Storico “lancio” dell’ANSA, oggi 21 Ottobre 2020:
<ROMA, 21 OTT – Papa Francesco apre alle unioni civili per le coppie omosessuali. Nel documentario ‘Francesco’, del regista Evgeny Afineevsky, presentato oggi alla Festa di Roma, il Pontefice pronuncia parole inequivocabili e in un certo senso storiche: “Le persone omosessuali hanno il diritto di essere in una famiglia. Sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia. Nessuno dovrebbe essere estromesso o reso infelice per questo. Ciò che dobbiamo creare è una legge sulle unioni civili.
In questo modo sono coperti legalmente. Mi sono battuto per questo”. Lo dice parlando ad una coppia gay, invitandoli anche a continuare a portare i bambini in parrocchia al di là degli eventuali giudizi. (ANSA). >
La “Festa del cinema” a Roma, malgrado le enne difficoltà causate dalla ripresa del contagio, offre con questo Documentario una epocale occasione al mondo cattolico, di rivedere completamente le sue impostazioni nei confronti dell’omosessualità.
Personalmente considero questa coraggiosa apertura del “Papa con gli scarponi” un macigno buttato nello stagno del perbenismo, del “si fa ma non si dice”, della ipocrisia che per secoli ha permeato tutto quanto atteneva al mondo omosessuale.
Sono davvero emozionato per questa apertura del Papa e curioso di assistere a come si propagheranno le onde di questo tsunami, non solo nel “buffo stivale” (Città del Vaticano compreso!) , ma nell’occidente tutto .
Commenti
Ho scritto: lunga vita a Papa Bergoglio, che spesso dice cose sacrosante come questa. Non era mai accaduto.
Sono innamorato di una donna, la stessa, dal 74, ma posso constatare che le esperienze di monogamia fra omosessuali uomini (donne non ne conosco) sono molto più tenaci della media di quelle eterosessuali, nonostante nella legisslazione civile esistente il fattore fedeltà non sia stato nemmeno consderato, come non riguardasse “quel mondo”. Il fatto che io non possa capire non conta: devo credere a quel che vedo, che quando esiste è “vero amore”.
E direi anzi che il tema meriterebbe una “salmonata”! Questa sì che è una presa di posizione fuori dal coro!
Dal fatto quotidiano di oggi: “In una mail della direzione editoriale del Dicastero per la comunicazione, che ilfattoquotidiano.it è in grado di pubblicare integralmente e in esclusiva, è contenuto l’ordine di censurare tutto ciò che riguarda il documentario nel quale Bergoglio pronuncia la sua rivoluzionaria apertura. A firmarla è Massimiliano Menichetti, responsabile della testata Radio Vaticana – Vatican News”
Adriano, la per nulla ottimistica impressione ne cavo, anche a giudicare dal livello di penetrazione che il mio post sta avendo anche qui sul blog, è che non sia poi così necessario che il buon Menichetti si affanni tanto.
Mi pare che il livello di “autocensura” che i cattolici sono in grado di porre in essere, addirittura “in automatico” sia in grado di attutire, cordonesanitarizzare, tutto ciò che turba nel profondo lo statu quo.
E l’uscita del papa con gli scarponi, questa volta “…. “Le persone omosessuali hanno il diritto di essere in una famiglia…..”, turba,mette davvero in crisi tutti quelli che: “il pater familias”, “son tutte belle le mamme del mondo”, “lui la picchia regolarmente, ma, con la famiglia guai!”, ” io sono tollerante, ma, la famiglia non si tocca!”, “gli omosessuali si facciano le loro cose tra di loro!”,” davvero carino, però peccato, è un culattone!”, “si vogliano pure bene, ma l’utero in affitto, questo mai” e via ipocricrisieggiando!
Eppoi, coi chierichetti, che magari “ci stanno già di loro” è un conto, ma anche solo pensare che due froci o due lesbiche mettano su famiglia questo poi no èèèè!
Ahhhhh, Papa Ratzinger (quello si!), ce l’hai fatta grossa!!!!
A questo punto diventerò cristiano io, ma uno vero! O vado a Milano come Marino? Sì, deluso anche io, perché, finché è sud…ma nel cuore della Lombardia!
Caro Francesco, un commentario cremasco più nutrito lo trovi su piccole faccende utili come la troppa spazzatura abbandonata nella via X; la trovi nel lampione spaccato e mai sostituito nel viale Y; se il noleggio bici va a ruba a Crema o serve ai foresti venuti da molto lontano in barchini poco galleggianti; se i vigili urbani ci sono ancora o sono stati sostituiti da una cooperativa privata, se la piscina comunale deve tornare comunale in tutto e per tutto, se diamo ancora fiducia al manager venuto da non troppo lontano nel piano liberista che privato è meglio.
Non interessa che a quattro gatti, nel cremasco, anzi due gatti, Pio XII e il suo presunto silenzio e le parole di Bergoglio. Di più, forse quello che dirà al Torrazzo il Vescovo. A Salvirola ascolteranno due campane: due vescovi, Crema e Cremona, e chissà se la manderanno a dire di là dalla frontiera comunalvescovile ai cremonesi o viceversa, o entrambi i vescovi sono d’accordo con il pontefice argentino.
Oppure, se si ripristinano gli interventi di riduzionisti del Covid, complottisti, negazionisti, bigotti, tradizionalisti che sono tanti, è possibile che c’è più bisboccia.
So cose che ho già detto. Le cose stanno così, per come la vedo. Che piaccia o no.
Sono cose, non “So cose”, mi scuso.
Leggo che il padre gesuita Spadaro, direttore de “La Civiltà Cattolica” adombra che il regista russo del documentario Evgeny Afineevsky dedicato alla figura di Bergoglio, abbia usato la frase che ha fatto il giro del mondo ‘”I gay sono figli di Dio come tutti e hanno diritto a formare una famiglia” che è una frase detta da Bergoglio in un’intervista dell’anno scorso del Papa a una tv messicana (Televisa). Il tegista russo avrebbe cacciato dentro nel documentario russo lo spezzone che risale al 2019 dell’intervista messicana. Spadaro dice che la scena è la stessa: stesse sedie e la croce del petto del Papa leggermente storta. Quindi, secondo Spadaro, non c’è niente di nuovo. Sono parole già dette in oassato dal Papa. La tv messicana e il portavoce vaticano non hanno per ora commentato, anche perché la tv messicana pare avesse rifiutato di ttasmettere quella parte dell’intervista. Sono dubbi citati da un flash dell’Associated Press (Ap) che leggo sul giornale di Barcellona “La Vanguardia”.
Ok, may be, ma ….chillo fatto è nniro nniro, nniro nniro cummacche’!!!