Un’informativa che ritengo utile per chi tra noi ne vorrà parlare con qualche cognizione di causa in più. L’argomento mi sembra abbastanza ….caldo!
Cos’è e a cosa serve.
“Si è fatta attendere una ventina di giorni in più rispetto al previsto ma alla fine la Commissione europea ha scoperto le carte e presentato la sua proposta per il Recovery Fund. È bene però chiarire subito una cosa: non è detto che quando il Fondo entrerà in vigore sarà esattamente come lo propone la Commissione. Si apre infatti adesso una negoziazione tra i leader europei che dovranno riunirsi in un Consiglio europeo straordinario cui spetterà l’ultima parola.
A dare una mano alla Commissione europea ci avevano pensato nei giorni scorsi la cancelliera Angela Merkel e il presidente Emmanuel Macron che in una dichiarazione comune si erano detti a favore di un Fondo da 500 miliardi da ottenere attraverso l’emissione comune di bond europei. Una scelta coraggiosa soprattutto da parte della cancelliera che non era piaciuta per nulla ai paesi ‘frugali’ del Nord, a partire da Olanda e Austria.
La proposta della Commissione rappresenta comunque il punto fermo attorno al quale si dipaneranno le negoziazioni. Andiamo quindi per ordine e cerchiamo di capire che Recovery Fund ci aspetta. Le questioni cruciali sono: quanti soldi mette sul piatto l’Ue? Dove troverà questi soldi? A chi verranno dati e a quali condizioni?
A quanto ammonta il Fondo e dove reperisce i soldi
Secondo la Commissione europea il Recovery Fund potrà contare su una potenza di fuoco di 750 miliardi di euro da distribuire ai paesi membri (cui si aggiungeranno i fondi del bilancio Ue 2021-2027 pari a circa 1.100 miliardi di euro). Una cifra che semplicemente non ha precedenti nella storia dell’Ue. Tanto più che per reperire i 750 miliardi verrà fatta una emissione comune di bond. Non a caso (e con una punta di orgoglio) la Commissione chiama l’intera iniziativa “Next generation EU”. Affinché sul mercato questi bond risultino appetibili (titoli ‘tripla A’ sui quali pagare bassissimi tassi di interesse) il bilancio Ue viene usato a garanzia dell’emissione. Ma dato che il bilancio è piuttosto esiguo (pari a circa l’1% del Pil europeo) e non ritenuto ‘congruo’ rispetto a una emissione (e relativo pagamento) di titoli di questa portata, si prevede che per il periodo 2021-2027 possa aumentare significativamente anche attraverso nuove risorse proprie dell’Unione che lieviteranno fino al 2% del Pil. Le nuove risorse proprie dovrebbero includere la ‘plastic tax’, la tassazione dei giganti del Web e la riforma (ed estensione ad altri settori) dello European Trading Scheme (il meccanismo di allocazione, a pagamento, dei permessi di inquinamento per le grandi aziende).
È bene sottolineare che alla scadenza dei titoli emessi, il ripagamento spetterà alla Commissione europea e, significativamente, non ai singoli paesi membri. Si tratterà peraltro di titoli a lunga scadenza. La Commissione prevede infatti che il ripagamento non avverrà prima del 2028 e dopo il 2058. In poche parole, si tratta a tutti gli effetti di un indebitamento comune.
A chi andranno e come verranno spesi i soldi
Riprendendo in parte la proposta franco-tedesca, secondo la Commissione i soldi diretti ai paesi membri saranno in larga parte contributi (fino a 500 miliardi) e nella rimanente parte (250 miliardi) prestiti (che in quanto tali dovranno poi essere restituiti dai singoli paesi membri all’Ue). In merito a quanto verrà dato a ciascun paese membro, la Commissione prevede un meccanismo di allocazione (‘allocation key’) che riconosce che la crisi da coronavirus ha colpito simmetricamente tutti i paesi membri ma sta producendo effetti asimmetrici, colpendo proporzionalmente molto di più i paesi del sud dell’Ue. Secondo le dichiarazioni del Commissario Gentiloni l’Italia dovrebbe essere il primo paese membro in termini di risorse allocate: oltre 81 miliardi di contributi a fondo perduto (‘grants’) e circa 91 di prestiti. Somme non indifferenti che, in assenza del Fondo, l’Italia dovrebbe reperire sui mercati aumentando ulteriormente il proprio (elevatissimo) debito pubblico. Riguardo agli obiettivi da perseguire, ovvero in merito a come spendere questi soldi (e con quali strumenti), la Commissione identifica tre pilastri.
Primo: supporto agli investimenti e alle riforme realizzate dagli stati membri per rilanciare la crescita. Questo avverrà principalmente attraverso la “Recovery and Resilience Facility” che potrà contare su circa 560 miliardi da distribuire sia attraverso contributi sia attraverso prestiti. La Commissione indica che la verifica della qualità della spesa e delle riforme adottate da ciascun paese membro beneficiario dei fondi debba avvenire nell’ambito del ‘tradizionale’ Semestre europeo (il meccanismo con il quale i paesi membri coordinano le loro politiche economiche, occupazionali e di bilancio) attraverso la presentazione di opportuni “National Recovery Plans” che diano conto appunto di come vengono spesi i soldi e delle riforme realizzate e/o da realizzare/completare. Per avere un’idea della condizionalità che l’Ue potrebbe dunque usare per l’Italia, si possono prendere in considerazione le ‘country recommendations’ periodicamente inviate dall’Ue ai paesi membri (qui le ultime per l’Italia): dalla riforma del sistema fiscale, a quella del mercato del lavoro, dalla maggiore efficienza della pubblica amministrazione (inclusa l’istruzione) alla riduzione dei tempi della giustizia. Tutti temi che incidevano sulla capacità dell’Italia di crescere già prima del Covid-19. Significativo il sostanziale cambio di passo fatto dall’Ue rispetto al passato. Gli errori compiuti con la precedente crisi finanziaria (a partire dalla Grecia) hanno evidentemente lasciato il segno. L’attenzione è rivolta infatti non tanto ai temuti ‘tagli’ quanto piuttosto al controllo della qualità della spesa; questa andrà infatti indirizzata verso una crescita più equa e sostenibile e accompagnata da riforme capaci di incidere sulle potenzialità di crescita del paese.
Nell’ambito dello stesso primo pilastro la Commissione identifica anche 55 miliardi che si aggiungeranno ai fondi di coesione e che quindi potranno essere indirizzate a quelle regioni europee maggiormente colpite dalla crisi.
Il secondo pilastro mira invece a incentivare gli investimenti privati e a incanalarli verso le aziende in difficoltà nei paesi maggiormente colpiti. Si potrà contare su 31 miliardi che, nelle intenzioni della Commissione, dovrebbero mobilizzare investimenti fino a 300 miliardi. Altri 15 miliardi invece saranno utilizzati per mobilizzare investimenti privati (fino a 150 miliardi) finalizzati ad accrescere l’autonomia strategica dell’Ue nel campo delle nuove tecnologie e delle catene del valore.
Il terzo pilastro infine (9,4 miliardi) è chiamato “EU4Health Programme” e investirà nella prevenzione delle epidemie e nell’acquisto di medicine e strumenti medicali.
Questa dunque la proposta della Commissione che non manca di ambizione e che va valutata includendo anche le altre iniziative che l’Ue nel suo complesso ha preso dall’inizio della crisi: dagli acquisti ‘straordinari’ della Bce dei titoli di stato, ai crediti (quasi) senza condizioni del ‘fondo salva-stati’, dallo Sure sull’occupazione ai prestiti alle imprese della Bei. Per un’Europa a lungo criticata – spesso a ragione – di immobilismo si tratta di una prova di forza.
Non è detta l’ultima parola
Alcune (importanti) questioni ‘tecniche’ sul Recovery Fund rimangono aperte, mentre iniziano ad arrivare le reazioni dei paesi ‘frugali’ del Nord che metteranno non pochi freni all’entrata in vigore del Recovery Fund (e ne potrebbero ridurre le ambizioni). Le loro critiche riguardano: l’ammontare complessivo del Fondo (ritenuto eccessivo), le modalità di erogazione (soprattutto la parte riguardante i contributi a fondo perduto) e la condizionalità (ancorata principalmente al Semestre europeo). Sottolineano al riguardo che il mancato rispetto degli impegni da parte degli stati membri potrebbe sulla carta essere sanzionato, ma non dimenticano che per Spagna e Portogallo in passato la sanzione c’è stata, ma ammontava a zero euro. Dato che sarà necessaria l’unanimità, non è escluso che il negoziato si protragga nel tempo, frustrando le attese di una entrata in vigore del Fondo in tempi rapidi. Tanto più che l’Olanda si avvia verso le elezioni del prossimo marzo e teme l’ulteriore ascesa dei partiti dell’estrema destra euroscettica proprio a causa del Recovery Fund. L’auspicio è che la presidenza di turno tedesca del Consiglio dell’Unione possa avere la forza di trovare la quadra nel prossimo semestre.
