Quando mi capita di vedere dei dati di valutazione del livello culturale espresso, come la capacità di leggere e scrivere (e non parliamo di sviluppare un integrale!), dei ns concittadini (… non solo di Crema !) mi viene la pelle d’oca!
Vedete questo grafico
La fonte, innanzitutto quale è ? OECD quindi sicuramente affidabile, anche perché da molti anni segue queste caratteristiche delle varie nazioni del mondo industrializzato.
Parliamo di capacità di LETTURA .
Noi vecchietti siamo messi male male … ma i nostri giovani sono messi ancor PEGGIO!
Io vedo questi dati collimanti con la penetrazione degli smartphone nella ns società. Gli smartphone (ma anche internet via web) spingono verso una informazione visuale, non scritta e se è scritta solo di poche righe, con messaggi molto ‘semplici‘. Ci sono diversi studi che riportano detrimento delle capacità cognitive dei ragazzi legato allo uso dello strumento informatico (alla faccia della precedente Ministra della Istruzione che voleva passare alla storia con un mega progetto di informatizzazione dell’apprendimento!).
Quali conclusioni trarre ? Le lascio a voi, altrimenti mi prendete per un luddista, fuori tempo.
Giorgio Cinciripini
Commenti
….mannaggia se siamo messi male!!!!
Beh, almeno rendersi conto del livello di partenza per progettare una concreta azione di recupero, nella patria di Dante, Petrarca e Boccaccio….. !
O non serve più nell’ottica delle “mutazione” (avanzata!) in atto, verso l”‘Homo Smartphonicus”?!?
This is the question ….
Ho diversi documenti qualificati che testimoniano un calo della capacità cognitive legato all uso (abuso ? ma chi mette i paletti?! I provider telefonici no ché offrono chiamate illimitate ad es.) Dello smartphone…
Nota bene che non parlo di radiofrequenze di inquinamento…
Capacita di lettura coi loro parametri…
E’ come insegnare ai gatti ad arrampicarsi.
Sono d’accordo con la posizione espressa dal post di Giorgio, credo anch’io che il virus-smartphone si sia mangiato gli ultimi neuroni nel cervello dei più giovani. I nati dopo il 1995 sono cresciuti praticamente con lo smartphone, hanno avuto un account Instagram prima di iniziare la scuola superiore e non ricordano un periodo di tempo precedente a Internet. Colpa loro, o del deserto morale fatto da una civilizzazione incivile eterodiretta dalle forze del profitto?
Scandalizzano però sono gli altri, i “diversamente giovani”, che a chiamarli “maturi” poi s’offendono, i quali, al posto di sforzarsi di ristabilire un minimo di equilibrio, corrono dietro alle app pure loro per non sentirsi “tagliati fuori”. Non vedo, al momento, una via d’uscita. Disgraziatamente l’arrivo della tecnologia “cattiva” (c’è anche quella “buona”, che rende un servizio e basta) ha radicalmente cambiato ogni aspetto della vita di tutti e non solo degli adolescenti, dalla natura delle nostre interazioni sociali alla salute mentale vera e propria.
In futuro non ci sarà la più cultura perché nessuno ne sentirà il bisogno o la mancanza? Io non lo so, ma spesso me lo chiedo. Nel frattempo, non sarebbe una cattiva idea se, per lo meno, si proibissero i telefonini a scuola. Noi non siamo cresciuti lo stesso, sapendo persino più cose?
Oggi parlavo con una giornalista economica che su questo tema: mi faceva notare come gli strumenti della formazione sono cambiati. Mi chiedeva di acquistare un libro universitario ad es. di chimica organica (sono un laureato in chimica) e confrontarlo con quello che ho custodito, in cantina. Secondo lei il testo odierno ha metà pagine con tante ‘figure’ e poco testo …! Sarà vero ? Spero di no, perché altrimenti tanti pensieri si possono fare … che portano alla fine alla … figura qui sopra allegata !
Basterebbe, in effetti, confrontare un vecchio testo scolastico di storia e geografia, letteratura o scienze, con un testo attuale. Quando c’è, perché gli insegnanti viaggiano spesso a suon di “dispense”, che poi sono i “bigini” di una volta. Speriamo che a furia di semplificare non ci si ritrovi con un pugno di mosche.
So che a pensar male si fa peccato, ma lo faccio lo stesso: dover amministrare un popolo-bue che pensa, guarda, mangia, compra le quattro cose in croce distribuite da un “gestore” unico è decisamente più semplice. Utile, soprattutto.
Sono anch’io, Giorgio, allarmato come te e non è un caso che da anni insista perché la scuola si proponga un piano ben mirato all’utilizzo intelligente e critico delle nuove tecnologie digitali (ma so di essere… una vox clamantis in deserto).
