Vi piacerebbe se qualcuno venisse a casa vostra e, dopo aver fumato, gettasse il mozzicone di sigaretta sul pavimento del soggiorno o nel vostro giardino?
Allora perché accettare che i mozziconi siano quotidianamente gettati su tutte le nostre strade, quando queste sono il pavimento della casa comune?
Lo scorso Maggio la #ConsultaGiovaniCrema ha partecipato alle giornate di ecoazioni.
Siamo rimasti sconcertati dal numero di mozziconi disseminati per terra.
Sono ovunque: tra i sampietrini, sui marciapiedi, nel verde e nelle aiuole, a ridosso dei tombini( chissà quanti all’interno), ai piedi degli alberi.
Ad ogni metro di strada percorsa non facevamo in tempo a raccoglierne un paio, con estrema fatica, che ne apparivano altri 10.
E quindi cosa fare?
Beh, non ci restava che studiare il problema e pensare a qualche soluzione.
Abbiamo scoperto che i mozziconi, così piccoli e apparentemente innocui, oltre ad essere brutti da vedere, sono molto dannosi per l’ambiente.
Prima di tutto rilasciano sostanze chimiche tossiche durante il percorso di decomposizione e poi impiegano davvero tanti anni per completare questo percorso.
Dovevamo, allora, trovare un modo per modificare questa cattiva abitudine, che, purtroppo, non viene percepita così negativamente dalla collettività.
Senz’altro serve incrementare i controlli e irrogare sanzioni per chi viene colto sul fatto ma non è così facile. Servirebbe anche altro.
Ecco perché abbiamo fatto ricorso alla teoria del Nudge, alla cosiddetta” spinta gentile”, una forma di paternalismo debole con cui si prova a modificare l’architettura comportamentale delle persone con idee innovative.
E siccome nulla si crea, ma tutto si copia e si migliora, abbiamo studiato un modello di contrasto del problema che è stato adottato in tante città inglesi, tra cui Londra, negli ultimi anni: installare dei cestini-quiz solo per i mozziconi.
Su ogni cestino viene collocata una domanda alla quale il fumatore può rispondere gettando il mozzicone nella fessura corrispondente alla risposta che preferisce. In questo modo vogliamo abituare il fumatore a non buttare il mozzicone per terra, ma a cercare un cestino.
A Crema, grazie al parere favorevole della Giunta, all’enorme disponibilità dell’assessore Matteo Gramignoli, che ha accolto subito l’idea e ha fatto il massimo per concretizzarla nel più breve tempo possibile e a Linea Gestioni, ne abbiamo installati 5, temporaneamente in Piazza Garibaldi, zona Torrazzo, Piazza Giovanni XXIII, ospedale e stazione.
Questa è la casa di tutti e dobbiamo imparare a rispettarla. Chi non la rispetta deve essere educato a farlo.
A casa tua, sul pavimento del tuo soggiorno, fai quello che vuoi, ma quando la tua condotta incide sulla collettività è un dovere intervenire.
P.S. Come vedete nel giro di una settimana uno dei cestini è già stato vandalizzato. Amico che hai sporcato, qualora dovessimo incontrarti, per te la spinta sarà meno gentile rispetto a quella degli altri: acetone, spugna in mano e, con gentilezza, ripulisci tutto.
#Nonèunpiccoloproblema #ConsultaGiovaniCrema #Ambiente
Commenti
Per chi ha occhi per …guardare:
guardate a terra, tra i ciotoli prospicenti il portone d’ingresso al Centro Culturale SantAgostino – Museo Civico .
Seminato di filtri/mozziconi !
Non è quel tipo di “semina” che fa bene alla nostra terra, anzi!
Bella quindi l’iniziativa della Consulta Giovani. Proviamo tutti ad adoperarci per recuperare un pochetto di senso civico, dai!
Hai ragione Franco, basterebbe recuperare un po’ di senso civico.
Bella iniziativa, speriamo che funzioni.
Non ho ben capito come i cestini-quiz possano stimolare il fumatore ad usarli, ma andrò a cercarli, sono curiosa.
Ciao RIta, l’idea è di mettere una domanda con due opzioni di risposta all’interno di questi cestini. Il fumatore vedendo il cestino con la relativa domanda potrebbe essere incuriosito e potrebbe decidere rispondere al quesito gettando il mozzicone nel foro corrispondente all’opzione di risposta che preferisce. In questo modo dovrebbe abituarsi a gettare il mozzicone non più a terra, ma in un cestino.
