Domenica 26 maggio Italiani al voto per le Elezioni Europee 2019, elezioni che coinvolgeranno 400 milioni di europei che si recheranno alle urne per eleggere i loro rappresentanti a Strasburgo nel PARLAMENTO EUROPEO.
“Istruzioni per l’uso”:
In Italia urne aperte dalle ore 7 alle ore 23: possono votare tutti i cittadini cittadini italiani iscritti nelle liste elettorali del proprio Comune che avranno compiuto il 18esimo anno di età entro il 26 maggio 2019.
Il sistema elettorale delle elezioni europee prevede un voto proporzionale dato alle liste. Si potrà dare il voto ai partiti che hanno formato una lista comune.
Sarà possibile votare per una delle liste di candidati della propria circoscrizione.
Cinque le circoscrizioni elettorali in cui è divisa l’Italia (e quindi le liste dei candidati): Nord-occidentale (circ. I la nostra), nord-orientale (circ. II), centrale (circ. III), meridionale (circ. IV), insulare (circ. V).
Chi vota può esprimere fino a tre preferenze (ai candidati della lista scelta), ma non tutte e tre a persone dello stesso genere (no 3 uomini/ 3 donne!).
Verranno quindi eletti:
- 20 candidati per per la circoscrizione I Italia nord-occidentale;
- 15 candidati per per la circoscrizione II Italia nord-orientale;
- 15 candidati per per la circoscrizione III Italia centrale;
- 18 candidati per per la circoscrizione IV Italia meridionale;
- 8 candidati per per la circoscrizione V Italia insulare;
Il numero di eurodeputati per ogni Paese membro della UE è approssimativamente proporzionale alla popolazione di ciascuno di essi, secondo i criteri della proporzionalità degressiva: un paese non può avere meno di 6 o più di 96 eurodeputati e il numero totale non può superare i 751 (750 più il presidente).
All’Italia spettano 73 membri. I gruppi parlamentari sono organizzati in base allo schieramento politico, non in base alla nazionalità.
L’UE ha una struttura istituzionale unica nel suo genere:
- le priorità generali dell’UE sono fissate dal Consiglio europeo, che riunisce i leader politici a livello nazionale ed europeo
- i deputati europei, eletti direttamente dai cittadini dei singoli Stati, rappresentano i cittadini nel Parlamento europeo
- gli interessi globali dell’UE sono promossi dalla Commissione europea, i cui membri sono nominati dai governi nazionali
- i Governi dei singoli Stati componenti la UE, difendono i rispettivi interessi nazionali in seno al Consiglio dell’Unione europea.
Il Parlamento europeo (eletto direttamente nelle elezioni alle quali siamo chiamati a partecipare Domenica 26), approva le Leggi dell’UE congiuntamente al Consiglio (formato dai Governi dei 28 Stati membri).
Noi cittadini quindi siamo chiamati, Domenica 26, ad esprimere democraticamente il nostro voto per eleggere i nostri rappresentanti all’interno del PARLAMENTO EUROPEO, principale sede del dibattito politico e del processo decisionale a livello di Unità Europea.
http://www.europarl.europa.eu/about-parliament/files/home-page/it-ep-brochure.pdf
POPOLARI PER L’ITALIA
- Alessandra Ferrara [n. Chiavari il 22 agosto 1959]
- Piero Pirovano [n. Milano il 4 giugno 1941]
- Giorgio Agnellini [n. Brescia il 29 dicembre 1955]
- Paola Evangelisti [n. Napoli il 4 luglio 1965]
- Giuseppe Prete [n. Lecce il 18 settembre 1960]
- Addolorata Longo [n. Foggia il 23 gennaio 1952]
- Noemi Paola Riccardi [n. Fondi (Lt) il 24 aprile 1966]
- Maurizio Carlo Giuseppe Imbimbo [n. Milano il 1 agosto 1974]
- Emanuela Peter [n. Livorno il 19 maggio 1969]
- Fabrizio Scaravella [n. Piacenza il 1 agosto 1961]
- Sonia Vicino [n. Pinerolo il 5 settembre 1981]
- Luca Damian [n. La Spezia il 17 agosto 1968]
- Maria Leone [n. Milano il 15 novembre 1966]
- Gianmario Luigi Ferramonti [n. Valsaviore il 3 settembre 1953]
- Delia Milanesio [n. Pinerolo il 29 marzo 1975]
- Markus Johannes Krienke [n. Gruen Stadt (Germania) il 28 febbraio 1978]
- Enrico Maria Tacchi [n. Busto Arsizio il 8 dicembre 1951]
+EUROPA – ITALIA IN COMUNE – PDE ITALIA
- Benedetto Della Vedova [n. Sondrio il 3 aprile 1962]
- Silvja Manzi [n. Foggia il 24 luglio 1973]
- Paola Letizia Coggi detta Paola Testori [n. Como il 3 maggio 1953]
- Marco Marazzi [n. Terracina il 17 gennaio 1969]
- Giulia Pastorella [n. Milano il 5 giugno 1986]
- Gabriele Molinari [n. Vercelli il 22 giugno 1975]
- Dino Guido Rinoldi [n. Sacile il 18 novembre 1951]
- Cristina Bagnoli [n. Siena il 13 gennaio 1982]
- Maurizia Bertoncino [n. Torino il 14 maggio 1965]
- Igor Boni [n. Torino il 10 maggio 1968]
- Bara Inoussa [n. Beguedo (Burkina Faso) il 1 gennaio 1969]
