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ADRIANO TANGO

E ancora in tema di CoviD…

Il tormentone continua, e dopo l’apertura delle scuole poi…
Si continua comunque a far confusione fra due ottiche: CoVir19, il virus, l’aggressore, e la CoviD, la malattia.

Ma intanto oggi sento di una sentenza di contagio colposo, con pena comminata dal giudice di 500.000 € di indennizzo, proprio come per l’HIV (comunicazione da dialogo familiare post-prandiale, attendibile).
Ma allora il rischio c’è?

Ma se poi ci si mette la politica…
E allora il mio invito: guardate prima i dati del giorno, le curve, fatevi una vostra idea, solo dopo ascoltate i pareri, che per quanto qualificati non possono concordare, a partire da queste due idee di diffusione ed epidemia.
Vedete come, dall’imagine in evidenza, dopo essersi vistosamente incrociate a inizio maggio le curve di casi attivi e guariti divergano?
Notate come la curva dei casi attivi incroci la curva, ormai piatta, dei decessi?
Notate come la curva dei guariti si elevi sempre più rispetto ai contagi? (Un po’ meno negli ultimi giorni).
Vi sembra la stessa malattia?
Ma allora hanno ragione i negazionisti, i riduzionisti. Ma perché ci spaventi allora!
Non ci siamo capiti forse. La curva non esprime la capacità aggressiva di un essere biologico al limite minimo della definizione di vita, ma il rapporto di forze fra due specie, e quella perdente se non si dà da fare è la nostra.
E non importa quindi se il virus è mutato o meno: il nostro buon comportamento e l’affinamento dei metodi di prima cura hanno dato i loro risultati modificando il rapporto.
Vedete, la nostra ottica si è trasformata sostituendo il concetto di contagio individuale, in prima istanza considerato un tutto o nulla, come fosse una scossa elettrica, con quello di massa virale infettante. Cosa ha detto Zangrillo in intervista parlando di Berlusconi? Aveva una quantità di virus tale che se non si fosse provveduto al ricovero… (scusa le sviste Collega, cito a braccio).
E allora in un ambiente ben aereggiato con un solo portatore avremo una certa massa di impatto sulle nostre mucose che potremmo anche tollerare, vaccinandoci in pratica naturalmente, ma se i portatori si moltiplicano o si chiudono le finestre… e io non sono un soggetto così forte imunologicamente…
C’è qualcuno così folle da non pensare che da misure per l’emergenza questi comportamenti debbano diventare buone norme di educazione permanenti? Non basta più la mano avanti alla bocca per tossire? Va bene! Non è mica una tragedia stare un po’ più lontani, baciarsi un po’ meno, in linea di massima assumere comportamenti più nordici per intenderci. Certo, servirà più spazio per tutti, così le malattie non arriveranno nemmeno magari, e in tema di concentrazione umana sapete come la penso.
E ripeto, le vostre opinioni fatevele a partire dalle curve. Quelle che vi propongo, ad esempio, vengono da https://statistichecoronavirus.it/coronavirus-italia/ , che poi è il sito che mi ha fornito il nostro C.R. Torrisi.
Siete intelligenti, quindi fate come si trattasse delle previsioni del tempo a partire da aree di bassa/alta pressione, venti, umidità…
E allontanate dalle vostre menti gli arruffapopolo.

ADRIANO TANGO

14 Set 2020 in Sanità

17 commenti

Commenti

  • Trovo corretto porre questi aggiornamenti in coda a un post esistente, anziché aprirne uno nuovo:

    Nature” il 1° settembre 2020
    Nonostante il virus quest’anno sono decedute meno persone del previsto…
    Un lato positivo è che i lockdown e i cambiamenti comportamentali, come indossare la mascherina e
    lavarsi le mani, potrebbero avere evitato morti per altre cause, in particolare altre malattie infettive come
    l’influenza… E quando in tutto il mondo gran parte della popolazione è rimasta a casa, probabilmente
    sono diminuite le vittime di incidenti stradali e alcuni tipi di violenza interpersonale. Queste riduzioni
    potrebbero nascondere parte dell’aumento dei decessi provocato da COVID-19.
    A livello mondiale, viene registrato circa il 50 per cento delle morti che avvengono in un determinato anno”, spiega. “L’altro 50 per cento semplicemente non esiste. È invisibile.”
    La pandemia ha aumentato drasticamente la pressione sui sistemi di registrazione delle morti, e così pure sul rigore con cui sono esaminate.

