Giuseppi è stato di parola: ha dichiarato a reti unificate che del Mes non voleva neppure sentire parlare e ieri sera se lo è portato a casa. Gli italiani sentitamente ringraziano. Niente di cui preoccuparsi, rassicura Gualtieri, si tratta di un Mes in versione light, che tuttavia decreta la morte ufficiale dell’economia italiana e del M5s, che aveva fatto del rifiuto del Fondo salvastati uno dei pilastri della sua visione politica. Il tutto, come si dice, in cambio di un piatto di lenticchie: 260 miliardi, meno del 2% del Pil dell’eurozona, di cui solo meno di 40 mld. potranno essere richiesti dall’Italia. Era necessario? No, visto che il Mes trova la sua ragion d’essere in presenza di uno Stato privo di accesso ai mercati e l’Italia (per ora) non si trova in queste condizioni.
Avanti di questo passo, faremo la fine della Grecia. Dopo oltre un mese di chiusura obbligatoria delle attività produttive e qualche magra figura (come quella dei server Inps collassati) il governo ha promesso di mettere in campo una “potenza di fuoco” che per ora non esiste. Si ripete la famosa storia dei carri armati di Mussolini, siamo recidivi, e a proposito dei famigerati 400 mld. decantati da Conte vale la pena di fugare subito ogni dubbio. La liquidità non è erogata gratis et amore dei, ma sotto forma di prestiti. Si parla di garanzie al 100% per affidamenti fino a 25mila euro, che scendono al 90% per cifre superiori. Percentuali discrete, che non necessariamente faranno rimettere in moto il meccanismo della trasmissione del credito.
Per fare in modo che l’economia reale si risvegli servirebbe, quantomeno, che vi fosse una qualche forma di domanda. Lecito chiedersi da parte di chi, ad aziende chiuse e con un mercato (sia interno che estero) ancora bloccato e che non si sa quando potrà finalmente ripartire. Non si capisce inoltre per quale motivo un piccolo-medio imprenditore e/o una partita Iva dovrebbero accollarsi un debito, sia pur garantito. Tra l’altro un debito contratto per stare a galla, non per fare investimenti produttivi. Non sarebbe stato più incoraggiante promuovere “l’anno bianco fiscale”, ovvero la cancellazione delle tasse 2020, come aveva proposto il Centro-destra?
No, la UE non vuole. La Germania, però, infischiandosene di tutto e tutti, ha messo in campo la bellezza di 550 miliardi di euro (non di prestiti!!!) per risollevare la sua economia. Molti si sono chiesti come sia stato possibile tutto ciò, e la risposta alla domanda sta nel sistema bancario tedesco che, da sempre, aggira le regole europee. Mentre l’Italia deve rispettarle, perché è una nazione di mafiosi che nemmeno può decidere da chi farsi governare. Ecco perché oggi ci troviamo a che fare con persone che non conoscono affatto il mondo del lavoro, non sono mai entrate in un capannone né sono mai state un solo giorno dietro il bancone di un negozio.
Non dimentichiamo che il governo Conte.2, formalmente rispettoso dei precetti della forma di governo parlamentare, quello cioè basato sull’istituto della fiducia che l’esecutivo deve ottenere dal parlamento sul programma di attività che intende svolgere nel corso della propria vigenza in carica, fonda la sua legittimità sull’aver negato agli italiani le elezioni politiche generali. In sostanza, il suo programma di legislatura – quindi la sua ratio giuridico-politica – attorno al quale si è coagulata una maggioranza putativa è consistito nell’impedire a forze politico-sociali ad essa alternative di governare lo stato attraverso la ratifica istituzionale di un crescente consenso popolare maturato su due emergenze nazionali: quella dell’immigrazione incontrollata e quella, speculare, della burocrazia dell’Unione Europea.
Non risultano per Conte passaggi elettorali dagli esiti vincenti. Anzi non risultano proprio passaggi elettorali. La sua legittimità è dunque formale. Inoltre il suo esecutivo è sostenuto da un ossimoro, da una maggioranza minoritaria nel paese, il cui partito di maggioranza relativa gode di una rappresentanza sproporzionata rispetto alla realtà che alimenta disaffezione nella democrazia. Ciò nonostante questi personaggi si sono permessi di calare le braghe in nome nostro davanti alle richieste di Amsterdam e Berlino.
Se da un lato troviamo così il via libera al Sure, il sedicente programma comunitario di contrasto alla disoccupazione (l’ennesimo prestito capestro), la “potenza di fuoco” promessa da Conte si risolverà in una partita di giro: l’imprenditore sull’orlo del fallimento chiede un prestito alla banca e poi le imposte che deve pagare si assorbono buona parte della liquidità messa a sua disposizione. Lo Stato italiano, dunque, non mette i soldi in tasca agli imprenditori, come ha fatto la Germania, ma offre solo una garanzia pubblica sostenuta dalla Sace, azienda di proprietà della Cassa Depositi e Prestiti. Non si tratta di “liquidità”, né di soldi erogati direttamente dallo Stato, bensì di un prestito garantito dallo stesso che però andrà, come tutti i finanziamenti, restituito. E’ pensabile che un Paese riprenda quota partendo da queste premesse?
Commenti
Faccio presente a tutti i signori progressisti e democratici e non so cos’altro ancora che leggono abitualmente questo blog, che il video della conferenza stampa in cui Conte “annunciava” (la sua specialità) che per far accettare all’Italia il Mes avrebbero dovuto passare sul suo cadavere (sic!) stamattina è stato rimosso dal canale You Tube. Meglio non lasciare tracce.
https://www.youtube.com/watch?v=11Oc-PQrjko&feature=youtu.be
Ora vedo che dice parole di verita, come disse Menuel. Uno spunto per un bel dibattito, usciamo dalla secca della lana di pecora, brava. Chi è più ferrato di me mi dica se si poteva ottenre di più e in cosa il provvedimento sia edulcorato rispettto all’originale.
Ma ancor più sarò contento se qualcuno mi dimostrerà tutta la mia ingenuità!
E rispolvero un mio vecchio pallino: i soldi ci sono, e sono nei conti in banca italiani. Cosa devve fare un governo con le palle per farli tirar fuori e investirli in attività nazionali? Penso subito a una detassazione selettiva, ma poi salta fuori qualcun che tira fuori una norma che dice che è contro… Mi vine in mente il patrimonio immobiliare inutilizzato e le opposizioni a ogni ipotesi di atti energici per renderlo usufruibile. Quindi? Possibile andare giro con le pezze al culo e avere l’armaìdio pieno di pellicce?
Guarda Adriano, se chiedi spiegazioni al tuo impiegato di banca te la racconta in una formula: debito/controllo/prelievo forzoso. E poi mi si conceda, con che uomini di m**** abbiamo a che fare! I politici non hanno mai brillato per onestà e intelligenza, ma qui si è davvero toccato il fondo. Ieri sera Gualtieri s’inchina al volere della Troika e stamattina piagnucola che sì, ha accettato il Mes ma l’Italia non ne ha ancora chiesto l’uso. Non hanno neppure il coraggio delle loro azioni!
Hanno lasciato che l’Italia venisse trattata come una pezza da piedi, insultata e sbeffeggiata, nonostante dall’inizio della nefasta avventura europea ad oggi il nostro Paese abbia versato la bellezza di 140 miliardi per averne adesso, a fronte di una pandemia, 35 a prestito per mezzo di uno strozzinaggio legalizzato che ci porterà la Troika in casa.
E non si disturbino i media di regime a convincere quelli che non sono loro fedeli, il Mes ‘light’ è come la “mozzarella light”: fa schifo e basta. L’Europa presterà soldi all’Italia chiedendo una contropartita, cosa che potrebbe portare a una patrimoniale (il sogno dei giallo-fucsia), a un ulteriore innalzamento dell’età pensionabile e al prelievo forzoso (già successo) dai conti correnti degli italiani. E’ proprio lì, ai risparmi famigliari, che punta la Troika. E non s’illudano i sostenitori dell’attuale governo, sparirà anche la loro liquidazione insieme ai due soldi che si erano messi da parte per affrontare una dignitosa vecchiaia.
Non si può neppure scendere in piazza per via del distanziamento sociale.
Magari ha ragione Livio, tutto programmato.
La narrazione di Rita è la stessa adottata da Salvini e Meloni, che negli stessi minuti in cui veniva trovato in Eurogruppo l’accordo hanno attaccato il governo e il ministro delle Finanze, parlando di Caporetto per l’Italia.
Per il Ministro dell’economia Gualtieri per converso “…..è stato un ottimo primo tempo, ora dobbiamo vincere la partita”. E’ stata eliminata ogni condizionalità, si è introdotto uno strumento facoltativo, una linea di liquidità fino al 2% del pil, che può essere attivato senza condizione“. L’Italia chiede l’emissione di Eurobond: la posizione che coraggiosamente l’Italia sta sostenendo alla fine prevarrà, già sta prevalendo….”
Per Conte “Io ho una sola parola: la posizione del governo sul Mes non è cambiata e mai cambierà” .
A mio parere, quindi al di là dell’…assalto all’arma bianca (peraltro “attodovuto” ) dell’accoppiata “MeloSalvi”, che moriva dalla voglia di dire “ve l’avevamo detto da sempre , fuori da questa Europa”, fatta propria da Rita, io credo ci si sia messi sul percorso voluto dal Presidente Conte: cambiamola questa Europa, eliminiamo i “ferri vecchi”, gli strumenti che hanno fatto il loro tempo, in direzione di un’Europa solidale, unita nella diversità delle Nazioni, che ne rispetta le peculiari identità.
E’ un percorso appena iniziato, che si può intraprendere se in Europa …..ci si va ( prima di tutto!), magari con la credibilità di Premier, Ministri, persone ….come si deve!
La tua narrazione, invece, è quella del Pd a cui credono solo loro. Si sono dissociati persino i grillini, il che è tutto dire. Mi vergogno per Conte che oggi dice “io ho una sola parola: la posizione del governo sul Mes non è cambiata e mai cambierà.” Ci crede così tanto che ha fatto rimuovere da you tube il video in cui lo dichiara alla nazione, il quale, non ci sono dubbi, sarà oggetto nei prossimi giorni di parodie e gag esilaranti che gireranno a tutto spiano sui social e su WA.
Nel complesso giudicherei il tuo commento da stadio: mi corazón late por él (Giuseppi), qualsiasi cosa accada, quello di Rita ha sposato la causa dell'”accoppiata MeloSalvi”. Uno a zero, palla al centro. Olè.
Nulla dici, perché non avresti niente da dire, sull’assenza di condizionalità del Mes-light che vale solo fino al termine dell’emergenza. Finito il periodo critico, per chi avrà attinto ai fondi del Mes e non avrà restituito anche solo parte di quanto ricevuto, le condizionalità spariranno automaticamente.
Persino Vito Crimi, che notoriamente non è un’aquila, ha affermato che stando così le cose l’Italia non vi ricorrerà. Allora per quale motivo Gualtieri l’ha sottoscritto? I due azionisti di maggioranza non si erano parlati prima della riunione dell’eurogruppo? Che motivo c’era di ingabbiare l’Italia nel Mes, visto che il meccanismo è stato pensato per nazioni con difficoltà di accesso ai mercati e anche alle ultime aste la nostra domanda di Bot e Btp è stata sensibilmente superiore all’offerta? Ma soprattutto, cosa succederà il 5 maggio, quando la Corte Costituzionale tedesca si esprimerà in merito alla legittimità del Quantative easing? Una pronuncia contraria, ricordo, significherebbe dover ricalibrare lo strumento con importanti limitazioni specialmente per quanto riguarda i nostri titoli di Stato, in tal caso il ricorso al Mes non sarebbe più un’opzione, come spera (di cavarsela) il M5s, ma un obbligo implicito. A quel punto si attiverebbe il programma Omt (mai messo in campo sino ad ora) della Bce stessa, il quale prevede acquisti pressoché senza limiti al fine di sterilizzare le tensioni sui mercati. In cambio c’è “solo” da accettare l’arrivo della Troika.
Se hai delle risposte esaustive da dare alle risposte di cui sopra, sono tutt’orecchi. Diversamente mi tengo le mie, anche in considerazione del fatto che non ho mai avuto simpatie né per le partire né per gli stadi. I derby non mi appassionano, i miei risparmi invece si.
Pare che ogi parlerà in TV. attendo.
“la nostra domanda di Bot e Btp è stata sensibilmente superiore all’offerta”, si dice perché comunque coperti dalla fiducia europea. Ma io imparo, in questo campo non valuto.
Conte che parla in tv ormai è una macchietta quotidiana, dice una cosa e fa l’esatto contrario. Mai sentito parlare di attributi tipo correttezza, onore, rispettabilità, credibilità? No.
Mi sembra che questo MES, qualunque cosa sia, comporti dei vincoli simili a quelli usati per la Grecia. Non so che vincoli siano ma mi pare di aver capito che i nostri attuali governanti non li condividano. La notizia recente è dunque che questi vincoli ci siano per quella parte di MES che non riguarda le cosiddette spese sanitarie, altra locuzione a me piuttosto oscura. Quindi il problema dovrebbe riguardare quella parte di spesa differente, per qualsiasi causale venga effettuata.
