PD ALMENO IN CENTRO, SE NON AL CENTRO, O UNA RONDINE NON FA PRIMAVERA.
Nessun elogio del Pd, non perchè ha perso dappertutto, ma per il “perché ha perso”. E MI STUPISCO CHE CREMA ABBIA DA DUE AMMINISTRAZIONI UNA GUIDA A CENTROSINISTRA. Ma non durerà. Nessun elogio quindi, non solo, come si usa dire, perché non ha saputo intercettare il disagio dei cittadini, ma per il suo atteggiamento. Si dice che è snob, attento a fare cultura, fosse il Centro Galmozzi con le sue pubblicazioni, come se la cultura fosse solo questioni di libri, o la sede decentrata in via Degli Ostaggi, invisibile che nessuno sa più se esiste ancora. Se invece passo da Via XX Settembre altre aggregazioni sono ben visibili. Anche la sede conta. Sul balcone della Lega tanti ragazzi si avvicendano, sul balcone del Pd, se mai c’è, chi si vede a far due chiacchiere? Nessuna vetrina, se non la litigiosa Leopolda, e a Crema? La vecchia guardia più altezzosa di così si muore, quella nuova pare che giri un po’ per locali a chiedere dei disagi del quartiere. Forza italia in piazza Duomo è ben rappresentata, con un Beretta omnipresente a far due chiacchiere con tanti. Quelli del Pd invece? Cene al Ridottino, Tanghi da quattro gatti all’Arci di Santa Maria. E poi? Per lo meno cambino sede, in modo da essere più rappresentati sul territorio, magari una nuova sede con balcone in centro, e una bandiera, da far sapere che esistono, non chiusi in quella vecchia e ammuffita sede di Crema Nuova. E’ cambiato il mondo? Certamente, non esistono più gli operai di un tempo capaci di aggregarsi, ma almeno cambi il PD. Di poveracci è piena anche Crema. La nostra Sindaca? Sempre di passaggio, in piazza, e qualche volta a bere il caffè col marito, o in tante occasioni in fotografia. Ma incontrare la gente non sarebbe più produttivo? E i vari Assessori? Si, magari Bergamaschi più visibile di altri, del resto il suo incarico lo prevede, ma gli altri? Analisi del cavolo? Può darsi, ma è il sentire comune questo. Credendo di essere chissà chi il Pd si è ridotto ad essere niente. Chiusi nelle segrete stanze è ora che ne escano. Si mostrino, anche in carne e ossa. Imparino un po’ di comunicazione, a meno che, rassegnati all’aria che tira, e sto parlando della sinistra in genere, non abbiano deciso di soccombere definitivamente. Prodi che dice che si deve andare oltre? Oltre dove? Ecco, ripeto, oltre le segrete stanze di vecchie sedi. E ricordo la solita storiella che forse ci può ancora insegnare qualcosa: “Un giorno, il profeta Maometto, era stato incitato dalla folla a compiere un miracolo, così promise che con l’aiuto di Dio avrebbe indotto una montagna a spostarsi e ad avvicinarsi a lui. Si pose e quindi a una certa distanza dal monte e cominciò a pregare, ma quando dopo un certo tempo fu evidente che la montagna non accennava minimamente a muoversi, il Profeta si alzò e s’incamminò verso il monte dicendo: “Se la montagna non viene a Maometto, Maometto va alla montagna”.
Commenti
L’Italia (dati Istat) conta 5milioni di persone in povertà assoluta, il 7%dellle famiglie. E chi ci va a portargli la spesa? Quelli di Casa Pound. Eh già, la sinistra non si sporca le mani. Ma dov’è stata in questi anni? O ormai tutte le analisi sono inutili? Ma non sarà iniziata la notte buia del declino dell’Occidente? Certo che la gente è strana, e tutte le analisi di voto sono esercizio inutile. Ad esempio le politiche (?) di ieri in Turchia. Il paese è economicamente sull’orlo della bancarotta, giornalisti in galera, controllo quasi totale dei media, e forse Erdogan al potere da tanti anni avrà pur delle responsabilità. Eppure anche ieri, con quell’altro partitello che gli dà una mano, ha stravinto di nuovo, conquistando un potere assoluto datogli dalla sua riforma costituzionale. Non sarà che in Italia alle prossime Politiche insperatamente possa vincere la sinistra? Si sa, la gente è strana.
