menu

FRANCESCO TORRISI

Due anni dopo!

Il 16 Agosto 2018, due anni fa, era crollato da due giorni il “ponte Morandi” a Genova, su CremAscolta col titolo “….buttarla in politica” scrivevo:

 

“ …..mi sono preso la briga di andare a vedere cosa prevedeva il “Contratto” alla base dell’accordo (l’ho definito “ossimoro politico”) di Governo 5*/Lega di pochi mesi fa e, appena prima, cosa prevedeva il Programma del PD di Renzi (presentandosi alle “politiche” 2018) sul tema (oggi prepotentemente, drammaticamente scoppiato) manutenzione, messa in sicurezza, abbattimento e rifacimento di infrastrutture di servizio a mobilità e trasporti di merci e persone sul territorio nazionale:

Entrambi non prevedevano proprio nulla!

Non c’era contezza del problema? Non si riteneva che rivestisse caratteristica di priorità? Non era tema che potesse catturare l’attenzione dei cittadini? Era un “fatto meramente tecnico” che non doveva essere ….”buttato in politica”?

Dopo il collasso per “fatica”, obsolescenza, inadeguatezza del viadotto autostradale nel “cuore” di Genova, con conseguente immediato tragico tributo di vite umane innocenti, e incalcolabile (altrettanto conseguente, proiettato negli anni) enorme difficoltà e disagio da parte dei Genovesi, in primis, ma di tutti gli utenti della rete di trasporti in un’area nodale per la Nazione, i nostri “politici”, più o meno “governanti”, sono corsi la, hanno “toccato con mano” la “punta di quell’iceberg” di dimensione difficilmente calcolabile che, semplicemente, avevano ignorato!

Qui non c’è “destino cinico e baro”, non c’è la “ imprevedibile furia della natura”, qui si tratta di rivedere totalmente l’approccio alla “manutenzione/rattoppo (Renzo Piano/Marco Ermentini, clamans in ….!)/ demolizione con ricostruzione” del patrimonio infrastrutturale Italiano, mettendolo in assoluta priorità, “alla faccia” dei dettati di PIL/Quantitative easing/Spread e piacevolezze consimili, e ….. ci sarebbe lavoro per tutti!

Ridare un senso al significato di “Azione di Governo” di un Paese, mettendo al primo posto la qualità di vita (anzi, “la vita” stessa dei cittadini) avviando l’uscita dalla “dipendenza” da “esagerato/spettacolare superfluo” nella quale ci siamo gradualmente/inconsapevolmente lasciati assorbire……”

 

A due anni di distanza, ieri, Lunedì 3 Agosto 2020 è stato tagliato il nastro tricolore per l’inaugurazione del nuovo Ponte, sorto esattamente sul tracciato di quello vecchio, su progetto donato alla città proprio da quel Renzo Piano che avevo auspicato, citato nel mio post.

Certo un successo di tipo organizzativo/realizzativo al quale i facitori di opere pubbliche qui nel “buffo stivale” non ci avevano certo abituati e credo proprio non possiamo che prenderne atto con piena soddisfazione!

La stessa soddisfazione che ho provato nell’ascoltare, in sede di inaugurazione ufficiale, le nitide parole del progettista Architetto Renzo Piano, Genovese: “…Ho immaginato il ponte come un vascello bianco ….. un ponte amato perché semplice e forte come la città ….” ( una ….storia di mare, come nella “Crêuza de mä” di Fabrizio De André, Genovese, cantata e rivisitata per l’occasione da 18 grandi artisti) , e quelle di grande fermezza del Capo della Stato presidente Mattarella “…..Le responsabilità non sono generiche, hanno sempre un nome e un cognome. E sono sempre frutto di azioni o omissioni, quindi è importante che ci sia un accertamento severo, preciso e rigoroso delle responsabilità…..”. Il meteo ha voluto poi che quando è toccato al Presidente Conte, un bell’arcobaleno abbia fatto da sfondo al Ponte San Giorgio, sopra le colline di Genova, quale buon auspicio!

Sappiamo tutti che dopo quel tremendo 14 Agosto 2018, a distanza di un anno, in un altro tremendo Agosto, Salvini avrebbe decretato la fine anticipata dell’ “ossimoro politico” 5*/Lega, dando luogo ( inaspettatamente !?!) ad un altra inedita alleanza Parlamentare tra 5*/sinistra che, affrontata la terribile prova del contagio/pandemia, sta tuttora conducendo la “navigazione a vista” di questa Legislatura.

Conte, dando prova di essersi …..guadagnata sul campo una maturità politica preziosa per un personaggio affacciatosi, quasi dal nulla, ad una ribalta tanto impegnativa, ha ritenuto menzionare nel suo intervento Piero Calamandrei e la sua rivista “Il Ponte”:”….. all’epoca “il ponte” era tra le macerie della guerra e il futuro, oggi può “creare una nuova unità dopo la frattura del crollo…..”.

