Perdere la plastica a perdere!!!
E’ una battaglia alla nostra portata, combattiamola.
Si quella della plastica “a perdere” è un piaga che sta massacrando il pianeta: il mondo animale (homo insipiens compreso!) , il mondo vegetale ed è una piaga che, anche e soprattutto con i nostri comportamenti responsabili di ogni giorno, possiamo contribuire a sanare.
Su questo tema non c’è la facile scappatoia di “dare la colpa agli altri”.
Le nostre scelte, i nostri acquisti, la nostra sensibilità ed attenzione all’enorme problema possono/devono essere decisivi rispetto alla sua soluzione.
Ieri pomeriggio ho acquistato della minuteria metallica (di quella che si paga “a peso”) al Brico di Castelleone e mi sono compiaciuto del fatto che abbiano sostituito la solita, usuale busta di plastica trasparente con un sacchettino di carta. Gli ho mandato una mail di congratulazioni. Bravi !
Di seguito, in argomento un estratto da una comunicazione di GREENPEACE che sta operando sui nostri mari costieri, illuminante (ops!) in tema plastica:
Ciao FRANCESCO,
come promesso ti scrivo dalla nave del tour MAYDAY SOS Plastica per aggiornarti sulle nostre attività. Abbiamo appena lasciato le coste della Campania e siamo ora in navigazione verso la Sardegna. FRANCESCO, sapevi che l’inquinamento da plastica dei nostri mari arriva soprattutto dai fiumi? I fiumi sono ormai delle vere e proprie autostrade, che trasportano fino al mare tonnellate di plastica, di ogni forma e dimensione! Ieri eravamo alla foce del Fiume Sarno (secondo alcune ricerche tra i fiumi più inquinati d’Europa), per indagare e documentare, insieme ai tecnici di Castalia e ricercatori del CNR-IAS, dell’Università Politecnica delle Marche e The Blue Dream Project, la presenza di microplastiche e macroplastiche. Ci siamo trovati davanti a uno scenario davvero scioccante! Enormi quantità di rifiuti che invadono la spiaggia e i fondali, figlio inevitabile del modello di consumo basato sull’impiego di grandi quantità di plastica usa e getta. E, come se non bastasse, quello che possiamo mostrare è solo la parte visibile del problema: i fiumi possono portare in mare anche grandi quantità di microplastiche non individuabili a prima vista. FRANCESCO, dobbiamo intervenire con urgenza! Quello dell’inquinamento da plastica è davvero una piaga che non risparmia nessun angolo di mare! Solo pochi giorni fa eravamo alla foce del Tevere, insieme ai ricercatori del CNR e dell’Università Politecnica delle Marche. Anche qui abbiamo raccolto campioni di acqua, sedimenti e organismi marini per verificare la presenza di microplastiche. Infatti per capire come arginare il problema dell’inquinamento da plastica è necessario capire l’impatto delle fonti di contaminazione. Quella contro l’inquinamento da plastica è una sfida epocale per la salute dei mari e per la protezione delle splendide creature marine che li popolano, aiutaci a continuare ad entrare in azione e fare ricerca: SOSTIENI LA CAMPAGNA OGGI STESSO! Secondo studi recenti l’80% delle microplastiche, particelle inferiori ai 5 millimetri di dimensioni, si origina in ambienti terrestri e da lì, trasportata principalmente dai fiumi, arriva nei mari di tutto il mondo. I nostri fiumi sono quindi diventati dei veri e propri nastri trasportatori di rifiuti plastici che dai centri urbani si riversano in quella che sta ormai diventando la più grande discarica del Pianeta: il mare. Ecco perché siamo qui, in prima linea, per documentare questa devastazione. Io continuerò, insieme all’equipaggio, a monitorare lo stato di salute del Tirreno e, FRANCESCO, continuerò ad aggiornarti lungo il nostro viaggio in difesa del mare. Grazie per quello che farai, PS: sul nostro sito mayday.greenpeace.it abbiamo caricato il video delle attività di documentazione alla foce del Sarno…puoi vedere con i tuoi occhi quanto l’inquinamento da plastica abbia raggiunto livelli insostenibili! |
Stanno ….”lavorando per noi”.
Aiutiamoli!
Commenti
Mi commento da solo, rilevando la totale refrattarietà de los amigos ad un’emergenza ecologica che viceversa io considero ormai drammatica.
Non solo (ops!) ma, doppiamente in tema blog, dopo la “protesta”, avanzo anche una “proposta”:
Boicottaggio di una settimana di tutti gli alimenti avvolti nella plastica. Si tratta di provocare le aziende alimentari alla ricerca di alternative all’involucro di plastica: i metri e metri di plastica trasparente e peggio ancora i vassoietti di polistirolo di supporto.