  • Non vedo dscuusssine ma è normale, non perché non interessi più il problema, ma perché sono io a dare i numeri. E qualcuno starà pensando, capirai che novità!
    Il dato di oggi che mi colpisce è la frequenza di positività nella provincia di Cremona negli ltimi tre giorni: 5 -0- 3.
    Come dire che la lezione è servita e le regole servono. Intanto, dopo le scuole, anche gli uffici stanno iniziando ad alzare le tapparelle. Purtroppo. Ma il “nulla sarà più come prima” allora?

  • Ma sai Adriano io credo anche che si sia fatta strada in parecchi di noi la consapevolezza che con un …..”mondo di virus”, covid o no, ci dovremo cmq convivere, e respirare si …..deve (!), e allora la mascherina diventi usuale metterla comunque (tanto l’aria atmosferica cittadina è ….quelo che è, e una filtratina, male non fa!), come fare più attenzione all’igiene, togliersi le scarpe quando si entra in casa, lavarsi spesso le mani, fare attenzione a quello e chi si tocca, smetterla di abbracciarsi con chiunque, mantenere la distanza da chi ti farfuglierebbe addosso, aiutare il sistema immunitario con le vitamine, nei cibi e nelle ….pilloe, e così via!
    Come dire? meglio prevenire, per tutto quanto possibile, che essere costretti poi a “curare”, magari in emergenza urgente (quando è possibile!).

    • Sfondi una porta aperta, lo spostamento della dsoglia, permanente, della buona educazione. Molt dicono che così perderemo il nostro afflato latino, mediterraneo… Palle, torniamo ai tempi in cui i preamboli aggiungono carica al rapporto intimo riservato a meno persone e fidate. E sì, anche in quel senso! Il che non guasta.

  • Hai fatto bene, Adriano, a riportare la nostra attenzione sull’argomento.
    Mi sembra che nel mondo ci siano ormai circa 29 milioni di casi accertati complessivi, circa 920.000 morti, circa otto milioni e mezzo di attuali contagiati. In Italia, ci sono circa 300.000 casi accertati, 36.000 morti, 42.000 attuali contagiati. Da noi ormai ogni giorno ci sono circa 1.500 nuovi contagi e una dozzina di morti, con l’aumento progressivo e allarmante dei ricoveri in terapia intensiva. Se poi consideriamo che i dati ufficiali non sono mai esaustivi, c’è poco da mettersi i gilet arancioni è c’è molto poco da dargli retta. Inoltre, è chiaro che con l’apertura delle scuole, con questo nostro amor di movida e di caciara molto latino, con le pressioni economiche che ben sappiamo, con certi politici cialtroni e con i vari negazionisti, riduzionisti e no-vax a sparar bischerate, la faccenda si stia facendo nuovamente piuttosto critica.
    Quanto alle sanzioni, il nostro codice penale parla chiaro e mi stupisce, anzi, che l’obbligatorietà dell’azione penale esistente nel nostro ordinamento giuridico non abbia ancora portato alle doverose incriminazioni da parte delle procure. Anche perché in molti casi non si tratterebbe di sanzioni soltanto pecuniarie.
    Sul tema in generale, ho appena finito di leggere Neoitaliani di Beppe Severgnini. Per adesso, mi sembra la cosa migliore, di tipo non scientifico-specialistico, scritta su questa vicenda.

    • Il lato positivo Pietro è che nel Cremonese, dove la “botta” si è sentita, i buoni comportamenti corrispondono a segnalazioni giornaliere di casi che stanno massimo sule dita di una mano. Attendiamo il riscontro dell’apertura scolastica, col doveroso ritardo dei tempi di contagio e incubazione. La fretta di far tornare idipendenti in uufficio di certe aziende invece non la capisco, come se le cose con lo smart worlking fossero andate male! Mentalità da capocantieri edili!