Qualcuno sa, in due cifre totali, quant’è la spesa sanitaria senza vincoli e quanto quell’altra che comporta vincoli? Mi sembra di aver inteso che, a parte il MES, le altre decisioni della UE andassero bene a tutti, maggioranza e opposizione, per lo meno in buona sostanza. Ma non seguo molto la vicenda e potrei sbagliarmi. Comunque, la parte di MES vincolata è elevata?
Forse sarebbe ragionevole distinguere le nostre modalità di dialogo in proposito da quelle dei vari politici che di mestiere ci campano. Infatti, nessuno di noi ha bisogno di “vendere” o “vendersi” in tutti i modi, per giustificare i propri costi. I politici lo devono fare. Come tutti, almeno entro i limiti della deontologia professionale (i politici anche oltre). Ogni negoziante lo fa, sulla sua prestazione di beni. Ogni artigiano lo fa, sulla sua prestazione di servizi. Ogni politico, dunque, a seconda del posizionamento partitico e parlamentare, deve far teatro, melodramma e rappresentazione scenica su questo o su quello, per giustificare l’abbondante pagnotta che gli diamo. Oltretutto, beni e servizi sono specifici e misurabili, mentre sulla politica abbastanza difficilmente. Che Salvini, Meloni e tutta la banda, da una parte, e Conte, Gualtieri e tutta l’altra banda, dall’altra parte, facciano la loro sceneggiata rientra nell’ordine delle cose, per quanto siano cose tristi. Ma forse dipende da come ci si pone rispetto alla politica. Con passione o con distacco. Con fiducia o con diffidenza. Aspettandosi che risolva i problemi oppure che ne crei il meno possibile. Forse anche il tono dipende da questo.
A monte rimane il discorso che 37-39 mld. si potevano trovare anche “in casa” senza andare a scomodare il Mes portandosi la Troika in casa. I problemi stanno tutti nelle condizionalità insite nelle pieghe del Trattato che, visto lo stato in cui versano i nostri conti pubblici, ci farebbero finire come la Grecia. L’idea che per avere i soldi oggi (salvando più di una poltrona) il nostro Paese sia strozzato dai debiti un domani, tanto da ridursi a misure lacrime e sangue come tasse patrimoniali e svendita di asset strategici, è spaventosa. Vogliamo un mondo devastato ai nostri figli e nipoti, comportandoci come i nostri predecessori si sono comportati con noi?
L’accesso al Meccanismo europeo di stabilità avviene esclusivamente su richiesta di uno Stato membro. In sostanza, deve essere il governo italiano a chiedere alla Ue di ottenere un prestito. Ma prima che un Paese membro sottoscrittore del Mes vi ricorra per l’emergenza pandemia (senza condizionalità per costi medico-sanitari, con condizionalità per aiuti economici) la bozza dell’accordo deve essere approvata dal Consiglio europeo, composto da i capi di Stato e di governo dei Paesi Ue, con il presidente del Consiglio europeo ed il presidente della Commissione europea. Il che significa che l’accordo di ieri deve essere ratificato – nel nostro caso – dal presidente del consiglio dei Ministri Giuseppe Conte. Se è vero, come dice, che lui il Mes non lo vuole (quindi Gualtieri avrebbe agito di testa sua?) alla prossima riunione del Consiglio europeo fissata per il 23 aprile può smentirsi. Noi, di sicuro, non ci offendiamo.
Più realisticamente io confido nel M5s, il che è tutto dire. Il Pd l’ha combinata grossa ma i grillini, se vogliono salvare un minimo di faccia (ottenendo qualche consenso) possono votare NO in Aula e far saltare il banco. In caso contrario accadrebbe qualcosa di inimmaginabile per l’economia nazionale sul fronte delle speculazioni e in termini di spread, visto che il rapporto tra debito e Pil a fine emergenza Coronavirus potrebbe essere salito al 150%, considerata la lunga serrata generale delle attività produttive.
In un caso importante come questo, chi “sta da una banda” e chi dall’altra non frega niente a nessuno. Qui si tratta di non assassinare l’economia italiana, che già anche prima del Coronavirus era traballante assai. I politici non hanno idea di cosa significhi lavorare, ma basta chiedere a chiunque sia sul mercato cosa pensa del Mes per capire di quale catastrofe stiamo parlando.
Cronache da Marte: il discorso di Conte a reti unificate, ormai si usa cosi’. Lotteremo per gli eurobond (non gli hanno comunicato che sono stati scartati),. No al Mes (Gualtieri non era informato). Quando nel 2012 hanno inventato il Mes c’era un governo di centro-destra e non io (ma c’era Monti, lo sanno anche i sassi!). Salvini e Meloni stanno facendo politica {almeno loro). E’ superfluo parlare di Mes, pensiamo alle cose serie. Ad esempio le poltrone!!! Nasce un nuovo comitato “di esperti” superpagati (facce vecchie e nuove capitanate dall’ex manager di Vodaphone) che prenderanno decisioni sulla fase 2 e le modalita’ di ripresa, il modo migliore per affossarla definitivamente. Non lo chiamero’ mai piu’ “ometto”, e’ un termine troppo simpatico, non se lo merita.
Questo post di Rita che stiamo commentando iniziava con le parole che riporto per comodità di chi legge:
”Giuseppi (il Presidente del Consiglio, dianzi appellato “ometto”, epiteto recentemente ritirato dall’autrice perchè….” troppo simpatico, non se lo merita”) è stato di parola: ha dichiarato a reti unificate che del Mes non voleva neppure sentire parlare e ieri sera se lo è portato a casa. Gli italiani sentitamente ringraziano.”
Ciò, semplicemente è falso! (peraltro in ….sintonia con i comportamenti di “Melo/Salvi”)
Chi abbia visto/ascoltato la conferenza stampa odierna del Presidente Conte trasmessa dalla RaiTV si sarà reso conto di come stanno le cose !
In estrema sintesi, andando al core del tema riporto le parole del Presidente Conte : “…L’Eurogruppo non ha firmato nulla, né istituito alcun obbligo (il riferimento è il MES) , su richiesta di alcuni stati membri, l’Eurogruppo ha lavorato a questa proposta che è sul tavolo, non ancora completata, una linea di credito totalmente nuova e diversa dalle linee di credito esistenti e diversamente regolate….. lavoreremo fino alla fine per questa battaglia, che era impensabile, ieri è stato inserito un nuovo paragrafo destinato ad accogliere la nostra prospettiva degli Euro/Bond e lotteremo fino alla fine per avere questo strumento applicabile adesso”.
Che dite? Diverso assai da ”Giuseppi è stato di parola: ha dichiarato a reti unificate che del Mes non voleva neppure sentire parlare e ieri sera se lo è portato a casa. Gli italiani sentitamente ringraziano.”
A me, “venditore della folletto” sembra parecchio diverso, anzi tutto il contrario!
Per chi volesse ascoltare le parole di Conte, ecco il link:
https://www.msn.com/it-it/video/notizie/conte-lotteremo-fino-alla-fine-per-gli-eurobond/vi-BB12s8mX
Il pregiudizio è una gran brutta malattia, caro Franco. L’ho scritto io stessa che manca un ultimo passaggio per completare il disastro, specificando che “la bozza dell’accordo deve essere approvata dal Consiglio europeo, composto da i capi di Stato e di governo dei Paesi Ue, con il presidente del Consiglio europeo ed il presidente della Commissione europea. Il che significa che l’accordo di ieri deve essere ratificato – nel nostro caso – dal presidente del consiglio dei Ministri Giuseppe Conte. Se è vero, come dice, che lui il Mes non lo vuole (quindi Gualtieri avrebbe agito di testa sua?) alla prossima riunione del Consiglio europeo fissata per il 23 aprile può smentirsi.”
Nella tua foga di paladino del re, forse, non avevi letto bene.
E comunque, ieri sera a reti unificate abbiamo sentito tutti Conte.
C’è poco da interpretare. Giuseppi si è prima complimentato con il ministro Gualtieri (segno che era d’accordo con il suo operato) per poi dire che “il nostro strumento è l’eurobond (non sono stati esclusi categoricamente?). Un tantino schizofrenico come discorso, non credi?
E ancora: “L’Italia non ha firmato l’attivazione del Mes, non ha bisogno del Mes.” Quindi, Gualtieri all’eurogruppo è andato a fare lo scemo del villaggio? Perché ha sottoscritto la bozza? Non voglio infierire sul patetico attacco (tipico di un omuncolo da due soldi) “è tutta colpa di quell’altro”, ovvero dell’opposizione che non governa, nonché della bestiata che a firmare il Mes nel 2012 sarebbe stato un governo di centro-destra anziché Monti, e non mi soffermo neppure sul particolare che le micidiali modifiche al Mes le abbiano sottoscritte proprio lui e il suo ministro Tria. Lasciamo stare.
Faccio semplicemente notare che di Conte (il cui volto livido in tv ormai è diventato una macchietta) non si fida più neppure Mattarella, che ieri ha IMPOSTO (il ducetto non voleva) la figura di Colao (ex Vodaphone) a capo della task force che dovrà guidare la delicatissima Fase.2, cioé la ripresa. E se il presidente chiama un gruppo di esperti per fare uscire il Paese dalla crisi generata dal Covid19 vuole dire, è ovvio, che pensa che questo governo non ce la possa fare. E su questo punto, siamo (quasi) tutti d’accordo.
L’emergenza sanitaria è stata fronteggiata da medici e infermieri.
Le decisioni che riguardano il Paese le prendono i virologi.
La ripresa viene guidata da una task force.
Esattamente, il governo cosa ci sta a fare?
Io mi informo sull’ANSA che non è propriamente un foglietto di partito (nn so se la frequentino anche MeloSalvi, ma magari si informano altrove!) e la stessa notizia ieri alle 22:09, veniva data così:
“Vittorio Colao, ex amministratore delegato di Vodafone, guiderà la task force di alto livello, con giuristi, economisti ed esperti, incaricata dal governo di studiare le ricette per uscire dalla crisi determinata dall’emergenza Coronavirus.
“Ho firmato il decreto per il comitato di esperti” che affiancherà il comitato tecnico scientifico nella fase 2: “Presiederà Vittorio Colao” ha annunciato Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi.
Colao è “un manager tra i più stimati anche all’estero, e conterà personalità come sociologi e psicologi, residenti in Italia o all’estero” ha sottolineato Conte.
Zingaretti, Pd sosterrà Colao – “Ottima la scelta di Conte di nominare Colao, un manager riconosciuto e stimato in tutto il mondo. Dal Pd pieno sostegno al suo lavoro che dovrà dare energia alla ripresa dell’economia e dell’occupazione. Costruiamo insieme un nuovo modello di sviluppo. L’Italia unita ce la farà”. Così il segretario Pd Nicola Zingaretti.
La task force per la fase 2 sarà formata da “varie professionalità e dialogherà con il comitato tecnico scientifico. Dobbiamo inventarci nuovi modelli organizzativi” nel lavoro, “modelli più innovativi che tengano conto della qualità della vita. Questo gruppo di esperto sarà presieduto da Vittorio Colao e tante personalità che risiedono in Italia e all’estero come Giovannini, Maggini, Mazzuccato, Sadun”. ha concluso Conte.
…..Raga, fate un pò voi!
Ieri sera tutti, o quasi tutti, abbiamo ascoltato in tv quello che è uscito dalla bocca di Conte e l’Ansa, che non è un giornale bensì un “registratore”, riporta pari pari ciò che sente. Ecco perché è stata inventata la categoria dei “giornalisti”, proprio per commentare notizie nude e crude che di per sé, spesso e volentieri, non dicono nulla.
Ma veniamo all’Italia, che sotto l’aspetto formale non la batte nessuno. Oltre ai giornalisti normali da noi ci sono anche i cosiddetti “giornalisti quirinalisti”, persone che stanno costantemente appresso al Presidente della Repubblica e vivono praticamente nelle stanze del potere. Gente che capta le notizie ovunque, allenata a destreggiarsi tra i meandri di un discorso ufficiale, pronta a cogliere ogni dettaglio, ad interpretare la mimica, a svelare i simboli esibiti e quelli nascosti. E’ il loro mestiere, insomma.
Ieri Giuseppi doveva parlare alle 14:00, come già annunciato da vari media, poi però qualcosa dev’essere andato storto. S’è detto allora che avrebbe parlato 17:00. Ma niente. La conferenza stampa è slittata di nuovo e Conte si è presentato agli italiani alle 19:30, visibilmente teso e stizzito. Non perché lo dico io, ma perché l’hanno notato tutti e se n’è ampiamente parlato.
Subito dopo nei vari talk della serata i quirinalisti hanno fatto filtrare la notizia che a Palazzo Ghigi c’era stata maretta (tanto per cambiare), stavolta non tra le due forze di governo ma per la decisione del Presidente di istituire una “task force per la ricostruzione”, quando fino al giorno prima Conte & C. avevano detto “adesso pensiamo alla ricostruzione”, non sapendo probabilmente che il compito sarebbe toccato a qualcun altro. Non è un mistero, d’altra parte, la “simpatia” di Mattarella per il bocconiano Colao, già dato nel 2018 per papabile ministro e sempre “tenuto in caldo” da “the president” durante tutti gli alti e bassi sulla formazione degli ultimi travagliati esecutivi. Da sempre Colao è un uomo del Quirinale e di sicuro non è stato messo a capo della ricostruzione per fare il passacarte, né per prendere ordini da qualcuno che non sia il Presidente. Sempre molto attento quando si parla di nomine-chiave.