- Elena Marcellino [n. Carmagnola il 18 settembre 1976]
- Alessandra Micalizzi [n. Catania il 5 novembre 1978]
- Stefano Morcelli [n. Sondalo il 8 maggio 1992]
- Lia Orfei [n. Roma il 13 ottobre 1974]
- Mirko Paulon [n. Como il 30 settembre 1974]
- Daniela Poggio [n. Aqui Terme il 30 maggio 1975]
- Marco De Andreis [n. Roma il 14 febbraio 1955]
- Lorenzo Tosa [n. Genova il 23 settembre 1983]
- Martina Riva [n. Milano il 5 febbraio 1993]
PARTITO COMUNISTA
- Marco Rizzo [n. Torino il 12 ottobre 1959]
- Laura Bergamini [n. Parma il 14 maggio 1960]
- Guido Ricci [n. Genova il 22 aprile 1960]
- Giovannina Bastone [n. Carfizzi (Kr) il 12 gennaio 1960]
- Lorenzo Lang [n. Roma il 5 aprile 1993]
- Silvia Stefani [n. Genova il 21 luglio 1963]
- Georgios Apostolou [n. Atene (Grecia) il 10 luglio 1954]
- Rosa De Matteis [n. Gallipoli il 3 maggio 1967]
- Ciro Massimo Argentino [n. Torino il 27 maggio 1971]
- Eleonora D’Antoni [n. Roma il 24 marzo 1957]
- Luca Ricaldone [n. Milano il 8 marzo 1964]
- Ingrid Sattel [n. Kaiserslautern (Germania) il 26 ottobre 1937]
- Angelo Davoli [n. Genova il 8 gennaio 1960]
- Laura Biancini [n. Roma il 26 luglio 1947]
- Graziano Gullotta [n. Catania il 30 settembre 1986]
- Lucia Firmani [n. Roma il 22 ottobre 1963]
- Giovanni Barbieri [n. Palermo il 12 giugno 1985]
- Maria Eugenia Scaramozzino [n. Torino il 4 settembre 1992]
- Canzio Giuseppe Visentin [n. Paderno Dugnano (Mi) il 23 aprile 1957]
- Daniela Giannini [n. Roma il 22 febbraio 1961]
POPOLO DELLA FAMIGLIA – ALTERNATIVA POPOLARE
- Paolo Alli [n. Legnano il 6 luglio 1950]
- Gabriella D’Amato [n. Mondragone il 1 febbraio 1970]
- Giancarlo Archetti [n. Brescia il 3 gennaio 1957]
- Silvia Camilla Avagnina [n. Chiavari (Ge) il 14 giugno 1993]
- Marco Ghirardello [n. Torino il 28 ottobre 1989]
- Cristina Lagana’ [n. Trescore Balneario il 1 gennaio 1978]
- Luca Avagnina [n. Torino il 28 marzo 1960]
- Emanuela Pongiluppi Eleuteri [n. Roma il 8 giugno 1968]
- Maurizio Berger [n. Pinerolo il 17 febbraio 1970]
- Giuliana Ghione [n. Pinerolo il 2 marzo 1973]
- Marko Rus [n. Lubiana (Slovenia) il 9 ottobre 1942]
- Sandra Margaretta Anna Bonanni [n. Ottawa (Canada) il 27 aprile 1967]
- Giovanni Grasso [n. Castiglione Delle Stiviere il 25 gennaio 1990]
- Stefania Parma [n. Brescia il 9 settembre 1964]
- Salvatore Angelo Pintus [n. Villa San Giovanni il 14 marzo 1948]
- Mara Festa [n. Torino il 2 marzo 1969]
- Roberto Frecentese [n. Arezzo il 7 giugno 1954]
- Margherita Ruffino [n. Canale il 2 agosto 1948]
PARTITO PIRATA
- Luigi Di Liberto [n. Torino il 24 maggio 1952]
- Cristina Diana Bargu [n. Bacau (Romania) il 26 gennaio 1994]
- Alessandro Ciofini [n. Arezzo il 17 gennaio 1971]
- Monica Amici [n. Roma il 26 giugno 1966]
- Paul Stephen Borile [n. Dearborn (Usa) il 16 febbraio 1964]
- Sara Bonanno [n. Brescia il 6 ottobre 1964]
- Fabio Aaron Brancotti [n. Seregno il 13 marzo 1964]
- Stefania Calcagno [n. Genova il 8 agosto 1970]
- Luigi Gubello [n. Portogruaro (Ve) il 1 dicembre 1991]
- Valentina Piattelli [n. Firenze il 12 giugno 1972]
- Marco Ciurcina [n. Roma il 5 febbraio 1965]
- Maria Chiara Pievatolo [n. Firenze il 12 luglio 1963]
- Carlo Piana [n. Omegna il 25 settembre 1968]
- Rosaria Talarico [n. Catanzaro il 19 aprile 1978]
- Marco Anselmo Luca Calamari [n. Lucca il 17 settembre 1955]
- Aram Gurekian [n. Montebelluna (Tv) il 23 giugno 1970]
- Felice Zingarelli [n. Andria (Ba) il 19 giugno 1964]
EUROPA VERDE
- Elena Eva Maria Grandi [n. Milano il 8 febbraio 1960]
- Domenico Finiguerra [n. Milano il 3 settembre 1971]
- Francesca Druetti [n. Moncalieri il 2 febbraio 1983]
- Antonio Caputo [n. Ginestra il 12 ottobre 1949]
- Silvia Parodi [n. Genova il 29 maggio 1972]
- Maurizio Parodi [n. Pontremoli il 29 dicembre 1956]
- Dario Balotta [n. Grontardo il 12 agosto 1953]
- Ilaria Barbonetti [n. Milano il 1 marzo 1984]
- Giuseppe Civati detto Pippo [n. Monza il 4 agosto 1975]
- Martina Comparelli [n. Milano il 11 maggio 1993]
- Paolo Crosignani [n. Novara il 21 luglio 1948]
- Veronica Dini [n. Firenze il 31 maggio 1974]
- Enrico Fedrighini detto Fedri [n. Castellammare Di Stabia il 7 giugno 1959]
- Antonio Limardi [n. Asti il 1 settembre 1965]
- Marco Moro [n. Padova il 16 agosto 1961]
- Tiziana Mossa [n. Torino il 29 maggio 1978]
- Maria Silvia Angela Concetta Pettinicchio [n. Milano il 7 maggio 1971]
- Paolo Pinzuti [n. Tradate il 22 agosto 1978]
- Benedetta Rinaldi [n. Tirano il 10 aprile 1984]
- Chiara Rossini [n. Brescia il 19 marzo 1975]
LA SINISTRA
- Eleonora Cirant [n. Milano il 9 settembre 1973]
- Massimo Amato [n. Milano il 12 maggio 1963]