Mi piace associare questa importante citazione storico/politica scelta dal nostra Presidente del Consiglio, con l’arcobaleno regalato dal cielo sopra Genova alla fine dell’acquazzone estivo.

Mi piace interpretarlo come un buon segno ….ne abbiamo tanto bisogno!

 

FRANCESCO TORRISI

04 Ago 2020 in Bellezza

17 commenti

Commenti

  • Splendori e ombre, che direi meglio buio pesto, dell’Italianità

  • Già, “Il Ponte”: un punto di riferimento ideale per la nostra generazione.
    E… un punto di riferimento fondamentale per l’oggi, tanto più nella stagione del Covid. Ma… vedo ancora troppi muri, in Italia e non solo.
    Ritornare allo spirito “unitario” del dopoguerra ci aiuterebbe, ma temo che le lacerazioni – tanto più quando esploderanno le tensioni sociali dopo lo stop alla cassa integrazione e ai licenziamenti – diventeranno ancora più… laceranti.
    Temo…

  • Cassa integrazione di cui molte aziende, italianamente, é ormai acclarato, hanno vergognosamente approfittato pur avendo bilanci in attivo, a svantaggio di altre attività sotto gli occhi di tutti. Cosa faranno dopo i blocchi? Se vorranno campare si daranno da fare come tutti. Avevo scritto tempo fa che gli aiuti avrebbero dovuto andare alle aziende perché quelle creano economia. Sto cambiando idea. Anche loro, e non solo la politica, stanno dando il colpo di grazia a questa disastrata Italia. Ripeto, forse i frugali qualche ragione ce l’hanno.

  • Qualche ragione dici? Ivano?
    Parecchie direi, soprattutto considerando i media che ci ritroviamo che, del “buffo stivale” trasmettono e amplificano soprattutto un’immagine da …..buffo stivale, mafie/camorre/’ndranghete/SCR comprese ! La gestione del Covid, il Ponte San Giorgio, diciamo che sono andate in ….controtendenza, soprattutto grazie all’accoppiata Mattarella/Conte!
    Chissa’ che ci incamminiamo davvero definitivamente sul sentero dell’EU e ci diamo un taglio ai “mandolini+lupare+evasione/corruzione”!!!! Pseudo efficientismi del “nostro ” saccente confindustrioso, compresi (con i suoi associati che…. “facevano la cresta” alla cassa integrazione!!!!).
    Che “Sarko’ e Merkel” nn si…. daranno più di gomito e i “frugali” cominceranno a ….fidarsi anche della “bell’italia”, tanto….. pittoresca!!!

    • Ma il metodo ponte è clonabile? O si sono verificate spettacolari convergenze astrali liguri?

    • L’Italia mi è sempre parsa un paese sorprendente nel peggio e anche nel meglio. Quando sembra toccare il fondo, a volte si tira su e fa buone cose, come per ora pare dimostrato nella gestione dell’emergenza pandemia, nonostante certi rivoltanti atteggiamenti di personaggi dell’opposizione governativa. Lo riconoscono anche all’estero, che nella gestione del covid-19 siamo un’esempio, cosa che non succede spesso.
      Ma sono contento per Genova, città vera (ecco una città, con storia passata e pure presente, non come Crema che è solo passato e presente impalpabile) di lavoratori portuali, di storia partigiana, di vicoli e storie marinare, dove lì il consumo di suolo è davvero importante perchè le colline schiacciano la città verso il mare, e le costruzioni si alzano perchè lo spazio è quello che è. Da noi, nella bassa pianura hanno costruito condomini pure in campagna, in paesini persi, in mezzo al nulla, non per il consumo di suolo ma per la stupidità e e per guadagnarci le palanche. Poi, da noi, stanno a si è capaci di litigare su tutto, di farci colonizzare senza nemmeno alzare le sopracciglia, ma ci si contenta di avere, presto, il bike-sharing, il noleggio bici, per chi? Per i turisti asiatici che non verranno? Per quelli in gita in corriera da Palazzolo sull’Oglio? No. Sono per qualche foresto straniero che è arrivato con i barconi e che la porterà sul treno per andare a Treviglio e poi a Milano. Si voleva il noleggio bici per dire: anche noi, cremaschi, siamo una città. Ma va là.
      Genova è per noi, diceva una canzone, anche l’odore del mare, per noi che veniamo dalla pianura che il mare ci manca. E’ un piacere arrivare alla stazione di Brignole e attraversare lo slargo, che fu raso al suolo dal Duce per farci la piazza della Vittoria che non ti aspetti, grande più o meno come mezza Ombriano, e arrivare alla passeggiata a mare, uno spettacolo come l’altra passeggiata a mare, quella “inglesa” di Nizza, ma è più popolana quella di Genova, che vai e vai oltre Sturla, la piazzetta di Lina Volonghi, Quarto, Quinto arrivi a Nervi. Ah Genova, per noi, che venian dalla campagna, che tanto granoturco e afa e umidità ci soffoca addosso, butteremmo anche noi le scarpe sul ponte Morandi, oppure meglio buttarle giù dai lidi cittadini, dove le vecchie signore giocano a scopa a bordo mare, i ragazzi a ping-pong; e gli anziani ex portuali girano in canottiera, non a scacciare le zanzare sul canale Vacchelli, ma a discutere del ponte nei baretti che si vedono giù dalla passeggiata, che costeggia, in parte, l’Aurelia, e guardano il mare. Un’altra vita, nella bella, viva e vera città popolana, la Genova per noi, gente di granoturco.