Credo che una settimana di boicottaggio non sia molto difficile da mantenere, ma può sensibilizzarci al problema (ci rendiamo conto di quanta plasticaccia non biodegradabile avvolge quello che compriamo) e sensibilizzare anche la grande distribuzione rispetto alle modalità di confezionamento . Se sei d’accordo con la proposta, prova a metterla in atto ed a parlarne con altri perchè venga attuata.
Caro Francesco, hai ragione da vendere, siamo immersi nella plastica che finisce da tutte le parti e dove non dovrebbe. Volevo segnalare a te, a tutta “Cremascolta” un piccolo video, cortissimo, roba sperimentale che si può vedere su “You Tube”. Plastic Pollution – Experimental Film, dedicato proprio all’invasione di plastica, a cui ha collaborato mia figlia, Emma. Buona visione.
Sono con te, Franco.
Si tratta di organizzare una “campagna” vera e propria, uscendo dalla nostra piccola piazza.
Tu sei un creativo e sei un organizzatore: prova a pensare a un’operazione di marketing.
Riatterato a Crema (metafora) leggo e dico che ci sto. Ma ho letto altro, un servizio su Polla, paesino del sud, di origine della mia famiglia materna, posto sul fiume Tanagro. Il titolare della locale libreria, ha adottato il principio del “caffè pagato” per de-plastificare l’ambiente perifluviale e diffondere cultura. Funziona così: come per l’uso appunto del caffè al bar chi compera un libro ne paga un’altro per uno sconosciuto lettore. Ma il secondo non lo avrà del tutto gratis, ma comunque con un gratuito contributo nella raccolta di vuoti a perdere che consegnerà in libreria, così che finiscano nel differenziato.
Se lo proponessimo a Simona di “La storia? Già, perché anche il Serio quando si ritira dalle piene di plastica ne lascia un bel po’!
Ma come dimostrare che è plastica raccolta e non la stessa del differenziato familiare?
Leggo che a Ripalta cremasca dal prossimo anno scolastico nelle scuole sarà totalmente bandita la plastica (posate, bicchieri…): chissà che l’iniziativa del sindaco contagi altre scuole!
Questa mattina ho fatto la spesa… plastica… free (anche sugli affettati: basta chiederlo!).
Ottima questa dritta Piero!
E’ “padron Piero” e’ sempre ….esemplare!!!!
No, no: sono solo agli inizi!
Amici, aiutate firmando la petizione del WWF! Grazie.
https://www.change.org/p/giuseppeconteit-e-sergiocosta-min-rendiamo-plasticfree-i-mari-d-italia/u/24668518?cs_tk=AqRjjuPbH7asAQBe_lwAAXicyyvNyQEABF8BvI33vLceRslj0s0RPsjcsh0%3D&utm_campaign=a87d804f31df4f469c399b07223e25a6&utm_medium=email&utm_source=petition_update&utm_term=cs
Per Marino 22.06: visto il video, buono!
https://www.youtube.com/watch?v=NPZ6TUyPdZg
Si potrebbe doppiare in ….italico e, nel frattempo, allungare i titoli di coda che (come purtroppo spesso accade) non hanno il minimo di timing che consenta la lettura.
Potrebbe essere una buona idea doppiarlo in cremasco, no? Bisogna che lo spiego a mia figlia, ma lo farò quando la vedo, tra una settimana, al momento è in gita sulle montagne del Galles, e sto un filino preoccupato, non vorrei che brusca giù per qualche canalone.
Da oggi nel Palazzo municipale di Crema e nella Biblioteca funzionano le fontanelle a cui possono accedere tutti i dipendenti che hanno avuto in dotazione una borraccia.
Da oggi, quindi, anche Crema comincia a percorrere la strada del “plastic free”: niente più bottigliette di plastica.
Io mi auguro che l’iniziativa di Crema possa propagarsi in tutti gli altri Comuni del territorio (so che il Comune di Ripalta cremasca ha già deciso in tale direzione a proposito della scuola ).
Vedo con piacere che i nostri amministratori, col supporto di Padania Acque, si stanno lavorando per la… green economy.
Da anni in moltissimi Comuni del cremasco c’è la “boccia dell’acqua” in corridoio per dipendenti e utenti, ma questo non vieta a nessuno di tenersi la bottiglietta preferita nella borsa. Finché nei supermercati continueranno a venderle …. ci sarà qualcuno che continuerà a comprarle. Bisogna essere categorici e prendere decisioni radicali, è finito il tempo delle mezze misure, svanito insieme alle mezze stagioni. Il moderatismo non paga, come stanno dimostrando i fatti.