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Inaugura la sezione “Pinacoteca virtuale” la “e-exhibition…. antologica ma non postuma per ora” di Ivano Macalli. Ivano in apertura della sua e-mostra ci introduce anche al significato, al significante di una e-exhibition. Significato/significante che vedrà in successione altri artisti cremaschi interpreti della loro arte su CremAscolta.
Commenti
SILVIA MERICO
07 Ottobre 2015 at 00:08 | #
La tua mostra virtuale è un racconto autobiografico per immagini, ma soprattutto un documento di come la pittura sia stata per te compagna di vita, di racconti, un amore fedele. Questo pellegrinaggio tra riflessi surrealisti, tentazioni concettuali e poesia visiva reca le tracce di una grande libertà espressiva. Evviva.
Bello l’autoritratto fiorentino (bello anche il giovane che si è fatto ritrarre): restituisce il respiro di un’epoca. Bello anche il castello di legno e cartapesta: è il biglietto di ingresso per un mondo di immaginazione. Vi intravedo la tua vocazione più autentica: l’illustrazione. Forse è questo il ‘marginale’ che vuoi ‘legittimare’? Divertiti Ivano, hai trovato il linguaggio con cui farlo, è la cosa più importante!
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PIERO CARELLI
PIERO CARELLI
08 Ottobre 2015 at 11:22 | #
Che cosa dovrebbe fare un profano come me dopo il commento di un critico d’arte come Silvia Merico? Solo tacere. E invece, mi permetto di dire alcune cose proprio in quanto incompetente (non mi sento in imbarazzo: credo che gli incompetenti siano la maggioranza dei mortali a cui è accaduto di vivere su questo pianeta):
– mi fa piacere leggere il tocco di auto-ironia e questo mi pare una nota di merito: troppi sono gli artisti che hanno un Ego formato gigante;
– tu, Ivano, presenti i tuoi prodotti e, credimi, sono tante le persone che, quando visitano le mostre, si aspettano qualche… didascalia che le aiuti a decifrare (in alcuni casi si tratta proprio di “decifrare”) le “intenzioni” dell’autore. So bene che un prodotto artistico – dicono gli esperti – non ha bisogno di spiegazioni da parte dell’autore perché, una volta… prodotto, vive di vita propria e di relazioni con lo spettatore, ma io personalmente ho bisogno di capire che cosa intenda esprimere l’artista per poi magari dire che l’intenzione non è stata espressa nel modo adeguato;
– ho la sensazione che la tua arte sia “sperimentale” (nel senso positivo del termine) e, in questo senso, contro-corrente (ricordo le “sperimentazioni” degli anni ’70 di Aldo Spoldi, un autore che ha fatto strada – il prossimo numero della rivista “Insula Fulcheria” gli dedicherà un corposo saggio, tratto da una tesi di laurea);
– intuisco dalla tua arte che avresti potuto vivere altre vite professionali (magari anche il grafico pubblicitario);
Posso, Ivano, porti una domanda? Quale obiettivo ti proponi con la tua arte? “Colpire” lo spettatore (di sicuro alcuni tuoi prodotti colpiscono!), giocare con le tue abilità e quindi divertirti, sperimentare degli effetti speciali?
Una domanda che pone me (invertendo i ruoli di un passato un po’ passato) come allievo e tu come maestro.
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RITA R
RITA R
09 Ottobre 2015 at 12:25 | #
Concordo con Silvia Merico: dovresti fare l’illustratore. Il disegno è notevole e con una buona … “narrazione” di fondo sarebbe spettacolare. Meglio sicuramente delle copertine di “Io donna”, che non so neanche se è il caso di prendere per i fondelli, perché fanno già tutto da sole. Inoltre, so che potrà sembrare incredibile, ma qualche anno fa (quando mi divertivo a giocare con gli acquerelli, ho seguito anche un corso, con risultati così deludenti che poi ho smesso) ho dipinto un castello che sembra proprio il tuo. Pittoricamente peggiore, naturalmente.