Vabeh, i fatti sono una cosa, il gossip è un’altra cosa.
A me il gossip non interessa affatto!
Cmq approfitto per scusarmi con tutti i frequentatori del blog, perchè dalla mia postazione internet “campagnuola” (e da qui, materialmente nn posso/voglio muovermi), i tempi di lettura e inserimento sono diventati …”biblici” quindi le me prestazioni redazionali ne risentiranno parecchio!
Cmq Buona (si fa per dire!) Pasqua!!!!
Neanche a me interessa il gossip, sto parlando di politica. Quanto ai fatti, non c’e problema: Gualtieri l’altro ieri ha sottoscritto la bozza dell’accordo-Mes, ora vediamo come si comportera’ il 23 aprile, cosi’ sapremo se le invocazioni di questi giorni elevate agli eurobond erano reali o fumo negli occhi. Nel frattempo, ovviamente, gli italiani non hanno visto un euro dei soldi promessi nelle varie conferenze stampa di s-governo. Non credo che per tante famiglie questa sara’ una buona Pasqua, per cui trovo inopportuno gioire della mia. Sara’ un giorno come gli altri.
Auguri all’ombra della corona. Sul Post dedicato al virus porto novità nella ricerca con effettti pratici immediati, se queste interpretazioni riescono a sfondare a livelloo di protocolli.E di nuovo auguri, con e senza lievito.
Solidarietà e sincerità, due buoni propositi per togliere di mezzo le ipocrisie contemporanee. Si chiede solidarietà all’Europa da una parte, ma la si esclude tra di noi. La famosa patrimoniale, tanto paventata dai detrattori di questo Governo, che proprio non ne parla, diventa lo spauracchio di quelli che magari si ritrovano con quattro soldini, magari neppure guadagnati col proprio sudore. Troppo comodo sparare contro un Governo, demagogia a parte, fare i conti senza l’oste, vorrei vederne un altro, che si sta sbattendo tra sigle che la gente comune non capisce per trovare la quadra di un’economia come quella disastrata come la nostra, con decennali debiti accumulati. Perchè come sempre le colpe ricadono sull’ultimo governo, lì ad osservare mimica, gestualità di un premier in una situazione difficilissima, che magari qualche inesattezza la spara, tipo Meloni al governo nel 2012, ma che credo che ci stia mettendo l’anima per mettere una pezza a questa situazione contro quelli, sempre l’oste che chiedono soldi per tutti quando non cd ne sono. Lì tutti a sputare contro un Mes che comunque senza interesse almeno permetterebbe di spendere per la sanità, distrutta dai quei governi di centro destra che sempre l’hanno legittimata, i soldi necessari e lì tutti a gufare contro gli Eurobond, che adesso hanno cambiato nome, che appunto richiamerebbero quella solidarietà dell’incipit che preferiremmo lasciare agli altri, alle Istituzioni che non ci rappresentano soprattutto se espressione di orientamento diverso dal nostro. Io di tasca mia un cazzo. Perchè tra un po’ la solidarietà tra vicini sparirà di nuovo, addio agli aperitivi e alle chiacchiere tra un balcone e l’altro, addio cestini “prendi quello che ti serve e lascia quello che puoi”, addio ai concerti amplificati dai tetti, alle bandiere tricolori sventolanti e gridanti “siamo tutti sulla stessa barca” perchè l’impressione ormai, nonostante i numeri negativi, è che si stia allentando la guardia, con la Ministra Lamorgese che evoca disordini sociali, o paesi europei che preventivano, con gli stessi morti e contagiati di aprire prima generando una comprensibile confusione. Saranno anche paesi con economie più forti delle nostre, e ancora si torna alla solidarietà bene espressa da Conte che non ha ancora firmato il Mes e confidando in quei Coronabond alla fine osteggiati da una minoranza di paesi. Spero che Conte vinca. Altrimenti restare in Europa dando del coglione a quei paesi che pensano solo agli affari loro approfittandone quando fa comodo e scansandosi quando viene chiesto di collaborare o restituire, come dando dei coglioni a quelle regioni del sud Italia, come dice Piero che neppure sanno progettare ed impiegare quei 50 miliardi (?) che avrebbero a disposizione. O altrimenti fondare una nuova Europa ridimensionata nei componenti e con gli stessi valori. O insistere, trattare ad oltranza con quei pochi paesi riluttanti. Non vedo altra soluzione all’isolamento politico ed economico. Chiudo e ritorno alla “sincerità”: come non sopporto i faciloni che credono che basterebbe cambiare Governo per risolvere tutti, magari ancora con quello che pur di ramazzare nuovi consensi tira di nuovo in ballo i suoi figli intristiti dal fatto che trattino così male il loro papà. Così, tutto d’un fiato. Scusate lo sfogo.
P.S.: a giorni al cassa integrazione verrà pagata, qualche soldino sta per arrivare.
Ora però non continuiamo ad insultare l’umana intelligenza, che sarà pure sopravvalutata ma qualcosina riesce ancora a fare. Non ci vuole un genio dell’economia per capire che una patrimoniale servirebbe solo a comprimere un’economia già agonizzante (chi ha di più si porta i soldi in Olanda o in Lussemburgo invece di investirli in Italia) ed è una fantasia dei malati ideologici, che dovrebbero farsi curare.
Né è un caso che gente che non capisce una beata mazza di economia (Gualtieri, Gentiloni, Zingaretti, Conte, Sassoli, eccetera) magnifichino le miracolose proprietà del Mes, che in versione “light” nuoce meno alla salute della versione “strong”. Ma ci hanno presi per scemi o per cretini?
Respingendo ogni addebito al mittente, mi limito ad osservare che anche la massaia abituata a far quadrare i conti di famiglia ha capito che si tratta di una truffa legalizzata. Si legge nel documento dell’Eurogruppo approvato l’altro ieri da Gualtieri che il ricorso al Mes sarà concesso nei limiti del “2 per cento del Pil del rispettivo membro alla fine del 2019, come parametro di riferimento”. Per l’Italia circa 35 miliardi. Una cifra ridicola. Ma c’è di peggio. Gli Stati membri che ricorressero al Mes per l’emergenza sanitaria, si legge sempre nel documento, “rimarranno impegnati a rafforzare i fondamenti economici e finanziari, coerentemente con i quadri di coordinamento e sorveglianza economica e fiscale dell’Ue”. Questo vuol dire che, passato il Covid-19 gli Stati che avessero fatto ricorso al Mes saranno sottoposti alla sorveglianza economica e fiscale dell’Unione, esattamente ciò che avvenne per la Grecia. Non ci vuole Einstein per capire cosa succederà dall’anno prossimo in avanti. Chi non ha figli né nipoti potrebbe anche fregarsene, finché non gli dimezzeranno la pensione, personalmente non me ne frego.
Penoso, poi, lo spettacolo di un governo che dichiara di “non avere firmato nulla” e che l’Italia per ora non ha attivato il Mes. Tante grazie, è ovvio che in seno all’Eurogruppo non c’è niente da firmare!!! I ministri delle finanze condividono un documento che poi va al Consiglio Europeo per le determinazioni politiche. Ma le misure sono già state decise, e tra queste c’è anche il Mes. Gli Stati, attraverso le procedure costituzionali interne, provvederanno successivamente all’attivazione delle misure se ritenute necessarie. Ma il Mes c’è, rimane, e da lì non si scappa.
Ora la domanda è: cosa farà il M5s in parlamento?
Gravissimo, comunque, che il ministro Gualtieri abbia aderito allo strumento del Mes senza l’autorizzazione delle Camere. Mi auguro che l’opposizione ponga una mozione di sfiducia individuale nei confronti di un ministro che certo non ha difeso l’interesse nazionale. Lo ha rimarcato persino il “Financial Times” scrivendo con grande chiarezza che “l’accordo raggiunto dall’Eurogruppo non è positivo per l’Italia e l’Europa meridionale. Come spesso accade (sic!, sempre figure di m****) vediamo un ministro delle finanze italiano che accetta un accordo che alla fine non è nell’interesse del suo Paese”.
Gli inglesi si indignano pubblicamente e gli italiani dovrebbero tacere?
Come già successo nel caso degli eurobond, Ivano, è possibile che le tue previsioni portino sfiga. Quindi non dire “a giorni al cassa integrazione verrà pagata, qualche soldino sta per arrivare” proprio il giorno di Pasqua. Limitati a sognarlo, se poi accadrà tanto meglio. Si fa per dire, perché non si risollevano le sorti economiche di un Paese con la mancetta della domenica, tant’è vero che il governo si sta preparando ai disordini sociali.
Non sono un politologo, ma un uomo che combatte lo so riconoscere: Conte è in buona fede, ha improvvisato un mestiere nuovo in due anni, e si trova in una posizione difficilissima alla guida di un paese che eè sotto gli occhi di tutto il mondo, perché aspettano di vedere se si muovomno gli Italiani per prender decisioni, se possibile. In quella conferenza stampa gli occhi lucidi si vedevano.
Un altro sognatore.
Mi correggo: i 600 euro stanno per arrivare, per la cassa integrazione i tempi potrebbero essere più lunghi. Si sta trattando con le banche per un anticipo per le prime 9 settimane, ma l’accordo non c’è ancora.
Ma non mi dire.
Rita, tu non puoi criticare e basta, Se sei così brava, in un momento come questo lo sappiamo tutti che stanno cercando di mettere delle pezze, ripeto, sei sei così brava fai tu delle proposte strutturali, ma a breve termine però, perchè altrimenti altro che sommosse popolari dei più sfigati. Qui rischiamo di saltare per aria tutti. Non c’è altro modo di procedere: passo per passo. E se hai in mente altri governi possibili fa pure i nomi. Perchè ci metto le palle che se queste misure le avessero prese le tue simpatie tutto andrebbe bene. Perchè nonostante le tue argomentazioni salta solo fuori una furiosa ideologia.
Ti ricordo che tu eri quello che criticava tutto e tutti finché il Pd non è riuscito a riagguantare il potere. Più correttamente, dunque, dovresti dire che io non devo criticare il Pd. Censura. Il Pd non ha economisti tra le sue file, avendo attinto per decenni il suo personale da sedi di partito e sagrestie, per cui non è assolutamente in grado di fare scelte economiche. E si vede, santiddio! La sua poverissima politica si gioca su due tavoli: tasse e indotto immigrati. Non è un caso che siano l’unico partito presente in Parlamento (se si escludono i pochi grillini e gli sfigati di Leu che persa questa poltrona non ne avranno mai più un’altra) favorevole al Mes. Avranno capito di cosa si tratta?
E poi basta ragionare con il metro dei sogni andando contro l’evidenza dei fatti. In tempi di guerra è una follia. Se tutti gli Stati d’Europa hanno già messo i soldi in tasca ai loro cittadini (non imprestati, però) e l’Italia non ci è riuscita, vuol dire che il regime giallo-fucsia non funziona. Personalmente, mi vergognerei anche a difenderlo, ma fortunatamente non corro questo pericolo. Non succederà mai.
Vuol dire che abbiamo meno soldi degli altri, tutto qui. E quelli non si inventano, sono nelle mani dei privati, corrotti ed evasori. E non è certo colpa di questo Governo. Il nostro debito pubblico ha origini antiche. Basta demagogia.
Ma per favore… abbiamo 900 mld. all’anno di spesa/sprechi pubblici. Giggino ha appena regalato mezzo miliardo alla cooperazione internazionale, i nostri politici e gli alti burocrati statali sono i piu’ pagati al mondo e caliamo un velo pietoso sugli appalti magna magna. Comunque, se vuoi parlare di Mes io ci sono, altrimenti hai sbagliato post.
La Germania può spendere i soldi che ha guadagnato (a discapito nostro) negli ultimi vent’anni con il surplus commerciale. Sull’Olanda, che è diventata un paradiso fiscale (sempre a discapito nostro), stendiamo un velo pietoso.
Per quanto riguarda il debito pubblico, esso cominciò a crescere oltre misura in seguito alla separazione della Banca Centrale dal Tesoro per poi esplodere con l’adozione dell’euro. Ma questa è una storia che i media main stream non possono raccontare, altrimenti smetteremmo di autoflagellarci (e di votare chi ci ha “governato” negli ultimi trent’anni).
Bene,adesso sappiamo dove andarli a prendere. E dal dire al fare non ci vuole niente.
Hai ragione, Achille. La Germania non è affatto il “modello da imitare” suggerito dai liberisti de’ noantri che fanno parte della setta “i professionisti dell’informazione”. La Germania, anzi, ha aspettato che nel 2010-11 l’eurozona entrasse in recessione con una disoccupazione dell’11% (a causa della cieca austerità crucca) per avviare la “sua” politica fiscale ultra-restrittiva. Ha tenuto giù i consumi interni e puntato tutto sull’export, sfruttando parassitariamente le politiche di stimolo messe in atto soprattutto da Usa e Cina all’indomani della crisi finanziaria. Il risultato è stato di amplificare non solo le divergenze economiche intra-europee ma anche gli squilibri tra l’eurozona e il resto del mondo.
Insomma, se la Germania nell’ultimo decennio ha potuto “risparmiare” (e crescere al contempo) è stato solo perché agli altri è stato impedito di fare la stessa cosa. E questo ha avuto conseguenze disastrose per l’Europa in generale e per il mondo intero. Altro che comportamento virtuoso!