Possiamo demonizzarle finché volgiamo, ma gli smartphone e in generale il web faranno parte dell’habitat del nostro tempo: ecco allora che l’unica cosa da fare è imparare il suo utilizzo critico.
Tanto più che la Rete e i social in particolare ci inondano ogni giorno, ogni ora, ogni minuto (anche con i tweet dei politici) di informazioni, di giudizi: se non impareremo a leggerli in modo critico, precipiteremo in una nuova barbarie.
Da qui l’urgenza di un intervento formativo, a partire dalla scuola elementare.
casualmente mi trovo oggi questo recentissimo articolo scientifico
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0360131518302161
è una META-ANALISI (quindi una review di articoli scinetifici precedenti) pubblicata su rivista internazionale edita da una casa scientifica eccellente come Elsevier .
Il link porta solo all’abstract (purtroppo spesso lo accesso alla documentazione scientifica è a pagamento!) di questo lavoro …
È stata condotta una meta-analisi della ricerca condotta sulla relazione tra uso del telefono cellulare e risultati educativi degli studenti per un periodo di 10 anni (2008-2017). La definizione operativa di utilizzo del telefono cellulare utilizzata per questo studio è: qualsiasi misura in cui una persona utilizza un telefono, che provoca una dipendenza emotiva o di altro tipo da un telefono; inoltre si è categorizzato i tipi di usi e situazioni in cui si verifica l’uso. Gli studi che esaminano l’uso per l’espresso scopo del miglioramento educativo non sono inclusi, in quanto lo scopo di questo studio è quello di accertare gli effetti del normale utilizzo degli smartphone. La definizione operativa del rendimento scolastico è: qualsiasi misura in cui uno studente o un gruppo di studenti sta eseguendo o si sente ad un livello soddisfacente, inclusi, i voti in lettere e punteggi dei test, acquisizione di conoscenze e abilità e misure auto-segnalate di abilità o difficoltà accademiche.
Risultato finale è che nel 95% dei casi c’è un calo del rendimento dal 13 al 20%.
E’ poco ? è tanto ? Leggendo nel dettaglio l’articolo si può dirimere i dubbi sul metodo quali-quantitativo utilizzato.
L’argomento è molto interessante.
Anzi, i due argomenti sono molto interessanti.
Il primo argomento è quello del post: il confronto tra la “capacità di lettura” (“score on the reading scale”) degli italiani rispetto agli altri.
Sarebbe ancora più interessante sapere quali potrebbero essere i motivi di questo gap.
Il secondo argomento è quello di alcuni commenti: l’opinione secondo cui l’utilizzo dello smartphone nuoce alle “facoltà cognitive”, oppure si “mangia i neuroni”, oppure altro ancora.
Sarebbe ancora più interessante sapere quale sia la posizione della scienza medica e in particolare delle neuroscienze su questo eventuale rapporto causale, su questo possibile nesso eziologico tra smartphone e deficit cognitivo e neuronale.
Ovviamente, gli italiani non usano lo smartphone più di molti altri. Visti anche chi sono gli altri in top ranking. Quindi, la minore “capacità di lettura” degli italiani rispetto agli altri, stando almeno a questa comparazione introdotta dal post, con lo smartphone non c’entra proprio. O sbaglio?
Grazie Pietro,
sia per i tuoi commenti, che per lo stimolo che mi hai dato di fare ‘fact checking’ !
Ho reperito uno studio globale sull’uso delle tecnologie ICT nel Mondo, datato gennaio 2018 (https://www.slideshare.net/wearesocial/digital-in-2018-global-overview-86860338) per confrontare alcuni dati :
Percentuale di utenti Internet sulla popolazione:
Italia 83%
Francia 88%
Germania 91%
Svizzera 89%
Spagna 85%
Percentuali di utenti Mobile:
Italia 83%
Francia 74%
Germania 79%
Svizzera 77%
Spagna 81%.
Si vede come il digital divede in Italia è sempre ben presente, mentre la penetrazione del telefono cellulare è maggiore rispetto a queste nazioni. A conferma che il telefono è usato per parlare, messaggiare, sentire musica ed altre amenità!
In merito alle difficoltà cognitive legate allo uso degli smartphone, nel tempo ho raccolto diversi lavori:
https://e-smogfree.blogspot.com/2018/10/nuovo-termine-impazienza-cognitivita.html
https://e-smogfree.blogspot.com/2015/09/i-computer-non-aiutano-scuola.html
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0360131518302161
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5403814/ che prende in rassegna diversi studi, richiedendo una maggiore strutturazione della ricerca a causa di forti segnali negativi evidenziati da ricercatori.
Ciao
Giorgio
Caro Giorgio, ti ringrazio molto.
È sempre un piacere dialogare con una persona informata, competente e cortese come te.
Tra oggi e domani ho un po’ di defunti tra Crema e Milano da frequentare, poi mi leggo con calma tutto.
Grazie ancora.