Diamola per intero la notizia: l’Italia conta oltre 5milioni di persone in povertà assoluta di cui gli stranieri rappresentano il 32,3%. Cosa vuol dire? Che un Pd in cachemire intriso di demagogie novecentesche e lontano anni luce dalla realtà quotidiana, negli ultimi 6 anni o giù di lì, ha lasciato che centinaia di migliaia di sradicati stranieri sbarcassero in Italia per venire a fare la fame qui da noi, arricchendo così le mafie. Quando in Africa la fame non la facevano perché, chiedetelo pure a qualsiasi africano, ve lo spiegherà, al paese loro avevano la casa e un pezzo di terra, la gallina e la mucca. Comprensibile la rabbia del giovane africano, disposto a fare qualsiasi cosa pur di raccimolare qualche soldo. Gli avevano detto che l’Europa era il bengodi e invece non è vero niente: degrado e favelas, o cartoni in stazione.
Ecco come il Pd italiano – suddito fedele dei Mercati e dei poteri forti in generale – insieme ai compagni di merende del socialismo europeo ha perso la faccia di fronte ai cittadini/elettori. Mentre l’unica “kultura” che ha saputo produrre negli ultimi tempi è stata quella in stile Saviano, che speriamo di archiviare in fretta.
Ora stanno cercando di scaricare tutta la colpa su Renzi.
Ma gli altri, in questi anni dov’erano?
Il lauto stipendio lo prendevano anche loro, o no?
….”la sinistra” dici Ivano?
Kosa essere?
Renzi, leader maximo, fini a qualche mese fa, partito dalla Ruota della Fortuna, considerato come gli è girata (la ruota della fortuna) pare che proprio li, in TV voglia ritornare, e li farà senz’altro ….fortuna!
Del Partito Democratico, cosa resta?
Il Partito Democratico resta?
Perchè comunque, per cercare di vincere, bisogna ….esserci!
Allo stato, nel “buffo stivale”, la “sinistra” ……non pervenuta! Vediam gli sviluppi …..
Quanto a Crema, è un’altra storia, ci abbiamo un Sindaco e una Giunta che fanno, e fanno anche parecchio e spesso fanno bene e si qualificano anche “di sinsitra”, quindi …… chissà che non si esporti il modello!
Ad esempio, impegnare i ragazzi di colore che stazionano davanti ai negozi col cappellino in mano è di destra o di sinistra? So di un’interpellanza di un Grillino che in Consiglio chiede lumi. Significa che questa Amministrazione non se ne sta occupando. E siccome questi ragazzi rappresentano comunque un costo per la collettività, non sarebbe il caso che si occupassero in qualche modo?
P.s: molti Comuni lo stanno facendo, ricorrendo anche a forme assicurative per proteggerli o garantirli in qualche modo
Anche perché, minacce di Salvini a parte, credo che lo stato potrebbe durare a lungo.
No, Ivano, per legge i clandestini non possono lavorare né ricevere compensi di alcun tipo. Sono clandestini, appunto, è già tanto che siano a piede libero. Quei pochi che in passato lo hanno fatto per qualche pubblica amministrazione agiscono su base esclusivamente volontaria, sperando di lavorare due o tre mesi gratis e poi cominciare a prendere soldi. Ma quando scoprono che così non è, non lavorano più. Sono migranti economici e non benefattori dell’umanità. Se poi consideri che il 7% di loro che riceve lo status di rifugiato, una volta in possesso di permesso di soggiorno non lavorerà lo stesso perché lavoro non ce n’è, capisci bene che la sola via percorribile è il rimpatrio.
Il Pd, a quanto sembra, ancora adesso non ha capito.