P.S. : conosci la casa editrice “Orecchio Acerbo”? Stampa graphic novel tutte da guardare, più che da leggere. Fossi in te, mi proporrei.
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ivano macalli
IVANO MACALLI
10 Ottobre 2015 at 11:29 | #
Ciao Piero,…………………………………..ti stavo per mandare, al posto dei puntini, quello che sarebbe sembrato un testamento spirituale, ma non sono così megalomane. Solo un grazie per il tuo commento, e naturalmente, in ordine di comparsa, anche a Silvia e Rita. Incollo solo poche righe di quanto avevo preparato: “Caro Piero, non mi pare proprio che i ruoli si siano invertiti. Tu continui a fare il professore ponendomi domande difficilissime. Non saprei di fatto cosa risponderti. Perchè il mio rapporto col dipingere è sempre stato così conflittuale da paralizzarmi spesso per anni. Per concedermi una leggerezza che non mi riconoscevo ho dovuto diventare vecchio e aspettare l’ allestimento di questa mostra, leggerezza che in corso d’ opera non credo di aver mai sperimentato. Sperimentazione ed effetti speciali? Non so se ho sperimentato tanto, anzi, ho sperimentato pochissimo, per codardia, e pigrizia, accontentandomi di una discreta abilità tecnica, che ad alcuni ha fatto dire che ero bravo, ad altri che era tutto lì. E che forse avrei fatto bene a sfruttare….
Con simpatia per tutti e tre, anche se Silvia non la conosco ancora.
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RITA R
RITA R
10 Ottobre 2015 at 12:33 | #
Obiettivo CremAscolta 4.0 raggiunto: grazie al blog Ivano (che non è ancora così vecchio) ha capito che potrebbe essere un illustratore felice. Dici poco.
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marialisa leone
MARIALISA LEONE
12 Ottobre 2015 at 10:22 | #
Come è piacevole questo modo di dialogare con la propria sorgente creativa e con i suoi esiti. Usando amorevole ironia ci porti nel tuo racconto che poi è il racconto di una generazione a cui la tua applicazione all’arte dà in parte voce. Del tuo contributo con questa exibition amo il modo in cui oggi osservi i tuoi passi. Il castello di cartapesta e legno degli anni ’80 ti rappresenta ugualmente e giocosamente quanto i raffinati e stupendi ritratti a pastello dei giovani dell’oggi. Curioso il fatto che la mia attrazione sia la stessa provata da Silvia Merico, per altre ragioni, naturalmente! Grazie Ivano di questo viaggio leggero, colto, atrraverso la tua arte per me inedita fino ad ora.
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ivano macalli
IVANO MACALLI
12 Ottobre 2015 at 15:04 | #
Marialisa, le tue bellissime parole mi hanno regalato una buona giornata. Grazie.
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PIERO CARELLI
PIERO CARELLI
12 Ottobre 2015 at 17:25 | #
Rimirando i prodotti della tua arte, Ivano, mi permetto di aggiungere un’altra considerazione (sempre da profano).
In molti di loro io vedo la “mente”, la “razionalità”, mentre nel tuo autoritratto io colgo il “cuore”.
Non è così?
Sta imparando qualcosa il tuo allievo?