Caso mai è l’Italia ad aver registrato in media l’avanzo primario più alto di tutti i paesi europei nel corso degli ultimi vent’anni. A partire dalla firma del Trattato di Maastricht il nostro Paese è stato schiacciato da un regime di «austerità fiscale permanente» che ha posto le basi della stagnazione economica. Tra il 2000 e il 2007 il rapporto debito/PIL della Germania è aumentato di cinque punti percentuale mentre quello italiano si è ridotto in misura equivalente. Vorrà dire qualcosa? E adesso (Pd sempre prono) vorrebbero infilarci nelle costole il Mes, una struttura truffaldina che conferisce a un gruppo di finanzieri senza nome, sciolti da ogni legge, sottratti a qualsiasi controllo, il potere di determinare le politiche di uno Stato che (in preda più a follia che a disperazione) gli chieda in prestito dei soldi. Non so, cos’altro dobbiamo vedere che ancora non abbiamo visto?
Penso che possa essere utile al dibattito riportare questa dichiarazione rilasciata dall’ambasciatore della Germania a Roma. Le confesso, tuttavia, che non coltivo la pretesa di risvegliare bruscamente i sognatori e gli inguaribili lotofagi euroinomani con i quali il confronto, per quanto mi riguarda, sta diventando sempre più difficile (quando non impossibile) e snervante.
“C’è un consenso assoluto in Europa a dare appoggio all’Italia e agli altri più colpiti dal virus. La questione tange più aspetti: di cosa c’è bisogno, di quali somme, per quali usi. Ci sono Paesi che cercano nuovi strumenti finanziari; la Germania e altri ritengono esistano mezzi già adeguati: a parte il supporto della Banca centrale europea (Bce), che può muovere 750 miliardi di euro, abbiamo la Banca europea per gli investimenti (Bei), il modello Sure contro la disoccupazione, le risorse del meccanismo Mes (l’ex fondo salva-Stati), per un totale di 540 miliardi. Il tempo è un argomento importante, un parametro con cui confrontarsi: in epoca di emergenza dobbiamo agire con strumenti esistenti di cui possiamo usufruire velocemente. Per quanto riguarda i coronabond o gli eurobond: una manovra così profonda richiede l’assenso di tutti, compresi i parlamenti nazionali, in certi casi finanche le corti costituzionali. Sarebbe una questione di mesi, se non di anni. Quindi utilizziamo la “potenza di fuoco” che abbiamo, su altri temi si può discutere a medio termine.”
Viktor Elbling, ambasciatore della Germania a Roma, 11/04/2020
Neppure io m’illudo di cambiare le consuetudini dei “lotofagi euroinomani”, caro Achille, so bene che la disintossicazione è sempre un’impresa disperata. Ritengo, tuttavia, che sia utile continuare a parlare di temi cruciali e controversi, non fosse altro che per scambiarci ulteriori informazioni. Nonostante tutto e a dispetto delle apparenze la maggioranza silenziosa di cui anche noi facciamo parte è senziente: osserva, pensa, cerca e trova sempre nuovi spunti di riflessione.
Per ritornare a bomba, io credo che il motivo principale per cui il progetto-Ue non è decollato né mai decollerà vada ricercato nella presenza al suo interno di due visioni inconciliabili. Secondo i calvinisti del nord dio sceglie liberamente chi salvare e lo premia con il successo economico, ne consegue che il debitore è un reietto negligente. Principi che Weber spiega bene nella sua opera “L’etica protestante e lo spirito del capitalismo”. Per i cattolici del sud, invece, l’usura è il peggiore dei crimini e il disgraziato che vi cade dentro ha bisogno di solidarietà.
Ho semplificato, naturalmente, ma da queste categorie mentali non si esce.
Purtroppo, sulla base dell’utopia europea come bene supremo, la classe dirigente italiana negli ultimi trent’anni ha sottoscritto i trattati europei senza leggerli, o comunque senza farsi troppe domande. Viva l’Europa, viva l’Europa! E morta lì. Mentre gli altri Paesi, meno entusiasti e più concreti, si sono mossi con cautela. Lasciando stare la Germania che quei trattati li ha dettati, la Francia è stata bene attenta a ciò che firmava, ma d’altra parte i suoi tecnici statali si sono formati nella scuola dell’ENA, non hanno ottenuto “il posto fisso” per vie traverse o per grazia ricevuta.
Non solo l’Italia ha dei politicanti usciti dal cilindro del prestigiatore ma dispone anche di un apparato statale non all’altezza, e questo è un problema. Facciamo un esempio pratico: Gualtieri, ex-professore di italiano catapultato al Ministero dell’Economia e incaricato di seguire la pratica MES, ha conseguito gli esiti catastrofici che sappiamo mentre Francia e Germania, forti della conoscenza dei trattati, stanno finanziando con SOLDI VERI la loro economia rispettivamente per 350 e 550 miliardi.
Rompere l’incubo del Mes si può, ma a Roma non lo sanno :
http://marcodellaluna.info/sito/2014/02/20/art-123-tue-rompere-il-cappio-del-debito-e-dellinganno/
Premesso che sul post che stiamo commentando mi sono già espresso in quanto lo caratterizzava per la sua ottica che ….. più di parte non si può, partendo peraltro da un assunto (“Giuseppi è stato di parola: ha dichiarato a reti unificate che del Mes non voleva neppure sentire parlare e ieri sera se lo è portato a casa. Gli italiani sentitamente ringraziano.”) fasullo, che si sta evidenziando giorno per giorno in tutto il suo portato di puro e semplice attacco politico della miniranza al Governo a fine esclusivamente “elettorale”, l’evolversi della situazione ci ha portato ad un “oggi” che viene, a mio parere, lucidamente fotografato dal fondo odierno di Marco Travaglio su “il Fatto Quotidiano”, dal titolo assai significativo “Il silenzio è d’oro”, che vi invito quindi a leggere. (nessun link, per chi è davvero interessato l’accesso al giornale non solo è libero ma è necessario al suo sostentamento economico. Non ha altri ….sponsor!)
Riporto di seguito quello che ritengo sia il “core” del fondo:
“….Il nuovoMes al momento è un Ufo e bisogna attendere almeno il Consiglio europeo del 23 aprile per saperne di più. Dire poi che l’Italia lo userà è molto pericoloso, perché il Mes è roba per i Paesi alla canna del gas, in crisi di liquidità e il solo evocarlo – per giunta durante l’emissione aggiuntiva di titoli di Stato – è una follia suicida: indebolisce l’i mmagine dell’Italia agli occhi dei fondi finanziari che dovrebbero acquistare quei bond (infatti lo spread è subito schizzato)…..”
E conclude:
“….È troppo chiedere almeno un’altra settimanella di silenzio?”
Mai come in questo frangente, da parte dei “politici” (o presunti tali ) nostrani, un bel tacer……
Come ti ho già detto in altre occasioni, Franco, della “lucidità” di Travaglio faccio volentieri a meno. Quanto al “nuovo Mes”, la faccio semplicissima: se tu vent’anni fa hai sottoscritto un contratto al quale dopo 5-10 anni vengono fatte delle aggiunte/integrazioni/puntualizzazioni, l’impianto del contratto stesso non cambia, rimane immutato, nonostante qualche sfumatura sia stata variata strada facendo. Accade così in tutti i contratti, non solo nel Mes.
Possiamo anche osservare la “settimana di silenzio” per non disturbare, ma sappiamo tutti cosa accadrà il 23 aprile: se Gualtieri avesse voluto rifiutare il Mes non avrebbe dato l’assenso alla sua bozza. Non ci vuole Macchiavelli per decifrare certe mosse elementari.
Personalmente, conto sui dissidenti del M5s.
Vedremo se hanno ancora un barlume di dignità.
Ed ecco l’ultima genialata del PD: perché non cambiare nome al Fondo Salvastati e chiamarlo Fondo Salvasalute, o Salvasanità? Un’idea grandiosa che poteva venire sono da un raggruppamento di individui che si è già dato mille nomi senza cambiare i suoi membri. La parola Mes fa impressione? Ma che problema c’è, usiamone un’altra …. Quello che secondo me ai pidini non è chiaro è che la linea di credito (i famosi 35mld., tutti da vedere) sarà disponibile fino alla fine dell’emergenza. Dopo di che gli Stati restano vincolati alle regole del contratto che li impegnano a rafforzare i fondamentali economici, coerentemente con il quadro di sorveglianza fiscale europeo, inclusa la flessibilità. E questo con qualsiasi mezzo. Ma è davvero così difficile?
Se fossimo uno Stato sovrano anziché una colonia tedesca, potremmo emettere (come suggerito da validi economisti) una valuta digitale di Stato, del tutto tracciabile, per finanziare i pagamenti dei cittadini per l’acquisto di merci (preferibilmente nazionali), o erogare liquidità alle imprese, senza che tali emissioni possano costituire nuovo debito. Ma non possiamo. Questo è il punto: non possiamo. Giovedì non si deciderà per il Mes ma per la rinuncia di sovranità di questo Paese.
I nostri punti di vista, Rita, divergono a causa di un assunto di base: tu non hai alcuna fiducia nel Presidente del Consiglio Conte (e del suo Governo), al punto da esprimerti nei suo confronti in modo sprezzantemente irrispettoso, e francamente non riesco/voglio immaginare a quale genere di alternativa praticabile tu possa pensare (attualmente in questo nostro Paese!), io al contrario considero il Presidente Conte (e il suo Governo) in modo assai positivo sia rispetto alla persona, che alla “squadra” che in questa difficilissima fase storica della politica italiana (tralascio per ….amor di Patria di riandare ai tempi della “crisi del papete” che ha provocato la creazione di questo Governo!) è riuscito, al di la di ogni più rosea previsione, a mettere assieme, prima ed a gestire, poi!
Con Conte siamo in grado di avere un Presidente del Consiglio (e non ricordo da decenni precedenti paragonabili) in grado di dare un’ intervista coraggiosa e politicamente assai qualificata (e ricordo viceversa con vergogna quando Sarkozy e la Merkel si ….davano di gomito prima di fare il nome del “Cavaliere”!!!) , come quella di oggi sul “Süddeutsche Zeitung” con un colloquio col premier italiano sul Consiglio europeo del 23 aprile.
Un solo significativo stralcio:
“Presidente, molti italiani trovano che il suo Paese sia stato lasciato solo all’inizio della crisi dai suoi vicini, dai suoi partner storici in Europa e ne sono irritati. A ragione ?
È innegabile che l’Italia si sia trovata sola. Anche Ursula von der Leyen la vede così, a nome dell’Ue si è scusata per questo al Parlamento europeo. Ho molto apprezzato questo gesto.
(…) Sono risorti tra Germania e Italia vecchi luoghi comuni e cattiverie. Lei questo come se lo spiega ?
Alcuni luoghi comuni mi fanno sorridere, altri non li trovo affatto divertenti. Tra questi quello di uno Stato spendaccione. Negli ultimi 22 anni, ad esclusione del 2009, l’Italia ha registrato un avanzo primario. Questo significa che i governi italiani hanno sempre speso meno di quanto incassato. Il nostro deficit è dovuto alle somme pagate per gli interessi sul debito che abbiamo ereditato dal passato dai tempi della lira. Quindi, non solo lo Stato italiano non è spendaccione, ma rispetta i criteri europei sul deficit. Invece del 2,2% del Pil che era stato concordato, abbiamo realizzato l’1,6%. E onoriamo sempre regolarmente i nostri debiti (…).”
Quest’uomo mi pare tutto fuorché un “ometto” o il tanto peggio di cui è stato gratificato da te (e non solo) su questo blog!
Chi, questo ducetto da operetta, questo elegante burattino? Franco, se tu ne sei innamorato non so cosa farci, l’amore è cieco.
È bello sapere che l’Italia è al primo posto nel mondo come avanzo primario. Peccato che abbiamo 9 milioni di poveri e una Sanità allo sfascio, pensionati alla fame e famiglie in braghe di tela. E probabilmente diventeremo (quasi) tutti ancora più poveri. Per fortuna gli usurai ci faranno prestito.
Siamo un popolo sottomesso, anzi sotto-Mes. Non vedo l’ora di svegliarmi da questo incubo, di uscire da questa prigione che è l’UE. Ma come?
Lungi dal riconoscergli alcun merito, io spero che Conte venga ricordato come colui che ha contribuito a distruggere l’Italia, a rovinarne la società e l’economia.
Consiglio di leggere le dure accuse di illegittimità, incostituzionalità e usurpazione di potere che Sabino Cassese rivolge a Conte.
In effetti, Franco, dal 1992 in avanti, ad eccezione di un anno, abbiamo sempre avuto un avanzo primario. Sono gli interessi sul debito pubblico che ci ammazzano.
Ed è per questo che dobbiamo sfruttare tutto ciò che ci sta offrendo l’Europa: sia il Mes (naturalmente condizionato solo ai finanziamenti nella sanità) sia gli recovery bond ci farebbero risparmiare un sacco di interessi.
E così ci fanno risparmiare interessi i titolo italiani acquistati dalla Bce praticamente a tasso zero.
Mai come oggi (tanto più con la nostra emergenza) abbiamo bisogno dell’Europa. E infatti non a caso i sovranisti chiedono “più Europa”.
No dai, Piero, io non credo che uno come te a cui piace l’economia (sic!) possa credere alla barzelletta del “Mes light”, o come altro diavolo lo vogliono chiamare. Il Mes è Mes. Punto. Il suo impianto rimane invariato e quando “l’emergenza” sarà finita avanzerà le sue giuste pretese.
