Troppo grave per non parlarne!
Sono passati alcuni giorni dall’accaduto e ritengo riportare di seguito un post del Blog “RQuotidiano” che a mio parere può offrire (pur da “Sinistra”) due buoni spunti per aprire una riflessione in merito.
di RQuotidiano | 13 Ottobre 2021
“L’assalto di Forza Nuova alla sede nazionale della Cgil ripropone l’eterna contrapposizione italiana tra fascismo e antifascismo, che copre tutto l’arco della Repubblica. Qual è oggi l’esatta dimensione della questione? Per “Bifo” è falsa, vuota, se non ridicola. Aiuta a distrarre dai veri problemi di oggi: il dogmatismo sanitario ai tempi del Covid e la drammatica emergenza dei migranti. Al contrario, Giovanni Valentini evoca il rischio di un regia ben precisa dietro il sabato fascista del 9 ottobre. In pratica, lo spettro di una nuova strategia della tensione.
Parere/1
I “buoni” ipocriti e il vero fascismo dell’Ue che ammazza e discrimina
Lo sdegno di cui le persone per bene riempiono in questi giorni le prime pagine dei loro giornali suona falso, vuoto, perfino ridicolo.
A Roma qualche giorno fa si è svolta una sceneggiata orrenda: poche decine di patetici individui noti alle cronache hanno riproposto un copione vecchio di cento anni: l’assalto alla sede del sindacato dei lavoratori.
Questo assalto si è svolto nel contesto di una mobilitazione no-vax di proporzioni inquietanti che riunisce motivazioni e sensibilità molto diverse fra loro, ma è stata unificata e consegnata in blocco all’egemonia dei rottami fascisti dal dogmatismo sanitario dominante. L’intero arco politico si veste di antifascismo. Evviva. Siamo salvi, la democrazia è destinata a trionfare se gode di tanti appassionati difensori come Giorgia Meloni e come Letta e Salvini, quei due buontemponi che corsero a portare solidarietà a Israele mentre Israele bombardava i palazzi di Gaza.
L’auto-assoluzione delle persone per bene mi fa vomitare. Quelle persone per bene dimenticano allegramente un paio di cose: che questo Paese, anzi questa Unione europea, uccide ogni anno decine di migliaia di persone nelle acque del Mediterraneo, nelle foreste a est di Bihac, nei campi di concentramento disseminati tutt’attorno al bacino mediterraneo. E adesso questa Unione dei bianchi europei progetta la costruzione di un muro per proteggersi dalle orde che provengono dai luoghi che la nostra aviazione ha bombardato e che le nostre imprese hanno saccheggiato.
Le persone per bene che oggi in coro condannano il fascismo forse non sanno che in questo Paese si sono formate sacche di lavoro schiavistico. Infatti tra gli sciagurati che riescono a sopravvivere ai campi di tortura libici, ai cani-poliziotto croati, all’annegamento, a Minniti e Salvini, tra i fortunati che riescono a sbarcare, molti lavorano come schiavi nelle piantagioni del sud assolato dove alcuni muoiono di infarto dopo 12 ore a raccogliere pomodori sotto il sole impazzito.
La popolazione europea convive con questo arcipelago di nazismo come i cittadini di Auschwitz convivevano col fumo che usciva da quelle ciminiere. La maggioranza dei cittadini europei approva e caldeggia lo sterminio. Il nazismo è dovunque, e le persone per bene che firmano gli editoriali sdegnati dovrebbero sapere che due squilibrati aggressivi come Fiore e Castellino sono solo un minuscolo problema di pulizia, mentre la peste nazista è rifiorita nel cuore di una popolazione impoverita dal liberismo, umiliata dall’impotenza e rimbambita dalle trombe del panico.
Inoltre siamo complici di un apartheid globale che esclude metà del genere umano dall’accesso al vaccino mentre ci prepariamo a iniettarci una terza dose e poi una quarta destinate solo a coloro che appartengono alla razza superiore.
Non giudico le misure di sanità pubblica, non ne ho la competenza né l’autorità. Riconosco che la potenza del virus è più grande della potenza della volontà umana; che la volontà dei politici è poca cosa, anzi nulla di fronte alla tempesta caotica che il virus ha scatenato. Ma proprio per questo capisco bene che una parte della popolazione (irriducibile a un’identità politica) si ribelli inorridita di fronte alla disciplina sanitaria.
L’unanime coro delle persone per bene che firmano articoli sui giornali del regime draghiano (il regime ideologicamente più compatto della storia italiana) provoca tra l’altro l’effetto catastrofico che abbiamo visto in piazza del Popolo: quattro gaglioffi ignoranti vestiti di nero guidano una rivolta eterogenea che si riconosce nel grido equivoco di “libertà”.
