Silvestro è stato in parte anticipato da Livio in un suo commento, per cui non ho più armi per tenerlo a freno: comincia a graffiare, quindi… ecco il nuovo monito:
“Le lancette del Doomsday Clock, l’Orologio dell’Apocalisse che simboleggia la gravità delle minacce globali, non sono mai state così vicine alla mezzanotte. Annunciando il nuovo orario, gli esperti del “Bulletin of the Atomic Scientists” sottolineano i rischi dei mancati accordi sulla non proliferazione nucleare e sulla mitigazione del cambiamento climatico, senza dimenticare i cyberattacchi che condizionano opinioni e scelte dei cittadini
Le lancette del Doomsday Clock, l’Orologio dell’Apocalisse scelto dal “Bulletin of the Atomic Scientists” per simboleggiare la gravità delle minacce globali che potrebbero portare l’umanità verso catastrofi non più riparabili, non è mai stato così vicino alla mezzanotte: l’annuncio di oggi è che ormai ci separano solo 100 secondi.
Le attenzioni del comitato di sicurezza del “Bulletin” e del comitato consultivo, che comprende 13 premi Nobel, si concentrano da alcuni decenni su ordigni nucleari e cambiamento climatico, due minacce globali pressanti. Ma invece di prendere provvedimenti adeguati, l’umanità sembra andare nella direzione opposta: nelle sedi internazionali, gli Stati sembrano sempre più incapaci di trovare un accordo. E l’opinione pubblica ha sempre più difficoltà a fare pressione sui temi importanti, complici anche le campagne di disinformazione che trovano terreno fertile su Internet e in particolare sui social media, e che arrivano a condizionare le elezioni politiche.
“Condividiamo una preoccupazione comune per il fallimento del sistema multilaterale di affrontare le minacce alla nostra stessa esistenza”, ha spiegato nella conferenza stampa di oggi Ban Ki-moon, ex segretario generale delle Nazioni Unite e vicepresidente del comitato degli anziani del “Bulletin”. “Dal ritiro degli Stati Uniti dall’accordo di Parigi sul clima per arrivare all’accordo nucleare con l’Iran, dallo stallo delle trattative sul disarmo nucleare alle divisioni tra i membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, i nostri meccanismi di collaborazione vengono indeboliti quando ne abbiamo maggiormente bisogno”.
A mettere di più i brividi è forse l’idea che la situazione di minaccia globale sia peggiore oggi di quanto non fosse all’epoca della guerra fredda.
A iniziare la pubblicazione del “Bulletin of the Atomic Scientists”, nel 1945, furono i fisici del progettoManhattan, da cui uscirono gli ordigni nucleari sganciati sul Giappone. L’obiettivo era usare questa rivista non specialistica per sollecitare la discussione pubblica sui pericoli che avrebbe corso di lì a poco il pianeta con l’escalation nucleare. E come indicatore di quanto fosse vicina l’umanità alla propria estinzione fu scelto il Doomsday Clock. Ogni anno, il “Bulletin” avrebbe pubblicato un resoconto del grado di minaccia planetaria, simbolizzato dall’avvicinamento – o dall’allontamento – della lancetta dei minuti alla mezzanotte.
Nel 1947, alla sua prima edizione, l’Orologio segnava sette minuti alla mezzanotte. Nel 1953, i minuti mancanti erano già ridotti a due, per effetto dei continui test nucleari dell’Unione Sovietica. Con la distensione tra est e ovest, la minaccia nucleare è via via diminuita nel corso dei decenni, ma negli ultimi anni le preoccupazioni sono riprese. Nel 2007, l’orologio segnava cinque minuti a mezzanotte, non solo per le migliaia di testate atomiche ancora pronte al lancio, ma anche per una nuova minaccia globale: il cambiamento climatico.
Nel 2018 i minuti mancanti alla mezzanotte erano due e mezzo, e sono scesi a due nel 2019. E sono bastati 12 mesi per aumentare ancora le preoccupazioni del comitato. Il perché è presto detto: i problemi riguardanti i programmi nucleari di Corea del Nord e Iran rimangono irrisolti, mentre la collaborazione tra Stati Uniti e Russia sul controllo della proliferazione nucleare è quasi inesistente.”
Per quanto riguarda il clima, è aumentata la consapevolezza del pubblico, ma i progetti concreti sono al palo. La libera informazione, infine, è minacciata dalle campagne digitali di fake news e da altri metodi di condizionamento di massa.
“Mancano 100 secondi a mezzanotte. Ora stiamo esprimendo la vicinanza del mondo alla catastrofe in pochi secondi, non ore o minuti”, ha sottolineato Rachel Bronson, presidente del “Bulletin”. “Siamo vicini alla mezzanotte come non mai: ora affrontiamo una vera emergenza, una situazione assolutamente inaccettabile delle questioni mondiali che ha eliminato qualsiasi margine di errore o ulteriore ritardo”.
Il testo esce senza categoria, non avrei saputo come classificare la fine del mondo, ma so cosa si deve fare: ragionare e agire con freddezza, far massa di opinione, arma più potente di qualsiasi testata nucleare, effetto fisico, virus.
Commenti
Sembra che alla gente, ai giornalisti, ai politici, quest’argomento non interessi. Forse è una istintiva rimozione. Non so. So però cosa si può fare: nulla. La cosa è nelle mani di una ristrettissima classe politica, finanziaria, militare, cui non importa nulla della gente. Quindi è forse inutile parlarne.
Ma Livio, da quando l’uomo si è arreso? E quando mai è stato felice di arrendersi? Far massa aiuta a non sentirsi portatori di una disgrazia troppo grande per essere sorretta in solitudine, se non altro.
Far qualcosa, scagliiarsi contro “quel muro” è adrenalinico, se non altro.
Anonimo adolescente.
Così scriveva Marguerite Yourcenar: “Ciascuno di noi ha sul mondo più potere di quanto non immagini”.
Vero? Non so, Livio, ma almeno mettiamoci in questa ottica.
La consapevolezza del pericolo è di sicuro cresciuta, anche grazie a quella ragazzina svedese affetta da Asperger.
Al di là di Greta, comunque, sono i ripetuti rapporti dell’Onu che dovrebbero allarmarci.
E l’Italia, nel lungo percorso verso la green economy non è seconda a nessun altro paese (siamo all’avanguardia). L’augurio è che sia in grado di spendere le centinaia di milioni di euro che l’Unione europea, sulla base del Green New Deal approvato dal parlamento europeo, dovrebbe destinare a noi italiani.
Sulla nostra capacità di spenderli (sempre che li avremo), comunque, sono davvero scettico.
C’è un’altra cosa che vorrei dire a Livio: nella vita capita a certe persone, come te Piero, come lui, Livio, di essere additati a ruolo di influencer, e allora il potere di opinione si moltiplica, ma anche il perso del loro silenzio.
Adriano, non sapevo di avere questo potere. Ma se è così, ecco cosa propongo:
usciamo dall’UE, usciamo dalla Nato, liberiamo l’Italia dalle basi USA e dai loro ordigni nucleari.
E poi: basta mentire, basta rubare, basta far violenza a uomini, animali, natura.
Basta coi deliri del ‘progresso’, della ‘scienza e della ‘tecnologia”, viviamo una vita più umile, pacifica e sobria.
Basta col ‘transumano’, diventiamo umani.
Sento già che le mie parole hanno effetto.
Oppure, più modestamente, potrei consigliare una marca di dentifricio.
Acquisto la tessera del tuo partito, Livio. Sarebbe la prima della mia vita ma, d’altra parte, c’è sempre una prima volta. Anche se non so quanta fortuna avremo. A differenza della ragazzina svedese affetta da Asperger, tu non andrai mai a Davos con Trump, la von der Leyen, la Lagarde e il “filantropo” George Soros. Dici delle cose troppo vere, mentre i veri influencer raccontano un sacco di balle e lanciano programmi economici truffaldini come il “Stakeholders for a Cohesive and Sustainable World” (Azionisti responsabili per un mondo coeso e sostenibile). Sarà un nuovo massacro, quando gli “azionisti” si mobilitano marca male.
Si può fare, tu lo fai Livio, io qualcosa, ma non mi fare il modesto, non mi disconoscere di avere credito, quindi si può usare per cose inizialmente piccole, obiettivi mirati, erodendo con pazienza i monoliti, ma certo qualcosa che ti merita più di un dentifricio!
Caro Adriano, la verità è antica quanto il mondo: “Uscì il seminatore, prese una manciata di semi e li seminò.” Con quel che segue.
