La fine dell’anno è tempo di riflessioni. Ma in realtà è solo causa di abbuffate, si spera non proprio smodate, bevute, e, per alcuni, qualche trasgressione, su cui riflettere, fra fumi alcolici e mal di pancia;sul loro significato, ammesso che ce l’abbiano, e non siano solo il frutto delle prime due condizioni, oltre che della nostra “imperfetta condizione umana”, e non solo umana.
Ma ora è vicina la Pasqua! La Pasqua è morte e rinascita, è risveglio, sacralità della natura, è un sentito di speranza che avvertiamo molto più vicino, anche se tutto si dovesse poi risolvere in una forzata migrazione verso terre promesse con connesso rischio incidenti e arrivo in una landa un tempo favolosa ma ora solo costipata di famelici umani insoddisfatti del risultato raggiunto, resi ancor più isterici dall’ennesima abbuffata.
Ma no, allegri! La sorpresa è dietro l’angolo, ci attende nel suo simbolo forse oggi più percepito di svolta misteriosa e felice della vita: l’uovo!
Ebbene, questa è una Pasqua speciale, perché mai più famelica attesa del gioco di prestigio che dall’uovo faccia uscire una candida colomba ci può mai essere stata.
Ma che succede di così misterioso?
E che volete di più:
- politica mondiale in preda a insensati rigurgiti protezionistici o riattualizzazione di obsolete reminiscenze complottistiche, a seconda dei fronti.
- politica nazionale sospesa su voli di fantasia nell’inconciliabilità dei blocchi di partenza
- climatologia prevedibilmente e colpevolmente impazzita
- mercato del lavoro proiettato su fronti per ora incomprensibili
Ma c’è l’uovo! Ecco la somma delle ambizioni e speranze! L’uovo che prosciuga tutta la nostra incoscienza, che ci fa vedere orizzonti lontani di speranza e ci fa tornare bambini…
Ab ovo… usqe ad mala? Tranquilli, non fino ai mali, secondo Orazio, ma alle mele, quelle di fine pranzo, (che vedi caso arrivavano a Roma dal Cremasco) mentre le uova erano l’antipasto: c’è ancora tempo per disperarsi, anche se ne resta veramente poco per tirar su le maniche e far qualcosa di meglio di un uovo.
Buona Pasqua
Commenti
“Rari nantes in gurgite vasto”, che, nell’interpretazione proverbiale adeguata a questi tempi, mi pare proprio corrisponda ad una nuova “evoluzione” . Che poi è la lettura che preferisco, o per lo meno la più realista, cioè quella relativa a quanti, in seguito a un generale periodo di crisi, riusciranno a mantenersi a galla e a superare le avversità. Gli altri si arrangeranno.
Un bell’augurio di speranza, il tuo, Adriano: che ci stimoli a guardare oltre l’orizzonte, oltre i rigurgiti nazionalistici e protezionistici, oltre la guerra dei ricchi contro i poveri, oltre il… Grande Fratello di Facebook.
… Oltre…
E mbe’. I prosssimi trent’anni saranno palcoscenico di tali stravolgimenti che questi rari nantes saranno quelli dai riflessi pronti e quelli capaci di un minimo di aggregazione in cordate. Ecco perché, se la futurologia è una non scienza, scompore gli elementi dello scenario è fondamentale. Ma soprattutto è fondamentale recidere le gomene di impaccio con la tradizione, perché mancheranno i riferimenti storici. proprio su questa plasticità conto.
Ebbene si;
passano gli anni, ma lo stupore della sorpresa,
ancora ci tocca.
E non a caso è un uovo: lo stupore del gioco di prestigio del vedere la vita emergere da un inerte guscio calcareo è il motore che ci deve animare ancora!
Mi viene in mente il diario dell’educazione alla parola di un bambino nato cieco- sordo- muto.
Gli fu insegnato a comunicare con un alfabeto digitale sul palmo della mano.
Quando gli fecero accarezzare una cucciolata di maialini digitò: ma qui mancano tutti i gusci!
L’uovo, origine cosmica. Forse il problema di Crema è che era arrivata “ab ovo” “usqe ad mala” già in epoca taro romana?. Bisogna ribobinare e far ripartire il ciclo!