Un punto di incontro rispetto alle richieste (alcune delle quali obiettivamente comprensibili) dei paesi del Nord potrebbe riguardare le riforme, con un forte e chiaro impegno in tal senso da parte dei paesi del Sud. Si potrebbe anche cambiare la loro denominazione: da riforme dell’economia (che ci ricordano troppo da vicino la condizionalità ‘alla greca’) ad ammodernamento dell’economia (di cui l’Italia ha profondamente bisogno). Sarebbe una garanzia per i paesi del Nord che il Recovery Fund è davvero “stra-ordinario” e che i paesi del Sud saranno in grado di evitare crisi future approfittando proprio del Fondo per rendere le loro economie più competitive e moderne. D’altra parte questo sarebbe davvero nell’interesse di tutti.”
Autore: Antonio Villafranca – ISPI Research Coordinator, Co-Head Ossevatorio Europa e Global Governance
Commenti
Mah, … forse è il caso di smetterla (lo dico al signor Antonio Villafranca) di sprecare tempo ed energie per arrovellarsi su proposte che poi dovranno passare al vaglio dei governi nel corso di trattative che dureranno mesi e alla fine dei quali della proposta iniziale rimarrà poco o niente. Come sempre.
Ho già segnalato a chi avesse del tempo da perdere il documento originale, in particolare la Tav. A.1 : Allocation key del documento ufficiale https://ec.europa.eu/info/sites/info/files/economy-finance/assessment_of_economic_and_investment_needs.pdf?fbclid=IwAR2Azzy1lNfdOxuuHVCUyEjmRFupU0sEeiGf6qo79CsXfN4wziIOjfS7vdc
Poche decine di miliardi spalmati su quattro anni, e con un ginepraio di condizionalità annesse, a fronte di un crollo del PIL che per il nostro paese si prospetta a doppia cifra (-15% solo nel primo semestre del 2020). Senza esitare un istante io avrei risposto alla Macron: no, grazie.
Perché scrivi “alla Macron” ? É forse un refuso?
Perché Macron, ad oggi, non sembra intenzionato a ricorrere a prestiti.
Beh, non è ancora certo. Certamente, negli anni, i francesi, se non han bisogno di indebitarsi ulteriormente, o di farsi fare regalini, sono stati più avveduti di noi. Nel nostro caso credo che sia opportuno dire che chi è causa del suo mal pianga se stesso. Se andiamo a rileggere la nostra storia politica di questi decenni le cause le vediamo tutte. Anzi, perseveriamo anche nei decreti di questi ultimi mesi. Ripetendomi, se al reddito di cittadinanza, pure ai mafiosi, aggiungiamo anche il reddito di emergenza preferendo importare mano d’opera magrebina per i nostri campi, io dico che i nostri cugini frugali del nord forse qualche ragione ce l’hanno. Non è una scusa dire che noi italiani quei lavori non li vogliamo più fare. Facciamo ridere.
Una pietra miliare nella vita del blog (e quando fa l’associazione del parlare e non del fare lo chiamo così).
Franco ci dai unostrumento di consultazione netto e chiaro che, giunto dopo le ottime spiegazioni di Mattia, non lascia dubbi interpretativi. Purtroppo la politica partitica si è infiltrata fra di noi, con essa la nuova politica dei fervori, chiamiamoli così, e questo non aiuterà la discussione.
Per gli Italiani un banco di prova formidabile: un mazzo di carte nuovo e pieno di assi con cui giocare, abbastanza per una ripartenza in piena accelerazione.
Se nessuno disturberà troppo l’atmosfera di buon rapporto all’interno dell’Europa potremo sentire martelli e trapani all’opera dal mattino a notte fonda che sventrano e ricostruiscono il paese, assistere alla ristrutturazione del nostro patrimonio di edilizia pubblica, per dirne una, in preparazione all’inverno scolastico e amministrativo a prova della morente o delle nuove epidemie, infrastrutture, e ricchezza spiccia, soldi freschi, spero con un po’ di saggezza, perché nulla torni malato come era prima del Corona.
Questa volta è finita, la riservatezza di morti dietro alle mura chiuse non ha dato la giusta percezione emotiva di quanto accaduto, ma credetemi, la prossima volta non sarà una brutta influenza, ma magari una febre emorraggica, cose molto più raccapriccianti, e allora stiamo pronti a partire dalle strutture fisiche, stili di vita che restino pemanenti, mostriamo al Padreterno o chi per esso che non vogliamo assistenzialismo, che terremo i tre pilastri saldi, che abbiamo capito la lezione. Una cosa sola chiediamo a Lui, che pare noi non riusciamo proprio a fare: far tacere i pifferai magici.
Andrà tutto bene insomma?
Speriamo che non arrivino i pifferai magici a rovinarci la festa.
In compagnia di Bonomi, cremasco di Confindustria, che stamattina rilascia un’intervista al mio giornale, con toni molto critici nei confronti di questo governo che elargisce soldi, pochissimi perchè non ce ne sono, ricercando solo il consenso elettorale. Rilancia il teme del reddito di cittadinanza, qui brevi commenti di Adriano e Francesco, da qui la mia deduzione non troppo sbagliata di molte simpatie nei confronti di quel movimento dal Ministro inconsistente, naturalmente meridionale. E qui la mia vena di razzismo, più dettata dal contingente che ideologica, emerge. Altri, Mainetti credo, che dice che che l’economia è ancella della politica quando io penso esattamente il contrario, cioè che l’economia fa i soldi, la politica li spende, e in questi decenni dobbiamo riconoscere, male! Lo scenario che dipinge Bonomi è drammaticissimo, con licenziamenti bloccati per decreto fino ad agosto che a settembre esploderanno facendo implodere l’economia. Produzione ai minimi termini, commesse che non arrivano, molte aziende chiuderanno. E le rivolte sociali, già in America, suprematisti e negazionisti che manifestano a Milano, una rabbia che non si cura con un cerottino. Poi Bonomi infila una serie di ricette, un po’ sempre le solite, ricerca, innovazione, istruzione, ma soprattutto produzione. Dal mio punto di vista invece il sostegno a questo punto va dato a chi l’economia la fa, magari non alla Fiat, anche se con la clausola del lavoro in Italia, che ci potrebbe mettere del suo, contro quei coglioni che vagheggiano di reddito universale stando tutti a casa a fare un cazzo, in una logica assistenzialista che in Italia sappiamo quanti danni ha prodotto e produce. Che brutta mattina, con una giornata che inizia malissimo con le più fosche previsioni. Perchè è ormai chiaro a tutti. Le pezze che stanno mettendo sono peggio del buco, perchè un po’ di ossigeno non salva dall’asfissia.
Non ci voleva certamente Bonomi per dire che in Italia “lo scenario è drammaticissimo”. S’era capito chiaramente già cento giorni fa, quando alla nostra traballante economia il lockdown ha tagliato definitivamente le gambe. Forse non c’era scelta, o forse sì, questo saranno i posteri a dirlo. Mi fa comunque piacere sentirti dire che “le pezze che stanno mettendo sono peggio del buco”, finalmente. Se mi è consentito fare una considerazione personale, si vede che “Repubblica” ha cambiato strada.
Ieri, per il quinto sabato consecutivo, ci sono state manifestazioni nelle piazze di tutta Italia. Aumenta la partecipazione del popolo italiano, salgono le proteste contro il governo Conte e le misure gravemente insufficienti varate dalla maggioranza giallo-fucsia che, evidentemente, lo capisce anche un non-economista, non è in grado di fronteggiare la crisi economica scatenata da mesi di serrata generale imposta per contenere l’epidemia da Coronavirus. L’unica cosa che sanno fare è indebitarci ulteriormente, come se non ne avessimo già abbastanza. Le future generazioni ci malediranno per l’eternità, come del resto noi stiamo facendo oggi con chi ha creato l’immenso debito italiano.
Dire che le pezze sono peggio del buco non vuol dire comunque che altre forze avrebbero lavorato meglio. Non fraintendiamo. E le manifestazioni di ieri sono state una pagliacciata. Che poi ci voglia programmabilità, una visione che vada oltre il 2020 è scoprire l’acqua calda. ma non è la protesta fine a se stessa con quel Pappalardo con giacca arancione senza mascherina che risolleverà l’Italia. I loro valori, solo fini a se stessi, col contributo di casa Pound, fini solo a rovesciare questo governo con slogan tipo lira italica, anche quelli non hanno niente di previsionale. Cosa ci vuole? Ci vuole che economia, politica, sindacati, società civile comincino a collaborare, dialogare, perchè nessuna di queste forze può fare a meno dell’altra, senza contrapposizioni ideologiche che sempre han fatto il male del paese, come sta succedendo in America. C’è chi fomenta guerre civili dimenticando che risollevarsi da quelle è più arduo che risollevarsi da questo maledetto virus che ci ha messo in ginocchio. La disobbedienza civile, in mano a suprematisti e negazionisti può forse portare ad incendiare i cassonetti, dove ce ne sono ancora, ma non mi si dica ancora che solo i nazionalismi salveranno il mondo. Siamo qui ad incazzarci perchè ci escludono dai circuiti turistici internazionali quando leggo dichiarazioni della governatrice della Calabria che dice che se anche i calabresi sono gelosi dei loro luoghi allo stesso tempo sono ospitali. E hanno settecento chilometri di coste, due mari, e un lancio turistico che non c’è mai stato. Continueremo ad andare in Puglia e Sardegna, ma non in Calabria. E continueremo ad elargire redditi di cittadinanza. Insomma, a me questa storia non va giù. La bellezza salverà il mondo? Neppure per idea se non sappiamo valorizzare e rendere produttivo quello che abbiamo.
