbia perso del tempo, di domenica per giunta, ma non c’è scritto da nessuna parte che è “colpa di Putin”, non essendoci prove a suo carico né a carico della sua cerchia ristretta. Anzi wikipedia, che comincia a pescare addirittura nel 1992, dice con molta onestà intellettuale che trattasi di “giornalisti deceduti per morte prematura, inspiegabile o violenta”, la qual cosa, come tu ben sai, succede regolarmente anche in America e in Occidente. E caliamo un velo pietoso sul caso di Julian Assange, perché altrimenti viene fuori di tutto di più.
Personalmente posso solo ringraziare Putin per avere evitato (fino ad oggi, domani non si sa) lo scoppio della Terza Guerra Mondiale. Negli ultimi cinque anni ci siamo andati vicinissimi almeno tre volte. Se invece a te non piace come persona e ti fa stare bene attribuirgli tutte le colpe dei mali del mondo, fai pure, io non ho di certo niente in contrario. Purtroppo il Pensiero Sinistro soffre di questo male: deve avere un avversario per sopravvivere, non avendo idee né progetti.
Beh, ovvio, mica scemo Putin.
Rita, forse anche il vituperato Trump ha finora contribuito a evitare delle guerre, remando contro il ‘deep state’. Ci fosse stata la Clinton al suo posto, chissà come sarebbe andata… Comunque, temo che questa fragile pace non potrà durare ancora a lungo.
“probabilmente anche Ong”. Questo sarebbe un argomento? Poi basta così, vado a bermi un caffè in piazza.
Signor Cadè , mi fa piacere che Lei abbia letto con attenzione i link postati, e credo che vedo che il frammento che sto per incollare abbia fatto riflettere anche Lei. É il passaggio relativo alla manipolazione dell’informazione tipica dei regimi. Succede in Cina, Turchia, Ungheria, Brasile. Della Russia ne stiamo parlando. Incollo quella che potrebbe essere la ragione per cui da qualche anno in Russia la persecuzione verso i giornalisti é diminuita. In tutti i casi anche in Italia la libertà di informazione é in pericolo. Basta fare la conta dei giornalisti sottoscorta. Così, per onestà intellettuale. Ma se dovessi scegliere tra una censura stabilita dalla malavita organizzata piuttosto che dallo Stato credo che preferirei vivere in un paese dove la mafia ha un peso enorme piuttosto che in un paese dove le libertà sono negate da un regime. Uno Stato le libertà tutte le dovrebbe garantire, non negare. “Se si pensa che da quando Vladimir Putin è salito alla ribalta sono stati 133 i giornalisti uccisi in Russia, questo dato in controtendenza deve essere letto legandolo al fatto che il mercato editoriale russo, col tempo, è finito quasi completamente sotto il controllo di uomini vicini al leader o almeno abbastanza furbi da non pensare neanche a pestargli i piedi. “
Sì, avevo letto questa spiegazione. Ma mi pare evidentemente tendenziosa, aprioristica. Sicuramente in tutti i Paesi del mondo v’è un controllo politico ed economico sull’informazione. Ma, valutando i pochi dati che ho letto, ritengo poco verosimile che vi sia un legame tra Putin e il fenomeno dei giornalisti morti. “Se sono calate le morti è perché l’editoria è sotto il controllo di uomini vicini al leader”. Allora, coerentemente, dovremmo dedurre che in Italia, essendo pochissimi i giornalisti ammazzati (o censurati), il regime ha ormai il totale controllo dell’informazione.
Signor Cadè, ma noi non viviamo sotto un regime. I giornalisti sotto scorta in Italia non sono controllati/censurati dallo Stato. Certo che se riuscissimo a debellare mafia, criminalità organizzata e frange estreme della politica di giornalisti in pericolo ce ne sarebbero meno. Poi di testate ce n’è per tutti i gusti. Io, nella mia semplicità, intendo questo per libertà di informazione. De Benedetti diceva che a lui di orientamento politico di Repubblica o Espresso non poteva, fregare di meno. Lui fa l’imprenditore, gli interessa fare soldi, non fare politica. Forse gli oligarchi russi etc.etc. hanno interessi politici.