Franco “Bifo” Berardi
Parere/2
Stiamo attenti, rischiamo una nuova strategia della tensione
Chi – per ragioni anagrafiche o scelta politica – non è mai stato né fascista né comunista, stenta a comprendere l’origine del clima di tensione e di odio esploso con le violenze che hanno sconvolto Roma alla fine della settimana scorsa. Fra queste, in particolare l’assalto alla sede nazionale del Cgil, il maggiore sindacato dei lavoratori che sabato prossimo scenderà in piazza insieme a Cisl e Uil per manifestare contro lo squadrismo, chiedendo a norma della Costituzione lo scioglimento di Forza Nuova e di altre formazioni neofasciste. Un attacco tanto incomprensibile e ingiustificato quanto inatteso e imprevedibile. E il primo aspetto da mettere a fuoco è proprio l’assurda contrapposizione fra il mondo del lavoro e il popolo dei No Green Pass o No Vax, l’uno identificato con la sinistra e l’altro con la destra. Quasi che il vaccino anti-Covid rappresentasse uno spartiacque politico o addirittura ideologico, per distinguere i due campi e i due schieramenti.
L’infausta teoria degli “opposti estremismi”, come si ricorderà, risale storicamente alla fine degli anni Quaranta del secolo scorso: la sua finalità principale era quella di aggregare le forze centriste per isolare le due ali della destra e della sinistra. E tornò in auge negli anni Settanta, sfruttando le violenze di una parte e dell’altra attraverso la cosiddetta “strategia della tensione” che insanguinò il Paese con le bombe, le stragi e poi le azioni dei terroristi neri e rossi. Ecco, non vorremmo che oggi quella storia si ripetesse, magari sotto la regìa occulta di centrali di potere nazionali o internazionali e con la complicità di apparati deviati dello Stato. Ma, per evitare un pericolo di questo genere, occorre una maggiore vigilanza da parte delle istituzioni, delle forze dell’ordine e della magistratura, insieme a una mobilitazione generale dell’opinione pubblica democratica.
Proprio chi non è mai stato né fascista né comunista non può mettere sullo stesso piano le due grandi tragedie del Novecento, come pretende di fare il direttore di Libero Alessandro Sallusti e altri con lui. Non può farlo per un motivo fondamentale: e cioè che la nostra Costituzione è geneticamente antifascista. E, come si sa, reca in calce anche la firma del comunista Umberto Terracini, presidente dell’Assemblea costituente, insieme a quelle del liberale Enrico De Nicola e del democristiano Alcide De Gasperi.
Certo, in nome di un ideale di uguaglianza e di un’utopia degenerata nella dittatura, i regimi comunisti hanno commesso nel mondo enormi atrocità, sopprimendo la libertà e i diritti civili. Ma per nostra fortuna, o forse proprio perché il Pci era diverso e la vecchia Dc faceva da argine, in Italia il comunismo non c’è mai stato al contrario purtroppo del fascismo. E comunque, a partire dalla metà degli anni Settanta con Enrico Berlinguer, il Partito comunista italiano ha compiuto un lungo percorso di revisione e trasformazione riformista, fino a cambiare più volte nome e simbolo per approdare nel 2007 al Partito democratico. Equiparare oggi il Pd al comunismo, dunque, significa incorrere in un doppio errore: storico e politico.
Ma il peggio è che, magari senza volerlo e senza esserne consapevoli, si rischia così di innescare una spirale antagonistica che può riprodurre gli “opposti estremismi”, con la rapidità e le varianti di un virus epidemico. Separare la sinistra riformista dal comunismo equivale a separare la destra liberale dal fascismo e dallo squadrismo. Senza ambiguità, ammiccamenti o strumentalizzazioni che fanno il gioco di chi vuole soffiare sul fuoco dell’odio e della violenza.
Giovanni Valentini”
Commenti
Premessa: non mi riconosco in nessuno dei due “pareri” espressi nel post da “Bifo” e da Valentini, anche se entrambi mi paiono, ognuno per il suo verso, degni assai di attenzione.
Il “Capitol Hill de noiartri” che ha visto nella Capitale l’assalto e devastazione della sede della CGIL del “prode” Landini, da parte di esagitati guidati dai nostalgici, violenti fascisti di FN , è espressione di violenza delinquenziale di gruppo alla quale risulta difficile trovare qualsiasi tipo di giustificazione.
