E non era l’ostacolo più facile da abbattere in tempi di restrizione di incontri, perché una presentazione a distanza perde odore e sapore! Ma lunedì 27 alle ore 21 si riparte con Domenico Dara, raffinato scrittore, carico di comunicatività, e il suo nuovo “Malinverno”, ed. Feltrinelli.
E anche Giove Pluvio dà il placet, visto che le condizioni permettono il trasferimento dalla sala Bottesini al chiostro del Teatro San Domenico, con un’ariosità e capacità di accoglienza ben superiori.
Cortile erboso pieno, platea un po’ tremolante per le raffiche di vento frizzante, ma tutti contenti; conduttore l’ottimo Paolo Gualandris, presidente, in persona, visibilmente emozionato per la ripresa dei lavori dopo due anni, e lo denuncia senza ritrosie.
Fondamentale l’abituale collaborazione di Simona Lunghi (titolare della cittadina Libreria La Storia) e dello sposo, raffinato musicista, e non solo, Fernando Tovo.
Due parole su Autore e opera: Domenico Dara, calabrese impiantato a Milano, dove insegna, che pilota la serata con tono bonario, sussurrato, ammiccante, a tratti profondamente meditabondo, ma poi improvvisamente rompe in aneddoti frizzanti, e ne scaturiscono rivoli di risate, e il pubblico lo segue a ruota. E la cosa potrebbe stupire, visto che “Malinverno” è un personaggio quasi lugubre, un “becchino filosofo” e tutta l’opera si snoda in un coacervo di amore, morte, arcaica letteratura e paradosso. Tutti personaggi tratti dalla realtà, intendiamoci, ci avverte l’Autore, e gli credo. Ma nel paradosso ci si apre alla leggerezza, in un realismo dell’impossibile senza confini chiari fra vita e morte, di un gusto tutto calabro, ve lo assicuro, sperimentato in tante serate di gioventù da spiaggia, vino e racconti, con spettri che emergono dalle onde e ricordi di amori sublimi.
Ottimo l’accompagnamento musicale dei due giovani cremaschi Chiara Marinoni (voce) e Matteo Bacchio (chitarra), con una scelta dei pezzi che a tratti ha stupito per la concordanza con la narrazione.
E sin qui tutto bene, con il placet delle Istituzioni, sponsor, meteo, e speriamo quindi di continuare così, in un clima epidemiologico controllato grazie alla responsabilità civica, che a tratti zoppica.
Commenti
Evvai che stiamo ripartendo tutti quanti!
Il nuovo assetto, sarà di maggiore attenzione, ma davvero confido, niente di più.