Beh, signor Macalli, io L’avevo sottovalutata. La Sua fede è ammirevole.
Vedo che ormai ha scelto il registro ironico. Beato lei, così disincantato.
Signor Pasini, mi pare che Lei, implicitamente, metta in dubbio la mia intelligenza, o la mia salute mentale. Questo non mi turba, dato che ne dubito anch’io. Lei tira in ballo gli UFO, avrebbe potuto parlare di terrapiattisti, rettiliani, complottisti. Sono i soliti espedienti per ridicolizzare l’interlocutore. Li trovo francamente noiosi.
Mi pare però che il chiarimento richiesto – perché il sovranismo socialista è una patacca? – non sia arrivato. La Sua spiegazione è tutta qui: “il socialismo sovranista è una patacca, perchè il sovranismo non può essere marxista, non richiamandosi affatto alla storia, al pensiero di chi ha inventato il socialismo”.
Si potrebbe forse tradurre così: i padri fondatori del socialismo non erano sovranisti. Quindi il sovranismo socialista è una patacca. Forse Lei vuol dire che il socialismo non può che essere internazionalista. Questa mi sembra però una visione obsoleta e incongrua con la realtà moderna, nella quale la vera antitesi al socialismo è rappresentata proprio dal globalismo capitalista, che è transnazionale.
È una mia congettura. Dalla Sua spiegazione non si capisce granché.
Lei allega poi il triste racconto della Sua vita, e io Le esprimo la mia solidarietà. Ma certo questo non ci aiuta a chiarire.
Lei allega anche una nutrita e variegata bibliografia. Ma tutti questi titoli non chiariscono nulla. Al massimo ci dicono che Lei possiede una libreria.
Tuttavia, signor Pasini, mi trova d’accordo sul salutarsi e chiudere. Lasciamo perdere la questione. Lei non può certo abbassarsi a discutere di queste cose con uno come me. E a me, francamente, questo argomento non mi appassiona.
Non so come si possa parlare di socialismo sovranista senza conoscerlo. Ci si confronti semmai sugli argomenti, invece che sui titoli che non significano nulla. Comunque non credo che qui qualcuno scriva per convincere gli altri. Nessuno deve vendere alcun prodotto di consumo, e dunque socialisti-sovranisti e liberal-globalisti restino pure della propria idea. Possibilmente senza dare dei “pataccari” agli avversari perché, altrimenti, si auto-squalificano.
Mi dispiace per il signor Pasini perché ieri avevo indicato cinque link con altrettante brevi letture che potevano dare almeno un’infarinata di socialismo sovranista. E’ sempre meglio sapere le cose prima di dibatterle. Purtroppo il sistema me le ha “mangiate” dicendomi che “più di due link non possono essere citati in un commento”. Non mi spiego come mai chi ne ha citati quattro (Macalli, 29/9, ore 16:13) non sia stato oscurato, ma può darsi che alla parola “sovranismo” la piattaforma del blog si blocchi automaticamente. La tecnologia ha le sue regole. Ad ogni modo non ha importanza, chi vuole informarsi (sul serio) sull’argomento può farlo lo stesso. Se invece si preferisce scorrere i titoli dei giornali, va bene ugualmente. Non muore nessuno.