- Maria Gabriella Branca [n. San Canzian D’Isonzo il 13 maggio 1957]
- Alberto Anghileri [n. Lecco il 24 ottobre 1953]
- Cristina Elisa Cattafesta [n. Milano il 26 giugno 1956]
- Rosario Carvelli [n. Genova il 29 giugno 1978]
- Valentina Cera [n. Moncalieri il 29 ottobre 1981]
- Paolo Ferrero [n. Pomaretto il 17 novembre 1960]
- Silvana Cesani [n. Milano il 28 febbraio 1955]
- Aniello Fierro [n. Cuneo il 18 ottobre 1983]
- Chiara Giordano [n. Aosta il 23 marzo 1981]
- Roberto Pompilio Giudici detto Cantu’ [n. Cantu’ il 28 dicembre 1952]
- Sonia Modenese [n. Biella il 29 luglio 1967]
- Luca Massironi [n. Sesto San Giovanni il 24 novembre 1992]
- Daniela Padoan [n. Bologna il 25 novembre 1958]
- Paolo Narcisi [n. Pinerolo il 1 maggio 1963]
- Rahel Sereke detta Rachele [n. Roma il 23 febbraio 1978]
- Argyrios Panagopoulos detto Argiris [n. Atene (Grecia) il 4 novembre 1961]
- Cristina Torli [n. Gavardo il 6 agosto 1976]
- Mirko Rauso [n. Potenza il 4 marzo 1978]
FORZA ITALIA
- Silvio Berlusconi [n. Milano il 29 settembre 1936]
- Lara Comi [n. Garbagnate Milanese il 18 febbraio 1983]
- Massimiliano Salini [n. Soresina il 11 marzo 1973]
- Giuseppina Versace detta Giusy [n. Reggio Di Calabria il 20 maggio 1977]
- Annalisa Baroni [n. Mantova il 20 ottobre 1959]
- Daniela Ruffino [n. Torino il 7 febbraio 1959]
- Amir Atrous [n. Castelvetrano il 25 marzo 1992]
- Salvatore Barbagallo [n. Catania il 1 giugno 1969]
- Damiano Bormolini [n. Livigno il 22 dicembre 1965]
- Cinzia Maria Bosso [n. Pinerolo il 15 luglio 1966]
- Benedetta Gaia Cosmi [n. Velletri il 9 settembre 1983]
- Elisabetta Fatuzzo [n. Vercelli il 17 settembre 1968]
- Francesco Graglia detto Franco [n. Fossano il 10 luglio 1969]
- Massimiliano Grimaldi [n. Bergamo il 31 agosto 1966]
- Matteo Motta [n. Milano il 16 novembre 1970]
- Roberta Paparatto [n. Reggio Nell’Emilia il 12 gennaio 1986]
- Mauro Parolini detto Mauro [n. Desenzano Del Garda il 17 maggio 1958]
- Maria Rosa Assunta Porta [n. Novi Ligure il 18 agosto 1961]
- Pietro Tatarella [n. Milano il 13 settembre 1983]
- Claudia Toso [n. Milano il 6 marzo 1975]
FRATELLI D’ITALIA
- Giorgia Meloni [n. Roma il 15 gennaio 1977]
- Francesco Alberoni [n. Borgonovo Val Tidone il 31 dicembre 1929]
- Giovanni Berrino detto Gianni [n. Sanremo il 7 maggio 1964]
- Fabrizio Bertot [n. Torino il 23 febbraio 1967]
- Ubaldo Emilio Borchi [n. Genova il 30 luglio 1958]
- Marina Chiarelli detta Marina [n. Novara il 30 dicembre 1975]
- Novella Ferrini [n. Ivrea il 5 agosto 1975]
- Carlo Fidanza [n. San Benedetto Del Tronto il 21 settembre 1976]
- Pietro Fiocchi [n. Milano il 22 maggio 1964]
- Agostino Ghiglia [n. Torino il 4 luglio 1965]
- Rosaria Lombardi [n. Foggia il 9 novembre 1964]
- Stefano Giovanni Maullu detto Maullo [n. Milano il 15 marzo 1962]
- Nicoletta Molinari [n. Lecco il 13 aprile 1970]
- Federica Picchi [n. La Spezia il 18 gennaio 1975]
- Mafalda Poli [n. Latisana il 27 febbraio 1970]
- Paola Renata Radaelli [n. Milano il 6 dicembre 1960]
- Giuseppe Romele [n. Pisogne il 18 marzo 1951]
- Roberto Rosso [n. Casale Monferrato il 20 settembre 1960]
- Maurizia Rota [n. Milano il 3 settembre 1959]
- Daniela Garnero Santanche’ [n. Cuneo il 7 aprile 1961]
MOVIMENTO 5 STELLE
- Maria Angela Danzi’ detta Mariangela [n. Librizzi il 5 luglio 1957]
- Eugenio Casalino [n. Sondrio il 11 aprile 1964]
- Eleonora Evi [n. Milano il 20 novembre 1983]
- Tiziana Beghin [n. Genova il 4 febbraio 1971]
- Silvia Malivindi [n. Bordighera il 4 dicembre 1982]
- Christian Di Feo [n. Soresina il 21 ottobre 1985]
- Paola Macchi [n. Gallarate il 23 marzo 1959]
- Marcella Gilardoni [n. Torino il 8 luglio 1964]
- Andrea Togno [n. Giussano il 1 ottobre 1978]
- Giuseppe Renato Mastruzzo [n. Niscemi il 8 giugno 1957]
- Daniele Tromboni [n. Milano il 7 maggio 1986]
- Paola Pizzighini [n. Parma il 17 settembre 1964]
- Alessandro Di Pierro [n. Moncalieri il 28 maggio 1986]
- Marco Mesmaeker detto Mes [n. Genova il 9 novembre 1990]
- Andrea Palumbo [n. Torino il 26 dicembre 1987]
- Simona Barello [n. Torino il 8 settembre 1978]
- Nicola Clerici [n. Savigliano il 13 giugno 1977]
- Maria Cristina Migliore [n. Cuneo il 9 gennaio 1961]
- Monica Ferraris [n. Gazzaniga il 24 novembre 1982]
- Piero Puozzo [n. Torino il 2 agosto 1972]
CASAPOUND ITALIA – DESTRE UNITE
- Simone Di Stefano [n. Roma il 12 agosto 1976]
- Angela De Rosa [n. Torre Del Greco il 17 agosto 1973]
- Massimiliano Panero [n. Savigliano il 2 settembre 1972]
- Elisabetta Berta [n. Vercelli il 26 giugno 1959]
- Ronni Bottazzi [n. Mantova il 16 febbraio 1991]