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ivano macalli
IVANO MACALLI
12 Ottobre 2015 at 20:54 | #
Caro Piero, detestando l’atto fisico del dipingere, è vero che ho sempre cercato di mantenere un distacco tra cosa pensavo e il modo di raccontarlo. E il “dovere “morale” di utilizzare le poche capacità che avevo, come se avessi dovuto render conto non so a chi di un minimo di talento, mi ha legato, in alcuni momenti “Alfieramente” al cavalletto. Allo stesso tempo, consapevole dei miei limiti, capacità tecnica a parte, che, ripeto, non ho mai severamente ricercato, se non per brevi periodi, proprio legandomi alla sedia, e riflettendo su quanto vedevo intorno, nelle ripetizioni senza differenze che vedevo in altri pittori, mi imposi poco per volta la non serialità dei miei lavori, scremando, cancellando, distruggendo. C’ è chi dice che si dipinge tutta la vita lo stesso quadro. Se fosse vero perché ripetersi? Di fatto ho conservato pochissimo dei miei lavori e prodotto altrettanto poco, alcune volte pentendomene, perché si deve voler bene alla propria storia, e soprattutto adesso, invecchiando, col bisogno di tirare le fila della propria esistenza, sono arrivato alla conclusione, magari sopravvalutandomi, che è giunta l’ora di ritrovare quella lucidità che mi fa dire: è vero, non sarei mai stato un grande artista, ma forse, e nessuno rida, sono meglio di altri. E se questo che sto raccontando è rischioso, per tutte le possibili letture psicanalitiche, che comunque te le raccomando, credo che tu abbia ragione. Se si riesce ad essere lucidi nella lettura del mondo circostante, diventa più difficile liberarsi dell’emotività o sentimento verso se stessi. Implacabili sì, ma solo se non ci riguarda.
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Livio Cadè
LIVIO CADÈ
23 Ottobre 2015 at 10:40 | #
Sono sinceramente ammirato.
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ivano macalli
IVANO MACALLI
23 Ottobre 2015 at 11:53 | #
Dobbiamo proprio incontrarci. Grazie Livio.
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Natalina Cremonesi
NATALINA CREMONESI
30 Novembre 2015 at 22:55 | #
Che bella sorpresa !
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Ivano Macalli
IVANO MACALLI
01 Dicembre 2015 at 00:42 | #
Grazie-
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Massimo
MASSIMO
01 Dicembre 2015 at 07:51 | #
Abbiamo sempre apprezzato molto le tue opere. Ottima galleria.
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Massimo
MASSIMO
11 Marzo 2016 at 07:26 | #
non è nel mio stile invadere gli spazi altrui.
Buona giornata
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Mascheroni Maria Teresa
MASCHERONI MARIA TERESA
08 Febbraio 2016 at 15:20 | #
Meraviglia!………cerco di unire l’artista all’Ivano, al collega….. che ho per poco conosciuto: non è facile. Si apre un mondo…….oltre ogni timida e sempre squallida parola!
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Ivano Macalli
IVANO MACALLI
08 Febbraio 2016 at 16:54 | #
E’ troppo Maria Teresa, anche se fa piacere destare curiosità. Grazie.
Avete visto che bravo? Ho incollato dall’archivio i commenti correlati alla mia mostra. Senza questi mi sembrava monca.
….do it yourself!
Il blog è dei bloggers no?
Responsabilità artistica è infilare il “contenuto” pur nella diversità delle opere.
Interessante, a capirci qualcosa. Ho sempre trovato gli aforismi di Graziano piuttosto ermetici. Anche questa volta non si smentisce
Il contenuto, pur nella diversità, come Tour Eiffel e Statua della Libertà, è conoscenza propria dell’artista.
Si legge nel giornalino del Piccolo teatro di Milano:
“… Non si può costruire il futuro del teatro-e non solo-senza il valore della memoria,
ma neanche senza la ” passione per il presente”, il teatro fa da sempre esattamente questo,
“vive nel qui e ora “,è irripetibile ma rivive ogni sera nel senso del tempo e dello spazio…”
……….. (Contenuto).
Graziano, ho apprezzato la risposta. Grazie.
Bravo Adriano, anche se in quota ad altra mostra, perchè altrimenti non rimarrebbe che copia-incollarsi come ho fatto io. E scusate se ho preferito commentare a me. Che italiano! Scusate anche questo. E non ho verificato se riguarda anche gli e-book. Mi pare che Cadè avesse fatto il pieno col suo Ecatombe.