Mi è piaciuto “il pensiero sinistro smart” di Diego Fusaro. Mi scusi signora, ma faccio collezione su un taccuino di roba del genere, espressioni come la sua: assolutamente sì; aspetti un minutino; solo un attimino per favore e arrivo subito, cioè tra un paio d’ore; abbiamo aperto una sala polivalente (Seneca e bruschette); portiamo avanti il discorso socialista del sovranismo. La ringrazio, perchè ho aggiunto anche la sua frase, che non conoscevo: il pensiero sinistro smart. Cosa vuole, l’ignoranza. Complimenti per aver trovato l’esercito di seguaci del pensiero “socialista-sovranista”, che come ho scritto, scusandomi, è vero, esiste. Se è esistito un partito socialista italiano, erede di Turati, di Sandro Pertini, finito in grembo al Cavaliere, da qualche parte doveva pur esistere anche un sovranismo italiano, europeo, “socialista”, quindi marxista, o simil-marxista, o cugino di quella roba lì. Certe volte mi dimentico che in Italia tutto è possibile (è capitato che il Psi di Craxi era alleato con Forza italia, nel parlamento italana, mentre a Strasburgo era alleato coi socialisti europei), in fondo sono un ingenuo. Lei cita Carlo Formenti, e mi viene da ridere, senza voglia di offendere Formenti. Sono anni che lui si sbraccia sul suo blog, che compare anche su “Micromega” on-line sforzandosi (come Stefano Fassina) di criticare da sinistra, la sinistra che sta a sinistra della sinistra. Cara signora, mi perdoni se le dico che il mondo della sinistra lo conosco meglio di lei: spaccano il capello in quattro da una vita, e dopo averlo spaccato in quattro parti si accapigliano perchè è ancora troppo spesso. Non me ne vogliano Formenti e Fassina che sono brave persone e seguo da anni, ma sono stanco, sto invecchiando e le loro idee politiche le trovo, più che altro, divertenti. Continui con il suo “socialismo sovranista” e quando sarete un pò depressi che la gente non vi ascolta, non vi capisce, chiedete un aiutino a Matteo Salvini, che di truppe ne ha da vendere, e ve ne può prestare qualcosina. Per un attimino di tempo utile.
Scusi signor Pasini ma se fa collezione di pensieri altrui, per lo meno li scriva correttamente. Io ho scritto che Diego Fusaro “lancia ogni tanto l’argomento [sovranismo] in maniera smart”. Il Pensiero Sinistro, che personalmente considero un polpettone indigeribile, non potrebbe essere “smart” neppure con un intervento dell’Arcangelo Gabriele.
Corregga il suo taccuino, caso mai qualcuno fra vent’anni lo leggesse.
Forse lei si ritiene un genio incompreso, oppure crede che il Pensiero Sinistro sia il non plus ultra della politica-cultura-società italiana, visto che non perde l’occasione di sbeffeggiare tutti quelli che la pensano diversamente. Tanto le piace parlare male del lavoro degli altri quanto raramente porta a sostegno del suo dissenso argomenti e ragioni. In compenso compila lunghi elenchi di cose, persone, fatti, testate giornalistiche, date, nomi e cognomi. Suppongo che abbia in magazzino taccuini dedicati per ogni categoria.
Ergo: se il socialismo sovranista non le piace (più che legittimo) snoccioli almeno due o tre punti che facciano capire il perché. Diversamente scrive tanto per non dire assolutamente nulla.
Signora Rita R., il pensiero sinistro lanciato in maniera smart, come ha scritto lei, non è un pensiero sinistro smart? Ci trova una differenza fondamentale? Faccio la modifica sul mio taccuino, così è contenta, anche se il pensiero sinistro lanciato in maniera smart, una frase così, ci sta bene nel mio taccuino. Comunque, mi auguro che alle prossime elezioni il suo “socialismo sovranista”, che esiste, come gruppo politico in italia, come esiste l’Atalantina come squadra di calcio, a Borgo San Pietro, Crema, anche se non so dire in quale categoria, può presentarsi alle prossime elezioni, visto che il futuro, come dice lei è tra socialisti sovranisti e liberisti globalisti, o qualcos’altro. Di partitini di pseudo-sinistra, la sinistra, o cosiddetta tale, ne ha avuti nella sua storia un’infinità. In passato c’è stato, prima del sovranismo socialista, il fascio-comunismo (i fascisti che guardavano a sinistra, molti dei quali scrivevano sulla rivista “Primato”, di Bottai); i nazionalsocialisti, che all’inizio guardavano a Stalin nei metodi dittatoriali e nella ricerca del consenso, come ha ricordato lo storico Nolte; anche il franchismo ha avuto la sua corrente di sinistra, con Hedilla, che fu estromesso da Franco, Hedilla parlò di giustizia sociale, e fu subito zittito in malo modo dal Caudillo. Alle prossime elezioni, il socialismo sovranista potrebbe presentarsi con una lista tipo, non so, “Socialsovranismo popolare”, o proponga lei, che dice che il futuro sarà tra socialismo sovranista e liberismo globalista. E’ possibile che lo 0,2% lo si possa raggiungere, ma non si scoraggi, anche la Lega lombarda cominciò faticando, poi è andata a meraviglia. L’importante è crederci. Male che vada è un’altro mini-partito nella lista della spazzatura.
