Mi è capitato di prendere in mano il libro di Luciano Gallino, Il Finanzcapitalismo ( 2011). Non conoscevo Gallino, niente della sua esperienza professionale nella Sociologia industriale ed economica, dalle esperienze al contatto diretto con Olivetti, etc.
Questo libro ha il peccato che è stato pubblicato nel 2011 e quindi sconta il mancato aggiornamento di cosa è avvenuto nell’ultimo decennio (Gallino è morto nel 2015).
L’analisi della Grande Crisi del 2007-9 è terrificante perché riporta una messe di dati (tutti supportati da riferimenti bibliografici) che sono impressionanti.
La rappresentazione della realtà economica globale evidenzia come la economia globale (il PIL globale) è una piccola entità rispetto alle transazioni finanziarie – che si muovono al di fuori dei controlli nazionali ed internazionali – gestite dai cosiddetti ‘investitori istituzionali’ (che NON sono le Banche Nazionali, ma i fondi di investimenti, i fondi pensione , le banche commerciali, società di assicurazioni, …) .
Tutto questo rientra in un paradigma che viene chiamato NEOLIBERALISMO.
L’analisi storica parte dagli anni ’80 ( e non da anni 2000!) con la liberalizzazione dei capitali, la eliminazione della conversione dollaro/oro, ed è grazie ai francesi! E non ai soliti ‘cattivi’ americani! Mitterand, Delors, … che poi hanno creato una ‘cultura’ neoliberalista che ha avvelenato anche i centri di formazione dei management.
La possibilità di creare moneta sulla carta … con la cartolarizzazione dei debiti (quelli che storicamente più noti sono quelli immobiliari, ma funziona con tutti i debiti) senza che ci sia un reale esborso di moneta è impressionante! Poi quando il sistema non regge si arriva al 2007 quando si evidenzia drammaticamente un ‘buco’ delle banche di 25 trilioni di USD (pari a circa metà del PIL globale del 2007)! Naturalmente in questo caso pagato dai contribuenti aumentando il debito pubblico degli stati .
Il fatto che questi ‘investitori istituzionali’ siano riusciti ad avere la proprietà di metà dei titoli azionari delle principali borse mondiali è devastante …. Perché? Perché tutti i ‘dogmi’ studiati e/o vissuti in realtà economiche aziendali o pubbliche sono distrutti! Perché? Perché per far fronte ad una continua richiesta di ritorno finanziario a brevissimo nei titoli di borsa per percentuali significative, investimenti sulla sostenibilità ambientale, la sicurezza del lavoro, la qualità del lavoro, la ricerca e sviluppo, sono osteggiati, mentre arrivano: la globalizzazione con il conseguente abbassamento dei livelli retributivi, la privatizzazione anche dei beni comuni, gli altissimi compensi per gli alti manager …
Conclusione … mi sono scaricato un ebook di Gialli con un bel thriller …
Commenti
Amico mio, hai detto parole di verita, come diceva Menuel, il profeta di Arbore e Boncompagni di “Alto gradimento”. O sei troppo giovane? Questo grattacielo di nefandezze non può che crollare, i primi pezzi già si sgretolano, ma sotto il crollo titale ci sarà chi dopo di noi. E anche i regimi comunisti intanto hanno imparato il vizietto, per reggere la concorrenza con l’occidente in questo gioco al massacro.