Gli alberi di Via Bacchetta
…..certo alberi e cemento/asfalto non sono in….sintonia!
E se di “scelta politica” si vuole parlare, proprio di questo si tratta: come impostare, gestire un’azione equilibrata di “convivenza” nella città, diventata sempre più aggregazione in/urbana al servizio della “dea-automobile”, e gli alberi, unici (e sembrerebbe pleonasticamente ovvio il ricordarlo) proprio i Bagolari, capaci di fornirci l’ossigeno che ci serve per respirare (si, robetta da poco: per sopravvivere sul pianeta!) capaci di filtrare dal composto gassoso che inaliamo, quel mix di polveri che chiamiamo aria, in città!
E proprio questa, è la scelta “politica”: dare priorità a che la città sia funzionale alla “dea-automobile” (proprio lei, responsabile in gran parte dell’inquinamento dell’aria che ci serve per vivere), oppure dare priorità alla qualità dell’aria, alla necessità di ombreggiamento estivo, al mantenimento di quel minimo di presenza naturale (o è un termine obsoleto?!?) da garantire anche nel centro (più o meno) storico della città.
In effetti, qualche sorta di “riserva mentale” nei confronti del “verde in città” e priorità relative doveva pur esserci se, nel capitolo “Crema, città della bellezza risorse ambientali e sviluppo sostenibile” del dettagliatissimo Programma di mandato per Crema, appariva solo uno striminzito, formale: “Modificare alcuni articoli del regolamento edilizio vigente, attraverso l’introduzione di incentivi per favorire interventi edilizi con un minor impatto ambientale, considerando tutela delle risorse del territorio, mantenimento del verde, compatibilità ambientale, salvaguardia della salute dei cittadini;”.
Questo si intende per “Manutenzione del verde”? Una motosega e via? Non, come parrebbe assai più sensato, sentito il parere di un esperto agronomo, “visitare” gli alberi, verificarne lo stato di salute, e, se del caso, sostituire gli ammalorati cronici e, per gradi rinnovare/arricchire la loro presenza!
In compenso Lo stesso documento si esprimeva con enfasi sul tema “CREMA CITTÀ DELLA PARTECIPAZIONE E DEL CIVISMO: Il tema della Partecipazione dei cittadini alla vita
pubblica e del miglioramento del loro rapporto con la Pubblica Amministrazione non è nuovo, ma resta una tensione ideale per garantire la centralità del cittadino, l’efficienza e la trasparenza amministrativa, e anche per riuscire ad erogare quanti più servizi attraverso modalità di fruizione self service, grazie all’utilizzo della Rete, che consente di innescare diverse modalità di interazione per costruire una vera cultura partecipativa, grazie alla quale i cittadini si sentono parte integrante della comunità in cui vivono ed agiscono, consolidano le reti di relazione e si responsabilizzano rispetto ad alcune problematiche cittadine”.
La raccolta di 1300 firme di cittadini contrari alla “scelta politica” di tagliare quelle piante evidentemente non rappresentava modalità consona a “garantire la centralità del cittadino”!
Il timore è che oramai sia diventata parola d’ordine” il “tirare dritto” di salviniano marchio e che la “ partecipazione” resti dichiarazione di intenti che non trovi applicazione fattuale.
Il taglio di tutti gli alberi di Via Bacchetta: una scelta scellerata “politicamente” e “tecnicamente”.
Peccato!
Per i prossimi venti anni (così come per quelli segati in Via M. di Canossa!) ci mancherà anche il loro aiuto per respirare meglio, in compenso tante belle automobili, potranno restare più comodamente ….“autoferme” , magari col motore acceso per profumare l’aria, anche in Via Bacchetta!
Nel frattempo, restiamo in attesa del Regolamento del Verde Pubblico e Privato , conseguente al Censimento del patrimonio verde, promesso dall’Assessore competente, che confidiamo sia in ….fase di elaborazione. E, se son rose (ops!) ……
Commenti
il cittadino è contro l’istituzione sul tema, muro contro muro, e mi spioece, perché questa gestione la sentivo amica! Quel che io non capisco è come si possa invitare i botanici esperti in potatura urbana di Bolzano per una lwezione in Comune, quelli che hanno insegnato a limitarsi a una cimatura leggera, che con foto della realtà cremasca hanno apertamente criticato la capitozzazione dei rami, e poi arrivare all’eradicazione. Boh, forse la situazione la risolverà la perdita di attrattività urbana, strisciante ma reale, nonostante tutti gli sforzi, anche nostri, così non ci sarà più tanta gente a parcheggiare.
