menu

CAMILLA CERVI

“I 7 più grandi misteri della Fisica moderna”

…Dai buchi neri al gatto di Schröedinger

Venerdì 25 gennaio 2019 alle ore 21, presso la sala Pietro da Cemmo del Centro Culturale Sant’Agostino di Crema, Catalina Curceanu, primo ricercatore dei Laboratori Nazionali di Frascati dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e membro della Foundational Question Institute (FQXi) ci guiderà tra i più grandi misteri della Fisica Moderna.

Dalla teoria della relativita’ alla meccanica quantistica; dai quark e bosoni di Higgs ai buchi neri, la fisica moderna risponde a tante domande e curiosità su come e’ fatto il mondo e l’Universo, ponendo pero’ tante altre ancora. La relatrice presenterà I 7 grandi questiti, misteri della Fisica Moderna: la scomparsa dell’antimateria nell’Universo; i misteriosi buchi neri; la faccia nascosta dell’Universo: materia e energia oscure; le ricerche nel campo della meccanica quantistica che hanno a che vedere col famoso “gatto di Schröedinger”; la struttura delle stelle di neutroni e il ruolo della stranezza nell’Universo; la possibile esistenza degli Universi paralleli e il paradosso di Fermi: esistono gli extraterrestri?

La dott.ssa Catalina Curceanu è autrice di piu’ di 300 articoli scientifici, dirige un gruppo di ricerca che svolge esperimenti nell’ambito della fisica nucleare e fondamentale in Italia e in Giappone ed è a capo di collaborazioni internazionali. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti internazionali, tra i quali il premio 2017 – Emmy Noether, della Società Europea di Fisica. E’ anche autrice del libro “Dai buchi neri all’adroterapia. Un viaggio nella Fisica Moderna” (Springer – I Blu).

Insieme a Catalina Curceanu vi invitiamo nell’affascinante mondo della fisica moderna, verso nuovi orizzonti e…magari nuovi Universi!

L’invito a partecipare è aperto a tutti.

Camilla Cervi

Presidente associazione Ipàzia

CAMILLA CERVI

18 Gen 2019 in Senza categoria

16 commenti

Commenti

  • Bacchettatemi pure, ma affacciarsi a questi temi sfocia inevitabilmente nell’evoluzione spirituale. E non sono il solo a “sentirlo”. Rovelli si sta affacciando molto di più ai media non specializzati, e non mi dite che non è un uomo di spirito (non che raccnti le barzellette… meglio spirituale).
    E delle figure al centro dell’esposizione prossima vostra, basta solo sfogliare le loro vite.

  • Evento culturale potenzialmente di elevato livello,
    Sono interessato ad ascoltare la relatrice.

  • La scienza oggi altro non fa che percorrere la strada aperta dai primi filosofi: provare a decifrare il Grande Enigma che ci circonda (e che noi stessi siamo).
    Provare a decifrare vuol dire provare ad uscire dalla… caverna platonica dove tutto è… opinione alla ricerca di qualcosa che va oltre il mondo sensibile.
    Certo, la scienza oggi indaga non semplicemente “ragionando”, ma con strumenti raffinatissimi (tra cui super-laboratori tecnologici) e, in primo luogo con quello strumento essenziale per la fisica che è il linguaggio matematico.
    Uno strumento, quest’ultimo, che ha radici in quella intuizione di uno dei primi filosofi greci, Pitagora, secondo cui il mondo è in ultima analisi, riducibile a “numeri”.
    Di sicuro il mondo che man mano la scienza prova a scoprire non è proprio il kosmos pitagoreo (l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande non sono riconducibili tout court ad “armonia”, a “leggi armoniche”), ma la direzione è sostanzialmente la stessa, quella di mettere “ordine” (addirittura unificare) in teorie apparentemente in collisione tra loro come la relatività di Einstein e la meccanica quantistica.

  • Evento sicuramente di grande interesse sia per l’argomento sia per la relatrice della quale posso aggiungere a quanto detto nella presentazione che è stata nel 2016 vincitrice del premio “Women in Physics Lecturer” e ha ricevuto un prestigioso premio conferito dall’Accademia di Romania a Roma per le celebrità che si sono distinte in ambito scientifico.
    E Catilina, affermando che “la cosa più importante è mantenere viva la curiosità e la voglia di scoperta” ci conferma che la spinta della scienza, quella vera, è la stessa che aveva mosso i primi filosofi.
    Quanto alla spiritualità … è sempre lì, all’orizzonte? Mah.
    Certo è che Rovelli è così difficile da raggiungere che ancora ci sfugge, forse anche perché tanto preso dall’essere così presente con il suo “spirito” sui media… Nessuna bacchettata di rimprovero, non sia mai.
    Venerdì è vicino!

    • “Rovelli …. ancora ci sfugge”. Lascialo pure scappare: dai suoi libri non si impara alcunché di fisica. Può darsi che io abbia torto, ma allora devo dedurre che per 50 anni ho studiato senza capire nulla.