Ma le manifestazioni di dissenso “novax/nogreenpass” pur se pacifiche, che non sfociano in atti di violenza e delinquenza, si susseguono e sono un segnale di insofferenza grave, diffusa e che non può essere ignorato/minimizzato.
A mio parere sono il risultato della fallimentare ignavia (e risparmi altri aggettivi mirati) di buona parte della classe politica nazionale che, dopo la paziente, equilibrata saggia, conduzione dei Governi di coalizione Conte, pur nelle temperie dettate dalla pandemia, ha vista la crisi parlamentare provocata, con indecente consapevole-incoscienza (ossimoro voluto per la bisogna!) di IV (guidata dal ‘”già rottamatore” clamorosamente bocciato al Referendum Costituzionale dagli Italiani) che ha dato luogo all’attuale “Governoconquasituttidentro” guidato dal “salvatore della Patria”, voluto dal Presidente Mattarella, tanto caro all’EU tutta, Presidente Draghi.
Ora, a mio parere, si paga lo scotto della insufficiente (inesistente?) elaborazione “politica” propedeutica a scelte, che specie in questa difficile fase di ripresa post lockdown, ove non sufficientemente ponderate e …..filtrate dai partiti politici e(sommessamente, dal Parlamento!) possono portare/stanno portando a squilibri pericolosissimi.
Eppoi, mi si passi la semplificazione irriverente, guidare politicamente un Paese complicato come il buffostivale, non è come firmare …. “ordini di servizio” alla Banca Centrale EU !!!!!
Non so se Giovanni Valentini è lo stesso signore con cui parlai al telefono anni fa; lo stesso che ha chiamato
Mario Calabresi il gigante nano, ed Ezio Mauro il nano gigante, su un suo libro edito da Paper First; ex vice direttore a Repubblica; un figlio militante degli amici di Grillo; e ora ‘sto Giovanni Valentini curatore di una rubrica del “Fatto Quotidiano”; oppure un ominimo. Comunque, il comunismo italiano, combatte’ a fianco di partigiani bianchi, azionisti, socialisti, azzurri, e hanno pagato un grosso tributo per fare dell’Italia una democrazia, bella, brutta, ma pur sempre una democrazia. Quindi, equiparare il fascismo e il comunismo è una stupidaggine. Ci sono migliaia e migliaia di comunisti che sono morti per combattere il nazifascismo; non solo a Stalingrado, sulle montagne piemontesi, in Francia, durante la Guerra Civile spagnola. Da socialdemocratico ho passato anni a criticare duramente il comunismo, ma il pari e patta è solo strumentale, senza conoscere la storia.
E in tutti i casi noi il comunismo in Italia non l’abbiamo mai avuto. lo sapeva bene anche la Chiesa che non lo avremmo avuto, e nonostante quello appoggiò il fascismo.
Poi, nessuno si sognerebbe più un comunismo sovietico passato e presente qui da noi, invece c’è chi vorrebbe il ritorno di un fascismo vecchio stampo. Inaudito. E la signora Meloni sa bene che senza i loro voti non sarebbe nessuno. Per questo si guarda bene addirittura dal nominarli.
Ancora: non si può vivere sotto ricatto. Oggi, giorno difficile, siamo nelle mani di quattro scalmanati che credono di poter bloccare il paese con un disegno che possiamo solo definire eversivo. Spero nella linea dura del governo. Io, per paradosso, immaginerei una bella intervista pubblica a tutti i no vax e no green pass. Qualora non avessero argomenti o lessico sufficiente a supporto delle loro idee, dopo averli messi alla gogna, non in castigo dietro la lavagna, li sottoporrei all’obbligatorieta’, anche usando le cattive maniere, anche per ricordargli che se non si sono ancora ammalati lo devono con buone probabilità a chi si é vaccinato.
E poi non contiamocela su. Siamo di fronte ad un tentativo di destabilizzazione politica che oseri definire quasi un colpo di Stato. Alla fine il vaccino e il pass sono solo un pretesto.
Non sono in grado di valutare politicamente, o meglio, se mi esprimo non mi piace farlo in modo raffazzonato, parlo di quel che so. O di quel che vedo, e vedo, tocco, gente che ti guarda come tu fossi un marziano per le cose normali che dici, che parla un’altra lingua, e tu sai che a quelle persone hai dato fiducia, ti intendevi, magari ci sei legato da un vincolo familiare di livello 1, ma “loro” son convinti che tu sia stato soggiogato, ed è inutile che anche su queste pagine a persone che ben ricordiamo io abbia detto: “ma se faccio come gli illusionisti, conto fino a tre e schicco le dita, vi svegliate?” Persi.