Che ne sai se altre forze avrebbero lavorato meglio o peggio (impossibile, peggio di così). Prima vedere moneta, poi dare cammello. Stai fantasticando. E comunque non ho altro da dire a chi pensa che il popolo in piazza faccia “pagliacciate”. Fine della conversazione.
Ragazzi in estrema sintei questi hanno fatto il compitino delle maestrine, sei + circa, altri buoni a far qualcosa non ne vedo, mentre l’attuale destra, e giuro non ho pregiudiziali di orientamento, mi fanno semplicemente paura. mamma li Turchi!
Anche i comunisti mangiavano i bambini. Il problema è esclusivamente tuo, Adriano, ma non temere: su questa piazza circolano solo adulti, maggiorenni e persino vaccinati. Tutta gente che sa pensare con la sua testa. Da parte mia posso dirti che a me piacciono le argomentazioni, non i destra/sinistra, per cui quando qualcosa del Pensiero Sinistro riuscirà a convincermi ti giuro che sarai il primo a saperlo.
Per il momento me la rido di Zingaretti che intervistato da La7 ha dichiarato di aver cominciato a fare politica facendo i picchetti di protesta quando i carri armati sovietici entrarono a Praga. Correva l’anno 1968, come tutti sanno, e Zingaretti è nato nel 1965.
Sarà una mia debolezza, cosa vuoi che ti dica, ma a me fanno paura gli idioti. Preferisco dovermi confrontare con un “cattivo” anziché con un idiota, perché in quest’ultimo caso non avrei speranza.
Per Achile mMainetti: non andrà tutto bene, da questa sciagura si può uscire solo con le ossa rotte, ma facendo cose piccole e mediocri potranno saldarsi prima che con un secondo e diverso trauma!
Il problema è, questa volta eravamo impreparati, e ora che lo sappiamo quando ci prepariamo per i prossimi? Attendiamo colpo su colpo il regresso all’età della pietra? Certo, c’è chi ha il presidente cavernicolo, ma oltroceano hanno il privilegio di un intero continente spolpato fino all’osso in tre secoli, ma ancora florido, noi siamo su un continente vecchio, rinsecchito.
Dato che abbiamo sfiorato l’argomento, mi preme dire chiaro e tondo : personalmente, Francesco Torrisi, niente a che fare con l’ex generale dei Carabinieri (Arma alla quale viceversa va tutta la mia stima!) Pappalardo, i suoi “gilet arancioni” e le sue nostalgiche rivendicazioni!
Ma proprio, propio niente!!!!
Ma via, non siamo ridicoli! Le piazze d’Italia erano piene ovunque e Pappalardo era in un angolino a Milano a fare il pirla. Prontamente ripreso dai media di regime, non aspettavano altro che quello. Tuttavia, piaccia o non piaccia, nelle piazze nessuno era rappresentante di nessuno, apposta sono state bandite le bandiere di partito.
Rita delle 13:02, la sua onestà intellettuale e attendibilità. Rita, poi puoi smentirmi.
“Il 14 febbraio su Facebook è stata pubblicata l’immagine di un testo in cui si legge che Nicola Zingaretti, segretario del Partito democratico, avrebbe detto «in tv su La7 di aver cominciato a occuparsi di politica facendo i picchetti di protesta contro l’intervento dei carri armati sovietici e degli alleati del patto di Varsavia inviati a Praga» nel 1968. Il testo sottolinea che la ricostruzione del segretario Pd sarebbe poco verosimile perché all’epoca Zingaretti non aveva compiuto 3 anni.
Come abbiamo ricostruito in un precedente articolo, questa notizia è falsa.
Nicola Zingaretti, durante la trasmissione Bersaglio Mobile su La7 andata in onda il 24 maggio 2019, non ha mai detto di aver cominciato a fare politica facendo i picchetti di protesta contro i carri armati sovietici inviati a Praga.
Il segretario del Pd ha invece dichiarato (qui al minuto 27:25) di aver iniziato a fare politica con i cortei contro i carri armati in Afghanistan. La guerra in Afghanistan citata da Zingaretti è iniziata nel 1979 ed è terminata nel 1989, periodo nel quale il segretario del Pd, essendo nato nel 1965, aveva tra i 14 e 24 anni.”
P.S.: la redazione intervenga contro le fake news che imperversano anche su questo blog. Se poi la mia smentita è falsa intervenite anche nei miei confronti. Distinti saluti, come usa fare Mainetti.
Ivano, immagino che tu sappia dire quando nelle piazze italiane si sono visti “i cortei contro i carri armati in Afghanistan”, o, se non lo sai tu, lo saprà sicuramente chi ha fatto la smentita ufficiale. Caso vuole che io ci fossi in Afghanistan durante la dominazione russa, e anche a più riprese, per tre lunghi periodi, e non ricordo sinceramente che in Italia vi siano state manifestazioni di piazza a sostegno del popolo afghano, del quale, anzi, la comunità internazionale si è lavata le mani.
Ma probabilmente ci saranno fotografie e immagini che possono smentirmi, se realmente quei cortei ci sono stati. Può darsi che lo stesso Zingaretti ne abbia alcune, e forse le ha già pubblicate su twitter, perciò attendo di vederle. Saranno una ventata di nostalgia. Trovo comunque tristissimo il modo in cui i lecca-media (sempre gli stessi) si sono schierati armati fino ai denti in difesa dell’intelligenza del buon Nicola, quando invece ad altri soggetti politici e pubblici si può dire qualsiasi porcheria che nessuno muove un dito.
Vedo con piacere che sono sempre nei suoi penseri, signor Macalli.
Sarebbe carino se qualcuno intervenisse anche contro le fake news che ci vengono propalate quotidianamente da La7 attraverso la scuderia di pseudogiornaliste milfone (ma non solo) capitanate da Lilli Gruber, membro permanente del comitato organizzativo del gruppo Bilderberg.
Mi chiedo anche se definire l’Olanda paese “frugale”, come fa anche l’intervento sopra riportato, non sia funzionale allo scopo di colpevolizzare gli italiani per far sì che accettino le cosidette “riforme” targate UE.
Si omette intenzionalmente di raccontare (e forse qui sta la fake news) che gli olandesi detengono il debito privato più alto del mondo, hanno le banche piene zeppe di titoli tossici e lavorano 28 ore la settimana (noi 33).
Distinti saluti (quasi mi stavo dimenticando)
Ma dove stiamo andando! Tutti noi siamo dotati di programmi anti-fake, ma se siamo ridotti a farci le pulci così dobbimo olo sperare che quelli che dicono di seguirci non esistano o siano distratti. Per Rita: nessuna pregiudiziale per l’orientamento, ripeto, solo vedo gente troppo influenzabile in questo periodo, e visto che è finita la corsa all’oro ma qui si tratta di agitarsi il meno possibile per non rovesciar la barca, spero in programmi minimi e concreti, intellegibili e il meno enfatici possibile
Sono d’accordo, Adriano, anch’io in questo periodo vedo in giro un sacco di rane bollite. Probabilmente c’erano anche prima, ma si vedevano di meno. Adesso, invece, saltano agli occhi. Eppure non dovrebbero, sono bollite ….
Grazie alla Redazione. Il video dell’intervista é in rete.
Rita é incredibile. Diffonde notizie false e fa di mal comune mezzo gaudio.
Ivano mi hai costretto a guardare il video di Zingaretti, e l’ho guardato. Qualche minuto, di più non ce l’ho fatta. A parte l’inconsistenza del personaggio, che comunque non è il tema, resta il punto interrogativo sui cortei contro l’invasione dell’Afghanistan che, detto tra noi, è diventata un dramma quando sono arrivati gli americani. Prima c’era solo il coprifuoco dopo il tramonto, per il resto la vita quotidiana scorreva come sempre.
Dopo aver parlato dell’Afghanistan, probabilmente per impressionare il suo pubblico, tanto nessuno sa una beata mazza di geopolitica, il Nicola tira fuori lui stesso una fake: quella dei finanziamenti russi alla Lega, ovviamente mai provata, non esistendo in realtà.