Stiamo parlando di un trattato “made in Germany”, mica dei tira-molla del governo.
Anche la zia Pina che non s’interessa di politica ha capito che giovedì l’Italia firmerà il Mes, Conte andrà al Consiglio europeo per discutere di questo, del pacchetto Ue che oltre a un potenziamento della Bei e alla cassa integrazione del sistema Sure, prevede il ricorso al Fondo Salvastati (con condizionalità in caso di aiuti economici). Quando Conte parla in televisione o sui giornali di eurobond – respinti ufficialmente da gran parte dei Paesi Ue – lo fa solo per lanciare messaggi subliminali alla sua traballante maggioranza. Vuole far credere agli italiani che sta ancora trattando, che sta puntando i piedi, tutte balle.
Alla fine il ducetto dirà SI al Mes (anzi confermerà il SI già dato dal pidino Gualtieri). E poi tenterà di farlo approvare in Parlamento con l’aiuto di Forza Italia, Italia Viva e altri “responsabili” per bypassare il NO dei grillini, condannando così l’Italia ad avere la Troika in casa e a fare la fine della Grecia, checché ne dicano i tecnocrati di Bruxelles.
Scommettiamo una pizza?
Che, naturalmente, non si sa in quale anno mangeremo.
Eh si, caro Piero, hai perso la pizza.
L’abbiamo preso nel Mes.
I soldi per la sanità arriveranno, non si sa quando, ma probabilmente l’anno prossimo. C’è anche il Sure, il fondo contro la disoccupazione nella curiosa formula di risorse che arriveranno agli Stati membri ovviamente… in prestito. C’è pure la Banca europea degli investimenti (Bei), chiamata a fare la sua parte con una manciata di euro … sempre in prestito. Per i prossimi mille anni i nostri discendenti avranno debiti da pagare.
Niente eurobond, o coronabond che dir si voglia, ma un “Recovery Fund” (1500 mld.?) sempre da concedere in prestito (ancora…) e per metà da erogare direttamente nell’ambito dei programmi comunitari, a valere quindi sul bilancio dell’Ue. Nei confronti del quale, per la cronaca, l’Italia è da anni contributore netto.
Ma in attesa che parta questo piano raccapricciante commercianti e aziende costretti alla chiusura e lavoratori forzati a casa senza lavoro, cosa faranno? La cosa sembra non turbare i sonni del ducetto, che ieri sera nel consueto “comunicato alla nazione” ha esultato per un Recovery Fund che è pura fuffa. Se tutto va bene, siamo rovinati.
Fuori onda, dopo aver istituzionalmente esultato, Conte ha riconosciuto che è ancora un inizio di percorso. Ma se tu vuoi portar sfiga a tutti i costi fai pure
Tanti auguri al ducetto, e lunga vita istituzionale. La poltrona è sacra. Io mi attengo ai fatti, disastrosi, i sogni quando si parla di un Paese senza soldi e senza lavoro sono fuori tema.
Nessun sogno, solo pragmatismo. Se poi si vuole incolpare Conte del nostro disastro economico, soprattutto di quello precedente, questa è disonestà intellettuale. Se poi tu credi che altri potrebbero fare meglio continua pure la tua permanente campagna elettorale, ma ti ci vorrà un po’. Continua pure a portare sfiga, non hai scelta.
Caro pragmatico,
se ieri il ducetto ha portato a casa una vittoria, come mai stamattina lo spread è partito a razzo?
Mah, a leggervi amici miei, sembra che non veniamo da tempi nei quali il “cavaliere” in Europa ci mandava Iva Zanicchi oppure, ci andava lui e definiva gli altri gruppi, che non fossero il suo, “turisti della politica”!
Il “capitano” poi, ci si faceva eleggere e poi, non ci andava per nulla!
Di questi tempi, dopo il tentativo di “uomo solo al comando al mohito” (non dimentichiamoci di come è nato questo Governo), abbiamo un Presidente del Consiglio ed un Governo che finalmente è in grado di esprimersi in modo degno, con proposte che trovano considerazione e conseguente elaborazione di nuove ipotesi politico/economiche da parte della EU.
Non mi appartiene entrare in polemica con gli aggettivi pesantemente sprezzanti che Livio e Rita rovesciano sul Presidente del Consiglio e per quel che mi riguarda, ben lungi da “innamoramenti” o sostegni per “partito preso”, le mie considerazioni positive oltre che sull'”uomo” Conte (del quale apprezzo il tratto garbatamente equilibrato e deciso, le capacità operative, che gli derivano da un curriculum culturale e di lavoro di tutto rispetto, cosa assolutamente da non sottovalutare nel panorama che lo circonda!) e sul suo Governo, pragmaticamente le inquadro nell’”hic et nunc” e non “in assoluto”, perchè so benissimo che per affrontare concretamente i problemi dell’”oggi”, fuori da magari eleganti “pippe” mentali, è su uomini (e donne, toh) in carne ed ossa che dobbiamo fare affidamento!
Oggi gli uomini (l’accezione del termine è ….transgender, ovviamente, Antonioli permettendo !) che l’agone politico ci prospetta in primo piano e, va anche detto, ci mettono la faccia (aperta la discussione e le opinioni sul …perchè e percome!) sono i Conte,le Meloni, i Salvini.
Sulla scelta, personalmente e l’ho abbondantemente dichiarato, non sono nemmeno sfiorato dal dubbio!
Confidando (ed operando, s’intende) in tempi migliori per la nostra Democrazia e …… salute!
Contro l’amore non ci sono armi.
Dubito, tuttavia, che possiate invecchiare insieme.
E questa, scusa, me la devi spiegare Rita!
Cmq nel frattempo, ad ogni buon conto, con la mano sinsitra, ho …… mollato la tastiera!
Da: il Fatto quotidiano 27/4:
“Enrico Letta,con l’agilità che recupera chi non è più impantanato nelle sabbie mobili della politica, spiega in maniera tanto chiara da apparire quasi brutale, cos’è più probabile che accada se il governo italiano non dovesse trovare un punto d’incontro con gli altri Paesi europei: “In questo momento la cosa peggiore che si possa fare è minacciare gli italiani con l’ipotesi di salassi fiscali. Per questo dobbiamo stare dentro un sistema di risposte
europee.
Chi non vuole le regole europee, vuole la patrimoniale, perché è evidente che l’unica alternativa a quel tipo di interventi è una durissima tassa sui risparmi degli italiani”.
In altre parole, checché ne dica qualcuno, le possibilità all’ordine del giorno sono solo due: trovare un modo di avere i soldi dall’Europa o farli tirare fuori agli italiani. Tertium non datur.
In casi come questi anche l’antieuropeismo può aspettare.
Le somme si tireranno a bocce ferme, quando l’emergenza sarà finita. Nel frattempo tanto vale far capire a
tutti le cose come stanno.”
Di una chiarezza e semplicità devastante!!! Lo capisce anche un “venditore della folletto”, Rita!
Quindi anche i “travagliati” del “Fatto” sono saltati sul carro del Mes insieme a Berlusconi e Renzi? Ma che bravi! Non posso fare altro che complimentarmi con il mio formidabile sesto senso che fin dall’inizio mi ha tenuta lontana da certa stampa. E comunque non c’è bisogno che “Enrico stai sereno” per spiegare agli italiani cosa è il Mes, lo abbiamo capito benissimo, anche se purtroppo non tutti. Secondo i camaleonti della politica e dell’informazione (sic!) esso non rappresenterebbe più quella corda che, parafrasando Lenin, la UE avrebbe fornito all’Italia per impiccarsi bensì uno strumento salvifico per far fronte alla crisi sanitaria del coronavirus.
C’è chi crede ai miracoli e chi crede al Mes, la differenza non esiste.
E’ evidente che una volta conclusasi la fase emergenziale della pandemia potrebbe essere reimposto all’Italia il rispetto dei “fondamentali economici” e, pertanto, nulla esclude l’imposizione di nuove politiche di austerity e una possibile ristrutturazione del debito pubblico italiano (al confronto la patrimoniale fa ridere), che, a seguito della crisi, potrebbe rivelarsi insostenibile.
Il governo italiano è ora impegnato a creare consenso per l’adesione al MES, attraverso un’azione di propaganda mediatica a vasto raggio, volta ad enfatizzare il panico dell’emergenza, onde far accettare alle masse provvedimenti che altrimenti si sarebbero rivelati improponibili. Certo è che annoverare tra gli sponsor del MES personaggi come Prodi, Berlusconi e Bersani (quando perfino Monti si è dichiarato contrario al ricorso al MES), non sembra un’operazione di marketing politico molto efficace, dal momento che tali leaders, già campioni di europeismo, sono i responsabili del declino italiano degli ultimi 20 anni. Ma la schiera dei convertiti dell’ultima ora al MES si amplia sempre di più, e mettiamoci dentro pure Travaglio bifronte e suoi accoliti.
La mossa del MES è chiarissimamente politica prima ancora che economica. L’emergenza pandemica ha reso il dissenso populista e antieuropeista sempre più ampio tra i popoli dell’Europa mediterranea. Attraverso l’adesione al MES la UE vuole legare l’Italia all’Europa indissolubilmente e, mediante il ricatto finanziario permanente, scongiurare preventivamente eventuali spinte centrifughe che possano determinare alla lunga una possibile Italexit. il disegno politico delle oligarchie eurocratiche è limpido come il cielo sereno: blindare l’Italia nella gabbia del MES. Ma l’attuale esecutivo lo avrà capito? Ci sono, o ci fanno? Non mi è chiaro, in realtà.
“la cosa peggiore che si possa fare è minacciare gli italiani”. E lui cosa fa? Ah, dimenticavo, non è una minaccia, è solo un consiglio.
Così anche gli anti-europeisti staranno calmi.
Non solo “dovete stare rinchiusi in casa, se no crepiamo tutti!” ma anche “dovete star rinchiusi in Europa, se no ci perdiamo i soldi”: Ormai questa gente ha solo due argomenti: la minaccia e il ricatto.
Finalmente quelli che ragionano con il cervello sono arrivati dove da tempo erano giunti quanti ragionano invece con la pancia. Mistero svelato: se l’Italia dovesse accedere al Mes cosiddetto “light” per le spese sanitarie dell’emergenza Coronavirus scatterebbe una pericolosa “SORVEGLIANZA RAFFORZATA” da parte della Commissione Ue e della Bce. L’aspetto tragicomico della vicenda è che a darne l’annuncio al popolo italiano è il quotidiano “Repubblica” (il Pd ha deciso di scaricare Conte? sembrerebbe), che cita il “TERM SHEET” (l’elenco delle condizioni) preparato dal direttore generale del Mes, il tedesco Klaus Regling, il quale elenco è stato inviato ieri sera in via riservata alle cancellerie dell’eurozona.
Il documento (13 paragrafi) sarà oggetto dei negoziati dei governi da qui fino all’8 maggio, quando i ministri delle Finanze dei Paesi Ue saranno chiamati al via libera finale. Vi si legge che il Mes sanitario sarà a disposizione “di tutti i governi” con una valutazione sulla sostenibilità del debito condotta dalla Commissione “ex ante” e su tutti i Paesi della zona euro. Chi vi accede deve sottoscrivere un “PANDEMIC RESPONSE PLAN” identico per tutti. Ma è nel passaggio finale che si annida la trappola: “La Commissione europea chiarirà monitoraggio e sorveglianza in accordo con le regole del “TWO PACK”, sulla sorveglianza di bilancio per i Paesi in gravi difficoltà di stabilità finanziaria (tra cui l’Italia). Si tratta di un passaggio obbligato che implica una “SORVEGLIANZA RAFFORZATA” da parte della stessa Commissione Ue e della Banca centrale.
La Troika, praticamente.
Altro che niente condizionalità!!!
Sono curiosa di sentire cosa s’inventeranno adesso Prodi, Berlusconi, Zingaretti, Renzi e tutti gli altri che andavano blaterando “prendiamo i soldi del Mes, tanto non c’è nessuna condizione”. Come si può essere così ingenui da pensare che qualcuno distribuisca soldi senza pretendere nulla in cambio? Già m’immagino le “supercazzole” del duo Conte/Gualtieri che proverà a rifilarci la trappola Mes dicendo che, in fondo, essere sorvegliati speciali non è poi così grave. Il filoeuropeista Cottarelli ha già dichiarato che “bisogna fidarsi dell’Europa”. Beato chi ci crede.
Rita, ti sei accorta vero che qualcosetta è cambiata in “casa Repubblica (ed anche La Stampa peraltro, in tandem!)?
I nostri “giornaloni” sono fatti così: dall’oggi al domani hoplà. si cambia proprietà, si cambiano i direttori e si volta pagina!
….al sa rangiarà l’Eugenio da la barba bianca!
Io leggo il Fatto e ripropongo al blog quanto a tre giorni fa, perchè concreto assai, e….. repetita iuvant!
Da: il Fatto quotidiano 27/4
“Enrico Letta,con l’agilità che recupera chi non è più impantanato nelle sabbie mobili della politica, spiega in maniera tanto chiara da apparire quasi brutale, cos’è più probabile che accada se il governo italiano non dovesse trovare un punto d’incontro con gli altri Paesi europei: “In questo momento la cosa peggiore che si possa fare è minacciare gli italiani con l’ipotesi di salassi fiscali. Per questo dobbiamo stare dentro un sistema di risposte europee.