Giorgio, suggerirei un’altra campagna di sensibilizzazione: quella contro le deiezioni degli animali domestici, che educati a non sporcare in casa, di proprietà privata, sporcano le strade che sono di proprietà pubblica. E nonostante minacce di sanzioni o appositi cestini, scarsi, presenti in città, le cacche dei cani sono ben disseminate in strade magari defilate, dove in assenza di occhi giudicanti fanno bella mostra di sé. Postmetto che sono un fumatore, ma chiedi a chiunque cosa preferirebbe pestare: una cacca di cane o una cicca di sigaretta? Perché alla fine io mi son rotto le balle di questa campagna terroristica contro i fumatori che, consapevoli dell’autolesionismo che li porterà magari a pagare a caro prezzo il maledetto vizio, sono ormai educati a spegnere la sigaretta qualora ravvisassero il rischio dell’esposizione passiva dei non fumatori. Cosa che non fanno i possessori di cani che magari, quando obbligati, le schifezze dei loro animali le raccolgono, ma se invisibili no. Ripeto, preferisco pestare una cicca di sigaretta.
Ivano, credo che sul fronte deiezioni canine si siano fatti dei passi avanti. C’è sempre più senso di responsabilità da parte dei padroni ed è sempre più insita negli stessi padroni l’idea che abbandonarle per strada sia un comportamento socialmente non accettato.
Detto questo convengo sul fatto che si debbano aumentare i cestini.
Non ne farei però una questione di priorità tra mozziconi e deiezioni perché possono essere affrontate contestualmente.
Mi permetto anche di aggiungere che sicuramente servirebbe usare maggiormente lo strumento della sanzione, ma mi è stato detto che è difficile per il numero limitato di uomini a disposizione.
Sullo sporco nei luoghi pubblici ho letto studi in un tempo passato non meglio definito, ma gli esperimenti dicevano comunque che se un posto inizia a sporcarsi il fenomeno diventa autoalimentante. In pratica caccia alla prima cartaccia. La pressione sociale è il miglior deterrente. Vi parla uno che ora pensa, con raccapriccio, ai tempi in cui non raccoglieva le deiezioni del suo cane. Poi, occhiatacce, accuse dirette, non mi hanno convinto che sbagliavo per paura della figuraccia o delle sanzioni, ma innescando il ragionamento. Sì avevano ragione, perché il numero dei trasgressori moltiplicato per il numero di cani ben diverso da quello della mia infanzia creava un problema non risolvibile con la semplice raccomandazione delle mamme: “guarda sempre dove metti i piedi”; in pratica senza tolleranza zero si raccoglie una vera montagna di m… Comunque un pizzico di reazione energica non guasta! Bravi giovani amici!
Grazie Adriano! In un certo senso è stata la reazione degli altri a farti ragionare. Oggi buttare il mozzicone di sigaretta a terra è ancora visto come normalità. Bisogna provare, ancora prima di ricorrere alle sanzioni, a far scattare lo stesso meccanismo.
A parte il posizionamento di cestini che auspicano la buona educazione degli altri (auguri!), perché non proponiamo alle scuole elementari/medie l’acquisto di pinze raccogli-rifiuti (il prezzo è modestissimo) e l’uscita delle classi, tipo una volta al mese a turno, per ripulire la città? Può darsi che abituandosi subito a raccogliere gli scarti altrui, i ragazzini siano incentivati a non farne di propri. E, comunque, sarebbe una cosa più furba dei “venerdì dei gretini” sponsorizzati dalla UE per aprire la strada al grande business del futuro: le energie rinnovabili, che entro il 2030 dovranno coprire almeno il 32% di fabbisogno. Un bel giro di soldi.
Buonissima idea! Alle scuole elementari ho fatto per anni un’iniziativa simile. Ora ci sono le ecoazioni che sono più o meno la stessa cosa. Sempre con la Consulta stiamo pensando di organizzare una giornata di ecoazioni invitando anche i bimbi delle scuole elementari con le loro famiglie.
Un’ennesima dimostrazione, Giorgio, che la Consulta dei giovani da te presieduta sta lavorando bene per la nostra collettività, come pure una dimostrazione che “lavorare insieme, a prescindere dalle logiche faziose dei partiti, su problemi concreti” si può.