Qualche assiduo frequentatore di “programmi anti-fake” (???), come li chiama Adriano, che poi sono fatti dagli stessi che confezionano le fake, sa dirmi se la fake dei finanziamenti russi (chissà Putin che risate …) è stata da qualche parte smentita? Grazie.
Forse può essere utile al dibattito dare un’occhiata a questo:
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-il_piano_colao_arriva_la_shock_economy_di_friedman_e_senza_golpe_militari/29296_35307/
Mi spiace aver letto l’articolo dell’Antidiplomatico prima di cena, non credo che riuscirò a digerire. Se qualcuno ancora nutrisse dubbi su chi ci ha imposto questi personaggi ….
Provo a rientrare nel tema. Di sicuro il Recovery Fund ha davanti ancora un iter lungo e irto di difficoltà, ma la cosa che mi sento di dire (e che dico da tempo) è che la Commissione europea e l’europarlamento hanno una visione “più europea” dei singoli governi che, sovranisti o no, sono tutti nazionalisti: guadano solo all’interesse immediato del loro elettorato e ai loro equilibri interni.
Nel merito, è il caso di ridimensionare la consistenza della quota che ci spetterebbe a fondo perduto: si tratterebbe di fatto di una ventina di miliardi, se si tiene presente quanto l’Italia dovrà “contribuire” al Fondo o in termini di “contributo” o in termini di “eco-tasse”.
Sono d’accordo. Versiamo più di quanto riceviamo. E continuiamo a foraggiare quell’illiberale di Orban.
Caro Piero, la faccenda più vergognosa è che i partiti sovranisti italiani fanno finta di non sapere che i loro vicini di pensiero durante le bicchierate, le manifestazioni, i patti d’alleanza a Strasburgo, abbaiono come certi cani nei giardini di casa, quando è di passaggio un’altro cane nei pressi del loro territorio. Ma sanno bene che la loro strategia è buttar giù l’Europa politica, farne a meno, perchè l’idea è quella che ognuno pensi per sè, e contro tutti gli altri. Chi è più forte la vince. Il populismo non conosce la solidarietà. Gli fa schifo.
Come abbaiano i giudici della Corte Costituzionale tedesca non abbaia nessuno.
Signor Macalli, questo blog sta diventando sempre più divertente. E tra un po’, prima della magistratura, sono certo che qualcuno scoverà qualche notizia vera che ci dirà che certe fotografie di Salvini sulla Piazza rossa con quel pirletta di Savoini, presente non si sa a che titolo, sono solo fotomontaggi che nascondono la verità. Savoini a Mosca ci andava, essendo di gusti sessuali particolari, è solo una mia supposizione, per cuccare le milf che là sono disponibilissime. Che poi io, non conoscendo l’inglese, ho scoperto solo attraverso you porn che le milf sono una categoria ben precisa. Se poi qualcuno vuole classificare Lilly Gruber tra quelle credo che sia solo un’illazione mia. Non credo che il signor Mainetti, sempre nei miei pensieri, si riferisse alla frequentatissima icona associandola alla giornalista. Pare che il signor Savoini in quel di Mosca abbia trovato una bionda ben più giovane di lui. E allo stesso tempo non credo che alla milf Lilly interessi quel piccoletto dall’aria così mite, quasi imbarazzata. Oltretutto la mamma di Savoini, del figlio parla un gran bene: è una gran brava persona, non un intrallazzone, dice. E alle mamme si deve sempre credere. Distinti saluti.
Se ha finito gli argomenti o non ha capito di cosa si sta parlando, nessuno la obbliga a commentare, tirando in ballo sempre il solito Salvini (del quale non mi frega assolutamente nulla), solo per fare polemica personale. Si può tranquilamente proseguire la navigazione su YouPorn invece di intavolare sterili e inutili botta e risposta da bambini dell’asilo Mariucci sullo stile:
-Non mi hai fatto niente, faccia di serpente
-Specchio riflesso, vai al cesso
Non le pare?
Signor Mainetti, sempre nei miei pensieri, ma non al centro. Il riferimento a Salvini e Savoini erano solo una risposta al commento di Rita di ieri delle 18:12. Quanto alle Milf invece riconosco che me le ha ricordate Lei. Però adesso chiudo perchè la mia Navigazione prosegue verso l’Olanda e il suo debito pubblico. A presto.
Per Rita: mi spiace averti costretta a vedere quel noiosissimo video, ma pensa che tu mi hai invitato a leggere tutto Andra Zoch e il suo “Critica della ragione liberale. Una filosofia della storia corrente”. Buona giornata a tutti.
Mi stupisco che una persona della tua intelligenza non sia arrivata a chiedersi come mai l’Italia (-20% di elettori del Pd) abbia creduto senza colpo ferire al tweet di Zingaretti e Praga (l’Afghanistan, comunque, non è una scemata di peso minore). Nessuno ha ritenuto necessario andarsi a rivedere il filmato (sic!) dell’anno scorso, neppure quelli come me che sono dei fanatici della precisione. E sai perché? Semplice: il Pensiero Sinistro è esattamente quella roba lì. Senza ombra di dubbio.
E tu lo dimostri (non solo tu, intendiamoci) tirando fuori il Babau (Salvini/Meloni/sovranismo) ad ogni piè sospinto, svilendo così anche le cose sensate che dici, perché non c’è niente di peggio degli odiatori dell’odio, dei partito preso, del bianco/nero, del lui sbaglia sempre mentre io faccio tutto giusto. Sono comportamenti infantili.
Nel complesso, credo che la parte più conformista del nostro Paese (i pensionati, in buona sostanza, i giovani sono poche mosche bianche) si stia sentendo scivolare via la terra da sotto i piedi. Il loro mondo è al tramonto. Anzi, se n’è già bell’e che andato, spinto dal Covid. E’ normale che reagisca con violenza, che abbia paura, che guardi il cambiamento come “o mamma li turchi”, non riuscendo neppure a vedere che i turchi sono già qui. E’ chiaro come il sole. E mi dispiace dover dare ragione ancora una volta al cremasco Bonomi, che ha dichiarato che le politiche di questo governo saranno più devastanti del Covid. Sono pienamente d’accordo.
Mi appunto una medaglia sul petto per essere riuscita a farti leggere “Critica della ragione liberale” di Zhok, è un buon libro. Ma ce ne sono molti altri che potrebbero aprire le tue finestre sul mondo, chiudendo magari quelle da cui trapela la luce tossica dei lecca-media, che nuoce gravemente alla salute mentale. Dopo di che, chissà, sarai tu il primo a dire che la globalizzazione (che nei sogni di qualcuno avrebbe dovuto creare un “nuovo mondo” fatto di solidarietà, cooperazione e sviluppo) è stata solo il grimaldello che ha aperto la porta alla dittatura internazionale dominata dai mercati, di cui il nostro attuale governo è un fedele servitore, e neanche troppo intelligente.
“Andrea”. Sorry.
Così, per cercare di capire: debito pubblico Olanda Vs Italia:
https://www.corriere.it/economia/aziende/20_maggio_06/stime-ue-debito-pubblico-dell-italia-1589percento-doppio-quello-olanda-germania-60ea13e6-8f6c-11ea-bb7f-d3d655d2211a.shtml
“il Nicola tira fuori lui stesso una fake: quella dei finanziamenti russi alla Lega, ovviamente mai provata, non esistendo in realtà.” Rita, per correttezza, di quei soldi ne hai parlato prima tu.
“Nessuno ha ritenuto necessario andarsi a rivedere il filmato (sic!) dell’anno scorso, neppure quelli come me che sono dei fanatici della precisione. E sai perché? Semplice: il Pensiero Sinistro è esattamente quella roba lì. Senza ombra di dubbio.”
Siccome cerco di essere preciso anch’io, che spessore ha questa tua considerazione, se non la solita propaganda?
E tra una dittatura globalizzata e una nostrana giuro che non saprei cosa preferire.
Quando a Zoch giuro che non avrebbe destato il mio interesse se non per la “perfidia” che mi alcune volte mi caratterizza. Ci metterei anche il “comportamento infantile”. Sai, il mio intendo non era aprire nuove finestre.
In attesa che il signor Mainetti mi delucidi dopo aver comparato la tabella che ho linkato. Non avendo una forma mentis tecnico-scientifica, vorrei che qualcuno mi aiutasse a capire questa storia del debito pubblico olandese comparato a quello italiano. Ma adesso chiudo, la mia vena polemica oggi è esaurita. Distinti saluti.
Vabbè, dai, stiamo perdendo tempo in due. Non c’è storia.
Si, anche xché , sommessamente, qualche attinenza dei commenti con il tema in commento, per un minimo di correttezza, dovrebbe pur esserci, o no?
Quanto poi ad un intervento ….censorio sulle fake, da ovunque provengano, nn mi sarebbe materialmente possibile in primis, e nemmeno lo ritengo opportuno, in secundis; a voi che … “Vi disputate l’osso”, la responsabilità di calibrare adeguatamente la canna da fuoco anche rispetto alla portata ipotizzata!