Chi non vuole le regole europee, vuole la patrimoniale, perché è evidente che l’unica alternativa a quel tipo di interventi è una durissima tassa sui risparmi degli italiani”.
In altre parole, checché ne dica qualcuno, le possibilità all’ordine del giorno sono solo due: trovare un modo di avere i soldi dall’Europa o farli tirare fuori agli italiani. Tertium non datur.
In casi come questi anche l’antieuropeismo può aspettare.
Le somme si tireranno a bocce ferme, quando l’emergenza sarà finita. Nel frattempo tanto vale far capire a
tutti le cose come stanno.”
Di una chiarezza e semplicità devastante!!! Lo capisce anche un “venditore della folletto”, Rita!
Devo dedurne che il “Fatto”, per bocca di Letta, è più preoccupato dell’ennesima patrimoniale (ce ne sono molte altre) che del Mes? Spero di no, sarebbero dei folli. Mica siamo morti di fame quasi 27 fa quando la svalutazione della lira italiana (grazie al filantropo George Soros, che mise in ginocchio le finanze del nostro Paese) costrinse il governo Amato ad applicare una patrimoniale sui conti correnti del 6 per mille. Era una tantum. Mentre il Mes è come il diamante: è per sempre. Senza contare che non si tratta solo di una questione di soldi ma di ingerenze esterne in qualsiasi tipo di scelta e decisione per i prossimi tot-decenni.
Non ho capito comunque perché continui a ripetere questa scemata che secondo te sarebbe “di una chiarezza e semplicità devastante”. Sempre la stessa. “Avere i soldi dall’Europa o farli tirare fuori agli italiani” è davvero grossa. E chi li dà i soldi alla Ue, il Mago Zurlì? L’Europa distribuisce palanche come pacchi di Natale, o stiamo parlando di DEBITI? Stiamo indebitando le prossime generazioni, che a quanto pare è l’operazione che ci riesce meglio in assoluto.
Quella che tu con amabile e nonscialante maleducazione ti permetti di chiamare “scemata”, Rita, è basata sul fatto che la “patrimoniale” sono “soldi veri” che vengono prelevati dai risparmi dei cittadini uno per uno , quello che. assieme agli altri Paesi stiamo cercando (meglio, il nostro Governo in carica sta cercando) di concordare con l’EU sono contributi a fondo perduto o prestiti a tasso agevolato che indentificare con la sigla MES, allo stato attuale, è solo uno slogan propagandistico caro a MeloSalvi!
“Italia e Spagna hanno ceduto. Il piano di risanamento (Recovery Fund) sarà nella versione tedesca: un aumento del bilancio UE, temporaneo, attraverso garanzie, a leva, e poi erogati come prestiti [non monetizzati]. La UE non fa macro economia. Solo crediti”.
Wolfang Munchau, editorialist del Financial Times, 24/04/2020
La patrimoniale sono soldi veri mentre i debiti del Mes sono le banconote del Monopoli? Posso dire, visto che lo sottoscrivo, che è una scemata, o c’è un d.p.c.m. che lo vieta?
Perfetto Achille, mi sembra che il concetto sia molto chiarissimo.
Era così chiaro, che ho esagerato con un “molto chiarissimo”.
Si, mi sembra “molto chiarissimo” Rita anche parecchio altro e, dato che fare polemica di questo livello ( …. “o c’è un d.p.c.m. che lo vieta”!) non mi appartiene, la chiudo qui!
E buon primo maggio!
Non so a quale livello tu ti riferisca, ma se hai la pazienza di scorrere i tanti commenti fin qui riportati (a parte il contenuto dello stesso post) vedrai numerosissime argomentazioni, perfino troppo tecniche per un blog. Altro che polemiche!!! Mentre da parte tua non mi sembra che siano arrivate proposte, se si esclude la riproposizione di articoli di giornale.
Contraccambio gli auguri, molto graditi poiché il Calendimaggio (o Beltane) è per quanto mi riguarda una ricorrenza molto sentita. Uova sode, germogli freschi e vino.
L’ha detto Gentiloni al Tg2: sul tavolo della discussione oggi c’è un unico dossier, quello del Mes. Quindi niente eurobond, niente mutualizzazione o monetizzazione del debito. Niente di quello, cioè, per cui si era «battuto» (sic!) Giuseppi. O mangi sta minestra o salti dalla finestra.
Naturalmente le condizionalità ci sono, ma questo ormai è un argomento risaputo. Il problema, gravissimo, è che ora all’Italia serve liquidità per sostenere l’economia reale, non per far fronte a un’emergenza sanitaria in fase di normalizzazione. Gli ospedali stanno tornando pian piano alla routine, i russi se ne sono andati da Bergamo, gli americani da Cremona, i cinesi da Milano e tra un po’ se ne andranno anche i cubani da Crema.
E tutte le attività sul lastrico? Mica potranno prendere i soldi dal Mes. Ma ecco la gabola, spiegata dal conte Gentiloni Mazzanti Vien Dal Mare: se solo l’Italia dovesse spendere un solo euro per aiutare famiglie e imprese, ecco che scatterebbe quella «sola condizionalità» di cui tanto si è parlato, spalancando la porta alla Troika. Siamo letteralmente fottuti. In tanti, infatti, stanno disinvestendo i quattro risparmi che avevano in banca per metterli nel materasso che, se non va a fuoco la casa, sono più sicuri.
Sono curioso di vedere come i nostri media racconteranno questa vicenda, dopo aver fatto passare sotto silenzio la scottante (nonché scontata) sentenza della corte costituzionale tedesca di Martedì (vedasi punto 7 del decalogo di Noam Chomsky). Riportiamo un passaggio significativo della sentenza pronunciata Martedì a Karlsruhe:
“Gli Stati membri dell’Unione Europea, anche dopo l’entrata in vigore del contratto (Trattato) di Lisbona, restano signori (padroni) dei trattati, e la soglia verso lo Stato federale non è stata oltrepassata“.
Traduzione per punti dall’euroburocratese all’italiano ad uso e consumo dei lotofagi e degli infatuati:
Punto 1: la sentenza sancisce in maniera inequivocabile e inappellabile che la costituzione tedesca (a differenza della nostra) non è subordinata ai trattati europei. Questi ultimi, quindi, non possono violare i dettami della costituzione tedesca. Più sovranisti di così si muore.
Punto 2: conseguenza diretta del punto 1 è che i fantomatici stati uniti d’europa non esistono né possono esistere. Neanche fra cento anni. Si mettano il cuore in pace gli unionisti-onanisti. E si cerchino bravi psichiatri.
Punto 3: last but not least, segue per logica conseguenza dai punti 1 e 2 che l’unione europea (tedesca?) esiste unicamente in funzione degli interessi della Germania. I trattati e le azioni delle istituzioni europee sono legittimi solo a patto che siano conformi alle regole (e quindi agli interessi) della Germania.
Distinti saluti.
Sì, indubbiiamente potremo usare il Mes senza particolari condizionalità e controlli. Sì, sembra fuori tempo massimo dopo che abbiamo speso in Lombardia 26 milioni di euro che ha ospitato, fortunatamente, 15 malati sì e no. Sì, però coi soldi del Mes almeno pagheremo un pò di debiti. Quell’ospedale, ad esempio,l’avrà pur costruito qualcuno. E sono certo che riusciremo a far rientrare nel conto anche aiuti di altro tipo conseguenza del virus. Il disastro economico e la ripresa non si potranno in qualche misura far rientrare nella sanità indiretta? Non si potrà dare la colpa ad una Sanità che all’inizio non ha saputo fronteggiare la malattia con un approccio non sempre andato a buon fine? Sono un frescotto? Se un padre di famiglia muore lasciando in difficoltà mogli e figli, va bene che c’è il’Inps che erogherà la pensione maturata, perchè non considerarlo un problema sanitario? Non si potrebbero altrimenti pagare i funerali di chi è morto di virus? Non si potrebbero indennizzare ad esempio gli operatori sanitari che di quello si sono malati?
Insomma, fatta la legge trovato l’inganno, non siamo forse maestri anche di questo? Sarà opportuno trovare qualche escamotage interpretativo altrimenti si dovrà dar ragione a Rita e Mainetti che da sempre gufano sull’aiuto dell’Europa. E nessuno si permetta di dirmi che sono un ingenuo, me lo sono già anticipato da me.
Achille ti consiglio, come sempre in questi casi, il Tg di Mentana delle 20:00 che è un termometro infallibile. Ma certo, sarà un riso amaro che non servirà a cancellare la tragedia. Siamo stati rovinati da una cattiva politica e da una pessima classe dirigente, traditrice della Patria e venduta a interessi stranieri, elementi rafforzati dalla rinuncia della sovranità nazionale.
Per la nazione italiana la sovranità è finita irreparabilmente l’8 settembre 1943, quando l’Italia si è arresa senza se e senza al dominatore straniero guadagnandosi il disprezzo di tutto il mondo e l’auto-disprezzo, sia pure dissimulato, del suo stesso popolo. Sentimento mirabilmente espresso nei film dell’epoca di Sordi e di Totò. Non diversamente da oggi anche allora la classe dirigente cedette il Paese in cambio del privilegio di restare formalmente al potere, ma in conto terzi. Da quel momento in poi è stata fatta una capillare e incessante opera di falsificazione della storia: i peggiori sono diventati i migliori, e viceversa.
Siccome siamo stati sempre un popolo di lavoratori e di creativi, nonché di risparmiatori, negli anni ’90 siamo diventati una grande potenza economica, ma senza sovranità e senza una classe dirigente che sapesse o che volesse condurre la sua azione a vantaggio della nazione, dove mai potevamo andare? Ecco il Britannia, ecco le privatizzazioni selvagge, ecco l’ingresso nell’euro. Le tappe della svendita del Paese e del tradimento ai danni del suo popolo sono note e non mi va di ripercorrerle.
L’emergenza sanitaria per il Covid-19 è solo l’ultimo atto di questa tragedia. La pandemia è servita a distruggere l’ultimo nucleo di resistenza, lo zoccolo duro, la laboriosa classe dei piccoli imprenditori, artigiani e commercianti che nonostante tutto, benché spremuti da un fisco assurdamente rapace e ostacolati da normative europee tanto capziose quanto irrazionali, ha lavorato, prodotto, risparmiato. Ma sono bastati due mesi di blocco pressoché totale del fatturato per annientarli, scientemente e deliberatamente, per conto e nell’esclusivo interesse dei padroni e burattinai di un esecutivo non eletto. Viva i mediocri, purché obbedienti e allineati. Migliaia di italiani colti, intelligenti, preparati, onesti, sono rimasti al palo, ignorati dal sistema. Hanno fatto carriera gli altri, quelli che si sono messi in vendita sul mercato delle vacche. E a noi, ormai non resta che piangere. Chi può, scappi.
Ivano ma su “Repubblica” non c’era scritto che l’Ospedale Fiera di Milano è stato finanziato dai privati? Non “abbiamo speso” 26 mln. Questa è una maxi-fake. Non abbiamo “debiti” nella Sanità da pagare. Non abbiamo neppure un “piano” per spendere i 35 mld. del Mes e dei quali l’anno prossimo dovremo rendere conto a Berlino. Solo Peter Pan non ha capito che era tutto un pretesto per portarsi “legalmente” la Troika in casa.
Speriamo che non sia come dici tu. Poi io riconosco che queste dinamiche “per portarsi “legalmente” la Troika in casa” non le capisco. Però spiegatemele. Che interessi hanno Gentiloni e Conte? Seguirò con interesse gli sviluppi, anche se mi sembra fantapolitica o fantaeconomia o fanta e basta. Perchè chiedere soldi che a quelle condizioni non servono? Vi prego, fatemi capire.
Che interessi avevevano Ciampi e Andreatta a separare la Banca d’Italia dal Tesoro senza neanche consultare il Parlamento? Che interessi aveva Romano Prodi a smantellare l’IRI e a sancire la deindustrializzazione del paese? Che interessi aveva a rinunciare alla sovranità monetaria? Che interessi avevano i nostri governanti degli ultimi trent’anni a precarizzare il lavoro e a tagliare i fondi a tutti i servizi pubblici (compresa la Sanità)? Che interessi avevano ad inserire il pareggio di bilancio in costituzione? Che interessi ha la Germania a rifiutare gli eurobond già dagli anni 90′? Che interessi ha la BCE a non stampare moneta? Che interessi ha l’Olanda a fare il paradiso fiscale? Che interessi hanno le aziende a delocalizzare in Romania? Che interessi aveva Tsipras a fare l’esatto contrario di quello per cui era stato votato?
Fantaeconomia secondo il Signor Macalli. Anzi fanta e basta.
E’ un insulto al’intelligenza umana ragionare in termini di “che interessi ha tizio o caio …” quando la risposta è sotto gli occhi di tutti. Significa stare al mondo senza avere la minima idea di come gira il mondo. Di sicuro un blog non può colmare lacune di queste dimensioni, per cui chi capisce bene e chi non capisce resti pure nel suo limbo. Non siamo tutti uguali.
