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FRANCESCO TORRISI

Yoga della risata: Un’esperienza che può cambiare la tua vita!

Riceviamo da Monica Gentile queste note, scritte senza finalità promozionali, cui diamo voce su Cremascolta.
Monica Gentile ha 34 anni, è di Crema, ma dal 2004 vive “nel mondo”: Un anno in Australia per imparare l’inglese, poi, la Laurea nel 2012 al DAMS di Bologna, con indirizzo teatrale e antropologico, dal 2012 al 2018 a Berlino. È danzatrice, coreografa, ma soprattutto dal 2012 insegnante di Hatha Yoga certificata Isyco e dal 2015 Leader di Yoga della Risata certificata “Laughter Yoga University”. Ha praticato la tecnica per due anni nel reparto dolori cronici di un ospedale di Berlino. Durante quest’esperienza ha potuto osservare, vinte le inevitabili resistenze da fattori ambientali e personali, benefici che coinvolgevano otre ai pazienti l’intera struttura operante, ivi inclusi i terapeuti.
Origine dello Yoga della risata
La pratica è stata ideata nel 1995 dal Dr. Madan Kataria medico indiano di Mumbai.
Oggi lo Yoga della Risata è un fenomeno mondiale, esistono club della risata in 70 paesi per sostenere il benessere delle persone e la pace nel mondo. Prende il nome perché combina esercizi di risate con alcune tecniche di respirazione yoga. Il cervello non distingue la differenza fra una risata vera data da un motivo e una indotta e senza un motivo. Un metodo unico per ridere senza motivo, riscoprendo il bambino interiore che vive dentro di noi. L’atto di ridere è accompagnato dal battito ritmico delle mani e dal movimento spontaneo, combinato con esercizi di respirazione e brevi pause di meditazione.
Lo Yoga della Risata è per tutti, in India viene praticato ogni giorno nelle scuole, al lavoro, al parco. Sempre di più si comprendono i benefici della risata su mente e corpo e l’importanza di sdrammatizzare, alleggerire coltivando la gioia ed educando all’intelligenza emotiva. Si pratica negli ospedali, case di riposo, nelle carceri e anche nelle aziende come Team Building.
Se ridiamo, attiviamo nel nostro corpo l’emozione della felicità e della gioia. Praticare costantemente lo Yoga della Risata, aiuta a scoprire un modo migliore per reagire alle situazioni inaspettate e difficili della vita. Ridere riattiva le energie del corpo, porta positività nelle nostre vite, stimola la creatività individuale, allevia le tensioni e crea armonia. Madan Kataria dice:
“Quando ridi, cambi, quando cambi, cambia il mondo intorno a te.”
La pratica, negli intenti e alla verifica pratica, rafforza il sistema immunitario, riduce i disturbi psicosomatici, migliora l’autostima, rilassa la mente e riduce lo stress, previene la depressione, apporta ossigeno al ciclo cellulare.
A livello fisico ridere fa aumentare la produzione di quegli ormoni, quali l’adrenalina e la dopamina, che liberano le nostre “morfine naturali”: endorfine, encefaline e simili. Queste provocano una diminuzione del dolore e della tensione, permettendo il raggiungimento di uno stato di rilassamento e serenità. Le encefaline esaltano il sistema immunitario, con una maggiore produzione di anticorpi. La risata amplifica la produzione di serotonina riducendo la produzione di ormoni da stress come il cortisolo che provoca l’aumento della pressione sanguigna e dei livelli di glucosio a danno dei vasi sanguigni. Inoltre, stimolando la produzione di beta endorfine, protegge dallo stress svolgendo una vera e propria funzione di antidoto. Ridere combatte la debolezza fisica e mentale, contribuisce a combattere efficacemente anche l’insonnia.
Sito: monicagentile.com

FRANCESCO TORRISI

02 Nov 2019 in Yoga

1 commento

Commenti

  • L’esperienza nei luoghi dello sconforto penso sia la più mirata, e anche coraggiosa. Evidente che si incontrino delle difficoltà cercando di far ridere dove e quando non c’è proprio niente da ridere, ma ci credo che portando a lungo una maschera questa possa gradualmente divenire la propria faccia, che ridere “a comando”, in altre parole, se non può proprio aprire l’animo alla letizia possa almeno farvi entrare uno spiraglio di luce. Non so se la signorina Monica sia già nuovamente a Berlino, ma penso che di storie da raccontarci ne avrebbe tante! Certo che il limite del mandarci dei contributi invece di postarli in proprio in questi casi si fa sentire. Posso solo aggiungere brava!

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