- Lorenzo Cafarchio [n. Voghera il 9 luglio 1990]
- Sergio Caru’ [n. Bergamo il 8 luglio 1946]
- Cristina Cassarin [n. Torino il 13 febbraio 1964]
- Allegra Miriam Cavalli [n. Milano il 12 giugno 1986]
- Paolo Cianalino [n. Torino il 14 giugno 1969]
- Giuseppe Lauria detto Beppe [n. Cuneo il 3 maggio 1961]
- Patrizia Liberale [n. Torino il 17 febbraio 1961]
- Adriana Mantoan [n. Torino il 18 gennaio 1964]
- Marco Mori [n. Rapallo (Ge) il 29 settembre 1978]
- Morena Pollini [n. Varese il 2 gennaio 1974]
- Marco Racca [n. Chieri il 1 settembre 1983]
- Stefano Scopacasa [n. Aosta il 31 agosto 1992]
- Lucia Siciliano [n. Antonimina il 15 dicembre 1956]
- Giulia Zenesini [n. Desenzano Del Garda il 13 settembre 1992]
LEGA SALVINI PREMIER
- Matteo Salvini [n. Milano il 9 marzo 1973]
- Heidi Monica Andreina [n. Sarnico il 27 luglio 1967]
- Marco Campomenosi [n. Genova il 2 settembre 1975]
- Alessandra Cappellari [n. Castiglione Delle Stiviere il 1 maggio 1976]
- Marta Casiraghi [n. Missaglia il 14 febbraio 1948]
- Dante Cattaneo detto Dante [n. Rho il 7 maggio 1983]
- Angelo Ciocca detto Coccia [n. Pavia il 28 giugno 1975]
- Gianna Gancia in Calderoli [n. Bra il 31 dicembre 1972]
- Danilo Oscar Lancini [n. Rovato il 15 ottobre 1965]
- Pietro Antonio Marrapodi [n. Casignana il 19 agosto 1973]
- Laura Molteni [n. Milano il 29 luglio 1960]
- Alessandro Panza [n. Domodossola il 15 maggio 1982]
- Vittoria Poggio [n. Alessandria il 21 dicembre 1952]
- Cristina Porro [n. Albenga il 19 novembre 1971]
- Marco Racca [n. Savigliano il 2 febbraio 1982]
- Paolo Sammaritani [n. Aosta il 19 luglio 1959]
- Silvia Serafina Sardone detta Nardone detta Silvia [n. Milano il 25 dicembre 1982]
- Isabella Tovaglieri [n. Busto Arsizio il 25 giugno 1987]
- Stefania Zambelli [n. Salo’ il 6 aprile 1971]
- Marco Zanni [n. Lovere il 11 luglio 1986]
FORZA NUOVA
- Roberto Fiore [n. Roma il 15 aprile 1959]
- Roberta Perrone [n. Milano il 6 dicembre 1978]
- Duilio Canu [n. Milano il 24 maggio 1969]
- Angela Verdicchio [n. Lecce il 17 maggio 1990]
- Salvatore Ferrara [n. Brescia il 2 settembre 1963]
- Perla Polezzo [n. Milano il 8 agosto 1972]
- Stefano Rosario Saija [n. Torino il 29 marzo 1973]
- Francesca Frigerio [n. Como il 15 luglio 1966]
- Claudio Negrini [n. Sermide il 8 settembre 1955]
- Carmela Cortese [n. Maddaloni il 6 maggio 1972]
- Vincenzo Santangelo [n. Asti il 12 maggio 1971]
- Francesca Morucchio [n. Torino il 14 luglio 1981]
- Andrea Moretti [n. Ameglia il 14 novembre 1945]
- Antonella Bottarelli [n. Cittiglio il 20 settembre 1961]
PARTITO ANIMALISTA
- Cristiano Ceriello [n. Napoli il 4 luglio 1974]
- Isabella Campana [n. Cariati (Cs) il 2 aprile 1982]
- Alberto Musacchio [n. Cuneo il 13 gennaio 1961]
- Anna Tonia Ravicini [n. Boussu’ (Belgio) il 10 maggio 1966]
- Daniela Rinaldini [n. Napoli il 25 marzo 1972]
- Annunziata Bruno [n. Nocera Inferiore (Sa) il 29 maggio 1967]
- Alberto Montoro [n. Nocera Inferiore (Sa) il 31 marzo 1967]
- Luisantonio Zanin [n. Marostica (Vi) il 19 settembre 1987]
PARTITO DEMOCRATICO
- Giuliano Pisapia [n. Milano il 20 maggio 1949]
- Irene Tinagli [n. Empoli il 16 aprile 1974]
- Antonio Enrico Morando [n. Arquata Scrivia il 30 settembre 1950]
- Patrizia Ferma Francesca Toia [n. Pogliano Milanese il 17 marzo 1950]
- Brando Maria Benifei detto Brando detto Bonifei [n. La Spezia il 1 gennaio 1986]
- Mercedes Bresso [n. Sanremo il 12 luglio 1944]
- Caterina Avanza [n. Brescia il 6 aprile 1981]
- Giuliano Faccani [n. Imola il 21 settembre 1949]
- Monica Bersanetti [n. Ferrara il 8 maggio 1959]
- Piero Graglia [n. Sanremo il 18 aprile 1963]
- Ivana Borsotto [n. Fossano il 18 novembre 1965]
- Pierfrancesco Majorino [n. Milano il 14 maggio 1973]
- Edda Crosa [n. Borgosesia il 28 agosto 1957]
- Giovanni Farina detto Gianni [n. Caiolo il 10 gennaio 1941]
- Anna Mastromarino [n. Torino il 19 aprile 1975]
- Pier Luigi Mottinelli detto Gigi [n. Cedegolo il 12 gennaio 1964]
- Angelica Radicchi [n. Genova il 12 settembre 1989]
- Carmine Pacente [n. Vallo Della Lucania il 1 settembre 1978]
- Ernestina Signoroni Lomi detta Tina [n. Lodi il 12 gennaio 1947]
- Daniele Viotti [n. Alessandria il 8 marzo 1974]
AUTONOMIE PER L’EUROPA
- Marco Gheller [n. Aosta il 21 giugno 1985]
- Isa Maggi [n. Linarolo il 10 ottobre 1957]
- Giacomo Lombardo [n. Crissolo il 26 maggio 1943]
Commenti
istruzioni per l’uso:
– votate chi vi pare, tanto non cambia una beata mazza
È chiaro che non cambia nulla però votare ancora certi partiti mi sembra moralmente ed esteticamente indifendibile.