Rita, il pensiero sinistro colpisce ancora. O altrimenti c’è un complotto ai tuoi danni.
Ma qui di avversari non ce n’è, solo provvedimenti al vaglio e una barca che fa acqua, a livello mondiale, ma in forma inedita. Sto ripassandole vicissitudini delle colonie italiche-greche: ma che similitudine stringente, compresa la denatalità, e di forze in movimento, salvo che noi di colonie, noi terrestri intendo, non ne possiamo più avere
Gentile Adriano, rubo ancora un brisinin di spazio, perchè devo ammettere un grosso sbaglio: il socialismo sovranista, come idea-pensiero esiste, in Italia. Ha una sua Bibbia edita da Meltemi, e scritta da Thomas Fazi e William Mitchell “Sovranità o barbarie. Il ritorno della questione nazionale”. E’ andato a ruba, cioè, anche gratis non lo voleva nessuno. In Italia lo ha presentato, e sponsorizzato Stefano Fassina, ex-deputato, ex-vice ministro, ex-Partito Democratico, in procinto ad essere ex (presto) pure del partitino di Sinistra Italiana con cui, non pare andare d’amore d’accordo, forse per inquetudine politica, forse per disaccordi ideali, chissà. Fassina ha cercato di costituire un gruppo socialista sovranista, ma fino ad ora non lo hanno ascoltato in molti. Ha un seguito molto ridotto, inferiore persino a “Potere al popolo”, la lista di estrema sinistra, che già non superò l’1% dei consensi.
Il tutto per correttezza. Anche i pensieri patacca hanno la loro dignità pure se valgono due soldi e hanno il seguito di quattro individui, incluso la fidanzata di uno di questi.
Non ho letto il libro citato e dunque non lo commento. Ma evidentemente il signor Pasini ne conosce vita morte e miracoli, se sa persino che “è andato a ruba, cioè, anche gratis non lo voleva nessuno.” Né vedo come un argomento serio come questo possa essere un protesto per parlare male di Stefano Fassina, la cui carriera politica sinceramente non interessa a nessuno.
Il socialismo sovranista non si regge su una bibbia bensì su gruppi di lavoro/studio, realtà sociali, convegni e dibattiti rintracciabili su you tube. Trovare pertanto il libro-simbolo che lo rappresenti è difficile. Ma volendo approcciare l’argomento per capirne di più si può cominciare da “La variante populista” di Carlo Formenti. Sinceramente non so quante copie abbia venduto il libro, ma non è un mio problema.
Anche in questo campo non mancano ovviamente “correnti di pensiero”, com’è logico che sia. Ad esempio Franco Cardini si è dedicato molto al socialismo sovranista europeo che, personalmente, mi convince poco perché non affronta in modo esaustivo il problema del debito sovrano dei singoli Stati europei.
https://www.vision-gt.eu/platform-europe/per-un-sovranismo-europeista/?fbclid=IwAR3IuoODDScZH4zjsiWOZQ_P-Z5TEQBngxxQvY9hW4-rkPDEmVocx2lQD6g
Diego Fusaro, che al Pensiero Sinistro non piace (e te credo), lancia ogni tanto l’argomento in maniera smart da qualche quotidiano: https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/07/11/oggi-il-vero-marxista-e-sovranista/5313675/
Chiaramente non si tratta di un argomento da pagina di giornale ma, caso mai, è materiale da controcultura. https://www.centroitalicum.com/globalismo-o-sovranismo/
Potrei proseguire, ma a quanto pare il sistema più di tanto non regge, perciò mi fermo.
Sto cercando di documentarmi e il tema è indubbiamente complesso. In sintesi, ma devo farmi chiarezza, a pelle mi pare che il sovranismo socialista sia un ossimoro. Continuerò a seguire.
Audiatur et altera pars… Senza pensare di sapere già tutto.