Caro Francesco, è vero, si disputano l’osso, ma non c’è più niente attaccato, eppure tirano fuori i denti, Che sia un gioco? Son capaci di mangiarsi l’osso senza carne attaccata. Ognuno si diverte come gli pare, e quelli con senso attaccato al cervello perchè dovrebbe commentare, e che cosa?
Grazie Marino.
Marino, da parecchio in casa mia ci sono gatti, prima ho avuto cani, e di taglia grossa, anche, e dai e dai l’osso riuscuvano a spaccarlo per godersi il midollo che c’è dentro!
In verità, caro Marino, visto che Francesco insiste con l’osso, non volendo essere etichettato come senza senso attaccato al cervello, gradirei tu chiarissi. Nel caso confermassi mi rassegnero’ a fare a meno delle due particolarità.
Non lo so, Marino: io ho la sensazione che i cosiddetti sovranisti di casa nostra stiano guardando con interesse (anche se non lo dicono) ai Fondi messi a disposizione dall’Europa. Ho sentito qualcuno che si è limitato a dire che “non bastano” e questo può essere vero (il mezzo bicchiere pieno è anche mezzo bicchiere vuoto). Questa sera ho visto un sondaggio da cui emergeva che anche il 51% degli elettori della Lega apprezza l’offerta dell’Europa. Come si può dire che “conviene” collocare i nostri titoli di Stato sui mercati finanziari (22 miliardi in questi giorni), quando, ricorrendo anche solo al Fondo sulle spese sanitarie, risparmieremmo 500-600 milioni di euro ogni anno, 5-6 miliardi in 10 anni?
Non si faccia però di tutte le erbe un fascio, altrimenti ne viene fuori un’analisi distorta. Ad oggi e solo sulla carta, poiché i fatti saranno come sempre di diversa natura, all’Italia sarebbero destinati 153 mld. in quattro anni. Di questi 153 mld. :
– 96 mld. circa saranno dati dall’Italia a Bruxelles
– 56 mld. circa ci torneranno indietro sotto forma di prestito
Un affarone, insomma.
I 56 miliardi corrispondono al 3,2% del Pil italiano che, spalmato su quattro anni corrisponderebbe allo 0,8% annuo. Quando, secondo le stime più ottimistiche, nel 2020 il nostro Pil si ridurrà del -9,5%, qualcuno dice addirittura del -15%. Quindi, esattamente, di quale miseria stiamo parlando?
Diversamente dalla narrazione dei lecca-media, non ci saranno «soldi a pioggia» né «salvataggi storici», per cui è inutile farsi venire l’acquolina in bocca. Sappiamo tutti benissimo quali sono le intenzioni dell’esecutivo Pd-grillino: ricostituire la Cassa del Mezzogiorno che negli ultimi decenni si è ingoiata centinaia e centinaia di miliardi. Sprecandoli, com’è noto, perché non c’è mai stato un progetto.
Più correttamente, dunque, non è vero che le minoranze (che poi sono maggioranza) “apprezzino l’offerta dell’Europa”, nessun individuo sano di mente può gioire nell’indebitarsi. Esigono solo che la decisione sia sottoposta a voto parlamentare (affinché i traditori escano allo scoperto) con lo scopo dichiarato di sottrarre il maggior numero di miliardi possibile alla “gola profonda” che li inghiottirà senza produrre ricchezza per il Paese.
Qualcuno dei filo-governativi qui presenti sa dire come verranno spesi questi soldi? Ne dubito, poiché non c’è uno straccio di progetto. Non c’è una visione, non c’è un piano, non c’è alcuna programmazione. Il governo Conte.2 va a chiedere l’elemosina a Bruxelles, ma non sa cosa farsene. Personalmente, trovo la prospettiva più agghiacciante del “buco” di bilancio.
Massì, Rita, si tratta però di capire bene!
Tu dici “affinchè i traditori escano allo scoperto”! Ma quali traditori? Di chi e che cosa ?
Traditori del mandato a governare per il “bene comune”? Ne abbiamo viste in passato, di “governare per il proprio di bene”, con il Parlamento che legiferava addirittura …. “ad aziendam”!
Traditori del mandato loro assegnato dai cittadini quando li hanno votati. E anche qui l'”eletti senza vincolo di mandato” si è prestato alle più fantasiose interpretazioni!
Trditori della Costituzione Repubblicana sulla quale, magari, hanno anche giurato! E questo, per me rappresenta il “tradimento dei tradimenti” per il quale non ci deve essere perdono da parte del Cittadino elettore!
I traditori sono quelli che dicono fino al giorno prima “mai con Tizio, mai con Caio!” e poi ci vanno a nozze, oppure “non firmeremo documenti capestro!” (il Mes o chi per esso, sempre di debiti si tratta) e il giorno dopo firmano il foglio che si trovano sotto il naso per mantenere la propria poltrona.
Tradiscono chi li ha votati dando loro un preciso mandato. E forse questo “tradimento” è largamente sentito se se il Pd è sceso al 19% e il M5s al 13%. Ma non è il caso di pendersi in sterili previsioni, visto che tra non molto ci saranno le consultazioni regionali e si avranno dei numeri reali su cui riflettere.
Rita, rispetto al fatto che “….Qualcuno dei filo-governativi qui presenti sa dire come verranno spesi questi soldi? Ne dubito, poiché non c’è uno straccio di progetto. Non c’è una visione, non c’è un piano, non c’è alcuna programmazione…..” (entrando nel ruolo di filogovernativo che ti piace assegnarmi) non posso che riproporre quanto a un mio precedente commento del 27.5 al tuo ….famigerato e never hended “Abemus Mes”:
“…… con un intervento di oggi sulla stampa nazionale, fuori da slogan e parole d’ordine, dettaglia la sua visione programmatica da Presidente del Consiglio, e ritengo importante che, chi lo vuole e sa, abbia corretta informazione.
Di seguito il suo intervento:
“Sono giorni importanti. Il piano di intervento europeo sta assumendo la sua fisionomia definitiva.
Oggi la Commissione europea annuncerà la sua proposta di Recovery Plan.
L’Italia deve farsi trovare pronta all ’appuntamento. Deve programmare la propria ripresa e utilizzare i fondi europei che verranno messi a disposizione varando un “piano strategico” che ponga le basi di un nuovo patto tra le forze produttive e le forze sociali del nostro Paese.
Questo è il momento per alzare la testa e volgere il nostro sguardo al futuro.
Abbracciando questa prospettiva, con coraggio e visione, trasformeremo questa crisi in opportunità.
Ci sono alcune azioni fondamentali per recuperare il divario di crescita economica e produttività,
nei confronti degli altri Paesi europei, che ci ha caratterizzato soprattutto negli ultimi vent’anni.
A) Siamo al lavoro per la modernizzazione del Paese.
Introdurremo incentivi alla digitalizzazione, ai pagamenti elettronici e all’innovazione. Dobbiamo sollecitare la diffusione della identità digitale, rafforzare l’interconnessione delle banche dati pubbliche e approvare un programma per realizzare al più presto la banda larga in tutto il Paese.
L’emergenza che stiamo vivendo ci ha imposto lo smart working e la didattica a distanza quando non eravamo affatto preparati. Dobbiamo trarre il positivo di questa esperienza e varare un complessivo piano che ci aiuti a colmare il divario digitale facendo in modo che l’accesso a l l e
nuove tecnologie sia alla portata di tutte le comunità territoriali e di tutte le tasche.
B) Dobbiamo moltiplicare gli strumenti utili a rafforzare la capitalizzazione e il consolidamento
delle imprese, anche al fine di sostenere l’attività delle filiere produttive nella fase di ripresa, con
particolare riguardo a quelle in maggiore sofferenza. Dobbiamo favorire le innovazioni da parte delle start up e rilanciare misure già introdotte con successo come ACE e Impresa 4.0, rendendole
strutturali.
C) Occorrono una decisa azione di rilancio degli investimenti pubblici e privati e una drastica riduzione della burocrazia. Potremo utilizzare le risorse europee per realizzare le infrastrutture strategiche del Paese, a partire dalle grandi reti telematiche, idriche ed energetiche. Le opere pubbliche vanno sbloccate anche per mezzo di un intervento normativo a carattere temporaneo, su cui il governo sta già lavorando. Avremo cura di salvaguardare i presidi di legalità e i controlli, per contrastare gli appetiti delle organizzazioni criminali, ma dovremo accelerare le procedure e gli iter autorizzativi. Introdurremo misure che valgano a realizzare una rivoluzione culturale nella pubblica amministrazione. I funzionari pubblici, pur in un’ottica di rigore e trasparenza, devono essere
incentivati ad assumersi le rispettive responsabilità. Faremo in modo di evitare che sui funzionari onesti gravi eccessiva incertezza giuridica, ad esempio circoscrivendo più puntualmente il reato di abuso d’ufficio e la medesima responsabilità erariale.