Leggo su Fb il racconto di Katie che stamattina è andata in via Bacchetta per assistere al massacro:
” Sono andata in strada stamattina per vederlo. Dopo 5 minuti, 5 poliziotti mi hanno cacciato dalla strada e hanno minacciato di arrestarmi … per cosa ???! Guardando??”.
Se questo è vero, e non ho motivo di dubitarne, inviterei la signora in questione a denunciare i poliziotti che l’hanno intimidita così brutalmente. Ma ci rendiamo conto? Siamo in uno stato di Polizia?
Son passato dopo lo scempio, il diametro dei monconi dei tronchi dopo il massacro appariva ancor più imponente.
E mi ….commento: premesso che quando ho postato non ero a conoscenza di quanto alla Conferenza Stampa ottimamente dettagliata da CREMAonline https://www.cremaonline.it/cronaca/08-03-2019_Via+Bacchetta,+presentato+il+progetto.+I+lavori+da+luned%c3%ac/ , (e consiglio a tutti di leggere quel resoconto, slides comprese, e foto compresa, soffermandosi sulle espressioni del volto, assai significative, dei protagonisti!), ho letto anche su fb la ….cinquantina di righe “pepate” assai, che la sindaco Bonaldi ha dedicato all’argomento.
Io, Sindaco, sono uno di quei “….qualcuno che dice che togliamo l’ossigeno ai cremaschi è perché forse è al suo cervello che manca ossigeno…” ; si quell’ossigeno che donavano copiosamente quelle piante, da oggi manca e mancherà anche al mio, di cervello, e per parecchi anni anche!
Sindaco dopo aver citato (un pochetto enfaticamente azzarderi) “femori rotti e rischi quotidiani”, hai dichiarato che la scelta era tra “… diritti delle piante e quelli degli abitanti di questo segmento di via Bacchetta erano in conflitto e, per quanto amanti dell’ambiente, non potevamo mettere sullo stesso piano alberi e persone…..” e, su questo non ci piove, anche se io la metterei un pò diversa: quelle piante erano al servizio della Città, dei cittadini che ….”respirano” a Crema, non solo di quelli di Via Bacchetta.
E comunque è stata fatta una scelta, la più pesantemente invasiva (motoseghe!!!!) tra possibilità diverse di intervento che lo stesso “Esperto” consultato dall’Amministrazione aveva messo sul piatto.
Certo se la città si fosse dotata per tempo del Censimento del patrimonio arboreo, del conseguente Regolamento del verde pubblico e privato, e Capitolati di appalto sulla manutenzione del Verde Pubblico, sarebbe stato possibile mettere in atto interventi manutentivi adeguati, prima che diventassero necessari interventi “straordinari”.
Bene che “… il valore biologico sarà compensato con la messa a dimora di alberi per 78.397 euro nell’area del futuro parco urbano tra san Carlo e la gronda nord…..”. Meglio sarebbe stato, a mio parere che, considerato (riporto il responso dello stesso agronomo ingaggiato dal Comune) che le soluzioni al problema erano due: “abbattimento alberi pericolosi e compromessi e loro integrazione” oppure “abbattimento di tutti gli alberi e sostituzione secondo nuovo criteri”, si fosse praticata la prima soluzione, meno invasiva, graduale, tra l’altro, più ripettosa del parere contrario all’abbattimento dei bagolari, di quei 1300 cittadini che addirittura si erano impegnati, mettendosi in gioco personalmente, alla raccolta di firme.
E gli alberi risorgeranno più belli e più superbi che pria.
….se tutto va bene, Graziano, tra una ventina d’anni!
E ….nel frattempo? Ok al “deserto” attuale?
Hanno fatto una “cosa brutta” per la città e per il pianeta, è una responsabilità grave che si sono assunti in esclusiva, con pervicace determinazione, senza ascoltare la gente.
Citi “Bellezza” e “superbia”, Graziano; credo si possano/debbano fare doverose riflessioni nella fattispecie!