Non entro nel merito delle analisi (tanto più a livello locale) di Rita (sarebbe interessante fare un confronto tra quanto ha realizzato e sta realizzando – con le risorse a disposizione – il Centro-sinistra, da Ceravolo alla Bonaldi e le giunte di Centro-destra: allora, sì, che potrebbero uscire dei dati utili).
A livello nazionale dico solo che un qualsiasi governo (tanto più quello attuale di fatto… coperto quasi al 100% con una Forza Italia che solo per finta fa l’opposizione) ha bisogno di una forte opposizione.
Nell’attuale situazione, certo, si tratta di “inventarla”.
Ciò che io auspico è che non faccia la stessa opposizione di chi oggi è al governo: un governo ombra che si confronta col governo in carica su misure concrete e con proposte concrete, senza il linguaggio del manicheismo, senza sparare contro nessuno, ma in atteggiamento “costruttivo”.
In un tempo in cui vincono gli slogan semplici, non pagherà elettoralmente, ma l’opposizione guadagnerà in dignità (dignità che, magari, terminata la campagna elettorale permanente, potrà pagare in un futuro non troppo prossimo).
Senza entrare nel merito, Piero, c’é poco da andare a ravanare nei “dati utili”: il clandestino non ha un’identità certa finché un legale permesso di soggiorno non gliene riconosce una (non importa se è costruita a tavolino, in Italia va bene anche quella), quindi non può essere assicurato né lavorare, se non raccogliere carte e foglie da terra se se la sente e ha voglia di farlo.
I miei migliori auguri al Pd che deve inventarsi una “forte opposizione”.
Con zero idee per la testa e guidato da un condottiero di sicuro carisma come Nicola Zingaretti, o peggio il sagrestano Orlando, voglio proprio vedere come farà.
Piero, sai che io ho il dente avvelenato nei confronti della fu Amministrazione Ceravolo, e visto che lo nomini ritorno sul mio chiodo fisso. Ne ho già scritto infinite volte, ancora prima del blog sulla stampa che mi dava ospitalità. Ti do due dati, tanto per fare un confronto e per rispolverare la memoria: la gronda Nord, ai tempi si chiamava così, consegnata alla viabilità alla fine del secondo mandato, dopo anni di proteste. Altro dato: il sottopasso di via Indipendenza con Amministrazione Bruttomesso e Assessore Beretta per il superamento della ferrovia. Tempi? La durata di un’Amministrazione. E ricordo che il problema Viale Santa Maria e superamento della Ferrovia non è ancora risolto, pur con le tante dichiarazioni anche degli attuali Amministratori. Come si è lontanissimi dalla riqualificazione dell’area nord-est. E ci metterei anche il prolungamento della Gronda Nord in collegamento al Pip, sempre prevista e mai realizzata. A scusante indubbiamente i pochi soldi che ci sono, ma ricordo quanto realizzato da Beretta in totale spregio di un leasing a futura restituzione. Di fatto il sottopasso, favorevoli o contrari c’è. In verità non si chiamerebbero “Grandi opere” se fossero di facile realizzazione, anche se girando io vedo che di cantieri di grandi dimensioni ne è piena l’Italia, lasciamo perdere se utili o inutili, finite o non finite, perchè non è questo il tema. Poi che di questi tempi economici si sia più ridotti ad operazioni di maquillage e piccola manutenzione piuttosto che strutturali è un dato di fatto, in genere più votate all’estetica del belletto che non all’etica. Ai tempi Ceravolo io ritenevo etico sollevare i residenti di via Indipendenza dall’enorme problema dell’inquinamento atmosferico e acustico mentre l’Amministrazione preferì prima regalare ai residenti una fontana con tutto quello che ci costa come manutenzione da alghe e come restauro resosi necessario non troppo tempo fa. E scusa l’ennesimo sfogo, ma ognuno ha le sue ossessioni.
