Ieri, in Sala Alessandrini, serata inaugurale del Festival “Donne al lavoro”; quello che era stato pensato come “fase due” settembrina della III edizione del Corso “Scuola di economia”, grazie al lavoro convergente delle più rappresentative figure che operano nell’ambito del mondo “al femminile!” nel Cremasco, si è presentato in questo inizio Novembre con una sua propria autonoma personalità di Festival, con un nutritissimo programma che si snoderà in due veek-end (lunghi , venerdì compreso) con una “coda teatrale” al “San Domenico”, Venerdì 22 con un matinée dedicato a studentesse e studenti e spettacolo serale per i ….più grandi.
La rinnovata Sala Alessandrini (davvero ottimo il nuovo assetto, qualcosa da migliorare sull’impianto voci!) ha degnamente accolto il folto pubblico e, dopo il saluto dell’Assessore alla Cultura (l’instancabile bravissima Manù Nichetti) e del Direttore delle tre edizioni dei Corsi “Scuola di economia (io che scrivo, Franco Torrisi), ha seguito con grande attenzione e partecipazione le due relatrici in serata: l’IMPRENDITRICE “Zeta Service” SILVIA BOLZONI e la RICERCATRICE “Istituto Europeo di Oncologia” IEO Milano TIZIANA BONALDI, intervistate dalla spigliata, accattivante, efficacissima conduttrice GRETA MARIANI, giornalista.
Due donne messesi davvero in evidenza Europea nei rispettivi campi, grazie all’impegno, alla grande competenza, all’amore e dedizione per il loro lavoro.
Due esempi fulgidi di come si possa/si debba operare nel mondo produttivo, nel sociale avendo come faro illuminante la serietà, il rispetto dell’altro, dei suoi diritti dei suoi doveri, la valorizzazione del lavoro come momento di realizzazione personale in una Società di “pari” con i quali condividere opportunità in modo finalizzato al bene comune.
E’ stata un’iniezione di positività della quale, coinvolti come siamo in un contesto solo competitivo anche a costo del mettere in secondo piano etica e valori, nella ricerca dell’ ”apparire”dimenticando l’ “essere”, siamo davvero grati a Silvia e a Tiziana!
Deliziosi poi gli “stacchi” musicali offerti dai 5 “BREE BITES” (due ragazze: tastiera e voce solista e due ragazzi: chitarra solista, basso e batteria) che hanno raccolto gli applausi convinti di un pubblico, peraltro non composto da soli …..”millenials”. Davvero bravi!
Questa mattina in Sala Alessandrini il Festival è entrato nel “core”, con la presentazione del libro “DONNE AL LAVORO – L’occupazione femminile nel Cremasco: analisi e prospettive”, edito a cura del “Centro di ricerca ALFREDO GALMOZZI”, che raccoglie i risultati dell’inchiesta svolta con la distribuzione di questionari, attinenti ai diversi temi inerenti l’ambito di lavoro, a oltre 3000 donne occupate nel Cremasco nei settori più diversi, elaborati grazie alla fattiva collaborazione con l’Istituto “Luca Pacioli” di Crema, con i suoi Docenti e studenti e con La Sociologa Chiara Ioratti.
Sotto la conduzione di ELISABETTA ROTTA GENTILE (Soroptimist International Club CREMA) si sono avvicendati al microfono (non senza qualche ….. trouble di incompatibilità wireless!) due studenti del “Pacioli”, la Docente MARITA DESTI, appunto la Sociologa IORATTI, il Giornalista ANGELO MARAZZI e l’Artista-Promotrice d’Arte MARIALISA LEONE, che hanno illustrato, supportati da video e slide, le fasi salienti dei temi di loro competenza , affrontati nel libro.
In coda ed a naturale/sintonico parallelo con il coinvolgente, palpitante intervento “artistico” di Marialisa, MARISA FUGAZZA e ANNA BORGHI hanno presentato e ….”partecipato” c on il pubblico presente, il “Lenzuolo ricamato di sorellanza – INCIPIT APRI.AMO.CI” (esposto in sala in modo permanente per l’intera durata del Festival), accompagnando le vibranti parole di Marisa con una “performance” di ANNA (alla quale va il mio/nostro affettuoso cordiale abbraccio per la disponibilità ad essere presente con la sua Arte, malgrado il dolorosissimo evento che l’ha coinvolta proprio in questi giorni) che ha “fisicamente coinvolto” con un filo rosso il pubblico in sala, legando/partecipandolo al Lenzuolo di sorellanza, ricamato dalle più di 100 donne Cremasche.
“Special guest” l’artista milanese SILVIA CAPILUPPI ideatrice/autrice del Progetto “PACIFIER”, esportato in tutt’Italia ed attuato a Crema mediante la sua “filiazione” “INCIPIT” APRI.AMO.CI. a cura di Marialisa e Marisa.
Una conclusione di mattinata che ha visto il felice passaggio del Festival dai grafici razionali di dati e statistiche, all’empatia artistica del cuore e della “sorellanza”
Brave tutte!!!
Commenti
La competenza con cui si è dipanato il tema, la ricchezza di apporti di testimonianze dirette, la suggestione d’arte di Mariliisa Leone, l’attualità stessa del tema, ne fanno il risultato di un lavoro imponente cui sarebbero consone ben più vaste platee, anche televisive, e comunque allargate ben oltre la nostra provincia.
Condivido, Adriano: abbiamo confezionato un prodotto (mi scuso per il linguaggio aziendale) di alta qualità che ora vedremo di valorizzare al massimo perché venga fruito dal più grande numero di persone, anche al di là del nostro territorio.
I quattro appuntamenti della fase 1 del Festival hanno dimostrato quanto “sanno fare” le donne, quale energie hanno, quale intraprendenza, quale capacità di coniugare intelligenza e sensibilità, intelletto e gusto del bello.
Confesso di avere ascoltato con… partecipazione (in alcuni casi anche con commozione) le storie delle donne che abbiamo invitato.
Ho molto apprezzato, in particolare, il fatto che nessuna delle donne (pur affermate ben oltre i confini del nostro territorio) si è incensato per i successi ottenuti: tutte infatti hanno messo in luce un tocco di ironia e di auto-ironia, senza tralasciare i fallimenti avuti (fallimenti che, però, sono stati salutari e preziosi per poi dare il meglio di sè).
Le donne hanno un potenziale straordinario (abbiamo ascoltate donne di età diversa e di ambiti professionali i più diversi), un patrimonio che è non adeguatamente valorizzato se pensiamo che in termini di livello occupazionale femminile siamo il fanalino di coda in Europa.
Nei ruoli apicali, poi, non siamo molto distanti dalla media europea (si veda, ad esempio, la percentuale di docenti ordinarie) e questo ci dice che anche in Europa l’emancipazione della donna ha ancora molto strada per diventare realtà.
Di grande acutezza l’intervento della prof. Luisa Rosti, docente di economia di genere presso l’università di Pavia: un atto di accusa contro i tanti stereotipi sociali (stereotipi che discriminano le donne in ambito lavorativo) di cui siamo portatori tutti, non solo maschi, ma anche femmine.