Quel che conta è il seme. Il lavoro del seminatore lo potrebbe fare anche il vento. Ma noi che semi buttiamo? E dopo il seme, conta il terreno. E noi che terreno abbiamo? Ecc..
Caro Adriano, conosciamo bene le discussioni che da decenni il Doomsday Clock alimenta e le varie posizioni in proposito. Personalmente ritengo queste valutazioni e considerazioni, nate dal Bollettino degli “scienziati atomici” dell’Università di Chicago, molto interessanti e in grado di concorrere, insieme a diversi altri contributi, a darci un’idea dei rischi che stiamo correndo, anche se la loro Timeline la vedrei più che altro in termini meramente indicativi e non proprio così dogmatici (non arrivo però a considerarla solo la “classica americanata”, come qualcuno, esagerando, ha affermato).
Non so se posso permettermi una domanda in proposito (le domande troppo “dirette” una volta erano considerate dal galateo poco cortesi) ma provo comunque a portela.
Assodato che in tema nucleare determinate competenze a Chicago erano fuori dubbio, sopratutto nel 1947, quale ritieni che possa essere, Adriano, il livello di credibilità di questi “cento secondi” attuali, anche alla luce dell’allargamento, dal 2007 in poi (per ovvie ragioni storiche), dell’area di rischiosità dalla minaccia nucleare a diversi altri terreni di rischio, ad esempio il riscaldamento globale, il cambiamento climatico e altri aspetti ambientali ed ecologici? Ad esempio, misurando la credibilità di questo “orologio apocalittico” da uno a cento, tu personalmente che percentuale di credibilità assegneresti? Novanta? Cinquanta? Dieci? Grazie.
Io sono un inguaribile ottimista, quindi non faccio testo, ma certo non avrei inventato un congegno a orologio, ma una roulette con numeri e tutto il resto, ma una percentuale variabile di numeri 0. Mi spiego, si incrementa il numero dei sirti di rischio, non della gravità intrinseca dell’evento, e ciò può valere per il nucleare come per il clima, se frazioni in numeri della roulette il mappamondo e stabilisci una quota di potenziale distruttivo assoluto per ognuno. Ebbene la probabilità di vincita del banco, cioè di perdita di ogni bene dei giocatori, sta salendo, ma la vita, la politica, non sono giochi probabilistici e tutto/nulla, ma arti che seguono regole e acquisiscono strategie strada facendo. L’abilità è proporzionale alla capacità di trasformare le regole, abbandonando concetti errati quale etica suprema (l’etica è e resta utilitaristica). Pertanto si può iniziare varando una legge che considera reato proferire “crescete e moltiplicatevi” e lodare il vivete in equilibrio e sobrietà. I governanti fanno quello che dice il popolo, furbescamente, con tornaconto personale, ma con riguardo al supremo sovrano. Per questo ognuno ha il popolo che si merita, e questo vale anche nei regimi totalitari: è il popolo educato così che li vuole!
Ti ho risposto? In altre parole se passiamo da un sistema quantitativo a un probabilistico, più aderente, allora abbiamo una visione più reale.
Grazie per la risposta, Adriano. Vedo che hai capito subito e in pieno il nocciolo della questione.
La pensata dell’orologio è una trovata o poco più. La matematica offrirebbe soluzioni probabilistiche molto più serie, anche se forse di minor pronta beva popolare, ad esempio quella da te suggerita. Ammesso che nel controverso e dibattutissimo minestrone dei rischi planetari globali si trovi un minimo punto di sia pur vaga intesa tra gli studiosi, cosa che dal 1947 non è ancora accaduta, con buona pace dei Chicago boys, orfani dal 2007 del piatto forte nucleare e da allora in campagna acquisti di altri contorni ecologici per tenere in vita la loro trovata accademica.
Oltretutto, mi piacerebbe sapere in quanti si siano chiesti a quale quantificazione di “giornata” e a quale momento di inizio di questa “giornata” ci si riferisca rispetto agli ultimi “cento secondi”. Ma lasciamo perdere, sappiamo quanto discettare dei massimi (e generici, e soprattutto controversi) sistemi serva ad alleggerire in molti il fastidio di vedersi improvvisamente circondati da un mondo in cui la scienza, la medicina ufficiale, i vaccini e via dicendo siano visti come l’unica difesa contro epidemie, morti ed emergenze sanitarie.
Sei stato molto cortese a rispondermi. In momenti in cui si fanno ormai delle vere e proprie “prove generali” in vista dei futuri rischi epidemici (e forse pandemici), dove l’Africa è ormai chiaramente il contesto di rischio principale e le migrazioni clandestine sono uno dei fattori di rischio cruciali, mi interessava proprio il punto di vista di una persona che, come te, è al tempo stesso un uomo di scienza, un medico e uno storico della medicina.
Quando i rischi sono lontani, possiamo anche lasciar correre le favole di cappuccetto rosso, del gatto con gli stivali e dei no-vacs. Ma quando si è a rischio di contagio, quando senza la scienza medica e i vaccini ci si ammala e si muore, è meglio ascoltare medici e scienziati, non le campane tibetane.
Scusate se mi intrometto. Credo che questo allarme nucleare nasca dall’interazione di molteplici fattori –scientifici, tecnici, geopolitici, militari, economici, sociali ecc., e quindi dall’interagire di molteplici competenze. Chiedere in che misura sia credibile questo allarme equivale a chiedere in che misura siano credibili le persone che lo danno. Ma se anche la loro credibilità fosse del 100% questo non corrisponderebbe alla certezza di eventi futuri che, come gli eventi meteo oltre le 72 ore, sono imprevedibili.
Insomma, non intendo mettere in dubbio l’olimpica sapienza di Adriano, ma credo che neanche gli Dèi dell’Olimpo potrebbero rispondere alla domanda del signor Martini.
P.S.: comunque, alcuni ben informati temono un precipitare degli eventi fra 4 anni circa, cioè il tempo che alcuni credono necessario perché gli USA approntino una difesa anti-missilistica adeguata. Dopodiché, l’inferno. Ma sono congetture…
Scusate se mi intrometto, ma se l’allarme corona virus era un falso allarme questo che cos’è? Perchè non vorrei che qualcuno si facesse influenzare. Questo sì che scatenerebbe il panico. Anche Nostradamus o la suorina di Fatima lanciavano sfighe. O congetture.
Non sono due emergenze assimilabili. Occorre fare considerazioni e valutazioni basate su fatti reali e specifici. Leggendo i dati relativi al corona-virus si capiva, con un po’ di logica, che l’allarme era esagerato. Leggendo le preoccupazioni espresse dal gruppo in questione sul rischio nucleare si capisce invece che sono motivate.
Insomma.
Ancora un parziale, inesorabile scatto in avanti per l’Orologio dell’Apocalisse, mentre crescono le voci critiche sulla sua utilità. È così o è disinformazione?
https://www.focus.it/cultura/curiosita/doomsday-clock-due-minuti-alla-mezzanotte
O altrimenti, come farebbe Rita, speriamo che il nostro influencer convinca tutti della bontà del suo decalogo e che tutti i potenti della Terra si iscrivano al suo partito.
Caro Ivano, mi permetto un piccolo “commento al tuo commento” delle 15:15. Mi sembra ovvio che il paragone tra i due “allarmismi” o “pseudo-allarmismi” o “anti-allarmismi” venga spontaneo. Anche perché questo “orologio dell’apocalisse”, da una dozzina d’anni, spazia ormai dal nucleare a diversi altri fattori di rischio, estremamente dibattuti e tutt’altro che pacifici. E mi sembra evidente che su questo paragone siamo tutti adulti a sufficienza per farci una nostra idea in proposito, ciascuno la sua, liberamente. Tuttavia, proprio da adulti, anzi da anziani, il che dovrebbe portare ancor più consiglio, non mi pareva il caso di “sfrucugliare” in proposito. Anche perché, quando “sfrucugli” troppo, sai come inizi ma non sai come finisci.
Rispetto quindi e apprezzo il tuo commento. E preciso che condivido moltissimo le attuali preoccupazioni sul rischio nucleare, ancor più sul rischio ecologico e su altri rischi che anche in passato, pure su questo blog, ho sottolineato. Ma il punto, evidentemente, non è questo.
