….riceviamo da Alvaro Dellera e molto volentieri pubblichiamo:
Gli alberi di via Bacchetta destinati al macero ? Un grave errore culturale e politico.
Dopo alcuni interventi sul verde urbano realizzati dall’amministrazione cittadina, non si placano gli echi di disappunto . L’allarme di oggi , anche via social dopo la pubblicazione a mezzo stampa della notizia, per uno straordinario intervento manutentivo sul manto stradale di via Bacchetta , è segno che il nervo in questione è scoperto. Certo è che l’approccio tecnico che sta alla base degli interventi sin ora succeduti non è dei più rassicuranti. Da qui le risentite preoccupazioni sfociate anche in proteste pubbliche dei diversi interventi recenti. Ma dove sta il problema ? E perché le proteste?
A mio modo di vedere è assolutamente necessario che la nostra amministrazione agisca su due direttrici. la prima di ordine culturale. Le alberature cittadine devono essere considerate un patrimonio culturale ed avere assegnato un valore economico come se si trattasse di un immobile dal valore storico. La seconda, politica, dotarsi di un regolamento del verde pubblico (molte città sono dotate di questo strumento), che ne definisca Le funzioni, l’ecologia, la cura , la manutenzione , la progressività di intervento, la scelta delle essenze.
Tutto ciò da affidare alla professionalità specifica di un tecnico ambientale e agroforestale. A volte le scelte di fare tabula rasa di alberi che hanno più di mezzo secolo di vita non trova una vera giustificazione e priva di alternative, dimenticando gli specifici e immensi valori che gli alberi donano alla nostra comunità. Alberi con mezzo secolo di vita non ce li restituisce più nessuno, nemmeno i reimpianti con giovani alberelli. Ecco il problema sta qui. Da ciò derivano le proteste dei cittadini che giustamente non vorrebbero più vedere tagli indiscriminati. Venendo all’esistente non si può non notare che gli interventi programmati su alcune vie cittadine in particolare a Crema nuova, sulle vie Treviglio , Samarani, Bacchetta, Manini, De Marchi fortemente caratterizzate dalla presenza di maestosi alberi semicentenari ripropongono l’ennesimo quesito. Io penso che prima di mettere mano alle motoseghe senza riconsiderare l’approccio con un nuovo paradigma è da sconsigliare oltre che da evitare.
Alvaro Dellera
Commenti
Totalmente d’accordo con l’amico (mio e, da sempre, del “verde”) Alvaro:
1) gli alberi sono “patrimonio culturale” e, ci aggiungerei, “sociale!
2) il Regolamento del verde Pubblico : Crema non ce l’ha ed è indispensabile che se ne doti!
E non c’è tanto da scervellarsi per inventare qualche cosa di totalmente nuovo, moltissime città della nostra dimensione se ne sono dotate (in un primo mirato incontro con l’Assessore al ramo, ops. non male l’assonanza, ne abbiamo forniti alcuni esempi. con la promessa che ….ci avrerbbe lavorato) sperem!
Purtroppo in passato non sempre sono state piantate, in zone fortemente antropizzate (e, a volte, dissennatamente costruite) essenze adatte alle condizioni ….”al contorno” e ciò costituisce problema (radici affioranti!) rispetto ad una città che è diventata sempre più “a misura di automobile”!
Sindaco Bonaldi, Assessore, Giunta di Crema, prima di metter mano alle motoseghe, valutate bene la situazione in atto, i pro e contro di un’azione così drastica e ….irreversibile nei confronti del patrimonio “verde”(ombreggiamento, qualità dell’aria, avifauna) costituitosi nei decenni! Dilapidare il “patrimonio”, significa perderne totalmento il “frutto”!
Un plauso alla iniziativa della Fiab che ha promosso ieri sera un incontro tra… amici del verde (tra cui Valerio Ferrari) e che ha previsto uno nuovo alla presenza degli assessori al ramo (viabilità e ambiente): forse, dialogando, è possibile trovare un equilibrio tra le esigenze degli abitanti e la salvaguardia dei bagolari.
Oggi, su Antenna 5, hanno detto che sugli alberi di via Bacchetta ci sarà una riflessione. Bene!
Vuoi dire che la lettera inviata all’Amministrazione Comunale da Giulia Frittoli “Landscape Designer”, da New York ha contribuito al ripensamento?
Casualmente ho avuto il piacere di leggere la sua lettera.
E’ una cremasca che, in via Bacchetta al civico 9, aveva la nonna.
Da anni lavora all’estero.
Si occupa, in giro per il mondo, degli spazi pubblici nelle città contemporanee.
Ha lavorato a Rotterdam per uno studio che si occupava di paesaggistica e urbanistica; a New York alle dipendenze dell’architetto Bjarche Ingels, per progetti sponsorizzati da Obama e Rockfeller Foundation, con lo stesso indirizzo.
Ha maturato esperienze in riqualificazioni varie e non aggiungo altro.
In conclusione, nella lettera, ha dato la sua disponibilità ad approfondire la questione di via Bacchetta e pensare a soluzioni alternative.
Crema evidentemente è sempre nel suo cuore. E’ la sua terra.
Quando si dice di fuga di cervelli !!!
….che ce ne sarebbe tanto bisogno qui, Renato !!!!!
Ho letto attentamente tutti i contributi di cui sopra e mi compiaccio con gli estensori. Questo è il modo giusto di dibattere una problematica di interesse generale. Grazie ad Alvaro, a Francesco, a Piero, a Renato ed a Giulia da NY. Mi auguro che la A.C. si dimostri concretamente collaborative…
Mi potreste gentilmente dire dive posso reperire la lettera della signora Frittoli? Grazie! Mimma Aiello
Le ho inviato la lettera pubblicata su facebook tramite messanger!
Emma
Per firmare una petizione contro il taglio, qui il link:
https://chn.ge/2DkiZkY
Sono stati contattati esperti e tecnici che dicono siano possibili alternative al taglio, per poter sistemare la strada.
Segnalo il recente intervento sulla stampa del Gruppo FAI Crema (Delegazione FAI Cremona) su questo argomento. Io ho letto la lettera sul Torrazzo uscito stamattina e mi sembra molto valida.