Intendo cioè apprezzare il Suo spirito di ricerca.
Se non é una presa per il culo, dato il cambio di registro, ringrazio, anche per la traduzione.
Appunto perché non volevo che si leggesse ironicamente ho precisato. Bisogna ascoltare anche la controparte, sentire i suoi argomenti. Una cosa che apprezzo è la capacità di sospendere il proprio giudizio e sforzarsi di valutare senza preconcetti. È quasi impossibile ma val la pena provare.
Dichiarazione d’intenti anche per Lei immagino. Ricorda di quanti temi si é trattato in questi anni senza che anche Lei cambiasse una virgola delle sue posizioni? Per Cremascolta sarebbe una svolta, ma non crediamoci troppo.
Non è obbligatorio cambiare idea.
Maaaa, raga, così ….per sport, mi fate capire come caspita possono essere consideati COMMENTI al post di Adriano Presidente questa settantina di ….botte risposte tra i …..” perenni duellanti”, che col tema ( ebbene si, incredulo, sono andato a rivedermelo: “Panem e circenses” alias un nuovo stadio a MI in sostituzione di “SanSiro”) proprio non ci azzeccano una beneamata cippa?
Francamente (ops!) non vi capisco!
Beh, Francesco, indubbiamente succede spesso, succede anche nelle conversazioni vis a vis di saltare di palo in frasca. Qui pare sia una regola. Inevitabilmente si finisce di parlare di politica. Mettiamola così: comprare una giacca, sceglier una vacanza, un film, fare la spesa, non sono tutti gesti politici che esprimono un orientamento, un desiderio, un riscatto? Comunque hai ragione, richiamati all’ordine staremo più attenti. Riconosci però che per la loro specificità molti post avrebbero vita breve?
Ma semplice Franco, c’è coerenza: dal cambiamento climatico autunnale che ha spinto Anna a fare il cambio di stagione, e relative riflessioni sulla moda, si è passato al cambiamento climatico planetario e poi del clima politico.
Mah, Adriano, fratello mio, forse, preso dal rutilare dei botta e risposta, ti sei dimenticato tu stesso del tuo post di partenza! Si parlava di SanSiro e della proposta scandalo (x me, ovviamente!) di gettare una paccata di miliardi per costruire uno stadio nuovo.
Tonnellate e tonnellate di calcestruzzo armato da smaltire, per tonnellate e tonnellate di nuovo calcestruzzo armato (alla semplice, cemento e ferro) , quando nn si fanno opere di manutenzione di importanza primaria alle “n” grandi opere infrastrutturali nel buffo stivale! Appare in tutta la sua + concreta rilevanza la vuotezza delle ecclatanti dichiarazioni di principio, appetto le scelte attuative che si pongono in essere!
E Crema docet: vedi il ridondante “Mausoleo al celeste e a cielle” che resiste scandalosamente, vergognosamente imperituro!!!!
Ivano, io credo che la “vita” più o meno breve dei post, debba essere “figlia” dell’importanza che i bloggers le assegnano e non debba viceversa essere “figliastra” di una sorta di ….”accanimento terapeutico” che, snaturandone le finalita’ ed il significato” ne prolunghi surrettiziamente la durata!
Ma era un parallelo scherzoso! Confermo lo sdegno, e confermo che sarebbe ora di impermiabilizzazione di cave dismesse e racccolta di acque piovane, per render cara la pelle al mosrtro infuocato, altro che di tifoseria!
Hai anche ragione Francesco, ma è spesso l’impulsivita’ ad alimentare il flusso dei commenti. Certamente non lo si fa per la sopravvivenza di un titolo. In verità basterebbe inventarsi un nuovo post, ma il fuori tema è comodo e veloce. Comunque un richiamo ogni tanto alle mie intemperanze non può che far bene. A Livio non so.
….èèèèh, Ivano, Maestro Livio l’è …..nà béla magia …..
Invece finalmente ho avuto a termine di questa esauriente, non esaustiva, proprio da esaurimento!, diatriba, la prima prova di compostezza e di rientro spontaneo delle acque ognuno nel proprio alveo, addirittura con buoni propositi!