Per cui, confermo il diverso e basso, bassissimo profilo della mia sommessa, sommessissima domanda al nostro Presidente. Che mi pare capace, anzi capacissimo di intendere, volere e interloquire direttamente. E la domanda è: avendo dedicato un post su questo blog ai “cento minuti” del Doomsday Clock (e non avendone quindi parlato in confessione, in camera charitatis), quanto ritiene, così, a braccio, senza impegno, alla buona, tra amici, facendola semplice, che questa previsione sia “credibile”, su una scala da uno a cento? Tutto qui. Dopodiché, starà a lui dirmi se mi considera una persona che fa domande inutili o scrive cose illogiche. Basta saperlo.
Caro Pietro, ho letto e riletto il tuo commento (17:09), così, per evitare male interpretazioni. E ancora non ne ho capito il tono. E’ come se tu dicessi che siccome il post è di Adriano, l’unico interlocutore legittimato a risponderti è lui. Tutto per evitare le solite derive polemiche o troppo personalistiche che spesso caratterizzano le discussioni. Sperando di sbagliarmi rinnovo la stima e simpatia di sempre.
Scusami se sono stato poco chiaro, Ivano. Provo a rimediare. Intendevo dire che anch’io istintivamente mi ero chiesto “se l’allarme corona virus era un falso allarme questo che cosa è?”. Ma che non mi era sembrato il caso di essere esplicito in proposito, così, per una mia certa reticenza. Ferma restando la mia condivisione sulla tua domanda, che ci sta tutta. Il che non toglie che poi si possa rispondere in maniera diversa e magari opposta. Viva la libertà e l’ascolto reciproco.
Inoltre, proprio nessuna pretesa di limitare il dialogo ad Adriano, anche se è l’autore del post. Ci mancherebbe. Sarebbe stato assurdo. E ridicolo, su un blog, oltretutto. Era solo per permettermi di dire che gli avevo fatto una domanda, e l’avevo fatta a lui perché in campo scientifico (e non solo) i suoi pareri mi interessano davvero e parecchio. Se poi qualcun altro vuole dirmi lui quanto “credibile” ritiene i “cento minuti” apocalittici, grazie di cuore, se no viva l’Italia, ancora e sempre.
Sulle derive polemiche personalistiche occorre sempre stare attenti ma non pretendo di vedere pagliuzze altrove, essendo consapevole delle mie travi. Stima e simpatia di sempre. E di più. Spero di aver chiarito. Grazie per l’opportunità di farlo.
Non so se è poco educato intromettermi ancora. Comunque, i due allarmi (corona-virus e guerra nucleare) mi pare si pongano su due piani totalmente diversi e mi pare non si possano fare paragoni, se non di natura psicologica. Tra l’altro, le stesse potenze che detengono arsenali nucleari e che possono prevederne l’uso, non hanno interesse a parlarne. Perciò non vedremo reazioni isteriche e panico diffondersi per il ‘Bulletin’, tranquilli.
Coronavirus se parliamo di salvezza di una specie è un fattore vivificante! No e, non iniziamo a dire che qualcuno l’ha diffuso volontariamente per il nostro bene!
Piccirilla consideratio: un’atomica non la si prepara in cantina o nel garage sottocasa, sono pochi i Paesi, ben organizzati e con il necessario know how in grado di dotarsene.
Mi chiedo: come può essere che nel 2020 l’ONU (do you remeber this place?) prima di ogni altra azione di “salvataggio” del pianeta non si ponga come obiettivo primario una strategia mirata al progressivo equilibrato smantellamento delle armi nucleari nel Pianeta Terra?
Perchè se ai tempi ci arrivava prima Von Braun & C. non so proprio se saremmo qui a contarcela su!
Io, a dire il vero, con l’ONU ci bazzico poco, ma personaggini tipo Papa uno/due et similia di altre importanti religioni, oppure Presidenti nazionali/europei a scelta, senza aspettare che si muovano “grete” o “sardine” potrebbero ben farsene promotori no? O gli ….. scappa da ridere?!?
Perchè qui su CremAscolta tutto sommato è abbastanza facile “aprire i cancelli”, maaaaa…..
Franco, non ti facevo così sognatore…
Considerazione piccirillissima, Francesco. In tutte queste comparabilissime e al tempo stesso specificissime analisi dei rischi (le due cose non si escludono, sia logicamente che in termini fattuali), esiste un elemento fondamentale, non tanto per la quantificazione “astratta” del rischio quanto per la sua definizione “concreta”.
Quale? Evidente: la maggiore o minore incidenza dell’attività umana nella “pesatura” effettiva del fattore critico di rischio. Che poi si parli di “ruoli decisori” o di “masse”, di “funzioni guida” o di “folle”, questo è un gradino d’analisi successivo. Ma resta il valore del maggiore o minore potere d’incidenza umano. Da manuale. Ecco perché ciò che è comparabilissimo diviene specificissimo. Sulle armi nucleari, se si vuole si disarma. Sull’inquinamento, se si vuole si migliora. Sulle epidemie, soprattutto le zoonosi, attuali e future? Difficile rispondere. Forse sì, se tutto fila liscio, ma proprio tutto. Sul riscaldamento globale, poi, ricordo una discussione tutt’altro che idilliaca e melliflua, proprio su questo blog, per l’appunto sul fatto che noi umani potessimo effettivamente farci qualcosa o sul fatto che invece contassimo, in questo, come il due di picche. E questo, caro Francesco, capirai bene, renderebbe tanti buoni proposito abbastanza vani, visto che “quelli di Chicago” adesso battono molto questo tasto (come la mettiamo?).
Insomma, sono tutte cose che, davanti a una pandemia con oltre diciassettemila infettati e quasi cinquecento (per ora) morti “sicuri” oppure davanti a “previsioni orarie” di orologi “apocalittici”, a sveglia oppure a cucù, dovrebbero rientrare nella griglia previsionale di accertamento del rischio. E indurre a qualche riflessione.
Ragazzi, qui siamo precipitati in piena vigilia di armageddon! Orsù, armatevi di sano fatalismo e fate tesoro degli insegnamenti dei grandi maestri. Operate per la gioia e il risveglio dello Spirito, dopo di che, come ha detto qualcuno: “Io sono l’Eterno e questo mondo è il mio carnevale, chi vuol esser lieto sia, del doman non do certezza.” Amen. Se sarà la nostra volta … partiremo.
Nel frattempo le rappresentazioni del circo-Parlamento non si fermano, la qual cosa ci assicura la nostra dose di buon umore quotidiano. The show must go on. Gli italiani arrivati l’altro ieri dalla Cina sono in quarantena nel quartier generale di Cecchignola mentre i bambini cinesi appena tornati dalla madrepatria, dove sono andati a celebrare il Capodanno lunare in famiglia, possono tranquillamente andare a scuola.
Altrimenti è razzismo, ha tuonato il solito Fiano.
Ma come se hai il morbillo, i pidocchi o la varicella, vieni giustamente tenuto in disparte per precauzione (e tutte le menate sui vaccini e l’immunità di gregge, allora, dove sono andate a finire?), se invece potresti avere in incubazione il Coronavirus è tutto ok? Il nostro (di noi italiani) dramma non è un’ipotetica guerra nucleare e neanche quella batteriologica di cui c’è già stato qualche assaggio, ma le zecche del politichese allo sbando che non dormono mai.
Rita cara, parole sante. Dopo aver detto che, nonostante l’ironia di don Lisander, il personaggio di don Ferrante mi piace e anche il suo stile, che potrei dire di più, per esprimerti quanto sono d’accordo con te?
Mi sa che qualche “grande maestro” in comune ce l’abbiamo.
Spero solo che ci si fermi prima di qualche “barchino virale”, di qualche futura “danza macabra”. Ma solo perché non sono mai stato un gran ballerino, così, per non sbagliare i passi.
A Pietro sulla mia valutazione del rischio ho risposto: il sistema a orologio, in quanto tutto o nulla, col nulla alla mezzanotte, è inidoneo. Il sistema più aderente potrebbe essere quello di una serie di roulette configuranti i singoli fattori in cui lo zero cresce con l’aumentare del rischio. Il tutto si può comunque commutare in un coefficiente numerico. L’animaletto con la corona non ho mai detto che sia innocuo, uccide senza preavviso mascherato da influenza, che invece uccide per complicanze. Ma se siamo sopravvissuti alla peste ce la faremo certamente. Soccomberemo se non cambiamo stile di vita, non diminuiamo tendenzialmente di numero, e non resettiamo quali sono i nostri obiettivi primari.