    • Sì, Adriano, hai ragione, ieri si parlava di cinque casi in provincia, di cui due all’ospedale di Crema (cosa da riguardare con estrema preoccupazione, visti i precedenti). Ma sappiamo che solo tra un paio di settimane vedremo i dati basati sulla nuova situazione scolastica, lavorativa, ludico-notturna e di tifoseria sportiva. Anche perché i rischi è sempre meglio non correrli in alcun caso ma siccome sappiamo che il “rischio zero” non esiste (non è mai esistito, in nessuna patologia come in nessun altro elemento umano e, più in generale, biologico e naturale), forse distinguere tra l’attività lavorativa e la formazione scolastica, da un lato, e la movida di massa con finalità copulo-etiliche e gli assembramenti di folla per ragioni sportive, dall’altro, con tutto il rispetto per Dioniso, Afrodite e Malagò (soprattutto per i primi due), non sarebbe male. Anche perché ci si può accoppiare, sbronzare e allenare sportivamente, forse anche con maggior profitto, senza certi riti e miti collettivi spesso dovuti a non troppo celati fini di lucro altrui.
      E poi, stupisce sempre come venga così spesso sottaciuto un dato fondamentale riguardante la nostra provincia, il nostro territorio circostante e la nostra città. Tra tanti numeri e grafici, resta il fatto evidente di un numero estremamente significativo: 1,925 (all’altro ieri). Si tratta del rapporto tra popolazione e contagiati e riguarda la nostra provincia. Circa il due per cento. Sappiamo benne quanto realtà come Castelleone, Crema e alcune altre località abbiano contribuito a questo drammatico primato. Perché è un primato nazionale, che ci vede isolati al vertice di una classifica dolorosa. Dopo di noi solo Piacenza (1,675) e Lodi (1,638) spiccano parecchio, con Bergamo successivamente (1,406) e poi Brescia (1,344). Dire che solo il due per cento si è contagiato sembra statisticamente poco. Ma è infettivamente, viralmente, scientificamente un dato notevole. Soprattutto in assenza di vaccino e in un clima di gioconda illusione e beata dimenticanza come l’attuale. Basta vedere quanta gente gira con la mascherina sul gomito o sotto il mento o senza mascherina del tutto.
      Per cui, o tiriamo in ballo la solita cosiddetta Spagnola e pochi altri fattori causali ormai noti, oppure dobbiamo prendere atto che questa situazione, se non la controlliamo meglio, costituisce un problema gravissimo e rischia di farci ancora molto, molto male. Certo, si dirà che è un complotto sionista e che BIll Gates birba birba.
      Che poi si debba anche andare a votare proprio nelle scuole, proprio stavolta, proprio adesso, rappresenta l’ennesimo esempio di colpa politica grave tra i tanti sinora offertici da questa pandemia.

    • “Benne” (“Sappiamo benne”) è un errore di digitazione e non un postumo di vacanza in Sardegna. Me ne scuso.

    • E chi ha detto Pietro che solo il corona è infettivo? Si stanno facendo studi di contagiosità sulla “polpastrellite di Tango”, come la chiama Franco, in riferimento ai miei strafalcioni da fretta digitale.
      Il tuo “benne” potrebbe essere una prima dimostrazione di attecchimento su terreno prima considerato refrattario!

  • Ma gurdate i grafici dei contagi! Sembra quasi che nel Cremonese siano già tutti vaccinati da giorni! Confrontateli con Milano, dove il problema cresce, con l’Italia, idem, con il resto del mondo, non ne parliamo nemmeno. Cosa vuol dire? Nessun vaccino. Che fra gli Italiani che si sono comportati bene perché ben istruiti i Cremonesi/Cremaschi sono i migliori, e quindi basterà continuare così, senza concessioni. Questo si potrà tradurre in ripresa economica, istruzione, proprio quei beni concreti per il cui appetito altri continuano a trasgredire. Coraggio, e complimentiamoci a vicenda.

    • Oggi nel cremonese, noi compresi quindi, solo sette casi positivi, e anche Milano tiene bene, mentre le curve di altre Regioni schizzano quasi in verticale. Che vuol dire? Non certo che c’è isolamento intercomunale, semplicemente che c’è servita la lezione? Che un popolo già disciplnato aveva solo bisogno di una scossa forte?
      L’effetto D.I.M.A. (Densità abitativa, Inquinamento, Mobilità, Allevamento) che penalizza la Lombaria facendone un sito ad alto rischio, non è alla massima espressione. Punterei sull’abbattimento dell’inquinamento, se fossi io dietro ai bottoni, per pareggiare l’equazione. Ma c’è una cosa che ogni cittadino può fare, anche se con un costo sull’economia regionale: agire con i propri consumi sul fattore A.

