Dopo una domenica senza un nichelino in tasca in un posto turistico dove l’unico bancomat era già stato soppresso (a Crema è una mattanza) e col rischio di lavare i piatti al ristorante, perché mi passano un “poss fuori servizio”, mi arriva un rimprovero da “The fork”: ma perché non hai pagato con l’App che così accumulavi gli Yum?
App, Yum, Gulp Splash… ma che sono fumetti?
Poi apro la mia versione online del fatto quotidiano (sì CR Torrisi, lo leggo anche io indipendentemente dalla fratellanza!), e mi trovo un titolo: “Schema Ponzi” sulle cripto valute…”
Ma l’ho sempre pensato, io che da ragazzo lanciai una catena stile Ponzi (ma ero ignaro).
Leggiamo: “La nuova amministrazione Biden cambia rotta rispetto all’era Trump nei controlli sulle cripto. I vertici appena nominati delle tre autorità di vigilanza Sec, Occ e Cftc avviano un giro di vite contro truffe e raccolta abusiva del risparmio. Primo obiettivo i promotori e influencer che hanno lucrato sulla vendita di monete virtuali su BitConnect… Secondo la Sec BitConnect avrebbe usato una rete di ‘promotori’ per commercializzare e vendere criptoasset attraverso il suo ‘programma di prestito’, in violazione delle leggi Usa. BitConnect, una piattaforma di criptoasset che raccoglieva fondi dietro promesse di rendimento, fu fondata nel 2016 e chiusa il 18 gennaio 2018 dopo che le autorità del Texas e della Carolina del Nord l’avevano accusata di essere uno ‘schema Ponzi’… Al suo apice BitConnect aveva una capitalizzazione di oltre 2,6 miliardi di dollari (2,13 miliardi di euro) e i suoi token valevano fino a 400 dollari l’uno (quasi 330 euro), ma si azzerarono con la chiusura della piattaforma.”
Quindi ora è chiaro che si tratta di una vera “piramide di Ponzi” in Italia rispolverata negli anni 60 come “Catena di S. Antonio”? Per capirci quel sistema di investimenti a quote che si moltiplicano, in cui gli interessi sono tratti dalle nuove adesioni, fin quando gli ultimi scemi restano col cerino in mano.
Eppure il ricorrere della parola catena (= chain), possibile che non insospettisse nessuno?
Ma facciamo un passo indietro: le metodiche blockchain riguardano solo la finanza? Assolutamente no! La catena delle validazioni a cascata può essere applicata a ogni sistema di sicurezza. Si tratta di un meccanismo di consenso che corre lungo tutti i nodi della rete. La sicurezza è conseguenza della tracciabilità delle transazioni, una specie di notaio che si sposta lungo il tragitto insomma (Notarchain), che rende inutile un centro direttivo, con maggior efficienza generale e tracciabilità permanente. Pensiamo ad esempio a un prodotto alimentare, che a ogni passo della filiera è certificato, ma riassumendo tutto lo storico (Foodchain, che poi se la filiera è Km 0 meglio!)
Banalmente allora a che serve un Ente certificatore, con le sue spese e la sua intrinseca falsificabilità dei dati? Tutti come controllori del tutto, il tutto criptato, solo per chi ha le chiavi di accesso, ma immodificabile.
Ma l’ingordigia approda rapidamente in finanza (da non confondere con l’economia!), e allora, il sistema, basato sulla fiducia, distribuisce i suoi premi lungo il tragitto. Già, perché i validatori (miners) fanno cassa a ogni nodo (stazione di cambio dei cavalli) che la diligenza attraversa.
Quindi se fanno un lavoro e hanno una ricompensa, dov’è la truffa?
La stortura sta nel fatto che l’ingresso alle quote, di numero chiuso, non ha corrispettivo in nessun bene concreto, e inoltre gli interessi promessi si basano sull’ipotesi di un sistema aperto. Ovvio che più ci avviciniamo al limite e più gente vedrà il pallone sgonfiarsi. Proprio quello che abbiamo fatto con il nostro pianeta! Ma questa è altra storia, ben peggiore, anche se si tratta della stessa truffa per i posteri.
Ma se vogliamo il paragone più immediato è con i titoli di debito derivati (fine fiducia = cerino in mano, non come rischio, come certezza!)
Perché me la prendo così calda, e perché ora proprio? Cioè, dov’è il nesso con i bancomat che chiudono?
Eticamente, in senso generale, condanno il fatto che il denaro produca altro denaro senza un “solido”, e che ciò avvenga anche a spese di un’enorme dispendio energetico per potentissimi computer: il consumo è paragonabile al fabbisogno energetico di uno stato di piccole dimensioni, mentre, se teoricamente il lavoro vien fatto da una serie di computer, la competizione fra i miners richiede macchine così potenti da essere istallate nella fascia boreale per il loro raffreddamento.
In senso pratico la gente che ci lascia le penne, per questo sistema truffaldino inizia ad aumentare, e inoltre l’aspetto della tassazione, fino alla riconversione in moneta vera, non è chiaro per niente.
Perché la sparo fuori ora, dopo la mia domenica di insolvenza?
Perché il rischio nel passaggio di fase dalla moneta all’immateriale (pur tanto a me caro) è nel moltiplicarsi di queste “furbate”.
E se venisse anche a me la tentazione, dopo esser partito nell’adolescenza con un sistema basato su francobolli, di batter moneta?
Occhio gente!
Commenti
Un amico pluridissidente mi scrive su facebook (dove ho messo una versione parziale del post): “La sparizione del contante fa parte del piano dell’elite finanziaria occulta chiamato Great Reset”. Ora, io nella prtoposta di great reset (presentato nel maggio 2020 dal principe Carlo del Regno Unito) non ci vedo niente di occulto o subdolamente minaccioso. Sbaglio? E siamo di fronte alla solita solfa: il dissenso come vero mainstream orchestrato.
Naturalmente il fiorire di teorie complottiste. Ce lo vedete Carlo d’Inghilterra che trama per un nuovo e totalitario ordine mondiale? Anche se la traduzione di reset riporta a ripristino, non si sa di cosa, e questo potrebbe far pensar male, ma anche risistemazione. Che tante cose debbano essere riviste, vedi il clima e lo sfruttamento incontrollato di tutte le risorse possibili e immaginabili, noi della nostra generazione, o epoca, per primi, ce ne siamo accorti.
Querl che noto è l’apparentamento di critica: noi tuitti cerchiuammo dsi farci opinioni, invece l’allewrta alla soppressione del denaro vene dalle stesse fazioni che si sono shiertae per vaccino etc. etc. Un’ottica cavalleresca con un messaggio subliminare chiaro: “le cose stan così, ma noi ti salveremo”. M a lo capite che da parti lontane d’Italia mi telefona ancora gente che ha paura di vaccinarsi? E reibadisco quindi: la nuova vera mainstream.