La responsabilità cinese è enorme. Sentivo ieri su RAI 1 che la peste del 1300, mortalità di un terzo della popolazione, sarebbe venuta proprio dalla stessa provincia cinese. Diffido della capacità di mappatura storica dei nostri batteriologi, ma è venuta certamente da est, come del resto i vettori, i topi grigi che hanno soppiantato il nostro topo nero. Resta valido il fatto che tradizione e sovrappopolazione non stanno insieme. Cambieranno? Ecco dove si può far previsione.
Probabilmente e’ vero, la peste nera del 1300 e rotti arrivo’ dalla Cina insieme alle merci e citta’ come Genova, da sempre patria di mercanti e banchieri, ne fu colpita durissimamente. Direi pero’ che il paragone non regge. Proprio oggi un “addetto ai lavori” mi ha confermato che la mutazione di un virus non avviene dalla sera alla mattina, ovvero in una manciata di anni, ci vuole un “aiutino” esterno. Immagino che chiunque abbia conservato una briciola di senso critico in un mondo totalmente eterodiretto si chieda come mai “l’incidente” e’ accaduto proprio in Cina in un momento di grande espansione economica del colosso giallo, di feroce guerra dei dazi, di partnership mercantile allargata con l’Europa. Stamattina sono stati pubblicati i dati industriali di Germania e Francia. Agghiaccianti. E’ lecito chiedersi chi deve vendere cosa. Io comuque qualche dubbio l’avevo avanzato anche ai tempi della battaglia contro il 5G…. mah! … a pensar male si fa peccato? Pazienza.
Non ci credo, semplicemente se un piccolo virus orfanello in cerca di un tetto dove vuoi che lo trovi se non in Cina? Un virus muta istantaneamente e a velocità di livello informatico, inutilmente generalmente, poi improvvisamente una mutazione si dimostra valida, perché alla sua chiave corrisponde una serratura in un essere vivente, e se è un animale non ce ne accorgiamo, salvo morie negli allevamenti, ma se è un uomo…
Altro approccio, notizia di agenzia: “Giappone: coronavirus, altri 41 casi confermati a bordo della nave da crociera in quarantena”. E gli altri seimila e rotti? Una nave da crociera, ho fatto l’esperienza, ha un sistema di circolazione forzata dell’aria unico, quindi il virus ci circola come andasse al luna park! Ovviamente c’è una diluizione nel sitema di pompaggio dell’aria, e poi la resistenza all’ambiente è variabile (ad es, bassissima per HIV che muore spontaneamente, alta per epatite C, capace di infettare a distanza due persone che si sono graffiate con lo stesso cespuglio spinoso) ma non so come si possa pensare che i contagiati a bordo siano realmente isolati! Non respiranoo? Che facciamo allora, facciamo fallire Costa crociere, per dire un nome italiano? Ribadisco, il virus muterà ancora, perché sono molto instabili e mutare è il loro mestiere, e la sua forma attenuata spontaneamente prodottasi servirà da vaccino.
Ma lo sapete quante volte al giorno vi vaccinate senza saperlo? Altro che ASL, ASST anzi attualmente!
Sulla diffusione siamo tutti d’accordo (quasi tutti, perche’ i taxi del mare che arrivano tutti i giorni dall’Africa sembrano non destare preoccupazioni nei nostri buontemponi a Roma), ma il virus super-aggressivo che esce dal cilindro del prestigiatore all’improvviso e’ francamente inverosimile. E dove, poi? Non in India, non in Africa e men che meno nelle favelas americane, ma voila’ nella Cina che “minaccia” di diventare la prima potenza economica mondiale. Sara’ un boomerang. La Cina e i cinesi stanno dimostrando al mondo di cosa sono capaci, e questo non era previsto. Usciranno da questa prova fortificati.
Prove generali di de-globalizzazione.
C’è la faranno.
Pare che questo virus sia altamente contagioso ma lento nel diffondersi e dotato di scarsa letalità. Secondo alcuni virologi, il virus potrebbe già aver contagiato in Cina centinaia di migliaia di persone, forse più, ma i morti sono poche centinaia. Quindi, anche se si diffondesse lentamente nel mondo, il risultato, secondo i virologi, sarebbe di avere milioni di persone a letto con l’influenza. Il vero danno sarà il duro colpo inferto all’economia cinese. Danno che potrebbe trasmettersi ad altri Paesi, a causa di isterismi politici e mediatici. Ricordo che in Italia, durante la stagione fredda si ammalano milioni di persone per la tradizionale influenza, e di queste alcune migliaia muoiono. Tuttavia, non mi risulta che abbiano mai bloccato i voli dall’Italia e messo il Paese in quarantena. Sarebbe il caso di interrogarsi, oltre che sull’origine dei virus, su quella di alcune psicosi di massa.
E chi è che ordisce tutto questo? Secondo me il diavolo.
Cari amici, sono un medico scalpellino, non un virologo, ma ho dovuto approfondire, con l’aiuto del dott. Madaro, al tempo direttore del Trasfusionale, quando scrissi il primo romanzo, una storia in corso di pandemia.
E già, ci ho sempre creduto in quest’appuntamento.
Se non sbaglio il virus che avevo inventato era molto simile all’attuale, sicuramente un virus RNA, e si diffondeva con scoiattoli, criceti…
Bene, ho capito allora che fra noi e il virus non c’è una reale distanza: entra ed esce dal nostro corpo e dal nostro stesso patrimonio genetico, a volte ci lascia dei regalini, pezzi suoi, o di altre creature che spesso inglobiamo e tramandiamo. Pare ad esempio che la codifica della nostra natura di mammiferi placentati contenga un pezzo di virus. Magari ha importato da altri animali l’esperienza evoluzionistica di altri placentati, accelerando così il processo. Insomma come filosofia bisogna limitare i danni, pensare di isolarsi in camera sterile è assurdo. Quindi stile di vita e spazi vitali. Nel mio romanzo di allora, “La baia” si salvarono tornando a vivere in modo rustico, naturale, per poi scoprire quando ruppero l’isolamento che erano tutti già contagiati e immunizzati. Perché questo processo avvenga il contagio deve essere molto lento, ostacolato dalle distanze, e allora dopo qualche morto l’agente arriverà spontaneamente attenuato, un vaccino insomma. E ribadisco (ma non siete stufi?) ambiente! Un esempio non fatto prima? Ippocrate chiamato ad Atene per la peste la sconfisse con la bonifica dell’ambiente, avendo osservato che i fabbri, che vivevano vicini al fuoco, non si ammalavano, usò il fuoco, e fece distruggere tutti gli avanzi di cibo. Non sapeva che i topi scappavano dal fuoco e andavano verso il cibo, ma igienizzando l’ambiente vinse il male.
Mi sembra che qui si stia continuando a fare confusione tra “nascita” e “diffusione” dei virus.
Un virus non nasce e cresce in un baleno, altra storia è la facilità/difficoltà di contagio. Non è che prima dell’invenzione delle fetide città murate i virus non esistevano, ci sono sempre stati e la loro evoluzione era lenta, molto lenta. Papale papale l’ha detto Boyle (esperto di bioterrorismo) non più tardi di tre giorni fa che il Coronavirus è “un’arma da guerra biologica potenzialmente letale fuoriuscita dal laboratorio di massima sicurezza di Wuhan. E fin qui, tutti d’accordo, ormai l’abbiamo capita. Il problema si pone semmai sull’espressione “fuoriuscito”. Come ha fatto? O, meglio, “chi” lo ha fatto, e perché?
https://www.ilfoglio.it/scienza/2020/02/05/news/la-bufala-del-coronavirus-creato-in-laboratorio-rilanciata-dai-giornali-italiani-300336/
Perché dovrei credere al Foglio e non a Boyle? È una questione epistemologica non trascurabile.
Il filo-americanissimo “Foglio” è davvero la fonte perfetta in questo caso.
Per il regime democratico sono “bufale” solo le opinioni altrui.
Contenti loro …. affari che non riguardano i liberi pensatori. Per fortuna.
Liberi pensatori? Che presunzione.
Ognuno crede a quello che vuole, fino a probabile smentita. E senza troppo schierarsi ricordo ad esempio le armi batteriologiche di Saddam Hussein, mai trovate. Cautela signori, cautela.
Bene, allora posso credere a Boyle e alle sue ipotesi. Fino a “probabile smentita”? No, perché se il criterio è “credo quello che voglio”, non crederò neppure a “probabili smentite”.
