Riceviamo dall’architetto Giuseppe Cabini architetto@cabini.it e molto volentieri pubblichiamo, con l’obiettivo di
proporre attraverso CremAscolta una “mozione popolare” che sia da stimolo per l’amministrazione di Crema e per i Comuni del territorio Cremasco affinchè adottino delibere come questa adottata dall Giunta di Vipiteno (!):
La Giunta comunale, nella sua ultima seduta, si è pronunciata contro il lancio di fuochi d’artificio e ha esortato il Sindaco a non rilasciare più, in futuro, alcuna autorizzazione per essi. D’ora in poi, il lancio di fuochi d’artificio sul territorio comunale, su fondo pubblico e privato, verrà vietato per le seguenti motivazioni:
– Ambiente: in base all’Agenzia federale tedesca per l’Ambiente, solamente a San Silvestro l’inquinamento da polvere sottili, con 4.500 tonnellate, costituisce il 15,5% di quello annuo derivante dal traffico veicolare.
– Tutela degli animali: per molti animali domestici, ma anche d’allevamento e selvatici, il lancio di botti e fuochi d’artificio è un grande fattore di “stress” che può condurre fino alla morte.
– Aspetti sociali: in considerazione della sofferenza e della povertà di molti esseri umani sul nostro pianeta, non è accettabile che migliaia di euro si volatilizzino nell’aria. La produzione di fuochi d’artificio avviene di frequente in condizioni disumane, pericolose e spesso da parte di bambini. Ogni anno, con il lancio di fuochi d’artificio, avvengono incidenti e ferimenti.
https://www.crtmbrancaleone.it/fuochi-dartificio-una-minaccia-anche-per-il-mare
Commenti
Condivido in pieno, Giuseppe, la lettera e lo spirito della mozione.
E’ il caso di verificare se la Giunta abbia già preso tale decisione. Confesso di avere poca memoria, ma mi pare di ricordare che il sindaco in più occasioni (anche contro il comportamento delle Feste dell’Unità) abbia espresso tale volontà.
Certo che se propagandassi questa causa qui, terra delle sirene, dove hanno fatto una mozione per depotenziare il ripetitore contro le onde elettromagnetiche, dei semplici pescatori, non ingegneri, ma poi rimbambiscono turisti e capodogli con ordigni per ogni sagra, una alla settimana…
No, non sarei capito, e in tanta natura i motivi di incomprensione che trovo già mi bastano.
Ma è una causa da sposare, grazie Beppe.
Concordo pienamente, Piero, con Giuseppe Cabini. Certamente, basta fuochi d’artificio. Ciò posto, mi permetto alcune ulteriori riflessioni.
Ho letto cose discordanti sull’impatto psicofisico dei fuochi d’artificio sulla fauna selvatica. Dipende. Probabilmente determinati pregiudizi si verificano. Però, ci rendiamo conto dell’enorme disastro che stiamo causando sulla massa animale e vegetale, non quella volta che spariamo quattro botti ma tutti i giorni, a tutte le ore, ettaro per ettaro, pertica per pertica?
Lo scempio degli allevamenti intensivi è infinitamente più grave. Tuttavia, come quotidiano frequentatore di animali rustici sono troppo rozzo e mancante dell’adeguata sensibilità animalista per svolgere pubblicamente convincenti considerazioni su questo tema.
Stanotte Venezia era un fuoco d’artificio unico. Ed eccoci al turismo, cioè alla pecunia. L’Italia d’estate è un botto continuo, anche se da noi i botti li identifichiamo soprattutto con certe abitudini e latitudini. Ogni Capodanno sappiamo che cosa (e dove) succede. Diciamocelo francamente, anzi no, non diciamo altro, certe cose non le dicono più nemmeno i leghisti. Ricordiamoci però che cosa hanno rappresentato i fuochi d’artificio nella storia, non solo laggiù ma in tante culture.
Tutto ciò considerato, Piero, abbasso i fuochi d’artificio. Però, abbasso anche qualcos’altro, ben più grave. Intanto, l’importante sui botti ce lo siamo già portato a casa. Ad esempio, Haendel ci ha già dato una significativa immagine del Potere coi suoi Royal Fireworks.
Dichiariamo guerra a tutto, va benissimo, io ci sto. Ma proibire i fuochi d’artificio per continuare a viaggiare in aereo, scusate l’irriverenza, è uno spasso. L’Agenzia federale tedesca per l’Ambiente si preoccupa dell’inquinamento da polveri sottili della pirotecnia (combinazione, una voce importante dell’industria italiana), e poi tifa Lufthansa?
Eppure non sono passati neanche due mesi da quando EASA, EEA e EUROCONTROL hanno fornito gli ultimi report: il settore aeronautico ha aumentato enormemente il suo impatto negativo sui cambiamenti climatici, sul rumore e sulla qualità dell’aria. Il numero di voli è in costante crescita e si stima un aumento del 42% entro il 2040. Il numero degli animali, umani e non, esposti a livelli di rumore oltre la soglia è elevatissimo. I 47 principali aeroporti europei in pratica sono delle metropoli volanti, e noi ci preoccupiamo dei fuochi artificiali? Ma viaggiamo in treno o in nave, piuttosto. Quella, si, sarebbe una bella rivoluzione.
