A casa riguardando dal 2006 al 2019 i vari incontri in OMAGGIO A TIZIANO TERZANI ed avendo già messo su youtube le registrazioni degli incontri, ho pensato di condividerli e mandati all’Assessore alla cultura di Crema, quindi sono stati raccolti sul focus di cultura Crema. I contenuti degli incontri sono importanti anche in questo momento si spazia dal giornalismo, dalle letture di brani di libri di Terzani, di momenti storici, di reportage, di modi diversi d vivere, sono passati da Crema importanti reporter e giornalisti, fotoreporter, scrittori, Associazioni , si trovano spezzoni di filmati.
I nostri incontri riprenderanno in autunno, intanto vi facciamo questo regalo, potrete vedere i Viaggi ed i racconti delle rassegne scorse di NONSOLOTURISTI e alcuni video di miei viaggi nei vari Continenti, comodamente da casa vostra attraverso lo schermo.
Buona visione, Andreina
ecco qui https://www.culturacrema.it/
Commenti
Molto bene! Tutte le associazioni stanno tentando di approdare in questo periodo ai mezzi informatici. Anche oggi ci sarà una “riunione” del Filosofico su Skype, mentre il suo blog si rafforza. Stranamente Ipazia, l’associazione a più alto potenziale tecnologico, non si adegua (le contatterò), mentre un tentativo con l’UNI -Crema è stato considerato inadeguato, dato il target, ma sono state intensificate le comunicazioni email, come del resto per le altre Associazioni.
Nonsoloturisti, data la qualità raggiunta e aumento medio di dimensione dei monitor, si coniuga mirabilmente, essendo un club che basa la sua vita su contenuti etnologici strettamente uniti alla bella immagine, con il monitor.
Vedrai che l’inziativa sarà seguita.
Ti ringrazio, era un peccato andasse tutto dimenticato
Cara Andreina, come credo ricordi, tempo fa ho consegnato alla moglie di Tiziano Terzani, Angela Staude (figlia di uno scultore tedesco) parte della corrispondenza che ho avuto negli anni 1993-95, con Tiziano Terzani, tra cui una sua lunga lettera dalla “Turtle House” di Bangkok, dattiloscritta, composta di tre pagine A4, e un suo fax arrivatomi dalla nave cargo La Spezia-Singapore. Altro materiale l’ho incorniciato, tra cui una sua fotografia che che lo ritrae a Nuova Delhi, in India, seduto su una terrazza con la moglie. Fu un uomo che non sapeva cosa fosse la supponenza; parlava con me come se fossi un suo pari, anche se non ero nessuno; non aveva l’arroganza tipica del mondo intellettuale. Eppure Terzani, prima ancora che diventasse un autore letto da centinaia di migliaia di persone era già uno dei migliori cronisti mondiali del Sud-est asiatico. Gli addetti ai lavori, i giornalisti, conoscevano le sue qualità. Terzani era un mito fra gli “inviati speciali” dall’estero. Nonostante Terzani (figlio di un operaio di Livorno) sapesse maneggiare e parlare una quantità di lingue straniere, due lauree, era rimasto un uomo semplice, che non si vantava di niente, generoso. Mi scrisse più volte, tornando dai suoi vagabondaggi; ricordo persino una telefonata in azienda, dove lavoravo, di una donna che parlava uno stentato italiano (poi capii che era una sorta di segretaria d’ufficio) perchè aveva bisogno dell’indirizzo fax dove inviare della corrispondenza. Quando penso a lui ancora mi commuovo; aveva un sorriso contagioso, e mi dispiace di non averlo potuto frequentare, berci insieme una birra, con quei baffi, l’inquetudine, la curiosità del ragazzino; poi la barba bianca – e lì l’ho perso – l’Oriente gli aveva dato alla testa; si vestita solo di bianco, era diventato una sorta di santone, suo malgrado; ma fu tutto un equivoco; non voleva certo far la morale a nessuno.
Le edizioni Longanesi hanno pubblicato e ripubblicato molti suoi scritti; il resto lo si trova nei Meridiani Mondadori curati da Alen Loreti, che è il massimo esperto, il curatore che segue la pubblicazione anche dei suoi scritti giornalistici sul “Der Spiegel”, “Il Corriere della Sera”, “La Repubblica”. Tiziano Terzani cominciò i suoi primi passi giornalistici con “Il Giorno” di Italo Pietra, e lavorò all’Olivetti, l’azienda d’Ivrea che aveva alle sue dipendenze Furio Colombo, Volponi, e Ottiero Ottieri.