Leggo che il taglio di via Bacchetta sta per provocare una crisi di Giunta: questa sera la sinistra che fa riferimento all’assessore Galmozzi e al consigliere delegato Emanuele Coti Zelati si riunirà per decidere.
Detta sinistra lamenta di essere stata informata in tempo non utile per leggere le 60 pagine scritte dall’agronomo di Brescia.
Personalmente, pur sapendo che siamo di fronte a una decisione “politica” che risponde a una serie di “esigenze” espresse da categorie diverse di cittadini, sono curioso di leggere le 60 pagine dell’agronomo: chi riesce a scoprirle, potrebbe renderle accessibili ai lettori di CremAscolta?
Mi ripropongo, non appena saro’ a Crema, di andare a vedere di persona la strage arborea. Non credo, comunque, che il problema sia l’agronomo di Brescia, che in definitiva non e’ stato eletto da nessuno. Qualsiasi cosa quest’uomo possa aver scritto o detto, la decisione e’ stata di chi “avrebbe dovuto” amministrare al meglio la citta’ e, di questi tempi, cosa c’e’ di piu’ importante del verde? Poi magari si scoprira’ che quelli che hanno dato il via alle motoseghe sono gli stessi che in pubblico si spendono in pipponi di maniera su Greta. Speriamo di no.
Riferirò presto sulla rivoluzione urbana che, partita dalla Cina, ha coinvolto Russia e Stati Uniti (sì! US in barba al bestione imbiondito). Poi vi darò i dettagli, ma in pratica si tratta di far tornare le città come Crema già era, e della cui intelligenza urbanistica ancora restavano tracce quando vi son giunto nel 76.
Ricordiamoci che la siccità attuale è solo un’ennesima conferma delle più dure previsioni.
Ci sono passato anch’io da via Bacchetta. La situazione marciapiedi, o simili, è disastrosa, con grave pericolo per i pedoni. Senza considerare che ad ogni piè sospinto, cambiamento dl clima responsabile, alberi sradicati da folate di vento, ormai si registrano in tante città e regioni, vedi Dolomiti, e interi territori vengono devastatati. Bene ha fatto l’amministrazione comunale ad intervenire.
Ma se ci sono, c’erano, sempre macchine parcheggiate sulle radici, che impedivano il passaggio dei pedoni…
Buongiorno, anche io ho assistito allo scempio di via Bacchetta, non posso definirlo diversamente. Bellissimi alberi sradicati, la maggior parte SANI, il volto della via e di Crema nuova stravolti. La presentazione del progetto definitivo di “riqualificazione” è stata presa l’otto marzo, un venerdì. L’undici marzo, lunedì, gli operai erano già pronti con le motoseghe in mano. Ho vissuto anche lo scempio di via Bottesini, della via Inzoli. Ho firmato contro il taglio di via Bacchetta, ho contattato degli amici agronomi di Padova, tutto inutile. Mi fa male vedere la via così ridotta, mi ha fatto parecchio male il sentire il rumore delle motoseghe che tagliavano quegli alberi sessantenni. Mi fa male che i cittadini di Crema non siano stati ascoltati, la raccolta firme sia stata completamente inutile. Mi fanno male le parole riportate sulla pagina facebook del Sindaco Bonaldi di cui ne riporto solo una piccola parte – Se qualcuno dice che togliamo l’ossigeno ai cremaschi è perché forse è al suo cervello che manca ossigeno – Il commento completo del Sindaco è visibile qui. Grazie dell’attenzione.
Sono perfettamente d’accordo con lei, signor Pennati. Qui non si tratta di “tagliare l’ossigeno” che nella Pianura Padana ha già il suo ben daffare a sopravvivere bensì di sensibilità ambientale. Una dote innata che si ha o non si ha, ed evidentemente questa Giunta non c’è l’ha. L’ha già dimostrato in altre occasioni.
Non dico di fare come in Irlanda, dove un tratto di autostrada nella contea di Clare è stato deviato per salvare un “fairy bush” (un cespuglio costituito da un albero secolare con intorno alcuni cerchi cespugliosi ritenuti sacri), sarebbe troppo bello, ma gli alberi di via Bacchetta non avevano colpa se qualche scellerato ha costruito proprio sopra le loro radici. Non è la pianta che mette a repentaglio la città ma l’esatto contrario.