Tra l’altro il paragone è azzeccatissimo: armi di Saddam (mai trovate), Assad il grande gasatore del suo popolo (l’unica tanica di gas rinvenuta in Siria era targata Usa), Gheddafi il feroce dittatore (al contrario di chi è stato messo lì al suo posto) e adesso lo spontaneo virus cinese che ha colpito il Paese più brutto e cattivo (pure giallo e comunista) della Terra.
Mi sembra che non sia neppure il caso di tirare in ballo i “pensatori”, liberi o meno liberi. Ma sarà senz’altro così. Boyle è un pazzo visionario che parla a vanvera mentre il volpacchiotto Cerasa (chi lo conosce sa di cosa parlo) avrà infiltrato uno dei suoi abili cronisti nei laboratori di biosicurezza di Wuhan, ecco perché “Il Foglio” sa esattamente com’è andata.
Ha visto signor Cade’ che se si vuole, tra persone ragionevoli, un compromesso si trova sempre? 😊
A me sembra invece che difetti proprio il ragionare. Ho fatto giorni fa una domanda sulla scomparsa del socialismo nella sinistra italiana e nessuno ha risposto (chi tace acconsente). Ora chiedo in base a quali criteri si assegnano patenti di credibilità a una teoria o a un’altra, e non ricevo risposte. Certo, “ognuno crede a quello che vuole” è una risposta che taglia la testa al toro. E forse non si può chiedere di più.
Torniamo al coronato: se era quello loo scopo io eropiù bbravo: non avrei mai tentato l’assalto con un virus del raffreddore, che pur talvolta evolve in polmonite, e poi così lento. L’antrace resta l’arma per eccellenza.
Ricordiamo che per la spagnola furono messe i campo le stesse ipotesi: 1) Arma infettivologica dei Tedeschi (era al termine e al culmine del massacro la grande guerra. 2) Metodo della Bayer per vendere più farmaci (la sudddetta vendeva banale aspirina che quei tonti di Americani prendevano in dosi fino a dieci al giorno per poi morire di ulcera perforata).
Ma si fa così fatica a pensare che ce l’ha mandato il Padreterno per concederci le prove genrali per ravvederci e possibilmente limitare quello che arriverà davvero cattivo? Com’è quello cattivo? Resiste all’ambiente, uccide nove su dieci, dispone di più vie di propagazione. Questo è un dilettante allo sbaraglio!
Cavoli, non sapevo, quand’e’ avvenuta la conversione? Dice la stessa cosa la mia amica A., che dopo una vita spericolata e’ diventata Testimone di Genova.
Perbacco, Adriano, tu fai impallidire ogni banale cospirazionismo! Comunque, tu dici che non son stati bravi, ma se lo scopo era infliggere un grave danno economico alla Cina, l’hanno raggiunto. Questa teoria, o quella ‘naturalistica’, vanno tuttavia dimostrate, non appoggiate per simpatia.
Forse prima o poi il ‘Padreterno’ ci manderà il vero ‘Sterminatore’ – guerra nucleare, catastrofi climatiche, carestie, pestilenze, i cavalieri dell’Apocalisse. Lo dicevo proprio ieri a un amico: per ripristinare delle condizioni di vita decenti sul pianeta dovranno morire almeno 7 miliardi e mezzo di persone. E lui ha strabuzzato gli occhi, come se fosse impossibile, assurdo. In ogni caso, l’ho rassicurato, dovrebbero morire tutti comunque. Solo un po’ più in fretta.
Ma basterebbe un briciolo di coscienza, rallentare il ricambio genrazinale senza stare a pensare “chi le paga poi le pensioni?” Basta boicottare l’attuale gioco al rialzo. Parole al vento. Ma vedo che in qualche modo mi hai capito, Silvestro ha capito, tanti altri hanno capito, e se poi la capisce Papa Francesco e usa il suo carisma il mondo è salvo!
Alla domanda del signor Cadè delle 12:27 basterebbe rispondere che non sempre si ha voglia di confrontarsi con chi alla social-democrazia preferisce il populismo di Salvini e il sovranismo della Meloni. Ecco, direi al signor Cadè di aggiungere anche questo al suo Decalogo: “basta mentire, basta rubare, basta far violenza a uomini, animali, natura.”E che ognuno crede a quello che vuole perchè magari ha ragionato. Credere a quello che si vuole non è una cosa cretina, spesso.
Siamo punto e a capo. Dov’è oggi la social-democrazia in Italia? A sinistra, nel PD? Peggio dell’araba fenice. Quindi si risponde con le solite banalità su populismo e sovranismo.
Caro Livio, dice le stesse banalità “el niño de oro” dei pidini italiani, il sardino Mattia Sartori. Anche lui l’altro ieri a Scampia, dove è riuscito a portare in piazza la bellezza di 30 persone, ha dato la colpa a Salvini che a suo parere avrebbe dovuto essere lì quel giorno e invece aveva cambiato programma (?). Quindi, i campani vanno in piazza per quattro populisti da strapazzo o per le sardine pidine? Si decida. Non si capisce dove vogliono andare a parare ‘sti pescetti, sono il nulla cosmico.
Meno male che il Coronavirus non si manifestato in Italia, altrimenti oltre al danno avremmo dovuto scontare anche la beffa, ovvero il rosario mediatico quotidiano che per mesi (o forse anni) ci avrebbe trivellato il cervello dando la colpa del contagio ai populisti-sovranisti, incarnazione del Male assoluto. Comunque per gli amanti delle narrazioni politicamente corrette c’è ancora speranza, agli untori serpenti e pipistrelli si è aggiunto oggi il pangolino, una specie di formichiere in via di estinzione. Mancano l’unicorno e il basilisco, dopo di che il parco-zoo dell’influenza può dirsi al completo. A meno che non arrivi il drago …
Populismo e sovranismo invece farebbero miracoli, applicando davvero la social-democrazia. Almeno che Lei non abbia in mente un miglior mondo possibile, ma descritto con i piedi per terra, per favore. Però adesso chiudo, anche perchè in questo momento sono più interessato al tema del mio ultimo post. Buona serata.
Ma non stavamo parlando di possibili ecatombe? Un Salvini qualsiasi non è così tossico, nemmeno preso a grandi dosi! E nemmeno virulento, scherza come un San Bernardo giocherellone! Mi sa che siamo poco furbi noi… ma torniamo con gli occhi e i piedi per terra, anzi, in provetta.
Anche Speranza comunque l’ha capita, finalmente: gli scolari tornati dalla Cina rimarranno a casa in quarantena. Vittoria per i governatori previdenti, ma soprattutto per i loro cittadini. E adesso, chi chiederà scusa agli italiani per le accuse infondate di discriminazione e razzismo? Ciapa e porta a cà …
Non è un obbligo. La quarantena per i bambini arrivati dalla Cina sarà volontaria. I bambini che torneranno in classe saranno comunque monitorati dalle Asl di competenza.
Mi sarei stupita se “il governo del rinvio” avesse introdotto un obbligo. Non ne è capace. O meglio, “i miracolati” della politica preferiscono navigare sul Lete piuttosto di perdere (per sempre) la poltrona. Grazie comunque alle disposizioni introdotte da alcuni governatori (il sistema sanitario in Italia viene esercitato in tandem da Stato e Regioni) la quarantena si farà, e ci mancherebbe. A noi cittadino non resta che registrare l’ennesima figuraccia dell’armata Brancaleone che si è impadronita di Montecitorio, che prima dice una cosa e poi ne fa un’altra. Prossimamente su questo schermo si assisterà alla sorte dei “sei mesi di blocco aereo da e per la Cina”, che intanto i passeggeri arrivano da Parigi e Berlino.
Rita, secondo me tu sei troppo tradizionalista e non sai apprezzare le novità. Le norme di legge non dovrebbero essere obbligatorie ma discrezionali. Il legislatore non può decidere lui cosa è giusto o sbagliato, inutile o necessario. Vorresti forse tornare a regimi autoritari? Anche il blocco aereo, vedrai che ci ripenseranno e diranno “mah…fate un po’ voi”. Questi politici son più inclini a obbedire che a comandare.
E’ così, purtroppo. Se disgraziatamente il Coronavirus si fosse sviluppato in uno Stato scombinato come l’Italia saremmo ancora qui a chiederci se la mascherina A è più efficace della mascherina B. Non perché agli italiani manchino competenze e capacità, intendiamoci, le nostre eccellenze sono fuori discussione. Ma perché nella società nostrana basata sulla “raccomandazione” i peggiori, in un modo o nell’altro, sono sempre andati a comandare combinando una montagna di guai, dissipando il patrimonio comune e indebitando fino al collo chi sgobba onestamente dalla mattina alla sera.