D)Occorre una graduale ma decisa transizione verso un’economia sostenibile, legata al green deal europeo, che nel caso del nostro Paese si deve associare a nuove forme di tutela e promozione del territorio e del patrimonio paesaggistico e culturale.
La transizione energetica rimane una priorità italiana ed europea: forse troveremo un vaccino per
il virus ma sicuramente non ce n’è uno per il cambiamento climatico.
E) Dobbiamo puntare su un grande investimento per il diritto allo studio e per l’innovazione dell’offerta formativa, affinché l’Italia sia tra i primi posti in Europa per giovani con titoli di studio universitario. Questi interventi vanno collegati a un grande piano di ricerca pubblico/privato sulle sfide del futuro: tecnologie digitali, transizione ecologica, medicina personalizzata, inclusione e
benessere sociale, per rilanciare la competitività del nostro sistema economico-sociale e creare nuova impresa con start up e spin-off.
F) È necessario abbreviare i tempi della giustizia penale e della giustizia civile. Il codice civile è stato varato nel 1942 e ha attraversato tutti questi anni senza una riforma organica.
Tutti e tre questi progetti di riforma sono ora in Parlamento.
Invito i gruppi parlamentari a confrontarsi con la massima speditezza. Possiamo migliorare il diritto
societario introducendo modelli di governance più snelli ed efficienti, che potranno rendere più competitivo il nostro ordinamento giuridico e potranno attirare più facilmente investitori italiani ed esteri.
G)Introdurremo una seria riforma fiscale. Non possiamo più permetterci un fisco iniquo e inefficiente. L’attuale disciplina fiscale è un dedalo inestricabile. Sono cinquant’anni che non si interviene più con una riforma organica, ma ci si affida a interventi che operano sovrapposizioni e stratificazioni.
Dobbiamo avere il coraggio di riordinare il sistema delle deduzioni e delle detrazioni: l’equità e la progressività del sistema tributario passano anche da questo intervento.
Dobbiamo fare pulizia, distinguendo i debiti recuperabili da quelli che non lo sono e rendere più
trasparente la giustizia tributaria.
Queste azioni costituiranno la struttura portante del nostro Recovery plan.”
Avrai i tuoi buoni motivi se ti sei messo nei “filogovernativi”, Franco, ma io parlavo in generale, non a te in particolare, e la filastrocca dell’esecutivo sulla bontà dei Recovery Fund la conosco. E’ vecchia. Ma mi sembra di avere già spiegato perché la ritengo una fregatura, per cui non sto a ripetermi.
A me non interessano i… traditori: a me interessa che quel poco o tanto (tutto dipende dai punti di vista: io ho sottolineato che degli 82 miliardi a fondo perduto, in realtà solo 20 saranno… regalati) che l’Europa – cioè tutti noi europei – ci mette a disposizione, sia sfruttato da noi: ne abbiamo maledettamente bisogno per ricostruire!
Stai pensando a te stesso, Piero, non ai nostri nipoti che si troveranno un debito stratosferico sulle spalle. La tua forse no, visto che vive in Germania, ma tutti gli altri sì. Anche i nostri nonni e i nostri genitori si sono comportati nello stesso modo, lasciandoci in eredità 2.431 miliardi di debito, che equivalgono a una paralisi totale in tutti i campi. Vogliamo ripeterci? L’esperienza non ci ha insegnato niente?
Non so perché, parlando di MES, recovery fund ecc., mi è venuto in mente Totò e il suo famoso “ha una lira di resto?”
https://www.youtube.com/watch?v=fFtKLEnfTDs
Livio, grazie cmq per l’occasione di gustare le performances del principe de Curtis, apprescindere ne vale sempre la pena!
Nel delizoso siparietto, Il barone, riusciva addirittura a fare diventare moneta sonante, “la lira di resto” a suo vantaggio, quanto derivava dalla sua capacità dialettica (supportata peraltro dal suo privilegio titolato!).
Noi del “buffo stivale” la “capacità dialettica” (magari non così supportata dal “titolo”) ce l’abbiamo anche, e riusciremmo quindi a creare i presupposti per trasformarla in moneta sonante, ma poi, ci si mette l’apparato, che sta in mezzo tra il momemto decisionale politico/amministrativo e l’utente finale, a rallentare, sfruttare, magari a proprio vantaggio, deviare, insabbiare, in buona sostanza rendere inefficaci i provvedimenti e…..”la lira di resto” se la pappa qualcun altro che non è l’utente finale!
Io interpreto in altro modo. Totò rappresenta per me la UE, che prima ci spolpa, poi ci chiede il resto di qualcosa che non ci ha mai dato, poi finge di prestarci ‘la lira’ e infine se la riprende (con la differenza che la UE vuole anche gli interessi).
Che poi parlare di pensioni in questo momento farebbe pensare a scenari foschissimi dal momento che in Italia, in un mese, si sono persi 274mila posti di lavoro, quindi tanti lavoratori che non so per quanto tempo non verseranno un euro nelle casse dell’Inps. Non solo non ci sono stipendi, ma tra un po’ non ci pagheranno più neanche le pensioni. Verrebbe da dire, cinicamente, che pur di non far implodere totalmente la nostra economia, con tutte le derive politico-sociali che ne stanno derivando, sarebbe stato meglio che il virus facesse il suo corso. Toccandoci le balle ovviamente, meglio gli altri che a noi, o altrimenti sperare in una conferma senile e corresponsabilità di altre patologie come da tempo qualcuno sostiene. Perchè io osservo che tutti gli approfondimenti o opinioni possibili non solo non prospettano niente di buono, ma, per ora, nonostante il cauto ottimismo del nostro Presidente ci stanno portando, ci hanno portato, con buona pace dei sovranisti e delle piccole autarchie, locali o sovranazionali, ad un avvitamento che non tiene conto che ormai qualsiasi limitazione porta per forza all’interruzione di qualsiasi filiera produttiva. Un piccolo esempio: lo smart working inevitabilmente bloccherà il sistema della ristorazione. In tutti i casi qualsiasi limitazione interromperà quella catena di interconnessione in un’economia come la nostra dove nessuna attività può fare a meno di un’altra. Basta pensare anche all’agricoltura e il dibattito culturale, più che pratico dell’assumere dall’Africa o dai paesi dell’Est europeo piuttosto che dalla disoccupazione italiana. E siccome tutto poi è delegato alla politica, io credo che le riflessioni da fare siano altre. A me preoccupa oltre il mondo del lavoro, delle pensioni, il clima sociale che ormai sta degenerando, dalla solidarietà dimostrata più o meno da quasi tutti all’inizio dell’epidemia, verso uno scontro sempre più ideologico, magari da curve da stadio, che toglie concretezza alle misure da intraprendere. Come per le misure economiche attese dall’Euorpa. Abbiamo bisogno di soldi, ma ancora tutti lì a litigare, su quali strumenti attingervi, se Mes, o Sure, o Recovery fund. Intanto che in molti non hanno ancora preso un euro di cassa integrazione.
Non ho ancora trovato nulla che possa far cambiare la mia idea di partenza, e cioè che la pseudo-pandemia sia stata usata come pretesto per distruggere l’Italia socialmente ed economicamente (con l’appoggio di un gruppo di traditori della Patria). Il tempo ce lo dirà.
Per capire Livio: un progetto mondiale finalizzato a …. fare fuori l’Italia?!?
Non “a fare fuori l’Italia” ma a conquistarla. Ed è un piano di dominio che non riguarda solo noi. Dobbiamo abbandonare le nostre vecchie idee sulla guerra e sulla pace. La guerra, la dittatura, la propaganda di regime, i comandanti, i piani di battaglia, i bottini, i prigionieri ecc., tutte queste cose hanno volti nuovi e per noi irriconoscibili. Noi siamo antiquati. Guardati intorno e vedrai i campi di battaglia, i morti e i feriti. È tutto diverso ma è guerra, ed è sempre l’argent qui fait la guerre. La “pandemia” è stata un’arma grandiosa. Intanto, se vuoi, puoi sorridere. Il tempo giudicherà.
Non c’è dubbio, Livio, che “non andrà tutto bene” finché non si difende il ceto medio da un governo “ideologicamente nemico del lavoro”. Quindi, prima si accantona la congrega governativa (non eletta) che sta paralizzando tutti i settori produttivi, meglio sarà per tutti.
In Europa c’è la necessità di rivedere i vincoli dei trattati in vigore e superare l’attuale narrazione mediatica che impedisce un discorso costruttivo sull’eurozona, ma gli eunuchi politici che attualmente occupano posizioni di governo non saranno mai in grado di farlo, non hanno i numeri, poco ma sicuro. Ogniqualvolta li sento aprire bocca, non credo alle mie orecchie.
Rita, “……congrega governativa (non eletta)”! E quando mai un Governo è stato “eletto” e da chi? E’ il Presidente della Repubblica che nomina il Presidente del Consiglio ed i Ministri. Il Governo che si forma così deve avere la fiducia delle due Camere. Questo detta la Costituzione! Perchè distorcere, con una corbelleria, la narrazione a proprio uso e consumo?