Ritengo, comunque, che la manifestazione pseudo-ambientalista di stamattina avrebbe per lo meno dovuto portare gli studenti sul luogo del delitto. Non tanto per fare polemica (ormai!!!) ma per riflettere. Invece, niente. Probabilmente i manifestanti non lo sapevano neppure, l’importante era scandire qualche slogan in coro e far circolare su WA le frasi “celebri” dell’influencer Greta Thunberg che piace tanto agli amici politici delle multinazionali. Sappiamo come funzionano queste cose, avendole fatte molto prima di loro.
Signor Pennati, io non drammatizzerei in questo modo. E’ vero, vedere alberi tagliati fa male a tutti, ma credo che un male peggiore sia la vista di alberi sradicati dal vento rovinare su automobili parcheggiate e magari su incolpevoli cittadini. Tutti ci ricordiamo gli alberi caduti a Roma o qualche anno fa quell’albero alle Cascine a Firenze che costò la vita ad una donna. Perchè è scontato che anche gli alberi siano soggetti a cadute. Oltretutto buona parte degli alberi di via Bacchetta avevano ormai radici in superficie e l’ammaloramento di quelle, dovuto al calpestio, o soffocate dai pneumatici delle auto parcheggiate, prima o dopo avrebbero portato alla morte delle piante, che immagino comunque già in probabile sofferenza. Il mio sospetto sa qual è signor Pennati? Che anche questa vicenda, come tante altre, sia soggetta alla solita strumentalizzazione politica, sia che venga dall’opposizione sia che venga da correnti a margine di questa maggioranza. E al di là dell’infelice battuta di Stefania Bonaldi io non credo proprio che questa Amministrazione abbia agito in malafede. In tutti i casi speriamo tutti che vengano scelti alberi (peri?) già abbastanza cresciuti e che sviluppino radici in profondità.
….già scritto parecchio sul tema e repetita, non juvant!
Troppo sempicistico signor Macalli buttare tutto in caciara politica. Io ed altri componenti il Comitato per la salvaguardia degli alberi di via Bacchetta nulla c’entriamo con qualsiaisi partito politico. Siamo semplici cittadini che si interessano della res pubblica. STOP. Per quanto riguarda alberi caduti a Roma o a Firenze o a Canicattì lasci perdere che anche questa motivazione nulla c’entra con Crema. Quivi c’erano da sessant’anni 29 alberi giovani (aspettativa di vita 150/200 anni), sani (tranne tre, così certificati dall’agronomo di parte in classe D) e saldissimi al terreno (una delle cause del loro taglio). STOP. Nonostante questo le do credito circa l’assenza di malafede da parte della A.P. Solo testardaggine ideological…
… dai allora visto che gli alberi son pericolosi…. via tagliamoli tutti…. manutenzione, questa sconosciuta
….già scritto parecchio sul tema e repetita, non juvant!
Accogliente, e come se tu, padrone del blog, non ti fossi mai ripetuto. Grazie
Appunto signor Lodetti. Caciara politica, perché, guarda caso, qualsiasi componente di qualsiasi comitato si dichiara sempre apolitico o non appartenente a nessun schieramento. Più politico di così… Mai nessuno che dichiari: ho votato per questa Amministrazione, ma…
Io mi permetto (chiedo scusa se insisto) di invitare di nuovo coloro che hanno seguito da vicino la vicenda di via Bacchetta, di rendere accessibili a tutti le 60 pagine dell’agronomo in questione.
E’ vero che la scelta di un qualsiasi “governo” della cosa pubblica è “politica”, ma è anche vero che se la Giunta Bonaldi, su pressione degli ambientalisti, ha avvertito il dovere di pagare un consulente agronomo (nonché un architetto paesaggista) per avere una dettaglia relazione “scientifica”,, è essenziale che questa relazione sia conosciuta. Leggo che alcuni la citano e quindi presumo l’abbiano letta: è possibile consentire a tutti di leggerla e di valutare l’eventuale scarto tra “relazione scientifica” e “valutazione complessiva” politica?
