A valle della ottima ‘lectio magistralis’ del Dr Adriano Tango a UNI-Crema su fakenews, si è parlato anche del dubbio che è stato veicolato tramite i cosiddetti ‘social media’ sul reale impatto del COVID sulla mortalità dei nostri cittadini.
In ossequio alle indicazioni di Tango, imperativo è : ‘occhio alle fonti di informazione’.
In questo caso, si deve accedere al sito ISTAT (che purtroppo, ma anche forse ovviamente, è … enorme!).
Loro hanno estrapolato dati utili ed abbinati a strumenti di infografica.
Ovvero con questo link https://www.istat.it/it/archivio/240401 si ha la possibilità di confrontare il numero di decessi dal 2015 al 30.9.2020 (purtroppo il dato non è aggiornato: peccato, grave, forse), comune per comune.
Crema: si confrontano mese per mese :
la media di morti del periodo 2015-2019 rappresentata dalla linea blue
il numero di morti effettivi del 2020 dalla linea arancione.
Questo dato è grezzo, totale, quindi non si entra del dettaglio (forse in parte confutabile) nella causa-morte.
E’ certamente certo un forte incremento: da 281 (media per i 9 mesi) a 527 (da gennaio a settembre 2020) !
Commenti
Per via della “semplice influenza” e dei negazionismi vari ed aggravati, il dato eclatante dell’impennata di morti nel mese di marzo 2020 , a fronte di dati consolidati degli anni precedenti nello stesso periodo mensile, ritengo sia dato incontrovertibile…..purtroppo!!!
E la fonte, non ha “coloritura” politica e nemmeno “covernativa”.
Finalmente si parla di dati, e non di opinioni! Perché se sappiamo le cose dalla fonte sicura le opinioni siamo capaci di farcele da soli. L’impatto epidemico è comunque ancor maggiore, perché vivendo in condizioni di, diciamo mobilità vigilatta, s è meno soggetti ad altri rischi, da quello delle malatttie stagionali a quello totalmente ocasionale di traumi, incisdenti, con relative conseguenze. Grazie pertanto Giorgio di aver reso noto quest’elemento inconfutabile di giudizio.
Mancano i dati dal 1.10 ad oggi. Questa è una carenza strutturale! Ovvero, se vogliamo essere molto più attenti ‘al dettaglio’ , open government vuol dire dare accesso ai dati GREZZI che la PA continuamente accumula a tutti senza selezione e/o modificazione.
Mi allargo: questo è uno dei motivi di contestazione che vari gruppi di cittadini e/o esperti stanno portando alla attenzione del Governo: la trasparenza è un obbligo!
Questa ‘quasi opacità’ di fatto favorisce il cosiddetto digital devide che fortemente caratterizza la società italiana.
Aggiungo: non serve investire una barca di soldi in tecnologie TOSSICHE come 5G e Internet-delle-cose per far fare un salto nella digitalizzazione di tutti i cittadini italiani, occorre spingere sulla cultura, sulla formazione … e non su strumenti di profilazione come i social media! e quindi di disponibilità di dati.
Sempre per via della “semplice influenza” e dei negazionismi vari, ritorno ai “dati” ISTAT incontrovertibili e un pochino meno grezzi.
Prendendo in esame il mese di Marzo 2020 e le variazioni % di mortalità rispetto alla media degli anni 2015/2019 nello stesso mese, si rileva :
ITA +47.8% NORD +60.5% CENTRO + 7.6% Mezzogiorno + 4.1%
E il trimestre Marzo-Maggio 2020
ITA +31% NORD +60.5% (Lombar. +111%!) CENTRO +7.6% Mezzogiorno+4.1%
I dati reali fanno emergere quindi il balzo di mortalità (per la Lombardia, più del doppio!!!) fuori da ogni dubbio legato alla pandemia , inizialmente concentrata al Nord e la parallela pessima performance della sanità lombarda, messa sotto stress, che ha evidenziato la carenza (procurata negli anni di demolizione del “pubblico”) di “sanità territoriale diffusa” e la insufficienza sia numerica che logistico organizzativa delle possibilità di ospedalizzazione dei casi gravi/gravissimi.