E vedo tanta paura: multisala Crema, entro e faccio una foto d’ambiente, come da mia abitudine per far sapere alla famiglia dove sono, senza picchia sui tasti che mi viene male, e quando arrivo al controllo pass trovo l’addetto livido, quasi vuole il mio cellulare: temeva di essere stato fotografato. Paura, paura di essere stato individuato e poi nel buio di un a stradina percosso per aver svolto un compito ingrato per quattro soldi.
E NON SOI CHE FARE.
Purtroppo la follia è frequentata. Capisco le stravaganze, le bizzarrie, il discorso filosofico che nessuno è normale, che tutti hanno diritto di pensare anche che la Terra è piatta, e che Papa Luciani ha fatto un miracolo. Va bene tutto, o quasi, ma il limite di sopportazione i novax, i nivax, irriducibili o semirriducibili l’hanno superato. È gente stramba ma astuta: l’importante è caricare sulla collettività le loro bizzarrie, le loro fisime: questo non li turba.
E cambiando in parte discorso, è da qualche tempo che noto Marco Travaglio sempre più interessato non solo agli amici di Grillo, di Giuseppe Conte, da sdraiato sulla loro politica, e questa non è una novità, ma il suo sarcasmo sta girando a vuoto. Ieri sera a La7, a Otto e mezzo, Travaglio ha fatto una pessima figura, interrompendo più volte Severgnini, e con argomenti a difesa del tampone gratuito a chi non vuole vaccinarsi, imbarazzanti.
Orcogiuda, Marino, proprio io che sono un assidup di 8 e 1/2 , ieri sera, a cena da amici, l’ho mancata. Vedo di ….recuperarla!
Recuperata e, Marino, non mi è parso davvero che Marco abbia fatto “una pessima figura”.
Tant’è che la conclusione della trasmissione ha trovato praticamente tutti d’accordo che “col senno di poi” meglio sarebbe stato che assieme agli obblighi vaccinali già in atto, anzichè il Green Pass, si introducesse l’obbligo vaccinale anti covid. (consiglio di rivedere le bella serata di 8 e mezzo: https://www.la7.it/otto-e-mezzo/rivedila7/green-pass-vigilia-ad-alta-tensione-otto-e-mezzo-puntata-del-14102021-14-10-2021-402820).
Certo Marco non è un “piacione/simpaticone” con stampato in viso quel sosrrisetto da “signorsotutto”, ma vero è che (quasi) sempre dice le cose giuste, perchè si documenta e non parla a vanvera!
Però, sommessamente, il tema del mio post si proponeva una considerazione “politica” più ampia (purtroppo!).
L’argomento Travaglio è fuori dal post. Mi scuso. Travaglio ha interrotto almeno due volte Severgnini: Beppe non ha fatto altrettanto; e oltre a ciò Travaglio gli ha parlato sopra, come altri maleducati del talk-show. Ha citato il no-tav che non era in questione. Ha citato un dato sugli USA a caso, che è stato subito corretto da una giornalista in studio. Ha tirato fuori la storia che i vaccinati, come lui, non sono coperti completamente dal contagio che è stato detto mille volte, per segnalare cosa? Parla di tamponi gratuiti, certo non è solo lui a dirlo; tamponi gratuiti per questi buontemponi di no vax, meglio chiamarli sciagurati che vogliono addossare alla comunità il loro egoismo. Una polemica strumentale e sbagliata, visto che per una volta il governo italiano, invidiato da vari governanti europei, ha il minor numero di contagiati in proporzione alla sua popolazione, rispetto ad altri paesi, credo tutti o quasi, che hanno un numero di buontemponi sciagurati, purtroppo per loro, maggiore che in Italia. Per una volta che l’Italia non segue gli errori di altri paesi sul Covid, che fa di testa sua, e il risultato è sotto gli occhi, cioè positivo, Travaglio non lo vuole ammettere. Chi se ne frega se fuma o è astemio: c’entra qualcosa con un semplice certificato vaccinale da mostrare? La verita’ è che parte dei due-tre milioni di non vaccinati sono anche parte dei suoi fans, abbonati e lettori.
Forse vorrebbe essere come nel Regno Unito dove la situazione è fuori controllo? Dove ci sono dai 35mila ai 40mila contagi al giorno, con un fracco di malati e una media di ben oltre 100 morti al giorno, anche 180 morti quando ero la’, niente certificato per entrare nei pubs, nei ristoranti, e sugli autobus quasi nessuno indossa una mascherina?