Mi sa che siamo già a buon punto, che si attenuerà… ma sono solo le prove generali queste. Forse di una maniera di vivere più appagante? La fiducia nel buonsenso è sempre dura a morire.
Adriano, il mondo moderno non è guidato dal buon senso ma dalla follia e dalla violenza, dalla volgarità e dalla scemenza. Forse è questo il virus che ci porterà all’autodistruzione, quello dell’imbecillità. Ha già colpito oltre i nove decimi della popolazione, ed è un’infezione dalla quale non si può guarire.
Sempre ottimista Adriano. Nato o diventato? E la constatazione che non si può essere settoriali nella lettura del mondo. Questo tuo ultimo post, di fronte all’incertezza o imprevedibilità degli eventi tutti, fa il paio con il mio ultimo. Invece, in riferimento ad un tuo commento di ieri, che sia più tossico Salvini o il Coronavirus, direi che è una bella lotta.
Caro Livio, anche stavolta siamo arrivati secondi, o magari terzi o ventesimi. Speranza (inseguito dagli imprenditori imbufaliti) ha già girato la frittata. “I voli da e per la Cina rimarranno bloccati fino a quando non sarà finita l’emergenza Coronavirus 2019-nCoV, la salute viene prima di tutto.” Non saranno sei mesi dunque, ma forse sei settimane, sei giorni, sei ore. L’importante è che rimanga il “sei”, giusto per non contraddirsi.
Leggo commenti così qualunquisti che viene voglia di scappare. Come al bar, dove il leitmotive è “sono tutti uguali”. Quando poi leggo il pacifista, o anacoreta, o animalista che inneggia ad una certa parte politica inorridisco. Almeno se ci rendesse conto delle proprie contraddizioni potrei anche capire, ma la sicumera decisamente non la sopporto.
Scappi, signor Macalli, scappi.
Non so tu, Ivano, ma io non credo affatto che siano tutti uguali.
Prima Lei, prego.
E perché? Non ho espresso io tale desiderio. Certo, è difficile anche per me reggere tante scemenze. Per esempio: “il pacifista, o anacoreta, o animalista che inneggia ad una certa parte politica”. Sarei io? Ma io non sono né pacifista né il resto. E dov’è che inneggio a qualcuno? Me lo indichi, se no Lei ha detto una scemenza. Viceversa, se anche le “proprie contraddizioni” si riferisce a me, avrebbe ragione, perché considero la coerenza una tipica virtù dell’imbecille moderno, categoria cui mi auguro di non appartenere.
Signor Cade’, lo lasci dire a chi la legge. Cosa ci vuol fare, magari mi sbaglio, ma ahimè, credo ormai di conoscerla. Comunque non personalizziamo troppo. Cremascolta non è né mio né suo. Chiudo.
Mai visto tal amor fraterno! E non sto ironizzando, ci credo. Cremascolta ha un seguito di persone mature e colte incredibile da pensare restando da questa parte della tastiera, ma è realmente un pezzo di cultura cittadina, e l’ho verificato anche recentemente parlando con i Presidi e vicePresidi delle scuole per altra iniziativa, oltre che con la gente varia. Ma questo non vuol dire che dobbiamo aver paura di esprimerci, anche in modo forte. Solo che anche quelli che entrano e poi non son portati a interagire, cercano contenuti, quindi se li stiamo stufando con un eccessso di cose personali non ce lo dicono. Ben inteso nessuno mi ha ancora posto questa lamentela.
Signor Macalli, non asprima giudizi ‘qualunquisti’. Lei non mi conosce affatto e, in ogni caso, io non ho mai inneggiato a nessun partito. Quindi Le conviene chiudere e glissare. E prima di dire altre scemenze, ci pensi.
“Esprima”, lapsus manus
Adriano, io non cerco mai di personalizzare, ma se mi attaccano mi difendo. Possiamo anche fare di questo blog un salotto di vecchie zie che lavorano all’uncinetto e intanto si scambiano complimenti e pettegolezzi. Lì l’armonia regnerebbe sovrana.
Livio non ho detto questo. Non sono stato io parlare di opinione dell'”uditorio”, o qualcosa di simile. Non vorrei per compagni di dissertazione degli imbelli, ma i veri mastini si brontolano sordi, poi o uccidono o tirano dritto. E noi siamo gente che prova a elaborare opinioni coerenti e costruttive per tutti, e io comuque non mi riferivo a uno dei due contendenti in particolare! Siccome so per certo che vi stimate, fatelo, ma trovate un codice d’onore per uscirne a testa alta.
Signor Cadè, inneggiare ad un partito non è necessario esplicitarne nome e cognome. Che io abbia pensato ad una sua deriva, magari leghista, credo che non sia scaturito dal nulla. In verità per deriva non intendo un cambio di casacca, del resto Lei un tempo non parlava di politica. Diciamo che ne parla da qualche mese e a me il suo orientamento è parso chiarissimo da subito, e, dal mio punto di vista, rinnegando tutto il suo pensiero precedente. Rinnegando perchè due più due fa quattro. E nella sua difesa della destra nostrana, nordica o sudica che sia, di qualsiasi argomento si trattasse, dall’emigrazione alle coppie di fatto, Lei ha cavalcato tigri che tutto hanno fatto per screditare il dominante pensiero sinistro. Esempio: “Dal che si capisce benissimo come la campagna pro-Carola sia in realtà una campagna anti-Salvini. I ‘poveri neri’ (chissà se la censura me lo passa) sono solo un pretesto.” Naturalmente la mia è stata una breve ricerca, ci vorrebbero pomeriggi e pomeriggi per estrapolare da tutto quello che Lei ha scritto. Quindi mi fermo nella ricognizione, anche per non sentirmi dire che due righe estrapolate da un organico rischiano sempre il fraintendimento. Che poi più banalmente di così non ci si potrebbe difendere. E in più non vorrei incappare nella censura di cui Lei ha già chiesto l’intervento in due, credo, occasioni. Non vorrei che Lei si incazzasse al mio tentativo di classificarla un salviniano. Comunque tempo al tempo. Lei non mancherà certamente di continuare a manifestare il suo pensiero. O altrimenti mi dia tempo a conferma della mia tesi. Se voi evincerò che mi sono sbagliato le chiederò umilmente scusa. Ad oggi Lei per me è un Salviniano e quindi non ce ne sarà bisogno. Se così fosse non se ne vergogni: nessuno è perfetto.
Stima? Non esagerare Adriano. Il signor Macalli esprime una modernità che io disprezzo profondamente. E io esprimo un tipo di pensiero che schifa lui. La stima è impossibile. Ma basterebbe dare risposte sensate.
In quanto alle congetture politiche del signor Macalli, sono solo una conferma di quanto poco mi conosca. Infatti io non ho mai votato Lega né ho mai pensato di farlo in futuro, né ho simpatia per Salvini. Neppure ho mai votato la Meloni o Berlusconi. Guardo con un certo disgusto la politica, questo l’ho sempre detto, e cerco di mantenere una certa autonomia intellettuale. Ma se uno critica la sinistra diventa immediatamente un ‘nemico’ da eliminare. Di fatto, nessuno ha ancora risposto alla mia domanda: “quale partito oggi attua una politica socialista?”. Più comodo dire: lei è uno di destra, quindi non merita una risposta.
Nessuno risponde perchè tutti hanno capito, tranne Lei, che ormai la politica ha perso tutto il potere che forse non ha mai avuto. Poverina, si destreggia tra poteri forti, economia, finanza e globalizzazione che ormai l’hanno tolta di mezzo. Fanno finta di esserci fingendo di lavorare per noi, ma con un raggio d’azione limitatissimo. Amministrano solo le briciole lasciate cadere sotto il tavolo. Compito della politica, e delle persone che nel mondo sono numerosissime, sarebbe quello di unirsi, destra o sinistra o centro che siano, per contrastare quelli di poteri, non scannandosi tra di loro. Nessuno, partito o coalizione ha la bacchetta magica. Anzi è proprio la politica che mette gli uni contro gli altri con ambizione egemoniche destinate a finire nel cesso. Ma nel cesso ci finiranno prima loro.