Ti ringrazio Marino, leggendo le tue parole mi ritrovo in ciò che dici, anche io non ho avuto modo di incontrarlo, ma dopo la vicenda delle torri gemelle, mi avvisò una redattrice di Amica che conoscevo e sapeva dei miei incontri e della mia passione per i viaggi dicendomi di invitarlo a Crema. Tiziano era tornato dall’Himalaya ed anche se già malato aveva deciso di intraprendere quel cammino per la pace in Italia, mentre scriveva il libro Lettera contro la guerra, ma sono arrivata tardi, sono riuscita dopo varie volte a telefonare a Firenze, ma c’era sempre la segreteria telefonica, finchè ebbi una risposta non ce la faceva a venire a Crema, credo abbia anche interroto per problemi di salute.
Il destino, dopo due anni dalla sua morte mi sono ritrovata sulla strada la famiglia e da allora è stata intesa a prima vista, Angela ed i figli sono persone incredibili di una semplicità e disponibilità ad ascoltare, sono stata a casa loro sia a FIrenze che ad Orsigna dove si respira un’aria internazionale, un mondo aperto attorno a loro, dato anche dal fatto che hanno vissuto un pò nomadi. Ho trovato in loro un linguaggio comune sul vagabondare e modi di vivere molto adattabili, anche tu sei stato in comunicazione con Angela e lo puoi confermare, è bello ascoltarla e poi è una donna che ha amato tanto Tiziano ed è partita giovannissima con lui all’avventura con due bimbi. Inoltre anche lei scrive bene, ora sta invecchiando è un pò stanca e si muove meno, ma spero di averla ancora a Crema per il libro che sta scrivendo una testimonianza della sua vita in fianco a Tiziano.
Chissà magari possiamo andarla a trovare a Firenze, io sono spesso in comunicazione con lei.
Cara Andreina, fammi sapere quando andrai a Firenze a trovare Angela Staude Terzani . La mia mail già ce l’hai. Ho già toppato una volta, con lui, quando era vivo, e stavolta ci sarò.
Queste sono alcune delle cose che Tiziano Terzani ,i scrisse da Bangkok, il 30 giugno 1993:
“Le tue righe mi hanno commosso perchè sono quelle che avrei potuto scrivere io, 25 anni fa, e forse le scrissi a qualche destinatario lontano, ammirato e preso ad esempio per una qualche ragione sbagliata. A stare alla carta abbiamo un sacco di cose in comune: tu oggi, io 25 anni fa. Figlio di operaio, una moglie straniera, fuori gioco in casa. Io avevo per giunta gi’ anche due figli piccini piccini, uno nato a New York dove ero andato a studiare il cinese ed uno a Milano dove, al “Giorno”, nonostante due lauree ed altri di quelli attestati che si mettono nella stanza da bagno, ero costretto a fare il praticante per poter essere poi iscritto all’Albo dei Giornalisti. Quando alla fine dei 18 mesi finalmente lo fui andai dal direttore Pietra (Italo Pietra, che fu un grande direttore, partigiano sulle montagne lombarde, ndr) a chiedergli se c’era la possibilità di fare il corrispondente, lui, non tanto per scherzo, ma per incoraggiarmi a trovare un’altra strada mi disse “Sì da Abbiategrasso!”. E di questo gli fui sempre grato perchè mi convinse ad andarmene. E così sono diventato un “gastarbeiter” (un lavoratore esterno, da fuori ndr), lavoro da giornalista allo Spiegel, così come i meridionali sono andati per anni a lavorare alla Volkswagen….. (Il resto della lunga lettera, tre cartelle, se interesserà, sarà pubblicata per intero su vostra richiesta). Un caro saluto.
Va bene appena sarà possibile viaggiare andremo a trovare Angela, a me farebbe piacere leggere la lettera per intero, se altri lo richiederanno qui, altrimenti potrai mandarmela con email. Intanto grazie, anche Alen Loreti adesso metterà sulla pagina Terzani i link degli incontri.