Visto che stavi parlando di aerei …… Vedi questo link
https://www.vice.com/it/article/43jkgq/emissioni-co2-quanto-inquina-viaggiare-in-aereo
Giuseppe
Purtroppo Giuseppe, è proprio così. Ma chi glielo spiega al genere umano? E allora si ritorna alla radice del problema: siamo in troppi. Fanno sorridere gli slogan “abbiamo ancora X anni per salvare il pianeta”; certo, dimezzandoci, il che manderebbe a scatafascio in un colpo solo il nostro sistema economico e di wellfare. Pensiamo alla salute, va’, che la vita è breve.
Senza contare, caro Giuseppe, l’incessante opera di Madre Natura:
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-disastro_ambientale_senza_precedenti_nellartico_i_pompieri_non_riescono_pi_a_domare_gli_incendi_in_alaska_e_siberia/82_29696/
Grazie per la pubblicazione.
Ovviamente io la penso così e le motivazioni mi sembrano importanti. L’ordinanza di Vipiteno di Gennaio 2019 vieta su tutto il territorio comunale anche il lancio di quelli privati. Certo i fuochi sono belli da vedere. Per questo mi pareva utile far partire una raccolta di opinioni anche diverse per capire quale è la sensibilità qui da noi e se davvero si può proporre ed applicare.
Tutti teniamo all’ambiente, agli animali alla nostra salute e ci preoccupiamo della fame nel mondo, magari con sensibilità diverse, ma quando dobbiamo rinunciare a qualcosa in prima persona spesso ce ne dimentichiamo.
Certo le cose da fare sarebbero tantissime. Anche la questione dei trasporti è cruciale e non meno lo è quella degli edifici, così come tantissime altre.
Le cose si fanno una alla volta, e non vale dire “be ce ne sarebbero molte altre egualmente importanti”, perché è la solita scusa per poi non fare niente. Intanto facciamo questa e poi pensiamo come fare qualcosa per le altre.
Beppe
Sa qual’è la mia, ma non solo mia paura, caro Beppe? Che si abbia paura di affrontare i moloch dell’inquinamento (apposta ho citato la sovrabbondanza di aerei che appestano i cieli), ben sapendo che sono inattaccabili, praticamente imbattibili, e ci si accontenti di mettere qua e là qualche tampone che, lungi dal migliorare la qualità della nostra vita, servirà solo a colpire un altro settore dell’economia.
I viaggi in aereo inquinano moltissimo, ma chi glielo spiega ai poveracci che finalmente riescono a permettersi un biglietto low cost che la soluzione migliore per il pianeta sarebbe “stare a casa”? Questo è il problema, secondo me, non i fuochi che possono piacere o dispiacere a noi e ai nostri amati animali domestici. Se proprio si vuole invogliare la giunta comunale a fare qualcosa, perché non suggerire di piantare più alberi invece di tagliare quelli che ci sono? Con tutto il rispetto per qualsiasi altro genere d’iniziativa, s’intende.
“poveracci che finalmente riescono a permettersi un biglietto low cost” Beati i tempi che se lo permettevano solo i ricchi, come tutti gli altri marchingegni che che tecologia e scienza e soldi garantivano. Poi li hanno chiesti anche i poveri e da lì è arrivato l’inquinamento. Quanto ai fuochi anch’io penso siano il male minore. Pensiamo allo stupore che i nostri avi, a pancia vuota, comunque provavano. Almeno per un po’ dimenticavano la fame. Non erano molto diversi dai viaggi sul Mar Rosso o le crociere che per un po’ illudono i poverini di fare almeno una settimana l’anno una vita da ricchi. E forse questo reca più danni da rimbambimento generale di quattro botti.
Se vuoi fare l’ipocrita, accomodati pure.
Altrimenti, sai che è così.
Le compagnie low cost hanno centuplicato il fatturato (e gli arei sopra le nostre teste) sulla pelle del ceto medio-basso. E’ un fatto incontestabile. Non ho dato, ne darò, un giudizio di merito, non era questo il senso del mio commento.
Che nella distruzione del mondo oggi in atto i fuochi d’artificio non rappresentino la causa più lesiva, mi sembra ovvio.
E sappiamo che, riguardo agli animali, molto dipende dalla selezione, dall’addestramento, dall’esperienza. E qui il discorso sarebbe lungo.
Però, come giustamente dice Giuseppe Cabini, certi argomenti possono a volte diventare “la solita scusa per poi non fare niente”.
Per cui, personalmente sono pienamente d’accordo con la sua proposta.
Che non esclude poi di potersi occupare anche dei disastri più grossi, se lo si vuole.
Mi sembra importante la specificazione sui fuochi d’artificio da parte anche dei privati. In molte realtà costituiscono il problema maggiore. E lì la pubblica attrattiva, il turismo e le ricadute economiche pubbliche non c’entrano proprio niente.
Ricordavo bene: la delibera che vieta i fuochi di artificio c’è.
Lo scoglio però da superare è il ricorso di una ditta milanese al Tar contro la delibera stessa.