  • Lo Spirito sarà fondamentale in futuro per gestire i mezzi tecnologici che rischiano di sfuggirci di mano. Figlio di Aristotele il nostro pensiero comprende solo due postulati base: la deduzione, ovvero osservo dei fenomeni e ne deduco delle leggi, e l’induzione, e cioè conosco delle leggi e «prevedo» i relativi fenomeni. Gli Antichi ne avevano anche un terzo, l’analogia appunto, che potremmo spiegare come «l’identità occulta» capace di unire fenomeni estremamente diversi che per logica non si possono imparentare tra di loro ma che, analogicamente, sono affini in quanto compresi in una medesima funzione universale. Molti «problemi complessi» dei giorni nostri potrebbero essere risolti, se non proprio facilmente per lo meno con la metà degli sforzi, usando il modo di pensare analogico. Un sistema suggerito persino un genio indiscusso come Albert Einstein, che osservava: “non si può risolvere un problema con lo stesso tipo di pensiero che lo ha creato”. Che poi, è esattamente quello che stiamo facendo.

  • In effetti, Camilla, Rovelli è onnipresente: perfino nei primi cento uomini più influenti del pianeta.
    L’ho visto pure, lui ateo, a TV2000 (programma… Soul!).

    • Rileggo periodicamente “L’ordine del tempo” di Marco Rovelli, e non è un …”rovello” il mio, ma ogni volta ci trovo un arricchimento nuovo rispetto alla mia comprensione del vivere.
      Bello avere a che fare con chi ogni volta ti fa….dei nuovi regali!

  • Un successo come sempre, un’introduzione al mistero per nuovi adepti, e ne ho visti in sala!
    Certo, si poteva discutere di più sull’entanglement, sfiorato appena in discussione: forse il mistero unificatore, per la visione unitaria che ne deriva del tutto, ma chi sa che le nostre Sacerdotesse della divulgazione scientifica non trovino la maniera di dedicare al misterioso gemellaggio un’intera sessione?

    • E’ una richiesta che prima o poi, sicuramente,
      riusciremo a soddisfare: un seminario su entanglement.

  • Confesso che non mi appassiona il singolo mistero (neppure… il gatto di Schrödinger) perché è tutto il mistero (il non ancora conosciuto che è di sicuro immensamente di più di quello che noi riusciamo a vedere dal… buco della serratura) che mi intriga.
    Se i primi filosofi sono stati mossi dallo… stupore, a me pare che siano proprio gli scienziati di oggi ad offrici sempre più occasioni per stupirci, ma non ho dubbi che siano gli stessi scienziati ad essere fortemente intrigati da quel tanto che ancora ignoriamo.

    Mi rivolgo agli… addetti ai lavori: ha già un nome quell’ambito di ricerca che non coincide né con la teoria della relatività né con la teoria quantistica di cui ci ha parlato la relatrice venerdì scorso?

    • Piero, ho chiesto alla relatrice;
      “parlavo della gravita’ che non e’ quantizzabile similmente con le altre interazioni
      dunque si cerca una teoria al di la’ del modello standard
      questa puo’ essere la teoria delle stringhe oppure la quantum loop – che sono teorie diverse dall’attuale modello standard nell’ambito dele quali anche la gravita’ e’ quantizzata (ma pagando un prezzo – quale l’esistenza delle extradimensioni nelle stringhe oppure spazio-tempo a loop…”

  • Grazie, Camilla: qui siamo a livelli… celesti.
    Ma anche noi, poveri mortali abitanti di un pianeta marginale nella nostra galassia, abbiamo il diritto (o almeno la curiosità) di accedere a qualche… briciola.
    Le vostre lezioni, credo, servono a questo.

    • Non trovate stupefacente che spazio-tempo a loop ci riporti a Nietzsche, che non conosceva certo, né immaginava i quanti? Con buona pace dell’opinione di Bruno Cordani su Rovelli, un grande scientificamente e spiritualmente, purtroppo foriero di una nefasta visione del futuro umano, e se lo dice un cervello così…

  • Adriano Tango, io non ho dato alcun giudizio sulla persona di Rovelli. Affermo “soltanto” che dai libri di Rovelli non si impara nulla di fisica. Non è un giudizio morale, politico o ideologico ma squisitamente tecnico da parte di uno che, con le sue pubblicazioni scientifiche, ha dimostrato di conoscere la materia. Mettiamola così: i libri di Rovelli si possono paragonare alla Divina Commedia o alle tragedie di Shakespeare, grandissimi capolavori letterari ma che non c’entrano nulla con la scienza.

    • Non inneschiamo la polemica, siamo troppo adulti. La mia precisazione viene influenzata dal parere di un terzo uomo di scienza, che per via privata mi chiedeva come farti avere alcuni scritti di Rovelli per smentirti. Io l’ho convinto del’inutilità della cosa, perché sicuramente hai affermato quanto sopra dopo analisi e approfondimento. Da parte mia, per quanto allenato al rigore scientifico, frequento altre platee. Tuttavia mi interesso da curioso a tutti i tipi di scienza. Quindi non posso giudicare cosa da Rovelli si impari di fisica, ma posso affermare, da profano, che mi son rimasti almeno certi nomi, alcuni concetti, collegamenti con il pensiero di altri ricercatori. E il pensiero, ma addirittura la fantasia, come affermava il vecchio zio Albert, contano più delle dimostrazioni.

Scrivi qui il commento

Commentare è libero (non serve registrarsi)

Iscriviti alla newsletter e rimani aggiornato sui nostri contenuti