In altra parte del blog, Livio infatti ho detto che il mio voto lo darò, se sarà cosa possibile, a candidato/i credibili e, solo di conseguenza, al partito/partiti che lo hanno designato.
Se è chiaro che non cambia nulla, è anche inutile votare chicchesia. O no?
Il votare o il non votare in questo caso esprime solo un’opzione ideale, senza alcuno scopo pratico. La politica è morta da un pezzo. I politici sono come gli zombie che gli stregoni voodo comandavano privandoli di coscienza e di volontà proprie.
Ma nessuno va a votare per l’Europa, anche se si tratta formalmente di “elezioni europee”. Tutti – italiani, francesi, spagnoli, tedeschi, polacchi, etc. – vanno a votare per modificare e/o spostare il baricentro politico del proprio Paese. In questo senso, siamo tutti sovranisti, o forse lo siamo sempre stati. Se davvero si trattasse di andare a votare il consiglio europeo, che notoriamente conta una mazza, la percentuale non supererebbe il 20%.
E chi sarebbero gli stregoni voodo contemporanei? Questo commento fa il pari col commento di Vittorio senza cognome. L’elogio del qualunquismo. Dimenticando che le astensioni di quelli che non han votato alle ultime politiche stanno anche loro constando che un cambiamento, almeno nelle facce, é avvenuto. Come niente da Gentiloni a Salvini e Di Maio. Io sarò ben contento di votare. E il mio voto, anche dichiarato, non sarà né estetico né immorale. Sarà appunto morale.
“Almeno nelle facce” è ovviamente riduttivo. In pochissimo è cambiata la sostanza, non solo la forma.
“Dimenticando che le astensioni di quelli che non han votato alle ultime politiche stanno anche loro constando che un cambiamento, almeno nelle facce, é avvenuto. Come niente da Gentiloni a Salvini e Di Maio.”
Direi bene ma non benissimo.
Buon voto allora.
Il voto è un dovere civico e io andrò, ma prima devo trovare quel partito o movimento il cui programma sull’Europa (tutti la vogliono cambiare) si avvicina di più a quanto io ritengo prioritario ed essenziale, cioè una vera e propria “rivoluzione” dei Trattati e di conseguenza della direzione da seguire.
È quello che farò anch’io, per senso del dovere, sapendo che non serve un fico secco.
Vittorio senza cognome, liceo classico, due lauree. È c’è chi dice ancora che la cultura è a sinistra.
E, non È.
E infatti io sono di sinistra. Mettere in discussione l’UE non significa essere di destra, come cercano di farle credere i nostri mass media.
In Francia, ad esempio, il candidato di sinistra Melenchon ha messo nel programma, nero su bianco, l’uscita dall’Euro e dalla UE. Questi due punti sono contenuti anche nella richieste dei gillet gialli descritti dai nostri mass media, guarda caso, solo come violenti e fanatici. Anche la sinistra portoghese ha messo nero su bianco questi due punti nel suo programma. Il Partito della Sinistra Svedese, ad esempio, è stato uno dei primi partiti anti europeisti perchè vide già negli anni ’90 il disegno ordoliberista di questo progetto.
Come vede la vera sinistra antiliberista è contraria al progetto europeo e lo mette nero su bianco. I nostri sovranari di destra, al contrario, si guardano bene dal mettere nero su bianco questi punti programmatici. Essi si sono appropriati, sempre con la complicità dei mass media, della definizione di “sovranisti” ma perseguono il fine opposto. Sono marionette manovrate dalla boghesia per incamerare il dissenso e poi dirottarlo su un binario morto. Sono cioè partiti gatekeeper.
P. s. sono contento che anche lei sia di sinistra.
La sinistra, come la destra, sempre ammesso che si possa ancora parlare di queste obsolete categorie, non sono affatto un mondo omogeneo. Tutt’altro. Per quanto riguarda l’Europa e l’euro, ad esempio, solo il PCI di Marco Rizzo (un uomo la cui coerenza e’ fuori discussione) e’ sempre stato decisamente contro (non differenziandosi in questo dall’estrema destra), mentre tutti gli altri sono impegnati attivamente nella crociata europeista. Il Pd, addirittura, si e’ fatto aprire la campagna elettorale da Moscovici e la Bonino non ha mai nascosto i finanziamenti che riceve da Soros. Mi chiedo pertanto come idee che navigano in un mare magnum del genere possano considerarsi “simili”.
Senza considerare che i gilet sono neri, non gialli.
Se ti riferisci ai gilet francesi, direi che i colori dello spettro cromatico sono tutti ben rappresentati.
Poco alla volta, Vittorio, vedo che fai cadere la maschera del nome senza cognome: ci stai preparando la sorpresa.
Concordo: l’estrema sinistra (o la sinistra della sinistra, o la sinistra rivoluzionaria…) è contraria all’euro e in generale alla Unione europea.
Lo era anche il Pci di Togliatti, poi Berlinguer, spostandosi decisamente a “destra” è arrivato a sostenere con convinzione non solo l’Unione europea ma perfino la Nato sotto il cui ombrello si sentiva più sicuro che sotto l’ombrello di Mosca.
Anche un tale Mario Draghi era contrario all’euro. Nel lontano 1970, infatti, scrisse la sua tesi di laurea nella quale illustrava magistralmente gli effetti nefasti che la moneta unica avrebbe avuto sulla nostra economia. Effetti che poi si sono puntualmente verificati. Relatore della tesi fu un certo Professor Federico Caffè. Poi, ad un certo punto della sua vita, anche il nostro Mariolone si è insicuro e ha aperto l’ombrello.
