8 Marzo per la DONNA -PACIFIER.
Una mimosa e un abbraccio a tutto il mondo al femminile!
Che questa giornata sia il definitivo innesco di quell’approccio culturale che ci renda tutti quanti consapevoli del ruolo unico e prioritario che l’esistenza ha assegnato alla donna, alla femmina, capace di essere portatrice, nel suo proprio corpo di nuova vita.
Solo la stupida, aggressiva arroganza dell’uomo, maschio, portatore di pene (ops!) può essere la causa dei soprusi ai quali il mondo femminile è stato (purtroppo, ancora è!) sottoposto.
Questa giornata dell’8 Marzo annuncia a Crema anche una stupenda, significativa azione, articolazione Cremasca di “Pacifier – Pratiche di Evasione di Massa” https://www.facebook.com/Pacifier-Pratiche-di-Evasione-di-Massa-179760286085299/ , inserita a Crema, grazie alla “ospitalità” di “LA SIEMBRA”, da Marialisa Leone con Marisa Fugazza, che titola significativamente : “INCIPIT Apri amo ci”.
Il lenzuolo che 42 donne, ma non solo, firmeranno col filo rosso. Un atto di “sorellanza” per pacificare.
Silvia Capiluppi 26 febbraio :
कलावा ♥️
…..L’India mi ha regalato un filo rosso benedetto durante una puja e legato al polso per protezione.
Anni dopo ho poi scoperto che il Filo Rosso è presente in tante Antiche Tradizioni.
Credo che sia per questo che ho iniziato a ricamare i nomi con il filo rosso, per proteggerli e per raccontare che siamo tutti collegati, donandoci forza….”
Questo di Crema è il tredicesimo lenzuolo ricamato in tutta Italia, con il nome di donne che sottolineano, con la comune azione artistica, l’uscita da una visione retrograda delle donne al ricamo, ma molto, molto di più,
l’evoluzione / rinnovamento della tradizione di donne che inverano la loro presenza attiva, positiva, femminile, consapevole, in un’alleanza per una società di pari diritti che cancella le diseguaglianze.
Commenti
L’altra metà del cielo ha indubbiamente conquistato non pochi diritti da quando la seconda Internazionale socialista, riunita a Stoccarda nel lontano 1907, ha posto la questione femminile come centrale. Ma… un contro sono i diritti sanciti solennemente nelle “Carte” e un conto la traduzione concreta di tali diritti. Se guadiamo solo alle retribuzioni delle donne nel settore privato, troviamo che le donne ricevono in media il 17% in meno dei maschi quanto a paga oraria. Quello che sorprende è che la disparità salariale non riguarda solo l’Italia: in Germania p ancora maggiore.
Il presidente della Repubblica Mattarella oggi ha puntato il dito contro le nuove schiave, vale a dire le prostitute che vengono strappate con l’inganno dalla Nigeria (e non solo: anche dai Paesi dell’Est) per lavorare – grazie alla vendita del loro corpo – per dei criminali.
Vorrei ricordare che Crema ha ospitato non poche di queste donne (dal Buon Pastore alle Case famiglia dell’Associazione Giovanni XXIII) con la funzione di accompagnarle nel loro percorso psicologico finalizzato alla riconquista della loro “libertà”: un’opera silenziosa ma altamente meritoria.
Personalmente, ho avuto l’occasione di intervistare una donna nigeriana reduce da questa storia di schiavitù: confesso che il suo racconto mi ha insegnato di più che tanti libri che avevo letto sull’immigrazione.
Quando parliamo di immigrazione, parliamo di “come governare i flussi”, ma non dimentichiamo che dietro i volti ci sono storie di persone (spesso storie di dolore).
Piena fiducia alle donne, soprattutto nella soluzioni di problemi, perché dove un uomo dice questo mobile non può passare da quella porta una donna inventa d’istinto una strana manovra che risolve l’ostacolo. Forse perché son progettate per partorire… Tuttavia, per una volta basandomi empiricamente sulla mia esperienza di vita, più che su raccolte dati, dico che questo pianeta donna è estremamente più variegato della piattaforma uomo, con punte molto maggiori al rialzo e al ribasso. La completezza dell’ibrido fra queste due specie è comunque un dato di fatto. ma nche il maschio sta cambiando, e allora gli assemblamenti saranno ancora più fantasiosi!
Concordo, Adriano: le donne, su certi aspetti (e non solo sul piano estetico), ha una marcia in più dei maschi.
Io, però (so di essere provocatorio), aggiungo che se è giusto che le donne debbano conquistare più diritti (in concreto: sulla carta ci sono già) “fuori di casa” (nella società), i maschi dovrebbero recuperare un po’ di diritti “dentro casa” dove normalmente stra-dominano le donne (la morte della figura paterna è sotto gli occhi di tutti).
Hem…Béh… Non esageriamo
Hops…
Non Elena Lanzi, ma Graziano Calzi,ha detto….
Non voleva essere, Graziano, una critica alle donne, ma a una auto-critica degli uomini: sono ormai decenni che la figura del “padre” ha perso molto del suo ruolo.
Non si tratta di ripristinare la figura del padre padrone e neppure la figura del padre (il Super-ego dei figli) di freudiana memoria, ma di conquistare un “ruolo di parità” nell’educazione dei figli.
Non e’ il caso di generalizzare, neanche le donne sono tutte uguali. Ad esempio l’onorevole (sic!) Cirinna’ l’8 marzo s’e’ fatta immortalare davanti a Montecitorio col cartello “Dio, patria, famiglia: che vita de merda”.
Dio, padre, famiglia. Fermiamoci pure qui. Ma per onestà culturale si riconosca a questi valori un chiaro intento restauratore. Roba da regimi insomma. E il convegno di Verona sulla famiglia tradizionale ne è l’emblema. Poi ognuno scelga le libertà che vuole.
Ma per favore, l’intento demolitore e’ della cretina con il cartello in mano che per l’8 marzo, e’ evidente, rappresenta se stessa e altre quattro privilegiate chiuse in qualche salotto borghese. Il regime vorrebbero imporlo proprio le loro ideologie d’altri tempi ma, ahime’, il seguito scarseggia assai e le donne non appartengono a un genere che abbocca facilmente all’amo.. Non c’e’ cartello, proclama o convegno capace di convincerle, se non vogliono. Una donna che lavora, e’ madre e/o moglie ed e’ impegnata fuori casa a vario titolo non ha assolutamente bisogno di farsi spiegare cos’e’ la famiglia, semmai lo puo’ insegnare.
Intento demolitore? Intento RESTAURATORE! Leggere con più cognizione per favore. Evita quindi di collezionare altre figuracce.
Spiacente di deluderti Bibo’, ma non ti stavo affatto citando (avrei usato un virgolettato). Con l’espressione “intento demolitore” definivo (io, me stessa medesima) la mossa idiota della Cirinna’ e la mentalita’ antica di quelli come lei.