Davvero mi piacerebbe sentire come commentano questi “dati certi” i furbacchioni, magari intellettuali (in)organici della “semplice influenza”, anzi quelli che la “semplice influenza, dati alla mano” faceva più morti, senza tanto clamore!
Arriva i vaccino, certo, anche in tempi molto brevi, bene, ma è sul “tessuto socio/sanitario” che dovremo assolutamente intervenire in modo diffuso, sistemico ed efficace. Sfuggendo una volta per tutte dall’abituale stolto approccio alla…. “passata la festa/gabbato lu santu”!!!
Mi diverte, nella tragedia, sempre che si possa riderci su, che si parla di 5G, social media, digitalizzazione, new generation e tante altre belle cose, ma non si è capaci di comunicare in modo corretto e semplice i dati dei positivi relativi alla pandemia.
Cosa serve dire che la Lombardia è la regione con il maggior nunero di positivi quando ha 10milioni di abitanti, più del doppio del Veneto, il triplo quasi dell’Emilia, e chissà quante volte in più della Basilicata, Val d’Aosta?
È naturale che la Lombardia colleziona un numero alto di positivi. Conta la percentuale di positivi rispetto agli abitanti. Se non si comunica questo dato semplice, facile da sviluppare, per pigrizia giornalistica, figurarsi se altri dati verranno comunicati.
Quante volte che ho sentito ai tiggi: “la Lombardia ha il maggior numero di positivi, oggi”. Magari, quel giorno, il tasso di positività dell’Emilia Romagna, per abitante, era il doppio della Lombardia. Quando il Veneto ha pari numeri totali di contagi con la Lombardia, vuol dire che ha più del doppio dei positivi rispetto alla Lombardia. Altro che 5G.
Scusate: due domande sui dati che i giornali video, cartacei ci danno ogni giorno, anche poco fa,Tg3, per esempio, i positivi al Coronavirus. In Italia, 14mila positivi con poco più di 100mila test. Nel Regno Unito si segnalano 58mila positivi e i cronisti tv segnalano il dato enorme nel Regno Unito, poi passano ad altro. Pure il corrispondente da Londra lo segnala. Bene. Bene un corno. Qualcuno ha detto che ieri i test nel Regno Unito sono stati 420mila? E in Italia 102mila? Facciamo i conti e si vedrà che il dato italiano non è lontano dal dato negativo e pesante nel Regno Unito. Altra domanda: se si dice che l’Emilia ha 1800 positivi e la Lombardia 1700 positivi cosa pensa l’ascoltatore? che le due regioni hanno numeri simili. Balle. L’Emilia ha circa un terzo degli abitanti lombardi, quindi l’Emilia è oltre tre volte più contagiata rispetto la Lombardia. Ma non è detto nemmeno questo, perché non vengono comunicati i test effettuati. Potrebbe anche essere, se la Lombardia ha effettuato più test, ieri, che l’Emilia è quattro volte oltre la Lombardia. Oppure no.È così complicato comunicare in modo decente i dati con cosi tanta tecnologia a disposizione?
Marino, nel “buffo stivale” da tempo, specie per i “giornaloni”, i media che vanno per la maggiore (si quelli finanziati dai gruppi “giusti”, magari anche con i soldi nostri, a ….nostra insaputa!) fare informazione documentata come si deve, non rappresenta più obiettivo al quale fare riferimento.
All’Editore interessa comunicare quello che a lui fa comodo, e gli pseudo giornalisti/conduttori (che tengono famiglia!) lo assecondano come meglio possono,e, per converso, ai lettori/utenti interessa leggere/ascoltare/vedere quello che “si aspettano” di leggere/ascoltare/vedere dalla “testata” alla quale sono legati (da abitudine/comodità/consonanza), la realtà è puramente …..”virtuale”! Quella virtuosa ha …..fatto il suo tempo, ormai!
Dalla mia prossima lezione su vaccini e farmaci vi anticipo il sito di approfondmento sui dati di sperimentazione: clinicaltrials.gov.
Va ovviamente usato il nome chimico del prodotto.
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Grazie, Adriano, tienici info sul come poter accedere alla lectio, grazie.