Ero inorridito e preoccupato ogni volta che dovevo mangiare la sera. Davanti a uno studio del rugby c’erano migliaia di persone incollate in attesa di entrare dentro lo stadio, nessuno con la mascherina. Non vedevo l”ora di tornare in Italia, l’Italia del green pass.Essere polemici sempre, anche di fronte a una pandemia, è solo perché si è scelto un ruolo, la polemica sempre e comunque. È curioso che i fans di Marco Travaglio non osano criticarlo? Siamo sempre dalle parti della devozione, della faziosità, o della stupidità, come quella di un ospite che fu frequente al Fatto Q., Carlo Freccero, che sul Covid, e i novax ha detto in tv cose deliranti. I miti si sbriciolano in fretta. È meglio che Travaglio, che ho sempre stimato, e difeso, si dia una regolata, e la smetta di fare il portabandiera di un partito, che un partito non è, e che alle prossime elezioni si spacchera’.
Comparare Auschwitz con l’UE, che lo dica Bifo, non mi sorprende. Sono anni che tira addosso contumelie al capitalismo occidentale che avrebbe dovuto essere anticapitalista, comunista alla bizzarra; e piuttosto che votare i riformisti è meglio che vincano gli altri. Questo è il suo ragionare, se si sbuccia ogni discorso che va a parare li’: l’odio per il capitalismo e l’America, che fa da una vita sui fogli e giornali extra parlamentari.
“Italia capofila delle democrazie occidentali” grazie al green pass, titola il New York Times o il Fatto Quotidiano? Marco Travaglio è tornato ai tempi in cui votò Umberto Bossi, come Massimo Fini e Giorgio Bocca, quando la Lega era ancora un piccolo partito del Nord. Quando fece propaganda per Ingroia. Caro Francesco, ho ancora un filo di memoria per certi orrori e errori di scelta politica di grandi cronisti come Travaglio.
Ho appena sentito la Meloni dopo la sconfitta a Roma e a Torino, e speriamo anche nei centri minori.
“Se la destra ha perso é per la campagna d’odio ordita dalla sinistra”. Patetica!
E che vada a lezione di dizione, quel romanaccio é insopportabile. Io sono lombrosiano.
I centri minori sono da tenere d’occhio. Campagne e piccoli centri e “citta!'”, così chiamate, alla Codogno, alla Desio, Treviglio sono tante, sono serbatoio di una politica che preoccupa. È una storia antica. Il pensiero retrogado, tradizionalista nei piccoli centri ha casa. Ovunque nel mondo. È un fatto. I progressisti lavorino su questo, anche se e’ una battaglia difficile. Le menti migliori, i giovani con la mente aperta, spesso, se la battono dai piccoli centri e spendono la loro vita altrove. I tradizionalisti, si bullonano dove nascono e guardano con dispetto i foresti.
Io dico che con il Covid abviamo vissuto un momento direi estremo. Gli italiani, i pochissimi che hanno votato, hanno dimostrato di non poterne più di fanatici come i signori della destra e accessori non vax, no green pass e assaltatori di sindacati, o blocchi di porti. Alcuni dicono che magari lacrimogeni e manganelli a Trieste non sono stati un bel vedere in un paese democratico, ma io credo che in questo momento di possibile ricostruzione post Covid di distruttori se ne possa far a meno. Quindi ritengo che i diritti calpestati non siano venuti meno. Sempliçemente si é voluto garantire alla maggioranza degli italiani la possibilità di ripartire.
Preciso, nessun diritto calpestato.
E a Trieste si è saldata una protesta mista che arriva, durante le manifestazioni, da ben fuori Trieste. Si tratta di una città, splendida, ma fortemente individualista, e un giornale nazionale l’ha chiamata “piccola città” (quasi 250mila abitanti), che l’abitudine a indicare piccola o grande città dipende da dove si vive, e i giornalisti metropolitani rimpiccioliscono sempre altre realtà.
Segnalo, fuori contesto, una notizia fresca: nel Regno Unito con la pandemia fuori controllo, con anche 50mila contagi al giorno, gli ospedali al collasso, nel Galles è da ieri la decisione del proprio parlamento a Cardiff Bay, di istituire l’obbligatorietà del green pass, di un certificato di doppia vaccinazione, da esibire quando ci si siede all’interno dei pubs. È una novità, per cercare di arginare la situazione, visto che pochi giorni fa ho visto come era allegro l’andazzo in Galles, e a Bristol. Del resto, una commissione britannica indipendente ha riconosciuto il fallimento delle decisioni riguardo “le libertà di comportamento” in piena pandemia volute dal governo britannico, pure dai laburisti inglesi, e dai liberaldemocratici.