Appunto signor Mainetti, che interessi avevano? Me lo dica Lei che a una mia domanda risponde infilando un’accozzaglia di altre domande. Se la risposta è sotto gli occhi di tutti (Rita) io vorrei averla. Anche se nel mio limbo mainstream, e senza paranoie, che non mi fa vedere il marcio dappertutto, io forse ci sto anche bene perchè come dice una persona che stimo molto “il complottismo si fonda sull’idea che l’umanità sia schifosa. Ma è un’idea schifosa dell’umanità.” E comunque, fuor di retorica (?) Sabin, “non volle brevettare il vaccino antipolio, perchè potesse costare poco”. Chi vede marcio dappertutto, cari due blogger, ha del marcio dentro di sè. E che sia un insulto all’intelligenza non vedere quello che è “sotto gli occhi di tutti” è molto meno insultante, e stupido, dell’ultima affermazione. Nel limbo si sopravvive, nell’inferno delle proprie paranoie si brucia cari miei. Comunque ritornando ai soldi necessari per uscire da questo stallo, non è vero che siamo già alla Fase 2 sono per ora state quantificati e preventivati 3 miliardi e mezzo di euro i bisogno collegati al Covid e per rimettere in piedi una sanità pubblica saccheggiata dal privato. Si potenzieranno le terapie intensive, così che da provvisorie, anche quelle pagate dai privati, diventeranno stabili, si creeranno in tutti gli ospedali percorsi differenziati in base alle patologi, ci saranno fondi per borse di studio e formazione, in Italia mancano medici, si assumeranno infermieri, sono in carenza di dieci mila unità, si potenzieranno i territori, medici di base, pediatri, tempo fa Crema ne era alla disperata ricerca,etc. etc. E il Mes forse sapremo come spenderlo. Se poi tutto questo non si concretizzerà Voi avrete sempre la soddisfazione di poter dire: ve l’avevamo detto, è stata colpa LORO. LORO chi? Sta avvenendo anche per la cura col plasma di ex malati. “Ecco, c’è la cura, ma Loro non la vogliono riconoscere per chissà quali interessi”. Si legge anche questo in rete e purtroppo Crema scolta non si discosta dagli altri social. Peccato.
Naturalmente i 5* sono contrari al Mes, come sono contrari alla regolarizzazione di braccianti stranieri e badanti. Qualche giorno fa avevo fatto la considerazione che forse al posto del reddito di cittadinanza, o di emergenza che i grillini continuano a chiedere, si sarebbero potuti assumere i beneficiari di tali elargizioni. Avevo anche aggiunto che i navigator (?) finalmente avrebbero trovato qualcosa da fare. Naturalmente solo Adriano ha raccolto la “provocazione”. Va bene che Di Maio “ha sconfitto la povertà” ma del tutto gratis a me sembra sbagliato.
Hai ragione Ivano, il Mes è stata una vera manna caduta dal cielo. L’Italia che ha ancora 58mld. su 75mld. di fondi europei da spendere ne farà un uso eccellente. Dalla settimana prossima, come dice il governo, lo chiameremo con un’altra sigla per non impressionare troppo gli italiani, che sono persone sensibili, ed è chiaro che lassù (a Berlino) qualcuno ci ama. Contento?
L’Unione europea è fatta di accordi, se non compromessi. Che in questo momento si abbia bisogno di soldi è chiaro, e da qualsiasi parte vengano sono ben accetti. Poi l’Italia dovrà darsi una mossa. Io non regalo soldi a chi, avendone bisogno, in passato li ha dilapidati. Se non con solide garanzie. Aver strappato questo Mes a zero condizioni, o quasi, è già un risultato. Se poi tu vuoi dare la colpa al Governo Conte in carica da pochi mesi fai pure. O immaginare che la Premiata ditta Salvini-Meloni avrebbe strappato di più sei libera di pensarlo. Senza enfatizzare molto, la nostra classe politica è questa. Del resto la tua cifra stilistica è la malafede, e dare sempre la colpa a LORO è il tuo credo paranoico e complottista. Pensiero da infelici. Rilassati.
Perché insultare il prossimo quando è sufficiente saper leggere.
Dal regolamento 472/2013, in vigore: “(…) opportuno che l’intensità della sorveglianza economica e di bilancio sia commisurata e proporzionata alla gravità delle difficoltà finanziarie incontrate e tenga nel debito conto la natura dell’assistenza finanziaria ricevuta. (…) “l’assistenza finanziaria può variare da un semplice sostegno precauzionale sulla base delle condizioni di ammissibilità fino a un programma completo di aggiustamento macroeconomico subordinato a condizioni politiche rigorose”. Chiaro come il sole.
Nota aggiunta da Gentiloni/Dombrovskis, che parlano esplicitamente di un monitoraggio a posteriori seguendo quanto disposto dall’articolo 14 del già citato regolamento. “Uno Stato membro può essere soggetto a sorveglianza post-programma finché non avrà rimborsato almeno il 75 % dell’assistenza finanziaria che ha ricevuto da uno o più altri Stati membri, dal MESF, dal MES o dal FESF […] La Commissione effettua, d’intesa con la BCE, missioni di verifica periodiche nello Stato membro soggetto alla sorveglianza post-programma allo scopo di valutarne la situazione economica, fiscale e finanziaria […] Il Consiglio, su proposta delle Commissione, può raccomandare a uno Stato membro soggetto alla sorveglianza post-programma di adottare misure correttive. La proposta della Commissione si considera adottata dal Consiglio a meno che il Consiglio stesso decida, deliberando a maggioranza qualificata, di respingerla entro dieci giorni dall’adozione della stessa da parte della Commissione.”
Scritto nero su bianco e sottoscritto.
Delle volte, la tentazione è buttare li uno slogan a effetto, magari anche formalmente ….”supportato” culturalmente, e fai diventare vero anche quello che vero (almeno ancora) non è!
Nella fattispecie, era un mesetto emmezzo fa, lo slogan, nobilitato dal “latinorum” è stato “Habemus Mes! (per la cronaca, non l’”habemus”nemmeno un mesetto emmezzo dopo!), corredato da un incipit “a effetto”: “Giuseppi (così, sempre a favore di ….effetto, si identificava il Presidente del Consiglio Antonio Conte) è stato di parola: ha dichiarato a reti unificate che del Mes non voleva neppure sentire parlare e ieri sera se lo è portato a casa. Gli italiani sentitamente ringraziano. “
Ora, a un mesetto emmezzo di distanza , “Giuseppi” (altrimenti gratificato sul blog di “macchietta quotidiana”, “ometto”, “ducetto da operetta”, “elegante burattino”), malgrado Rita si fosse sbilanciata assai (“Scommettiamo una pizza?”) anche sulle modalità di approvazione parlamentare del Mes , con un intervento di oggi sulla stampa nazionale, fuori da slogan e parole d’ordine, dettaglia la sua visione programmatica da Presidente del Consiglio, e ritengo importante che, chi lo vuole e sa, abbia corretta informazione.
Di seguito il suo intervento:
“Sono giorni importanti. Il piano di intervento europeo sta assumendo la sua fisionomia definitiva.
Oggi la Commissione europea annuncerà la sua proposta di Recovery Plan.
L’Italia deve farsi trovare pronta all ’appuntamento. Deve programmare la propria ripresa e utilizzare i fondi europei che verranno messi a disposizione varando un “piano strategico” che ponga le basi di un nuovo patto tra le forze produttive e le forze sociali del nostro Paese.
Questo è il momento per alzare la testa e volgere il nostro sguardo al futuro.
Abbracciando questa prospettiva, con coraggio e visione, trasformeremo questa crisi in opportunità.
Ci sono alcune azioni fondamentali per recuperare il divario di crescita economica e produttività,
nei confronti degli altri Paesi europei, che ci ha caratterizzato soprattutto negli ultimi vent’anni.
A) Siamo al lavoro per la modernizzazione del Paese.
Introdurremo incentivi alla digitalizzazione, ai pagamenti elettronici e all’innovazione. Dobbiamo sollecitare la diffusione della identità digitale, rafforzare l’interconnessione delle banche dati pubbliche e approvare un programma per realizzare al più presto la banda larga in tutto il Paese.
L’emergenza che stiamo vivendo ci ha imposto lo smart working e la didattica a distanza quando non eravamo affatto preparati. Dobbiamo trarre il positivo di questa esperienza e varare un complessivo piano che ci aiuti a colmare il divario digitale facendo in modo che l’accesso a l l e
nuove tecnologie sia alla portata di tutte le comunità territoriali e di tutte le tasche.
B) Dobbiamo moltiplicare gli strumenti utili a rafforzare la capitalizzazione e il consolidamento
delle imprese, anche al fine di sostenere l’attività delle filiere produttive nella fase di ripresa, con
particolare riguardo a quelle in maggiore sofferenza. Dobbiamo favorire le innovazioni da parte delle start up e rilanciare misure già introdotte con successo come ACE e Impresa 4.0, rendendole
strutturali.
C) Occorrono una decisa azione di rilancio degli investimenti pubblici e privati e una drastica riduzione della burocrazia. Potremo utilizzare le risorse europee per realizzare le infrastrutture strategiche del Paese, a partire dalle grandi reti telematiche, idriche ed energetiche. Le opere pubbliche vanno sbloccate anche per mezzo di un intervento normativo a carattere temporaneo, su cui il governo sta già lavorando. Avremo cura di salvaguardare i presidi di legalità e i controlli, per contrastare gli appetiti delle organizzazioni criminali, ma dovremo accelerare le procedure e gli iter autorizzativi. Introdurremo misure che valgano a realizzare una rivoluzione culturale nella pubblica amministrazione. I funzionari pubblici, pur in un’ottica di rigore e trasparenza, devono essere
incentivati ad assumersi le rispettive responsabilità. Faremo in modo di evitare che sui funzionari onesti gravi eccessiva incertezza giuridica, ad esempio circoscrivendo più puntualmente il reato di abuso d’ufficio e la medesima responsabilità erariale.
D)Occorre una graduale ma decisa transizione verso un’economia sostenibile, legata al green deal europeo, che nel caso del nostro Paese si deve associare a nuove forme di tutela e promozione del territorio e del patrimonio paesaggistico e culturale.
La transizione energetica rimane una priorità italiana ed europea: forse troveremo un vaccino per
il virus ma sicuramente non ce n’è uno per il cambiamento climatico.
E) Dobbiamo puntare su un grande investimento per il diritto allo studio e per l’innovazione dell’offerta formativa, affinché l’Italia sia tra i primi posti in Europa per giovani con titoli di studio universitario. Questi interventi vanno collegati a un grande piano di ricerca pubblico/privato sulle sfide del futuro: tecnologie digitali, transizione ecologica, medicina personalizzata, inclusione e
benessere sociale, per rilanciare la competitività del nostro sistema economico-sociale e creare nuova impresa con start up e spin-off.
F) È necessario abbreviare i tempi della giustizia penale e della giustizia civile. Il codice civile è stato varato nel 1942 e ha attraversato tutti questi anni senza una riforma organica.
Tutti e tre questi progetti di riforma sono ora in Parlamento.
Invito i gruppi parlamentari a confrontarsi con la massima speditezza. Possiamo migliorare il diritto
societario introducendo modelli di governance più snelli ed efficienti, che potranno rendere più competitivo il nostro ordinamento giuridico e potranno attirare più facilmente investitori italiani ed esteri.
G)Introdurremo una seria riforma fiscale. Non possiamo più permetterci un fisco iniquo e inefficiente. L’attuale disciplina fiscale è un dedalo inestricabile. Sono cinquant’anni che non si interviene più con una riforma organica, ma ci si affida a interventi che operano sovrapposizioni e stratificazioni.
Dobbiamo avere il coraggio di riordinare il sistema delle deduzioni e delle detrazioni: l’equità e la progressività del sistema tributario passano anche da questo intervento.
Dobbiamo fare pulizia, distinguendo i debiti recuperabili da quelli che non lo sono e rendere più
trasparente la giustizia tributaria.
Queste azioni costituiranno la struttura portante del nostro Recovery plan.”
Agli attenti utenti del blog ogni considerazione sulle dichiarazioni del Presidente Conte che, a mio parere, a tutto fanno pensare tranne che a un “ometto”/”ducetto da operetta” cosi’ come accidiosamente è stato definito da suoi disistimatori su questo blog!
Io non so se avremo mai il Mes, Rita, ma in compenso…. “habemus optimum Presidentem consilii”!!!
Patetico pistolotto. L’albero va giudicato dai frutti. E in tal senso Conte è già stato giudicato. Ha distrutto mezzo Paese. Se avesse un barlume di dignità farebbe hara-kiri.
Concordo con Livio. La decisione dei Paesi Ue è stata posticipata al 18 giugno.
Per ora, solo chiacchiere. Ma sappi Piero che la pizza è sempre valida !!!
Direi che siamo a cavallo. Finalmente possiamo smettere di preoccuparci.
Già, Achille. C’indebiteremo per una novantina di miliardi, uno più o meno, non si sa bene a quali condizioni di recupero crediti. Mentre nella parte “a fondo perduto” ci sono anche i fondi che versiamo noi. Una partita di giro, insomma. Né si creda che la decantata “boccata di ossigeno” decantata dagli europoidi arriverà subito, eh no, ne riparliamo nel 2021, quando l’economia italiana sarà sotto un metro di terra.
Sì, qualcosa non va. Continuiamo a foraggiare paesi europei (Ungheria) che non versano un accidenti nelle casse europee quando noi siamo tra i maggiori contribuenti. E dobbiamo elemosinare. Lo riconosco.