Anch’io Piero mi permetto di insistere, e senza chiedere scusa; e partirei proprio dalla tua “scelta politica”. E per “politica” intendo quella rappresentativa che ancora caratterizza questa nostra Democrazia sempre in bilico. A meno che per questa categoria non si intenda quel modo di procedere di quei signori da piattaforma da fasullo rimando illuminista che vogliono far credere che quattro voti via web incarnino lo spirito di tutti gli italiani e che questo significhi dare voce al popolo. Dimenticando che al governo ci sono andati grazie ai voti espressi in urna, è questa la regola, come c’è andata l’Amministrazione Bonaldi, e che ha quindi legittimo potere decisionale, come tutti gli italiani democratici che di buon grado accettano scelte, anche senza troppe affinità, di questo Governo ancora legittimamente espresso. Dimenticando anche che, non essendo stato bandito nessun concorso di idee, per inciso i cittadini hanno comunque diritto sacrosanto di intervenire, tutta questa polemica credo che lasci il tempo che trova, come è stato tempo fa per la riqualificazione di piazza Garibaldi che ha visto scendere in campo studi di architettura ad avanzare proposte che nessuno aveva chiesto. E difatti la risposta di Fabio Bergamaschi fu che nessuno aveva domandato niente. E di questo dovrebbero esserne contente altre firme di questo blog che irridono a manifestazioni di piazza senza farlo per quelle duemila firme raccolte per il taglio di pochi alberi. Se sono ridicole le 1700 piazze di sabato per il clima ( o proteste simili) o quella povera Greta che Maria Giovanna Maglie (grande giornalista) vorrebbe addirittura investire con la sua auto ( con smentita successiva e chiarimenti), cosa si dovrebbe dire della nostrana ed esigua raccolta di adesioni più o meno consapevoli o sensibili?
Mi chiedo, Piero, se per accendere le motoseghe e sterminare degli alberi sani c’era bisogno di pagare (meglio non sapere quanto) dei consulenti. Non bastava il buon senso? Mettersi a leggere la relazione ad alberi morti non è di alcuna utilità, sarebbe solo una perdita di tempo.
Anche gli scheletri degli alberi morti nell’area della nuova passerella sul Serio sono lì da quasi due anni che aspettano, nessuno si è neppure degnato di rimuoverli, figurarsi di piantarne di nuovi. Tocca a te, tocca a me, tocca a quell’altro, e intanto le stagioni passano. Che tristezza.
Senza entrare nel merito specifico del taglio degli alberi (non ho mai approfondito la questione direttamente sulle fonti), concordo con te, Ivano: un qualsiasi governo deve sentire tutte le istanze e poi “decidere” perché è il solo “legittimato” a farlo grazie al mandato elettorale.
Legittime, naturalmente, sono tutte le proteste, ma poi ci deve essere chi fa una scelta e la fa non per accontentare una parte o un’altra ma perché ritiene che, ponderate tutte le istanze dei cittadini, la sua scelta corrisponda di più all’interesse generale.
Questo non significa che qualsiasi decisione di un governo legittimo debba essere la migliore o la meglio corrispondente agli interessi generali.
Prendiamo il caso della Tav: se si deciderà per il sì, lo si farà contro gli ambientalisti e gli stessi esponenti pentastellati e lo farà se il parlamento, eletto da tutti i cittadini, avrà una maggioranza.
Io, non avendo seguito direttamente il problema, e desiderando andare fino in fondo, chiedo se qualcuno mi può aiutare a ricostruire il tutto con
– la relazione dell’agronomo,
– la relazione del paesaggista,
– la relazione della Giunta,
– le relazioni delle varie associazioni ambientaliste.
Solo alla fine, avendo il quadro complessivo, uno può esprimete un giudizio fondato.
E’ così che la “democrazia” può crescere: “documentandosi”, in primo luogo.
Con una marca da bollo sul modulo di “richiesta di accesso agli atti” si può richiedere copia della pratica presso l’ufficio Protocollo del Comune.
Piero anch’io non non essendo competente in merito ho cercato info per farmi un’opinione.
La rete e poi ho chiesto l’opinione di un amico esperto .
“Andavano non solo tagliati ma anche estirpate le radici”…la risposta
Avevo firmato contro l’abbattimento e MI SONO SBAGLIATO agendo d’impeto e di cuore.
giustissimo …Va dove ti porta il cuore poi consulta il cervello per tornare a casa
Tutto il resto è meschina politichetta di citta’
Il funzionario (i) che ha agito ha fatto quel che si doveva fare.
aldo