Ci metti poi il carico da 11: “….eunuchi politici che attualmente occupano posizioni di governo” ….ecchevvordì?
E anche quello da 10: “…..governo ideologicamente nemico del lavoro”!
Cos’è, fai il verso a “MeloSalvi”?
Sono loro che sparano questi slogan!
Credi possano servire a qualche cosa per il frequentatori di CremAscolta?
Personalmente credo proprio di no, anzi!
I frequentatori di Cremascolta, fino a prova contraria, esprimono il loro pensiero e leggono ciò che vogliono. Tu sei libero di sviolinare romanticamente a Conte al chiaro di luna tutte le volte che vuoi, così come io sono libera di usare il mio vocabolario per affermare che questo è il peggior governo dell’Italia repubblicana. Cosa tutt’altro che teorica, visto come stanno andando le cose.
Penso (come milioni d’italiani) che si sia instaurato un regime? Si, lo penso. Penso che non si dovrebbe permettere a gente che non sa cos’è il lavoro di distruggere anche quello degli altri? Si, lo penso. Penso, come ha detto pochi giorni fa Bonomi, che il governo Conte sia più dannoso del virus? Si, lo penso. Se non dicessi queste cose sarei falsa e bugiarda, ma non lo sono.
Livio, non solo non voglio, ma non trovo nemmeno di che si possa “sorridere”!
Sia come la racconti tu (e mi par cmq che tu sia uscito dal “poco più che una semplice influenza!) che come la vedo io, è comunque una tragedia, con “campi di battaglia, feriti e morti”!
E se non troveremo riparo ai gran guasti che questo contagio e quello che ne è seguito, ha evidenziato ( ne cito 3, a mio avviso essenziali: – Sanità da riorganizzare da subito diversamente,- Art. 4 della Costituzione da attuare di concerto tra Governo/i, Organizzazioni imprenditoriali e Sindacati dei lavoratori, – profonda incisiva revisione del funzionamento dell’apparato burocratico dalla Pubblica Amministrazione) compreso il provvedimento che l’ottimo Ministro Bonafede ha già messo in cantiere a “tutela” della Magistratura e della sua reale terzietà (sempre che gli agguati e i trabocchetti che si susseguono a suo sfavore continuino a poter essere rintuzzati!) si che la nostra amata democrazia sarà davvero in gravissimo periglio!
Tutto meno che “sorridere”, mi pare, Livio, ma solo …..”ritorno al futuro” con voglia e determinazione!
Ok, a parte lo “sviolinare romanticamente a Conte” che è una supidata ironica che ci può stare e l’aver brillantemente by passato la mia prima osservazione, proprio nulla da ridire sull’aver esplicitato il tuo “RitaPensiero”, eccimancherebbe, “fino a prova contraria”, niente di meglio di dire le cose come stanno e da che parte si sta, magari dalla parte del concittadino assurto al soglio massimo della Confindustria!
Chiaramente non è la mia, di parte, ma chennoia sarebbe stare tutti dalla stessa parte!!!!
Franco, forse non mi sono spiegato bene. Io non sono uscito dal “poco più che una semplice influenza”. Credo ancora che a fine anno non registreremo in Italia una mortalità complessiva diversa da quella degli anni passati. Anche perché la durata media della vita in Italia è di 80 anni, e le persone morte in questo periodo hanno in media giusto 80 anni. Avremo solo una incidenza abnorme del mese di Marzo in questa triste ‘contabilità’ che ogni anno ci tocca fare. Di solito muoiono 650.000 persone all’anno in Italia. Nel 2020 saremo lì, mille più, mille meno, le normali fluttuazioni. Non certo le centinaia di migliaia di morti in più che qualcuno prevedeva e come sarebbe logico attendersi in una vera pandemia.
Quando parlo di guerra, morti e feriti, non mi riferisco a questa “epidemia geriatrica” del coronavirus, ma all’attacco alla nostra costituzione, alla nostra società e alla nostra economia. È come se il nostro Paese fosse stato bombardato, usando come pretesto una finta pandemia. E i nostri nemici sono sicuramente al’esterno, ma hanno trovato un solerte collaboratore in questo governo. Penso anch’io che questo sia stato il peggior governo della storia repubblicana, complice delle forze d’occupazione che d’ora in avanti ci detteranno legge.
Chiariamo: “d’ora in avanti ci detteranno legge più di prima”.
La prossima accoppiata potrebbe essere Salvini-Rizzo. Che la Lega strizzi l’occhio al comunista, tanto all’innaturale siamo abituati, potremmo anche aspettarcelo. Un coacervo di nazionalisti e sovranisti. Invece, intorno a Bonomi, dati i tempi, io ribadisco il mio pensiero: un bel tavolo, con gran fatica di contrapposizioni fuori dalla porta, con rappresentate tutte le forze politiche, economiche, sindacali, sociali. Ripeto ancora, l’economia i soldi li fa, la politica li spende. Se si sentissero anche quelli che li fanno, senza essere dalla parte di Confindustria, mi sembrerebbe di questi tempi la sola azione ragionevole. Mai avrebbero approvato reddito di cittadinanza e quota cento. Come contropartita qualche anno di lavoro in più e magari meno caporalato, e contrattazione per i disoccupati che qualche lavoretto lo potrebbero fare, magari senza lo sfruttamento di rider, ma neppure di schiavitù africana e slava. Altrimenti rimangono solo la piazza, i Generali, la disobbedienza civile, le proteste di quella poverina di Sandra Milo, anche qui portata come edificante esempio di impegno civile ah, ah,ah, e le minacce dei vari schieramenti (calcistici, nostalgici di quando la libertà c’era davvero, ah, ah, ah), solo incazzati e senza argomenti che stanno fomentando rivolte sterili con proposte che non stanno in piedi scopiazzando movimenti che non hanno portato da nessuna parte. Giusto qualche cassonetto bruciato.
Quindi, non s’è ancora capito che i pidi-grilli non trattano con nessuno? Neanche tra di loro riescono a trattare. Litigano, litigano con tutti. Le sole cose che sanno fare sono litigare, farsi fotografare, rilasciare interviste e fare comunicati a reti unificate, come nello Stato Libero di Bananas. Il premier, in particolare, è malato di “promettismo”, continua cioè a promettere miliardi che non esistono.
Resto sempre esterrefatta dall’arroganza e dalla supponenza con cui il fascismo rosso tratta le piazze, evidentemente il popolo gli fa schifo. Stamattina, comunque, in piazza a Roma c’erano i lavoratori del turismo mentre in piazza a Milano c’erano quelli della ristorazione, e direi proprio che argomenti questa povera gente ne ha da vendere. Quelli che non ci sentono, invece, (o non capiscono?) stanno giocando con il fuoco.
Rita, io non parlo dei lavoratori, che hanno tutta la mia solidarietà, ma dei facinorosi, magari come quelli di Casa Pound a Roma che finalmente verranno sgomberati. Gran lavoratori quelli. Non ci sono solo i centri sociali. I fascisti rossi magari sono inconcludenti, ma anche loro non fanno miracoli. I fascisti neri invece si sa cosa fanno, passato, presente e futuro. Insomma, questo virus o c’è o non c’è. La discriminante è questa.
Ma si, dai, è il solito odio sinistro, lo conosciamo. Il nemico non può parlare, non può respirare, non può circolare ma, soprattutto, non può dissentire. Personalmente trovo vergognoso che per farsi la campagna elettorale tra i “suoi”, visto che il gradimento è sottoterra, la Raggi ricorra a certe bassezze. E’ ridicolo che a Roma, dove ci sono 50mila case e 23 stabili pubblici okkupati, vada a fare la “sceriffa” a senso unico con Casa Pound. Così fa pure al centro sociale una pubblicità della madonna, brava sindaca, bella mossa. Prima proibiscono a Di Stefano di partecipare al Salone del Libro di Torino con “Altaforte Edizioni” (che dopo quell’episodio non ha mai venduto così tanto), poi gli oscurano la pagina facebook (così, dopo la riapertura ordinata dal magistrato, anche quelli che prima la ignoravano adesso la frequentano), ora ci sarà la sceneggiata napoletana dello sgombero (che finirà in nulla) trasmesso da tutte le reti, con interviste e speciali annessi. Una pubblicità insperata. Secondo me certi personaggi quando hanno distribuito l’intelligenza non c’erano, o se c’erano dormivano.
Personalmente sono sempre stata contrarissima alle okkupazioni, ma indiscriminatamente tutte, non una, quella che al potere piace di meno, perché allora non sono più d’accordo. E come me, siamo in tanti.
Concordo, Franco: l’attuale governo non è stato eletto come non lo era quello giallo-verde. Piaccia o non piaccia, l’attuale Costituzione è questa. Si può cambiare? Certo.