Ieri sera, l’impeccabile Lilli Bilderberg Gruber ha intitolato la puntata del suo programma con l’esplicita metafora calcistica “europa 1-sovranisti 0”. Ci ha presentato il recovery plan (che ancora non è stato approvato) come il trionfo finale dell’europa sui sovranisti brutti sporchi e cattivi che si oppongono agli aiuti. Il recovery plan rappresenterebbe quindi, secondo la nostra pasionara, il provvidenziale deus ex machina che risolverà tutti i nostri problemi, presenti passati e futuri. Il provvedimento in questione, infatti, non solo traghetterà il nostro paese fuori dalla crisi causata dalla pandemia, ma sembra avere anche il potere taumaturgico di imporci tutte quelle riforme indispensabili che aspettiamo da decenni e che nessun governo, finora, è stato in grado di realizzare.
Vediamo cosa ha dichiarato poche ore fà, a questo proposito, quel povero mentecatto di Yanis Varoufakis (che non ha mai lavorato neanche un giorno negli altiforni di Roncadelle):
“Ci sono tre punti che non mi convincono di questo pacchetto. Secondo le mie stime inciderà per circa l’1% del Pil italiano per i prossimi tre anni: un valore insignificante. Tanti miliardi, poi, essendo vincolati a investimenti in settori come le nuove tecnologie, saranno dirottati più su Francia e Germania che sull’Italia. Infine i prestiti dovranno essere ripagati e, con un debito pubblico che salirà al 200% del Pil, sarà difficile farlo.”
“Qualcuno dirà che l’Europa finalmente si sta muovendo veloce. Ma la direzione è sbagliata”, ha dichiarato Varoufakis in un’intervista su “La Stampa”. “Bisogna che la Bce emetta eurobond trentennali. [quelli di Borghi, tanto per intenderci, ma se lo dice il miliardario Varoufakis è tutta un’altra cosa]. Solo così l’Italia si salva. Altrimenti già tra un anno Bruxelles sarà pronta a chiedere politiche di austerity, come ha fatto con noi in Grecia“.
Sempre secondo il greco, il “Recovery fund” tanto lodato dai media di regime nostrani rischia di trasformarsi nell’ennesima trappola, e c’è la possibilità che l’Italia faccia in qualche modo la fine della Grecia, dato che tra un anno, o giù di lì, Bruxelles ci imporrà politiche di austerity. Prima lo chiamavano Mes, adesso Recovery Fund, ma la zuppa avvelenata è sempre la stessa. I prestiti dovranno essere ripagati e, con un debito pubblico che salirà al 200% del Pil, sarà difficile farlo. Se tutto va bene, insomma, siamo rovinati.
Solo 20-25 miliardi saranno veramente a fondo perduto. Ce li daranno in 5 anni e ci diranno come spenderli (riforme lacrime e sangue). Tutto il resto sono prestiti. Lo ha dichiarato anche il pericolosissimo sovranista Carlo Calenda smorzando i toni di uno pseudogiornalista che lo intervistava. L’accordo, inoltre, necessita di altri due passaggi per entrare in vigore: l’approvazione del parlamento europeo e l’approvazione del consiglio. Per quest’ultimo è necessaria l’unanimità e l’Olanda si è già dichiarata contraria. E’ molto probabile, quindi, che si dovrà ricorrere ad un ulteriore compromesso al ribasso.
Tutti i giornalisti che sulle pagine dei quotidiani o in televisione hanno esultato parlando di 172 miliardi a fondo perduto sono ignoranti come bestie o bugiardi patentati. Tertium non datur.
La solita usura dal volto buono. Spero che qualcuno cominci a mettere insieme i tasselli e a vedere il disegno generale. Per pura bontà d’animo posso concedere che la diffusione del virus non sia stata intenzionale ma un incidente o un fenomeno naturale. Tutto ciò che è seguito (e che seguirà certamente) è invece perfettamente funzionale a un programma i cui scopi dovrebbero essere ormai evidenti a tutti.
Propendo per “ignoranti come bestie”. Io non sono un’economista, per carità, ma semplicemente una persona come tante che approfondisce un tema se trova la cosa di un qualche interesse, e ho notato negli ultimi mesi come invece i pennivendoli mainstream non si preoccupino di approfondire nulla. Leggono altri giornali, incrociano le notizie, riassumono, prendono ordini dal padrone e poi le sparano. Una cosa penosa. Ecco perché continuano a parlare di miliardi. Non hanno ancora capito che i soldi non ci sono, e qualora ci fossero sarebbe ancora peggio.
C’è una differenza sostanziale tra il MES e il Recovery Fund. Il MES è un prestito a tassi più bassi di quelli che offre il mercato per l’emissione del debito, pone delle condizionalità (diverse a seconda di quale delle tre linee di credito si sceglie), un po’ come farebbe una banca. Il recovery fund è un trasferimento dalla commissione europea ai singoli Stati. Da dove arrivano questi soldi? La commissione ha deciso di emettere debito direttamente, mettendo a garanzia il fatto che gli Stati beneficiari hanno potere di tassare i propri cittadini e trasferirgliele. Il Recovery Fund è estremamente più condizionato del MES, perché non arriva agli Stati in ogni caso. Viene messo a disposizione tramite “fondi strutturali”, ovvero i soldi vengono dati a seguito della presentazione alla commissione di progetti ben strutturati, seri e fattibili sui temi che la stessa propone. Una volta ottenuto il finanziamento però, non va restituito.
Quello che Borghi (detto il crostarolo, pure Salvini l’ha bidonato) e company blaterano è che la commissione emetta debito e poi trasferisca senza condizioni agli Stati, per spenderli come vogliono. E’ chiaro che non è fattibile, perché richiederebbe che gli Stati garantissero con le proprie tasse la spesa pubblica di altri.
I “progetti ben strutturati, seri e fattibili” proposti dalla santissima unione europea solitamente consistono in:
– aumento dell’età pensionabile e tagli alle pensioni
– smantellamento dei diritti dei lavoratori e tagli ai salari
– tagli alla sanità pubblica
– tagli agli aiuti per disoccupati e disabili
Nessuno di questi quattro punti è un progetto, quindi non c’è rischio. I progetti europei sono finanziamenti alla ricerca, alle infrastrutture, alla biodiversità, alla mobilità sostenibile ecc. nelle manifestazioni concrete che possono avere.
Basta che non si spacci per “fatti” la minestra riscaldata che passa il convento-mainstream, il quale invece è politicissimo, oltre a non capire una beata mazza di ciò che scrive su commissione. Mentre i cittadini comuni come me e te, Mattia, tutt’al più si preoccupano di tutelare i propri interessi. E io, lo dico con franchezza, sono molto preoccupata all’idea che persone sprovvedute li stiano gestendo. Contro la mia volontà, sia chiaro.
Io non posso non complimentarmi per la chiarezza con cui ci somministra dati di fattto, e non interpretazioni, Mattia Bressanelli, fra l’altro apprendista ingegnere, e non economista. penso che ciò derivi proprio da una mente tecnica e dalla coscienza di non essere smentibile. Non è tipo, per quanto lo conosciamo, da farsi prendere in castagna.
Adriano, io di economia ne so quanto un vecchio contadino, forse meno. Ma penso che non si possa considerare l’economia semplice ingegneria, nel senso di ridurla a modelli matematici applicati al lavoro degli uomini e alla loro esistenza. Io credo nell’economia prima di tutto come scienza morale, come un’antropologia sulla quale innestare modelli razionali di sviluppo e di profitto della società. Quello che mi par di notare nell’economia moderna è che penalizza sempre più la gente comune e sempre più serve ai grandi interessi privati. Mi sbaglio?Ho l’impressione che l’Italia si diriga verso modelli politici cinesi e bancarotte economiche greche. Il prestito che riceverà mi sembra aver la forma di un cappio. Ripeto, non ne capisco niente, ho solo ascoltato le opinioni di alcuni economisti o analisti, ma temo che i punti paventati dal signor Mainetti (alias Mainoff?) siano reali. Forse bisognerebbe aggiungere il rischio di ulteriori tagli alla scuola pubblica, o di prelievi forzosi dai conti correnti, o di nuovi balzelli. Tutto ciò sotto la spada di Damocle di nuove epidemie, con annessi e connessi che ben conosciamo.
L’errore di molti è proprio questo, Dott. Tango, quello cioè di considerare l’economia una scienza e non una scelta. L’economia è un’ancella della politica e, in quanto tale, non è una scienza, ma una scelta. Non esiste quindi in tale campo il giusto e lo sbagliato, tutto dipende da quali interessi si vogliono tutelare a discapito di altri.
A questo proposito, forse è utile ricordare la figura dell’esimio Oscar Giannino il quale, millantando una laurea in Economia con relativo Master oltreoceano, si fece assumere da Radio Capital (la radio di confindustria) per condurre un programma radiofonico di economia, fu consigliere economico dell’allora segretario generale di confindustria Emma Marcegaglia e, non contento, tenne anche diverse lezioni di economia alla Bocconi. Io non credo che un diplomato al Pacioli possa tenere lezioni di Topologia Algebrica in Via Saldini o di Meccanica dei Fluidi al Politecnico. Forse il segreto del nostro furbacchione consiste proprio nell’avere aderito all’ideologia ordoliberista della scuola di Chicago tanto cara sia a confindustria che ai soloni della Bocconi (vedi Mario Monti). Già che ci siamo, vi segnalo che Christine Lagarde, ex direttrice del FMI e attuale direttrice della BCE, è laureata il Lingue, Sergio Marchionne in Filosofia. Gli esempi che si potrebbero fare sono innumerevoli.
Per quanto riguarda le menti tecniche, invece, esse non sono affatto “non smentibili”. Glielo posso garantire in quanto anche il sottoscritto viene ha una formazione universitaria tecnico-scientifica.
Distinti saluti.
Perfetto, Achille. Un principio elementare dell’economia classica recita che l’economia in quanto tale non esiste, ci sono soltanto politiche che mettono in campo scelte che avvantaggiano qualcuno e svantaggiano qualcun altro. E’ la prima cosa che s’impara studiando economia, dopo di che ci si può ricamare sopra quanto si vuole. O meglio, come conviene.
Sicuramente l’economia non è una pura questione di conti. Anch’io non sono certo un esperto. Questo non significa che si debba basare su preconcetti politici invece che attenersi ai fatti.
Vi presento un illustre scienziato che dovrebbe dare una ripassatina ai logaritmi (e a tante altre cose) invece di andare in televisione a fare il fenomeno:
“I figli sono gioie, felicità etc. ma anche maligni amplificatori biologici che si infettano con virus per loro quasi innocui, li replicano potenziandoli logaritmicamente (sic) e infine li trasmettono con atroci conseguenze per l’organismo di un adulto”
Roberto Burioni
A quando la camicia di forza? Nel frattempo sto cercando di capirne un po’ di più sui Recovery Fund. Se ne avete voglia, andate anche voi alla Tav. A.1 : Allocation key del documento ufficiale https://ec.europa.eu/info/sites/info/files/economy-finance/assessment_of_economic_and_investment_needs.pdf?fbclid=IwAR2Azzy1lNfdOxuuHVCUyEjmRFupU0sEeiGf6qo79CsXfN4wziIOjfS7vdc
Scoprirete che i miliardi destinati all’Italia sono 153, non 172 o 176 come strombazzato dai media di regime. Ad ogni modo, se 153 miliardi vi sembrano tanti, è perché i Mentana, i Marattin, le Gruber e le Myrte Merlino non dicono (ma lo sapranno?) che questo denaro va spalmato su quattro anni. Quindi, parlare di «soldi a pioggia» è quantomeno scorretto. Ma non è finita qui: di questi 153 miliardi, solo 56,7 miliardi ci verranno effettivamente prestati, perché gli altri 96,3 miliardi dovranno essere versati – pensate un po’ – dall’Italia! Capito? Noi diamo 96 miliardi a Bruxelles per riceverne poi solo 56 in più.
Un vero affare, non c’è che dire.
I 56 miliardi corrispondono al 3,2% del Pil italiano, cioè una miseria. Se poi lo spalmiamo su quattro anni corrispondono allo 0,8% del Pil annuo, cioè la miseria della miseria. Il tutto a fronte di una crisi apocalittica, che nel primo semestre del solo 2020 ha visto il Pil italiano perdere il 15%. Sinceramente non capisco cosa ci sia da gioire, né come facciano gli europeisti più incarogniti a parlare di «soldi a pioggia» e «salvataggio storico».
Torno a ripetere che non sono soldi prestati, in quanto non vanno restituiti. E’ incredibile cosa ci si inventi per criticare l’Europa anche quando fa trasferimenti diretti. L’Europa non ci da i fondi? Cattiva. Ora s’indebita per accontentarci? Troppo pochi. Va beh… triste la vita del sovranista, mai una soddisfazione.
Non posso esprimere un’opinione perché incompetente in materia. Ma mi sembra si ripeta con i fondi europei lo stesso copione del Coronavirus, ‘esperti’ che dicono cose diverse. A chi credere? È solidarietà o usura camuffata?
Sono anche curioso di vedere chi beneficerà in ultima istanza di questi fondi, cioè come verranno spesi.
Bene che vada, se ne riparla tra dieci mesi, signor Bressanelli. E allora vedremo chi sarà soddisfatto. Per ora ci sono solo chiacchere e con quelle (lo sanno anche le menti tecniche) non si mangia.
Distinti saluti