  • Dopo che Ivano mi ha detto di intravedere in certi miei interventi un’anima sinistra (lui l’ha detto in modo molto più cortese e amichevole), esito a dire ciò che segue. Ma devo proprio dirlo. Sto diventando un estimatore dei comunisti della Coop (o post-comunisti o quel che volete voi).
    Non sono un frequentatore di supermercati ma ogni tanto ci vado, nelle tipiche occasioni in cui i vecchi maschi ubbiosi rurali sono costretti ad affacciarsi, guardinghi e impacciati, a questo “mondo della spesa”, un tempo soprattutto muliebre, fatto di borse, carrelli e bollini sconto.
    Ebbene, all’ingresso di ogni supermercato impera l’accattonaggio molesto. Alla Coop no. Mai visto un questuante, un “diletto fratello”, uno di quelli di cui, secondo qualcuno, dovrò render conto quando la mia anima verrà pesata sulla famosa bilancia. Qui no. “La Coop sei tu”, non loro in agguato.
    E vengo al punto COVID. Ma avete già capito tutti dove vado a parare.
    Il personaggio è imponente nel fisico, cortese coi clienti, zelante nel suo lavoro di vigilanza. Ed è un ragazzo di colore. L’altro giorno è intervenuto ed è stato aggredito da due cialtroni senza mascherina. Da due seguaci del negazionismo di comodo e dell’improntitudine ignorante e proterva. Sapete tutti come è andata. Crema è finita di nuovo sui media nazionali. Tuttavia, la Coop ha dimostrato come si fa. Come si fa bene. E le lettere dei dipendenti Coop pubblicate localmente hanno fatto da ulteriore rinforzo all’immagine Coop. Bravissimi.
    E altrove, in altri supermercati? Lasciamo perdere. Qualche richiamo sull’interfono a tenere la mascherina non sotto il gargarozzo o poco più. Un rischio notevole per tutti, un comportamento incivile, una sfacciataggine sempre impunita. Si sa, “business is business”.
    Peccato, perché dopo l’episodio della Coop sarebbe più facile denunciare certi bischeri spocchiosi e menefreghisti. Anche perché non abbiamo certo da stare allegri, con il COVID arrivato tra gli scolari delle nostre elementari e i dati in risalita riguardo a contagi, morti e intubati.
    Ma si sa, la mamma dei cretini è sempre incinta.

  • Pietro, l’osservazione sull’assenza di accattonaggio davanti agli ingressi della Coop è stata anche mia tempo fa, ma mi è stato spiegato che questo fenomeno è assente semplicemente perchè l’area è proprietà privata dell’ipermercato. Ovviamente, data la spiegazione molto autorevole, perchè della scomparsa Rita, ho dato per buona la risposta. Però, a pensarci bene, non dev’essere così perchè tutti i supermercati dispongono di loro aree private e quindi tutti potrebbero impedire l’invasione. In verità non ho perlustrato tutti gli spazi cremaschi, e magari anche da altre parti l’accattonaggio è scomparso, magari migrato su suolo pubblico davanti ai negozi del centro, in piazza San Martino più d’uno. Se così fosse niente da eccepire, la grande distribuzione fa cartello e il problema è risolto, ma come tu hai parlato di anima sinistra vorrei anch’io aggiungere qualcosa in proposito della mia anima destra. Davanti al piccolo super di via Boschetto ha stazionato per mesi un ragazzo di colore con la solita aria supplichevole al quale davo qualcosa tutte le volte che passavo. Però, non dico che mi sia costato una cifra, dopo qualche mese ho cambiato strada, così, per evitare i sensi di colpa. Tornando invece alla Coop, se fosse l’unico supermercato ad impedire la questua, allora, di nuovo la mia anima destra si chiederebbe il perchè, arrivando alla conclusione che non ci sono più i compagni di una volta. E per confermare ancora la mia anima aggiungerei pure che i protagonisti del casino alla Coop perchè senza mascherine erano romeni, non bravi e corretti italiani che sempre, in tutte le situazioni a rischio usano i presidi. Noi ammazziamo la coppia di fidanzati perchè troppo felici, o ammazziamo ragazzini a colpi di arti marziali, abbiamo la signora ottantenne che dopo cinquant’anni di violenze denuncia il marito che viene condannato, o l’omicidio in famiglia con condanna proprio oggi e altra cronaca. Così, per non far torto alla mia anima sinistra.