Io – l’ho detto più volte – sono per il sistema elettorale maggioritario (che non c’entra, però, con la Costituzione): un sistema che consente di fatto una “elezione” da parte del popolo del governo. L’abbiamo avuto per tanto tempo, ma poi la nascita dei 5 Stelle ha sparigliato le carte. Io ci credo ancora: uno schieramento di centro-destra, da un lato, e uno schieramento di centro-sinistra, dall’altro.
A parte che non ci sono più né destre né sinistre, e perciò i blocchi sono inattuabili, ci sarebbe un piccolo dettaglio irrilevante: il governo giallo-verde, per quanto poco abbia fatto, usciva da un’elezione che aveva dato al M5s il 32% dei voti, mentre il governo giallo-fucsia è il frutto di un giochetto di palazzo che ha lasciato lo scettro del comando in pugno a un partito che se tutto va bene oggi si attesterebbe a quota 14%. Il tutto a fronte di 221 deputati alla Camera e 112 senatori in Senato. Ora va bene il rispetto della Costituzione, ma se questa entra in conflitto con l’intelligenza e il buon senso, deve prevalere quest’ultimo.
Altrimenti si vede ciò che oggi abbiamo sotto gli occhi: un Paese paralizzato.
Casa Pound non é un’occupazione qualsiasi di poveretti senza un tetto. Oltre ad avere tutti un reddito, pare, fanno politica eversiva. Vedi leggi Mancino e Scelba. Oltre alla Costituzione, tirata in ballo solo quando fa comodo. E all’erario costa moltissimo. Non è uno sabile fatiscente di periferia.
Spiegatemi, cos’è “Casa Pound”?
Un asilo per rifugiati? Politici, magari perseguitati? Dei quali è giusto che la comunità si faccia carico?
E’ li che si rifugia chi “……. non può parlare, non può respirare, non può circolare ma, soprattutto, non può dissentire” nel cuore, nella capitale del”buffo stivale” ?
Perchè, se è così, crucificge Virginiam tirannam!
Se invece non è così, potrebbe essere che la Virginia prima cittadina della Capitale (regolarmente eletta dal popolo sovrano, lei si, e non c’è pensiero sinistro che tenga!) si sia finalmente fatta carico di un atto dovuto che i suoi predecessori, pro bono …… avevano preferito dilazionare sine die!
Francesco, potrebbe risponderti Rita. Potrebbe scrivere che, non so, sono dei bravi ragazzi, non importa se in giudicato, condannati a centinaia per atti di violenza di tutti i tipi, dalle intimidazioni alle aggressioni, dalle violenze a persone e cose all’apologia, non sto a fare l’elenco, basta leggere i giornali. Che poi sono tutte quelle balle che si inventa il pensiero sinistro, anche Grillino in questo caso, che nega tutte le libertà, che impediscono riunioni e manifestazioni sediziose, saluti romani, passo dell’oca, i cimiteri ebraici profanati, tutto il negazionismo possibile, insomma tutto quel bel folklore innocuo che tanto impegna il regime contemporaneo da perdi tempo di non eletti. Oddio, questo è solo il mio pensiero. Sentiamo cosa dice la loro simpatizzante.
Io non simpatizzo con nessuno ma, abbiamo un governo che ci sta portando verso una catastrofe socio-economica di proporzioni bibliche e stiamo a parlare di casa Pound? Come avere un cancro ai polmoni con metastasi alle ossa e preoccuparsi di un pelo incarnito.
Ogni tanto una voce sensata.
Mi fanno ridere i “non simpatizzanti”. E’ come succedeva ai tempi di Berlusconi, tutti lo votavano e nessuno lo dichiarava. Perchè se ne vergognavano? Le metastasi? Sono “riproduzione a distanza nell’organismo di un processo infettivo o tumorale.” Perchè non usarle come metafora in questo caso? E perchè non parlarne? In tutti i casi non èl’unica organizzazione o movimento, in tutto il mondo, non è un fenomeno isolato. Soffia sotto la cenere da tanto tempo. Le ricordo che fascismo e nazismo all’inizio ingannarono molti, anche i più intelligenti che derubricarono tutto a pagliacciate e macchiette. Fino al primo omicidio. E l’Italia da un punto di vista politico e culturale è ad una svolta. Comunque, questo Governo ci starà portando alla rovina, ma perchè signor Cadè in tutti i paesi dove è scoppiata l’epidemia sono state prese misure simili? Anzi, in paesi dove le norme sono state più blande o in ritardo, Inghilterra, Brasile, Stati Uniti, stanno avendo più morti che da noi. E non tutti hanno un Governo giallo rosa “illegittimo”. Le pare? Poi io credo che da un punto di vista economico l’occidente questa crisi l’avrebbe avuta comunque. Denunciate tanto la globalizzazione e poi non vedete che anche questa è una concausa? Comincio a riconoscerlo anch’io che è stata gestita malissimo per gli interessi di pochissimi, ma anche di questo si potrebbe parlarne, e magari trovare rimedio. Il nostro tramonto non è iniziato a gennaio col Coronavirus.
A proposito di fuoco sotto la cenere e di aria che tira ho dimenticato di ricordare una certa fotografia del 2015 che ritrae Matteo Salvini con Iannone, Di Stefano ed altri. Chi non li conosce se li vada cercare.Tutti nomi che portano voti si sa a chi. E ne è ben contenta la signora Meloni. Cosa sono mai quei peccatucci veniali delle aggressioni a militanti del Pd ( Palladino condannato in via definitiva a due anni ), attacchi alle telecamere di giornalisti, i disordini di Torre Maura per il trasferimeno di Rom in un centro di accoglienza, le proteste per l’assegnazione di una casa popolare ad una famiglia rom in quel di Casalbruciato e l’aggressione ai ragazzi del cinema America. Comunque, per correttezza di informazione lo sgombero è stato chiesto solo per occupazione senza titoli, non per istigazione all’odio razziale. Anche se le foto dello stabile pubblicate stamattina denunciano senza ombra di dubbio che lo stabile occupato, 17 famiglie di amici degli amici, non risponde ad esigenza di necessità, ma è sede di un’organizzazione politica.
Sono d’accordo, “il nostro tramonto non è iniziato a gennaio col Coronavirus” bensì il 5 settembre 2019 con la costruzione a tavolino dell’esecutivo Conte.2, fortissimamente voluto dall’esterno. Da lì in poi s’è capito chiaramente che ci avrebbero s-venduto, che poi è esattamente ciò che è successo.
Al netto di sgomberi partigiani che servono solo a fare notizia e finiranno probabilmente in una bolla di sapone, qui siamo nella m**** fino al collo dal punto di vista economico. Vogliamo mantenere il focus, o tergiversiamo? Nessuno in Europa e nel mondo è conciato peggio di noi perché nessuno è stato così idiota da estendere il lockdown a TUTTE le attività produttive. L’età media dei contagiati era 62 anni? Benissimo, gli over60 in isolamento e gli altri a lavorare con le dovute precauzioni, come hanno fatto tutti.
Sappiamo benissimo cosa fa una macchina vecchia dopo essere stata tre mesi ferma in garage: non riparte più. E difatti per noi, adesso, sarà difficilissimo ripartire. Così potranno silurarci senza incontrare resistenze con i loro prestiti da usuraio. Obiettivo raggiunto.
Poi io conosco un tipo che per un pelo incarnito é morto.
Si potrebbe riandare anche al primo giugno 18, ma forse è ora di smetterla di fare solo demagogia.
Esatto, abbiamo bisogno di gente preparata e decisa che aiuti il Paese a uscire dal pozzo nero in cui è finito. E di quelli attualmente al governo non se ne salva neanche uno. Alla fine, come vedi, la pensiamo tutti allo stesso modo.
Cautela, prudenza nei consumi interni. A maggio del 30% rispetto ad aprile. E’ chiara la difficoltà in cui versano molte famiglie ma è anche chiaro che molti italiani lo sono meno. In termini di risparmio gli italiani riempiono le banche. Però continuano a non spendere. Quelli che possono lo facciano. Ristorazione, commercio, turismo, industria del tempo libero, tutti in crisi nera nonostante la fantasia dimostrata dagli italiani. Se non riparte tutto anche i soldini messi da parte prima o dopo non varranno niente, le grandi crisi economiche finiscono tutte uguali con inflazione e svalutazione, con già viste camionate di banconote per comprare il pane, e la parsimonia sarà stata inutile. Perchè noi stiamo ad aspettare Mes, Recovery fund in un’ottica assistenziale che tanto ci deve salvare l’Europa, come ci deve pensare lo Stato, nonostante i paesi frugali che ribadiscono che non è affar loro e qualche strategia nazionalista. Analisi spicciola, pure la massima che dice “aiutati che Dio ti aiuta”. Abbiamo ancora paura a mangiare al ristorante o in pizzeria? Va bene, ma forse una maglia o un paio di scarpe in più ci starebbero.
“a giugno calo del 30% rispetto a maggio” nonostante la fine del lockdown”