Trovo molto interessante questo spostamento di attenzione, proposto da Ivano Macalli, dal PD nazionale al PD cremasco. Capisco poco di politica ma a mio parere la nostra città sembrerebbe nettamente in contro tendenza, quanto a risultati elettorali e consenso ai partiti, rispetto al resto d’Italia, in particolare in questi ultimi anni. E, mi permetto di dire, sia pure da profano di politica, la cosa appare in modo marcato, visto il lungo periodo di completo predominio della Sinistra sulla Destra a Crema. In venticinque anni, dal 1997 al 2022, sono vent’anni di piena supremazia della Sinistra. Casi del genere non si verificano spesso e occorre andare in regioni fino a ieri tradizionalmente “rosse” per riscontrare situazioni simili.
Forse ho sbagliato a scrivere, su questo blog, un elogio del PD nazionale. O forse no, posto che dei meriti questa forza politica, comunque definitasi nelle sue transustanziazioni PCI-DS-PD, li ha avuti e in parte li ha ancora, viste poi le condizioni della nostra povera Destra italiana. Comunque, forse avrei fatto meglio a scrivere un elogio, su questo blog, proprio del PD locale, visto che il PD adesso sembra perdere quasi dovunque ma non a Crema. Ma forse si tratta di un elogio che altri hanno già scritto, stanno scrivendo e scriveranno.
In ogni caso, quali possono essere i motivi di questa situazione locale, oggi così diversa da quella nazionale? Perché a Crema? Mi sembra che lo spunto offertoci da Ivano Macalli possa darci l’opportunità di riflessioni in grado di aprire considerazioni molto stimolanti.
Pietro, su una popolazione di 34.410 abitanti Crema ha 8.753 over 65 e quasi 20mila residenti tra i 20 e i 64 anni, attestandosi su un indice demografico medio di 46,2.
Sta nei capelli bianchi il “segreto” del Pd locale: il primo voto non si scorda mai.
Ho parlato, Rita, di un confronto tra quanto hanno “fatto” le giunte di centro-destra e quelle di centro-sinistra, a parità di risorse (non ho parlato di clandestini!). Se si vuole “giudicare” o emettere sentenze di condanna o assoluzione, occorre “conoscere” (in tutti i casi).
Per quanto riguarda l’opposizione non mi sono permesso di parlare del Pd, ma di un qualsiasi “soggetto politico” che intenda misurarsi con chi è al governo con soluzioni concrete alternative o integrative o migliorative.
E non ho parlato solo dell’opposizione parlamentare (che è l’anima di una democrazia!), ma dell’opposizione a qualsiasi livello, magari anche sui blog seri, quelli che vogliono “costruire” e non “sfasciare”, a prescindere da chi è al governo.
Un’opposizione “pacata”, “razionale” (che analizzi con scrupolo tutti le ragioni e tutti i contro una determinata proposta), non apodittica ma dialogante e piena di dubbi (è solo il dubbio che può portare “oltre” gli inganni della propaganda sia di chi è al governo che di chi è all’opposizione), che ricorra al linguaggio della “mitezza”, della “ricerca insieme”, non dei “salvatori della patria”…
Un’opposizione non ossessionata dalla ricerca del consenso, non prigioniera di slogan che semplificano i problemi che semplici non sono (lo vedremo domani e dopodomani al summit di Bruxelles quando si confronteranno 28… sovranismi).
Prima di tutto ringrazio Martini per l’attenzione prestatami. Secondo, Piero, io ho riportato dei dati, che magari sono sempre gli stessi, ma vedo che non ne arrivano altri. Vorrei anche ricordare, oltre agli Stalloni di cui si è parlato ampiamente, la riqualificazione del mercato Austro-Ungarico e la questione moschee, anche se non tira aria buona, e forse col governo che abbiamo non sarebbe neanche più il caso di riparlarne. Piazza Garibaldi, ostracismo dei commercianti (quattro gatti) a parte, non ho ancora ben capito come e se evolverà. Delle auto tolte dalle piazzette a ridosso del Duomo non se ne parla proprio più. Ho accompagnato poche sere fa alcuni amici in visita alla città. Partito per questo viaggio emozionale, non da guida turistica, man mano che mi addentravo per vicoli e piazzette mi assaliva man mano un fastidio sempre più intenso per tutte quelle auto parcheggiate che di fatto tolgono bellezza alla lettura dei luoghi. Insomma, di carne al fuoco per una valutazione ce ne sarebbe parecchia. E siccome osservo che tu sei attento alle cose cremasche mi stupisco che da te non emerga niente da un confronto sull’operato delle giunte passate e presenti. Martini, evidentemente non interessa.