    • E ormai è chiaro: dove non potè il virus poterono gli uomini. Lasciamoli stare questi virus silenti finchè l’uomo non li risveglia. E qui, nei distinguo tra le due anime possibili, senza troppe sfumature, l’una e l’altra emergono soprattutto dove prevale l’istinto dell’uomo, magari a fasi così alterne da far vacillare le certezze di ognuno. Certezze che poi si esprimono in derive politiche così da non distinguere più, non dico negli altri, ma soprattutto in noi stessi cosa sono il bene e il male, il bello e il bruto, il corretto e il suo contrario. E dimostrazione è che in Europa e nel mondo la curva ricomincia ad impennarsi scatenando di nuovo l’inseguimento all’untore. Leggo stamattina dei comportamenti scriteriati dei napoletani, che in spregio a qualsiasi precauzione, imperterriti continuano a festeggiare compleanni con bottiglie di spumante che passano di bocca in bocca in movide assembranti. In verità isolarsi nei quartieri spagnoli dove in sei occupano due stanze è politicamente corretto il non giudizio, e han ben da dire gli architetti che mai più dovranno esistere appartamenti inferiori ai sessanta metri quadri, che però bisogna costruirli, non dirli. Così la lotta tra virus e uomo, se in parte impari, pari diventa se la contrapposizione si fa con armi che altro non sono che la forza naturale del virus contro la forza, o stupidità culturale dell’uomo che ancora dimostra di non aver imparato nulla, non dico dalla Storia di un tempo, ma da quella vicinissima a noi che ci fa sensibili solo davanti alla sfilata di carri militari pieni di bare per poi dimenticarcene davanti all’effimero miraggio di una bella serata in compagnia. Perchè è sempre colpa del virus, non nostra. E scusate la vena razzista antropologica, da anima destra, ma di fronte a comportamenti scriteriati con c’è giustificazione storica che tenga. Leggevo anche che a Milano non c’è nessun assembramento sui mezzi pubblici, e si è lontani dalla copertura concessa dell’80% della capienza, e sappiamo tutti dei paesi europei o quelli del giallo di capelli che all’inizio hanno spavaldamente minimizzato. Certo, più traffico privato, ma è meglio un po’ d’asma che la morte. E non è più solo questione di differenze tra nord e sud o tra un paese e l’altro. La differenza sta tra chi è imbecille e chi no. E sempre a destra, forse ha ragione chi dice che forse gli strumenti culturali o l’informazione sono a disposizione di tutti. Da mesi e mesi se ne parla e forse il messaggio dovrebbe essere arrivato anche a chi vive in due stanze e occupa le statistiche della dispersione scolastica. Comunque scusate, oggi mi gira così.

  • Stralcio per voi da dottornet: “Secondo il virologo Galli, i due nuovi anticorpi neutralizzanti, denominati S2E12 e S2M11, sono “assai promettenti per sviluppi futuri nella cura di Covid-19″, come spiega in un tweet. .. I ricercatori li hanno identificati passando in rassegna quasi 800 anticorpi isolati da 12 pazienti guariti dall’infezione.
    L’anticorpo S2M11, in particolare, riesce anche a bloccare la famosa proteina Spike che il virus usa come chiave per entrare nella cellula, impedendo di fatto l’infezione.
    Al momento però sono solo tre i farmaci che si sono dimostrati realmente efficaci e sicuri: remdesivir, desametasone (con parere favorevole dell’Agenzia europea dei medicinali) ed enoxaparina.”
    Da altra fonte si è capito perché i pipistrelli sono i moderni untori: hanno un supersistema mmunitario che permette loro di essere tutti portatori sani. Con la loro capacità di spostamento a volo sono poi impollinatori di virus ideali. Ma non lo diciamo a nessuno, prima che qualche politico d’oltreoceano tiri fuori la bella idea di sterminarli!

  • Caro Ivano, mi sono proprio piaciuti i tuoi due ultimi commenti. Comincio a pensare che certi pensieri e certe posizioni facciano fatica a collocarsi a destra o a sinistra. Ma qui mi fermo, già a rischio di qualunquismo.
    Non sapevo che i due tizi fossero romeni. Non dico che mi faccia piacere (ma sento che il naso mi si sta allungando), dico solo che almeno stavolta non si potranno lanciare anatemi e scomuniche sui cremaschi reprobi e peccatori.
    Sul fatto di “chi è imbecille e chi no”, come tu dici, mi sembra che l’attuale situazione sanitaria possa offrire diversi spunti di riflessione.

  • Elogio del qualunquismo. Potrebbe essere il titolo di un post, magari con analisi spicciole e giustificazioni per il proprio, non per quello degli altri. Perchè forse ci si potrebbe arrivare da strade diverse. E’ scontato che alcuni lo sono per mancanza di strumenti, ma non escluderei, senza scomodare la fine delle ideologie a cui non credo, che ci si possa arrivare anche attraverso studio, analisi, cultura, oltre il politicamente corretto,- se uno è scemo credo che si possa dire-, per ridargli quella dignità che è semplicemente riconoscere che qualche ritocco alle ideologie sia ormai necessario. Insomma, una nuova svolta Occhetto. E mi pare che la sinistra ortodossa queste riflessioni le stia ormai facendo da anni. Se magari lo facesse anche la destra, correggetemi se sbaglio, mettendo i piedi per terra come i tempi richiedono, forse eviteremmo quelle contrapposizioni che in clima sempre pre-elettorale e in epoca economica difficile, pur con la protezione europea, porterebbero secondo me al disastro. I duri e puri mi perdonino, ma in questo momento storico non c’è altra scelta che il male minore.

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