Distinti saluti
Per educazione, una volta le brave persone non bestemmiavano, non sputavano per terra e andavano a votare. Tranne gli apolidi (ricordo quando da bambino chiesi perché fossero senza piedi) e gli anarchici, e a tutti andava bene così (nel senso che non andavano a votare, non che dovessero bestemmiare o sputare per terra). Stavolta anch’io, come tanti italiani, non saprei chi votare ma penso che pure stavolta seguirò il rito elettorale. E poi, tornare alle Vailati, adesso con le braghe lunghe e senza quel ridicolo fiocco azzurro sotto il mento, non mi dispiace. Vorrà dire che, se proprio all’ultimo momento, davanti a certi nomi, lo stomaco non mi reggerà, compilerò la scheda con i nomi che il genius loci (sono certo che abita ancora lì) mi suggerirà: Giampietro, Croci, Mandricardi, Caglio, Bettinelli. Per me, non sarà una scheda nulla.
Visto che siamo tra pochi intimi: ho scritto “sono certo che abita ancora lì” invece di “sono certo che abiti ancora lì” per evitare il congiuntivo e non fare la parte dell’ “intellettualone”, avendo oltretutto citato i miei “professoroni”, inimicandomi così il “popolo”. (Ho appena finito di leggere “Il censimento dei radical chic” e , a proposito, Piero, stai attento perché ogni tanto citi Spinoza).
E pensa alle mucche podoliche quanti piedi hanno!
Rita, hai abbastanza ragione: sono una formazione variegata. Anche se io, legato a vecchie categorie, secondo me mai scomparse non capisco come siano compatibili Marine Le Pen con Mélenchon, loro punti di riferimento. Quello che non si capisce è come, quello nascente in Italia, se mai nascesse, sia solo filo-governativo. Oltretutto ricordiamo che i contratti, come quello del nostro governo, nel momento della loro applicazione, fanno acqua da tutte le parti con contrapposizioni e scontri che tutti registriamo. Che significa che se i gilet gialli (Vittorio, con una l )diventassero mai un partito farebbero la fine che sta facendo il nostro governo dove ad un’autorizzazione a procedere negata fa da scambio il siluramento di Siri. Se leggi questo ilnk che invio vedresti le linee programmatiche che accontentano un pò tutti, ma che alla resa dei conti, ripeto, sarebbero come il nostro Governo. Quindi un movimento destinato a finire nel nulla. Non un compromesso storico. https://www.money.it/+-Gilet-gialli-+
Rita, hai abbastanza ragione! Questo sì che mi piace!
Pietr, l’ho letto anch’io. Anche divertente. A proposito di questo tema consiglio Zagrebelsky su Repubblica di oggi. E visto che ci sono consiglierei anche “Perchè il populismo fa male..” di Bartolomeo Sorge, un gesuita. Pensate un po’: un anticlericale come Ivano Macalli che consiglia di leggere un prete.
Ivano, il libro non è poi granché, anche se sono d’accordo con te sul fatto che in certe pagine sia abbastanza divertente. Soprattutto la frase iniziale su Spinoza, per fortuna, qui a Crema di recente l’hanno letta in pochi.
Scusa Pietro, ti ho tolto la o.
Questo giorno delle elezioni europee è stato anticipato in Italia come “dies irae, dies illa” e come momento di “redde rationem” per tutti i “nemici del popolo”, a partire dagli “intellettuali”, dai “professori”, dai “salotti”, dal “culturame”, dai “radical chic”, questi mostri parassiti responsabili del debito pubblico, dello spread, della disoccupazione, della sodomia più sfrenata, della crisi delle vocazioni, della sconfitta con la Corea ai mondiali del ’66. Aveva già previsto qualcosa del genere Angela Nagle in “Kill All Normies”, letto un paio d’anni fa (mi dicono che adesso l’hanno pubblicato in italiano). Insomma, il prossimo 26 maggio come il Giorno dell’Aggiustamento nel “Libro di Talbott” di Chuck Palahniuk, con la caccia all’intellettuale e il taglio rituale dell’orecchio. Il libro di Giacomo Papi, che ho citato nel commento precedente, è solo uno dei tanti che in Europa ridicolizzano questa caccia alle streghe da sagra paesana. Fatto sta che oggi, anche tra di noi, in molti assumono il vezzo di apparire “anti-intellettuali”, cercano di evitare qualsiasi cosa che riveli i loro studi e la loro cultura, tentano di porsi come gente un po’ grezza, alla buona, magari ignorantotta ma spiccia e concreta. Tutti “tough guys”, “non siamo mica gente col golfino di cachemire”. Chi parla di “complessità” è un imbroglione intellettualone professorone culattone, le cose sono semplici, lo dice anche la gente semplice, per cui basta là, glie la diamo noi la “cultura” a quei fighetti. Noi siamo il “popolo”, vogliamo bene a Padre, anzi San Pio, alle nostre “partite IVA” e ai nostri “bimbi” (ma perché nella bassa padana si deve stenterellare?), col tricolore abbiamo appena finito di “pulirci il c…”. Una volta, almeno, si diceva libro e moschetto. Benito aveva frequentato la Balabanoff, la Sarfatti, all’inizio c’era suo fratello Arnaldo, a qualcosa era servito. Adesso resta solo il moschetto. (Mi sono sfuggiti “dies irae, dies illa” e “redde rationem”: mi sono tradito, i racchettiani saranno i primi della lista).
Due considerazioni spicce, da bestia politica:
1 Chi mette al primo posto l’ambiente mi porta al guinzaglio, il resto è fuffa, o meglio, viene molto, ma molto dopo! Ne consegue purtroppo che i movimenti d’opinione legati alla crescita e al profitto non mi dovrebbero ispirare per niente, ma il mio dilemma è che qualche punto a favore nei programmi sicuramente emergerà, o è già negli atti, in embrione. Da valutare tuttavia la pericolosità iedologica. Politologi non mi frustate! Alla fine farò il mio partito.
2 Ma che bello sentire il termine “mazza” proclamato più volte, anche da una nobile castellana!
Eh, caro mio, neanche i sangue blu, come gli intellettuali (?), sono piu’ quelli una volta. Tempi bui.