Voi giovani dovete aiutarci ad uscire da questo clima di bellum omnium contra omnes, di fanatismo ideologico, di manicheismo a priori.
Ma, stando alle regole, non dovremmo essere noi, ovvero la nostra esperienza, che va in aiuto dei giovani? Sennò sembra di dire: cari ragazzi, noi abbiamo distrutto il mondo, ora vedete un po’ cosa potete fare per ricostruirlo.
A proposito di “giovanilismo” e “bambinismo”, ho letto proprio l’altro ieri questo bell’articolo di Veneziani, che ripropongo:
https://www.marcelloveneziani.com/articoli/si-fanno-scudo-dei-bambini/
Grazie Piero! Sicuramente la cosa che mi porterò sempre dietro di questa esperienza è proprio l’aver sperimentato che di fronte ad un problema, specialmente a livello locale, non è così complicato arrivare a soluzioni condivise.
Certo, ci vuole la volontà e l’onestà intellettuale.
Resto convinto che trovare una soluzione ad un problema coinvolgendo 10 persone sia meglio di trovare la stessa soluzione da solo e scontrandomi con le altre 9.
Dopo aver letto Veneziani. Credo che non sia necessaria molta ermeneutica per capire il senso del discorso di Greta Thunberg. Basta estrapolare questa frase: “voi non avete più scuse e noi abbiamo poco tempo”. Credo che il senso di questo j’accuse sia, non che tocchi ai bambini salvare il mondo, ma che a porvi rimedio spetti agli adulti. E lasciamo stare “Gretina” o averla colta con le mani nel sacco a mangiare cibo imballato in plastica, quando sappiamo tutti che la maggior parte dei ragazzi preferisce farsi influenzare da quel niente della Ferragni e compagno. Il discorso della ragazzina credo che non meriti tanto dileggio, complottista o ideologico o politico che sia. E un minimo di incoerenza da parte di Greta, magari dettata dalla contingenza di dover mangiare qualcosa, penso che sia più che giustificabile.
Quanto agli altri bambini (il loro uso) di Veronesi sono anch’io d’accordo. Li bandirei dai media.
Vale anche per “gretini”.
Il senso dell'”uso dei bambini” di cui parla Veneziani, e sul quale sono personalmente d’accordo, è ben più ampio e questo è il motivo per cui ne ho suggerito la lettura. In Europa il malcostume di utilizzare i più piccoli per far passare messaggi promozionali politici ed economici sta dilagando, e non è un buon segno. La povera Greta entra nel ragionamento per motivi strettamente anagrafici, non certo perché mangia in contenitori di plastica. Anche lei è una vittima, mentre i suoi imitatori che interrogati ai cortei sui motivi della protesta non sanno mai cosa rispondere sono semplicemente “gretini”. E’ sempre stato così, intendiamoci, alle manifestazioni gli studenti di tutte le generazioni sono andati, e vanno, per bigiare scuola e fare casino. Nessuno ha mai realmente pensato di “salvare il mondo”.
Ritorno al tema del post di Giorgio: da quando incredibilmente (dico incredibilmente perchè ho passato una mezza vita a lottare in Giunta, in Consiglio Comunale, nelle riunioni politiche/ di partito, Collegio Docenti, di Presidi (perchè no?), per non essere costretto al “fumo passivo!) la legge sul fumo nei locali pubblici è divenuta operativa e ….rispettata, i fumatori, commessi, impiegati, e simili più o meno “titolati”, con cadenze variabili in relazione alla loro “dipendenza”, escono sulla porta del negozio, ufficio o similia, a farsi la fumatina e buttano il mozzicone/filtro (più o meno acceso!).
Anche qui è questione di in/civiltà, come gettare dal finestrino della macchina, lanciare nella roggia, sputare per terra, lasciare l’auto con il motore acceso (se no il riscaldamento/condizionamento si ferma!) e piacevolezze consimili!
Solo bene, quindi ogni campagana di sensibilizzazione al problema!
Certo è che a Crema i “VIGILI” in città NON SI VEDONO, non solo, ma proprio NON CI SONO, ergo nessuno VIGILA , anche perchè così …. si evitano grane e non si dispiacciono i cittadini /votanti.
Le leggi vengono disattese?
E dov’è il problema?
Samo nel “buffo stivale” no? Tutto è …..molto, molto pittoresco!