Ci mancherebbe altro che qualcuno non “manifestasse il suo pensiero”. Saremo mica qui a pettinare le bambole, come disse il compagno Bersani in una delle sue più fortunate esternazioni. In coda a questo post si parlava però di virus e di contagio, di in-azione del governo e di misure più o meno discutibili. Se non sbaglio era questo il tema. Finché non è arrivata a sproposito, visto che non c’entrava nulla con l’argomento in questione, la solita frecciata politica (Macalli, 8 Feb., ore 15:18) “non sempre si ha voglia di confrontarsi con chi alla social-democrazia preferisce il populismo di Salvini e il sovranismo della Meloni.”
Ovvio che l’attaccato si difenda, non porge l’altra guancia (mano) neanche Bergoglio.
Nel fronteggiare l’emergenza Coronavirus 2019-nCoV cosa c’entrano Salvini e Meloni che stando all’opposizione non decidono un bel nulla, neppure se spostare una biro? O si è sposata la visione sardinesca di ritenere che se in piazza a sentire Sartori non c’è nessuno è colpa di Salvini? Secondo me è stato lui a far uscire il virus dai laboratori di biosicurezza di Wuhan, la butto lì … dopo il Russiagate (come quello di Trump), il Cinagate … ma forse qualche magistrato ha già aperto un fascicolo. Di solito la realtà supera la fantasia.
Signor Cadè, non è detto che la conoscenza tra Lei e me debba essere approfondita, mi basta quello che leggo, ma all’insegna della trasparenza o dell’inutile privacy tanto care ad Adriano, io non ho problemi a dichiarare di aver votato Pd alle ultime politiche e amministrative e siccome un giorno ha dichiarato :”voterò”, e dicendo oggi di non aver mai votato Salvini e compagnia bella, e manifestando tutto il suo disprezzo per il pensiero sinistro, questo da sempre, mi sto chiedendo se all’uopo Lei si sia fatto un suo partito alternativo, che però sui cartelloni elettorali io non ho individuato. La stima? Ha ragione Lei, non c’è e con un tipo irascibile come Lei (censura?) se ci fosse stima reciproca la penseremmo uguale. Tra due estremi è difficile trovare una mediazione. Anche se non la escludo, da parte mia un po’ di ammirazione qualche volta c’è stata. Con altre firme dissonanti dalla mia qualche comprensione e condivisione c’è stata. Dimenticavo, anche se in ritardo Buon 2020 signor Cadè. Chissà che questa volta, censurato il censurabile, accolga l’augurio.
Remagnino, Salvini non decideva un bel niente di sostanziale, immigrazione a parte, neanche quando era al governo.
Ma va’, non l’aveva capito nessuno che lo scorso agosto il Conte.1 era caduto proprio per l’impossibilità della parte verde (17% di voti alle politiche 2018) di prendere una qualsivoglia decisione che andasse contro i capricciosi desiderata della parte gialla (32% di voti). I numeri sono numeri. O meglio, “erano” numeri. E alla luce di questo sfacelo i pidini (portatori pure loro del 17-18% dei voti) cosa hanno fatto? Il bis!!! Vabbè, dai, si son detti, adesso ci proviamo noi e chissà che non vada meglio. Risultato: il pantano primordiale.
Inutile dire che a rimetterci è l’Italia insieme agli italiani.
Un’altro anno come questo e non ci trovano più neanche in polvere.
Ho chiesto al signor Cadè di dichiarare per chi ha votato. Ma evidentemente gli orgogliosamente inattuali si appellano al postulato che il voto è segreto. Come certo ometti o donnette che credono che il dogma non si riferisca al voto segreto che è un diritto democratico, ma al diritto alla codarda riservatezza che però spesso equivale a dire che mai avrebbero votato per Berlusconi, che intanto vinceva anche con i loro voti. Questo vale anche per chi vota Lega. E’ come se si vergognassero. Come per gli antisemiti a parole, che magari partecipano solidali alle fiaccolate per chi si è visto imbrattare con svastiche la porta di casa, ma poi…: non sono io che sono razzista, sono loro che sono ebrei, o neri, o culi…..Ecco, io di questa ipocrisia contemporanea non voglio farne parte. Signor Cadè, mi piacerebbe che lei mi rispondesse, se non proprio in rete, così moderna per un inattuale come lei, magari con un’antica lettera scritta a mano.Tanto il mio indirizzo si trova. Lo so, non lo farà, perchè anche Lei di questa modernità che tanto disprezza prende comunque ciò che le aggrada. Cosa vuole, non che si debba aderire del tutto alla propria epoca, ma sputare nel piatto dove qualche volta si mangia è anche peggio. Lei non può essere inattuale, non è possibile. Lei lavora, guida la macchina, usa l’informatica, fin troppo, come me, paga i contributi, avrà una pensione, se si ammalerà si affiderà a tutte le conquiste della medicina o chirurgia, vive in un sistema democratico come mai la Storia ha conosciuto. Faccia buon uso di questa modernità, anche se alcuni valori differiscono dai suoi, modernità che le permette ancora di scegliere tra Salvini e Zingaretti. In epoche che Lei vagheggia tutto questo non le sarebbe stato consentito o garantito. Viva la modernità.
Ma perché qualcuno dovrebbe venire a dire proprio a te per chi vota? Fai parte della polizia segreta? Hai un registro da compilare? Dei moduli da consegnare al Superiore? Non si può dibattere tranquillamente sul Coronavirus? O altrimenti, in mancanza di argomenti (che poi, è questo il nocciolo), anche non dire niente?
I fanatici delle liste di proscrizione io proprio non li sopporto, sarà un mio limite. Ma basta!! Ti piace il meraviglioso Mondo del Mulino Bianco? Allora goditelo fino in fondo. Non hai motivo di essere pessimista, se non vuoi cadere in contraddizione.
Ho fatto un minmo di ricognizione per capire da quale “scambio rimasto aperto” fosse stato originato l “deragliamento” che ci ha portato dal post di Adriano a tutt’altro tema e credo che il “baco” sia stato:
“”IVANO MACALLI
08 Feb 12:11
Ha visto signor Cade’ che se si vuole, tra persone ragionevoli, un compromesso si trova sempre? 😊
Rispondi
LIVIO CADè
08 Feb 12:27
A me sembra invece che difetti proprio il ragionare. Ho fatto giorni fa una domanda sulla scomparsa del socialismo nella sinistra italiana e nessuno ha risposto (chi tace acconsente). Ora chiedo in base a quali criteri si assegnano patenti di credibilità a una teoria o a un’altra, e non ricevo risposte. Certo, “ognuno crede a quello che vuole” è una risposta che taglia la testa al toro. E forse non si può chiedere di più.””
E dire che io (ma sono proprio un ingenuo!) le avevo interpretate come …parole di pace, quelle di Ivano! Proviamo a risistemare lo “scambio”?!?
Non c’è niente da risistemare. Il signor Macalli ha allegato un articolo del Foglio dove, in modo totalmente vacuo e retorico, si denigravano il prof. Boyle e le sue teorie sul coronavirus, ricorrendo ai soliti stereotipi sui ‘complottismi’. Ho solo chiesto per quale ragione si dovrebbe credere al Foglio invece che a Boyle, anche se, temevo nessuno avrebbe risposto, come già successo con la domanda sul socialismo. E infatti il signor Macalli ha risposto tirando in ballo sovranismi, populismi, Salvini, Meloni e i nemici della social-democrazia. Poi, le solite accuse balorde al sottoscritto. Ha ragione Rita, il nocciolo è la mancanza di argomenti.
Dai Francesco, non sai che il signor Cadè non sopporta di essere contraddetto? Non vedi come, estenuato, porta avanti le discussioni fino a voler sempre l’ultima parola? Non sai Francesco che è peggio di me?
“Ho solo chiesto per quale ragione si dovrebbe credere al Foglio invece che a Boyle,” Questa è una domanda retorica che non può ricevere nessuna risposta razionale. E i famosi “argomenti”non funzionerebbero da nessuna delle due parti. Quello che per ora si sa del Coronavirus è a disposizione di tutti, complottisti e non, poi che io spieghi perché non credo ad una cospirazione di chissà quale potere vale quanto il crederci del prof. Boyle, screditato non solo dal Foglio. Poi ognuno vada a ricercare quello che vuole. Ma siamo sempre nel campo delle opinioni, non sempre scemenze. Alcune volte sì però e le sue, signor Cade’, non sono inferiori alle mie. Difficilmente i complottisti riescono a dare spiegazioni ragionevoli.