In effetti ero stato perplesso circa il significato da dare al commento (di ….. genere) “conta una mazza”!
Io mi faccio portare al guinzaglio da chi mette al primo posto la nostra Costituzione Repubblicana e quindi il lavoro e i diritti sociali.
Distinti saluti
Per Adriano delle 18:32: certo, non sono mica Livio Cade’. O sto vanificando l’apprezzamento? ☺☺☺
E’ proprio il Leit-motiv dei “diritti sociali”, Vittorio, il filo conduttore delle riflessioni che sto… confessando nella mia preparazione alle elezioni europee.
In più occasioni il giovane filosofo (oggi molto chiacchierato) Diego Fusaro ha scritto che i cosiddetti diritti individuali (quelli contro cui si scaglia con dovizia di argomenti Secondo Giacobbi nel suo ultimo libro) altro non sono che un’arma di distrazione di massa (di distrazione dai “diritti sociali” che sono storicamente il cavallo di battaglia della Sinistra).
Andrò a votare, se non altro, per non perdere il diritto al voto su mia decisione. La confusone regna sovrana in testa, ma alla fine una decisione nell’urna la prenderò. D’altra parte chiarirsi le idee in un mondo dove creano bolle di sapone di problemi marginali ad arte per non affrontare i temi fondamentali dell’umanità diventa impresa impossibile.
Leggendo i commenti sul Blog e ascoltando i dibattiti alla televisione mi sono ripetutamente chiesto, cosa farebbe Harari che in un paragrafo della sua trilogia afferma:
“Quando si terranno le prossime elezioni, e i politici vi imploreranno per dare il voto a questo o a quello, ponete a questi politici quattro domande:
se sarete eletti,
1-quali misure adotterete per contenere i rischi di una guerra nucleare?
2-quali decisioni prenderete per ridurre i rischi del cambiamento climatico?
3-quali azioni porterete avanti per regolare gli effetti delle rivoluzioni tecnologiche determinate dall’IA e dalla bioingegneria?
4-come vedete il mondo nel 2040?
Se alcuni politici non comprendono queste domande, o se parlano costantemente del passato senza essere in grado di formulare una visione significativa del futuro, per favore, non votate questo genere di candidati”
Puoi condividerla o no ma con questa riflessione la sua decisione è scontata.
Condivido in pieno.
Ma immaginiamo di porre queste domande ai nostri politici, di maggioranza o minoranza, a Giggino & Gigione o a quegli altri, montalbani, cicognone e cicognine.
Immaginiamo anche solo la faccia che farebbero.
Povero Yuval, per fortuna che ha chiuso le sue prime millecinquecento pagine col Vipassana, almeno potrebbe riprendersi con una bella respirata, subito dopo aver chiesto invano qui da noi.
2040? Ma questi tralalà e tiracampà non sanno neanche da che parte son girati stamattina.
Ovviamente, da harariano della prima ora, non posso che convenire sulle belle domande.
Il problema è che mancano le risposte e, soprattutto, i risponditori.
I diritti sociali diventano sempre più difficili da affrontare per il frazionamento del mondo del lavoro. Un tempo compattare intere categorie di lavoratori era più facile. Ora la parcellizzazione ha portato ad uno scollamento del tessuto sociale. E anche i sindacati faticano a coinvolgere e a creare spirito di corpo. Non è vero che sono stati sostituiti dai diritti civili. Semplicemente si cavalcano onde che i vari momenti storici consentono. Bello sarebbe conciliarli entrambi. Ma non come stanno facendo i francesi. Fusaro non si smentisce mai.
Si, il rapporto diritti sociali/ diritti civili è un tema davvero centrale, che si presta però a a facili semplificazioni/mistificazioni che ne annullano il pregnante portato.
Alla nostra capacità di riflessione, sfrondata dai pre/giudizi più fuorvianti ( e hai detto niente!) trovare ….la quadra!
Ma che bel blog che ci abbiamo !
Hai perfettamente ragione, Renato, ma purtroppo non vedo in circolazione politici che hanno una visione a medio e lungo termine: tutti sono ossessionati dai sondaggi, vale a dire dall’immediato consenso.
La politica, caro Renato, sta morendo perché se i politici non diventano “statisti” (a rischio anche di pagare elettoralmente) non sono “politici”, ma “retori”, “pubblicitari”, specialisti di “marketing”.
Nel 1979 col suo “Principio responsabilità” il filosofo Hans Jonas teorizza l’etica della responsabilità: responsabilità verso le future generazioni e responsabilità verso il pianeta.
Ma i politici non hanno tempo di andare a lezione dei filosofi.
Non nego, Ivano, che i diritti individuali e i diritti sociali possano convivere e possano essere perseguiti insieme.
Ma ci sono diritti individuali e diritti individuali: è un diritto il desiderio di avere un figlio con il seme di un donatore? è un diritto per una coppia di gay diventare dei genitori (ricorrendo all’utero in affitto)? Sono giusto i temi “discussi” da Giacobbi.
Caro Renato hai proposto una “chiave come si deve” per aprire la “gabina” (Bossi dixit!) elettorale
Temo però che ci sarà parecchio da rovistare nella serratura e il rischio probabilissimo sarà quello di non riuscire proprio ad aprirla, con quella chiave li!
Se proprio si vuole “entrare lo stesso” meglio portarsi un “passe-partout” e , una volta dentro accontentarsi di fare il meno peggio!
Per queste elezioni io adottererò un criterio ‘oggettivo’: quale dei partiti/liste si è dimostrato più attivo per l’ambiente ed in particolare per cercare di contenere l’inquinamento elettromagnetico?
Tenuto conto che il quasi 100% delle norme ambientali non sono altro che una acquisizione di direttive europee, è essenziale avere un parlamento europeo attento a queste tematiche.
Risultato: partito dei Verdi.
Tutti gli altri partiti (anche guardando indietro per una ventina di anni) sono stati ‘bypartisan’ nelle decisioni ed investimenti finalizzati alla “sperimentazione” di incremento esponenziale del livello di campi elettromagnetici ! Non abbiamo neanche la possibilità di richiamare il CODICE DI NORIMBERGA sulla sperimentazione su esseri umani (noi tutti) senza assenso (io non ho firmato nulla che mi chiedeva di vivere in un ambiente tossico – e con il 5G divernterà sempre più tossico! -).