  • Caro Francesco, che si debba rinunciare alle “tradizioni”?

    • C’è una bella differenza fra tradizione e malversazione! Certo, comunque, alla tradizione hai dedicato una splendida valutazione, e interpreto la tua domanda come ironica quindi. Coppola e lupara sono così antiche, radicate tanto da poterle far risalire senza alcuna discontinuità alle eterie greche, transitando per il clientelismo romano e la gestione borbonica delle forze armate senza esercito, che tanto i picciotti erano sempre in attesa di ordini. Poi la mafia ha fatto l’unità d’Italia, perché non furono certo i mille di Garibaldi ad aver avuto ragione dell’esercito regolare, ma i duemila almeno di Francesco Crocco, con il sostegno dei manutengoli.
      E allora, ce li dobbiamo tenere secondo tradizione? Notare che sono solo i più appariscenti. Rinuncerei a tuttti i mandolini del mondo per vedere verso l’anno tremila un’Italia unita. E la tradizione è pericolosa, perché infiamma gli animi della gente del sud. Non c credete3? Ma De Luca non lo ascoltate? Lui lascia trasparire, altri sussurrano solo, ma lo sprito è quello.

  • Beh, Ivano, dipende dalla ….famiglia di appartenenza!
    Io, personalmente alle tradizioni della mia, di famiglia, la Torrisi&Mandricardi di via Borgo San Pietro 43, non rinuncerò proprio. Non ci penso neanche!!!

  • Adriano, certo che hai interpretato bene la mia domanda, Francesco un po’ meno, e mi stupisco del suo commento.

  • Francesco, anch’io non rinuncerei alla mia di famiglia, che però non è “tradizione”: è sangue!

  • Vabbè, Ivano, esplicito meglio l’assunto: la mia risposta era giocata sulla parola “famiglia”! Meglio ancora: “famigghia”!
    Spiegato mi sono?!?

    • Francesco, dopo lunga riflessione: non avevo capito io l’ironia del tuo commento. Sorry.

  • Francesco, quello l’avevo capito.

  • Mi ripeto: il metodo ponte è riproducibile su vasta scala? Se no su che peculiarità o figure si fonda? (anche se non credo negli uomini singoli, ma nei processi). Se sì come si dovrebbe fare per seguire la lezione?

  • Adriano, fratello, credo invece che, purtroppo, nel nostro bellissimo, tribolato, pittorescamente mafioso Paese, i “processi” (e non sfioro nemmeno il tema “Magistratura”, colonna portante della nostra Costituzione Repubblicana, ammalorata da personalismi, giochi di potere, quand’anche addirittura non corruzione!) seguono percorsi tortuosi in favore di “pizzi/ tangenti/padronie/baronie” e l’unico vero riferimento non possono che essere proprio quegli “uomini singoli” che per “avventura” arrivino a posizioni decisionali importanti!
    Per “avventura” ci è toccata l’accoppiata Mattarella/Conte (nel caso “ponte San Giorgio”, plus congiunzione astrale Renzo Piano, e ……..bingo!) e, tutto sommato ci sta andando …..solo bene.
    Ma per quanto? Tutto sta già congiurando per far mancare loro la ….”terra sotto i piedi”, essendo alle viste vecchi e nuovi personaggi sulla cui statura morale non giocherei un centesimo!
    Continuiamo nelle navigazione a vista, e operiamo perchè …..le “pompe di sentina” continuino a funzionare al meglio!!!!

    • Ecco, concordo. Facciamo quanto possiamo come sentinelle, e teniamo presente questi meccanismi anche per il futuro della nostra Crema (capisciamme !)

Scrivi qui il commento

Commentare è libero (non serve registrarsi)

Iscriviti alla newsletter e rimani aggiornato sui nostri contenuti