Signor Macalli, la penso come Lei. E’ come chiedere ad un credente perchè crede in Dio. Aspettarsi una risposta razionale è fuori discussione, come lo sarebbe per terrapiattisti, scie chimiche…e complottisti. Quando i complottisti mi dimostreranno che il Coronavirus è stato creato volontariamente in laboratorio, da americani o cinesi o russi o offanenghesi per sovvertire l’ordine economico internazionale, o rompere gli equilibri geopolitici mondiali allora se ne potrà parlare. Ma dubito che abbiano “argomenti”. Forse il signor Cadè, che ne ha sempre.
Se non si può decidere per una questione di numeri a maggior ragione significa che non si è legittimati ad esserci. Si potrebbe obiettare che neanche nel Conti 2 ci sono numeri da maggioranza. Bene, siamo pari. Sto parlando di numeri da cabina elettorale, non da “ma gli italiani…”, che è tutto da verificare, non prima delle prossime politiche. Comunque io alle ultime politiche e amministrative ho votato Pd. Chissa Rita e il signor Cade’ cosa hanno votato. Ma si sa, il voto è segreto.😃😃😃
Signor Macalli, La ringrazio perché Lei conferma quello che penso, cioè che l’uomo ‘colto’ o ‘semi-colto’ di sinistra sia oggi l’antitesi perfetta dell’intelligenza concreta, realistica. È solo astrazione propagandistica. Tipici esempi sono questi concetti assurdi (“credere al Foglio o a Boyle è come credere a Dio” e simili) o queste pappe gelatinose di pensiero in cui si mescola tutto (terrapiattisti, scie chimiche, ufo, complottismi politici ecc.). Poi si accusano gli avversari di ‘qualunquismo’.
Tipico esempio è anche l’articolo del Foglio in questione. Non c’è un argomento, un dato, uno straccio di confutazione, il giornalista neppure ci prova. Solo una insulsa retorica tesa a screditare l’avversario sulla base di alcuni ‘a priori’ del politicamente corretto.
Viceversa, le teorie del prof. Boyle portano degli argomenti.Vedi per es.:
https://greatgameindia.com/coronavirus-bioweapon/
https://greatgameindia.com/dr-francis-boyle-creator-of-bioweapons-act-says-coronavirus-is-biological-warfare-weapon/
Questo non vuol dire che abbia ragione, ma che vada discusso. Un’intelligenza seria deve confrontarsi con dati, prove, testimonianze, inferenze, probabilità, evidenze, relazioni logiche ecc.. Poi trarrà le sue conclusioni, che non significa ‘certezze’. Ma capisco che è molto più comodo ripetere a pappagallo le solite formulette del proprio catechismo, i soliti automatismi retorici.
Aspettavo, ma in inglese Lei mi frega. Avrebbe per favore la compiacenza di tradurre i due link? Sa, qui siamo in Italia. Altrimenti devo aspettare che arrivi la mia compagna, che di madre canadese direi che ci mastica parecchio. Altrimenti, per chi non parla inglese come Lei rimarrebbero dei “non argomenti”. Ma il tempo stringe, non vorrei che prima di pranzo fossimo tutti infettati senza riuscire a capire il perchè e da chi. Per favore, sia buono.
Però non trova strano che in italiano non si trovi niente, a parte il Foglio? Non è che il suo professore non trova credibilità internazionale? Solo perchè è un complottista, antisionista e altre intelligenze? O è perchè la verità spaventa? Anche se in verità questo giochetto mi sta venendo a noia, e forse anche a chi ci legge.
Un classico: quando Lei non sa più cosa dire dice che si annoia e che anche gli altri si annoiano. Ma io son ben contento di chiudere il discorso. Leggere i Suoi commenti mi provoca la claustrofobia.
Aggiungo che, nel caso di questa polemica, bisogna tener conto anche del contesto accademico e sociale nel quale agisce il professor Boyle (professore di diritto presso l’Università dell’Illinois. Nel 1989 ha redatto il Biological Weapons Act, la legge sull’antiterrorismo per le armi biologiche).
Quindi, in teoria, uno che sa di cosa sta parlando, a differenza del giornalista del Foglio. Anche questo è un elemento da considerare. Ma siccome il professor Boyle ritiene che la politica USA sia controllata dai sionisti e dai Rothschild, allora diviene necessariamente un mentecatto. Meglio dare la colpa al pangolino.
Mi sembra che anche questo post possa essere dichiarato clinicamente morto. E’ la fine che tocca alla maggior parte delle proposte che arrivano in questa piazza perché, in assenza di argomenti, e dunque di un dibattito serio, il derby Pensiero Sinistro-Salvini-Meloni riesce sempre a prevalere anche se, di fatto, la causa è persa in partenza. I due mondi sono chiaramente inconciliabili, essendo costruiti su basi concettuali totalmente differenti. L’uno non convincerà MAI l’altro della bontà della sua logica. Ciò per una parte è “simpatico” risulta “idiota” all’altra, e viceversa. Quindi, non ci si potrebbe attenere agli argomenti e basta? E se qualcuno “l’argomento” non ce l’ha, anche astenersi? Non è peccato, non si va all’inferno. O, almeno, credo.
Attenersi agli argomenti parlando del Coronavirus? Cosa significa? Fare il verso a tutta l’informazione che c’è già? Facciamo forse i giornalisti? E detto questo cosa rimane? Rimangono i complotti e le interpretazioni paranoiche o un minimo di razionalità. Del resto mi pare che nessuno abbia aggiunto nuovi argomenti, se non rimarcare le proprie convinzioni, neppure il signor Cadè che si ritiene portatore di chissà quali stimoli.
Grazie a dio noi non facciamo i giornalisti e nessuno ci paga per dire ciò che diciamo. La differenza, sostanziale, è proprio questa. A parità di fonti (ormai c’è di tutto su tutto), i pennivendoli sono obbligati a fare eco alla voce del padrone (se vogliono lavorare) mentre i cittadini comuni sono liberi di dire come la pensano.
Non dover rendere conto a nessuno è un valore aggiunto.
A questo serve, e a questo è sempre servita, una piazza.
E se non hai recepito “gli argomenti” (di ogni genere) che sono stati proposti in coda al post di Adriano e anche in coda a quello di Pietro che affrontava sotto un altro aspetto lo stesso tema, la difficoltà è solo tua. Prova a rileggerli senza pregiudizi, e magari fregandotene “di cosa/chi ha votato” l’interlocutore. Può essere un inizio.
Bene, scaldati i muscoli passiamo ad altro, direi. O vogliamo arrivare proprio a 100?
Coraggio, è quasi San Valentino, facciamo tutti i piccioncini innamorati!
Adriano, neo-picconcino innamorato, visto la festività incombente, ho una passeggiata per te. Magari già la conosci, e potresti zittirmi. E’ inverno, ma è giusto essere audaci, per festeggiare la ricorrenza, così importante. Vai in auto fino a Gargnano, sponda occidentale del Lago di Garda (circa 1ora e 40 da Crema), dove David Herbert Lawrence, l’autore de ‘L’amante di Lady Chatterley’ amava soggiornare (a Villa di Gargnano, una frazione), parcheggi e di fianco alla chiesa parte il sentiero delle limonaie, acciotolato, in salita, con vedute splendide del lago e del Monte Baldo, spruzzato di neve. Superi un pò di ex-limonaie, ora seconde case di tedeschi, olandesi, e arrivi a Sasso, un borgo con bar e trattoria. Da Sasso parte il sentiero per l’eremo di San Valentino, una bella chiesa incastrata nella roccia, in una zona dove scorazzava briganti. Sotto la chiesa, dopo aver salutato San Valentino dell’eremo, c’è la Villa Feltrinelli, dove Mussolini e Claretta Petacci “ci davano dentro”, innamorati e picconcini pure loro. Oggi è proprietà privata, di non so chi.
A Sasso scorazzava un famoso brigante, uno solo, credo.
Mica solo scrittore, anche agente turistico il nostro Marino! Ma certo che lo faccio, ma il pensierino di San Valentino lo tengo per la ricorrenza.
Non può mancare il mio buongiorno, più per me che per chi legge. In genere, mattiniero, sono il primo a commentare. Recepiti senza pregiudizi gli argomenti di Pietro e Adriano, riconosco che fatico indubbiamente a recepirne altri. Vedrò di migliorarmi.
Avevo notato una rdiosa luce nell’aria, poi ho letto Ivano, e ho capito!
Mica solo scrittore, anche agente turistico il nostro Marino! Ma certo che lo faccio, ma il pensierino di San Valentino lo tengo per la ricorrenza.