Mi pare, Giorgio, una direzione giusta: le tematiche ambientali (anche se non le sole) dovranno essere tra le prioritarie di un programma europeo.
Ho inserito in coda al testo del post:
– il “fac simile” della scheda elettorale per la nostra Circoscrizione 1
– i nomi dei Candidati votabili (preferenza), Partito per Partito.
Grazie Francesco, ottimo servizio.
Mi associo a Ivano nei ringraziamenti, Francesco. Davvero un aiuto molto utile.
Sono indeciso tra il Partito Demolitore e il Movimento 5 Stalle. Però sto valutando anche Europa al Verde e il Partito PirLata.
Devi fare più attenzione all’uso della tastiera, Vittorio. Troppi errori di stompa!!!!
In Ucraina un comico della televisione (Zelenskji) ha vinto le elezioni contro il Premier in carica (Poroshenko) che aveva portato il paese in guerra e che era accusato di molta corruzione.
Mi pare di intravvedere in “Fratelli di Crozza” (mi perdonerà la Meloni per …..l’assonanza) la soluzia per il busillis elettorale di circa la metà dei cittadini del “buffo stivale”!
https://it.dplay.com/nove/fratelli-di-crozza/stagione-3-ep-12-crozza-zingaretti-pisapia-calenda/
La cosa tragica (per loro) è che non si tratta tanto di uno scketch quanto piuttosto della pura verità. Considerando quindi che questi sono messi così e i forzisti praticamente sono zombi in cerca di pace (eterna), ci aspettano almeno altri trent’anni di governo giallo-verde, che è pure autonomo perché fa tutto da solo: maggioranza e opposizione.
I primi risultati in Olanda cautamente smentiscono la deriva europea a destra. Se domenica il trend fosse confermato anche il nostro governo ne risentirebbe, il fragile equilibrio governativo potrebbe rompersi e Salvini abbassare le arie. Naturalmente anche il risultato delle Amministrative avrà il suo peso.
Poco importa se il sovranismo vincerà o perderà in Europa domenica prossima. Ciò che conta è che i partiti “alternativi” sono in crescita ovunque, e cresceranno, manderanno molti più deputati al Parlamento Europeo, i vecchi equilibri si sgretoleranno e NULLA sarà più come prima. Per fortuna.
Abbiamo visto cos’è successo negli Stati in cui i socialdemocratici ce l’hanno fatta per il rotto della cuffia: non riescono a governare!!! Bella soddisfazione. Oppure, devono scendere a patti. Sarà un lungo cammino, ma servirà a farsi i muscoli.
Che il sovranismo vinca o perda è per me fondamentale. Queste europee ruotano solo intorno a quello.
Il problema e’ tuo, a questo punto, non so che dire.
Il problema è nostro, non mio. Ce ne accorgeremo. Anzi no, perché tanto i tuoi amici non avranno la maggioranza.
Si certo, con i fantasmi del passato assetati di sangue che si muovono per le strade delle metropoli europee come gli zombi di “Thriller”, ma senza Michael Jackson. Che peccato!
Non ho mai avuto in vita mia amici che siano scesi (letteralmente) in politica. Ma forse non mi sono spiegata e perciò mi ripeto: di questi tempi la sfida non è, come un tempo, vincere o perdere le elezioni per una manciata di voti, perché di questo si tratta. Anche il socialista Sánchez ha vinto le elezioni in Spagna il mese scorso, ma siccome con i seggi conquistati ci poteva fare la birra, per la prima volta nella storia post-bellica degli iberici oggi siedono nel Congresso ben 24 parlamentari esponenti di un partito di estrema destra, che ovviamente avranno il loro peso. Ormai il mondo funziona così, non c’è più un vero vincitore né un vero vinto, tutti devono scendere a patti.
Così come ci stiamo adattando ai cambiamenti climatici, ci dobbiamo adattare anche al costante e continuo compromesso politico, sintomo del’estrema precarietà in cui viviamo. Nessun settore può più chiamarsene fuori. E’ il magico mondo del Mulino Bianco.
Amici miei, sono le 12:20 di Domenica 26 e non ho ancora votato e cmq lo farò nella giornata di oggi, ben conscio di quanto la mia “goccia nell’oceano” sia totalmente ininfluente rispetto a quanto ci accadrà nei prossimi anni.
Di una cosa, rispetto alla mia partecipazione alle scorse “Europee”, questo approccio affannoso alle elezioni, mi ha fatto rendere conto: di quanto sia ridondante, elefantiaco, questo apparato “democratico” europeo, rispetto alla sua (in) efficienza in termini di risultati praticabili per i singoli Paesi componenti l’UE.
Mi è venuto fatto di pensare ( al di la dei possibili risultati più o meno sovranisti) e se lo togliessimo di mezzo, sto pomposo, pachidermico Parlamento Europeo, monumento innalzato alla democrazia formale, lasciando a Consiglio e Commissione, che , seppure di …. “secondo livello” democratico, possono rappresentare egregiamente gli interessi delle singole Nazioni componenti l’Unità?
Via megapoltronifici con annessi e connessi (a spese di tutti noi, ovviamente!) in favore di equippe di esperti per davvero, a sostegno delle argomentazioni reali, basate su dati, delle scelte!
Ci sono andato giù pesante, ma …… le motivazioni credo proprio ci siano sulla base delle esperienze del passato, tipo “ive zanicchi” democraticamente elette!
Equipe di esperti? Quello che si direbbe un piccolo Parlamento “tecnico”. Ricordi i nostri governi tecnici? Secondo alcuni primi focolai della rabbia popolare, o anticamera, non per niente i populisti in carica hanno messo mano subito alla riforma Fornero. Espressione tecnica! E poi abbiamo visto tutti il referendum Renzi e mi pare anche di ricordare che nel programma Di Maio ci fosse la proposta di dimezzare i nostri parlamentari e relativi stipendi. Tutto arenato, in verità nel primo caso il voto degli italiani fu chiarissimo, ma forse era solo per cacciare Renzi, mi sbaglio?