Neppure io riesco a fare delle considerazioni sull’operato delle giunte cremasche di centro-destra e quelle di centro-sinistra. Sinceramente, non vedo grandi differenze. Cambiano le giunte ma i problemi restano, come i funzionari pubblici che li mantengono. Le automobili sono sempre dappertutto, la viabilità è sempre critica, la stazione è sempre da far-west.
Non saprei cosa “valutare”, sinceramente.
In compenso, da domani la passerella sul fiume Serio avrà un nome e un cognome.
Sarà intitolata al mio vecchio amico Giorgio Bettinelli. Un altro che se n’è andato anzitempo.
…”locale” (Crema) /” nazionale”, non so fino a che punto siano possibili analogie/confronti per quanto riguarda il pozzo senza fondo nel quale si è cacciato il PD/la “sinistra” Italiana.
A livello locale valgono, sono vincenti considerazioni che non sono trasferibili in toto alla scala nazionale.
A livello locale vale tanto l'”esserci” e l'”esserci” in un certo modo, soprattutto; magari da “donna” ( e a Crema di Sindaco donna, non se ne parlava proprio da mò!), magari dotata di grande savoir-faire, magari di bell’aspetto, magari intelligente e preparata, aggiornata, e autonoma rispetto ai “maldipancia” della “malapolitica”!
Tutto ciò diventa ….. “contenuto”, a livello locale, che risulta quasi preponderante rispetto al fatto/non fatto di cui parlava Ivano.
Ho partecipato ad un ambizioso progetto a livello Nazionale, quando ero Preside al “Marazzi”, che voleva/poteva rivoluzionare il portato dell’istruzione/formazione professionale, si chiamava “PROGETTO 92” (arrivò felicemente in porto, nel ’92 e fu poi affossato dalla “malapolitica”) ; ci si incontrava e si lavorava con le “Professionali” di tutta Italia ed ovviamente i Presidi si portavano a supporto i migliori insegnanti.
Una domanda da insegnati del “sud” ai “miei”: “…ma il vostro Preside, a Scuola “ce stà”!
Si , era normale che in parecchi “professionali” del centro/sud, i Presidi a Scuola “ce stessero”….. pochino!
Digressioni della memoria a parte (pur significative!) Ivano nel suo post diceva “…..Chiusi nelle segrete stanze è ora che ne escano. Si mostrino, anche in carne e ossa. Imparino un po’ di comunicazione, a meno che, rassegnati all’aria che tira, e sto parlando della sinistra in genere, non abbiano deciso di soccombere definitivamente…..” tutto ciò Stefania Sindaco lo fa e lo fa assai bene e, “apprescindere”, questa è una “ricetta” che, a livello locale, è risultata vincente!
Purtroppo la profonda crisi della “sinistra” nel “buffo stivale” ha motivazioni valoriali che ne hanno minato l’azione di “politica applicata”, che non si risolvono certo con il banale “esserci”, in Parlamento, nelle Commissioni, a Plazzo. (e anche qui, cmq la nostra Cremasca Fontana, donna, era al top nazionale!)
Le elborazioni politiche delle “leopolde” hanno spinto gli epigoni del PCI e della DC verso questo indegno PD totalmente dimentico del Titolo IV della Costituzione Repubblicana, proprio per questo progressivamente abbandonato dai cittadini, in quanto “popolo”, unici sovrani della Repubblica.
Potrà essere “atto rifondativo”, per il “buffo stivale” questo improbabile, imprevedibile accordo di programma tra due rassemblement popolari (relativamente “nuovi”) che a priori nessuno avrebbe nemmeno immaginato come possibili alleati di Governo?
La “buena suerte” ( e molto probabilmente “altro” che la mia ignoranza delle “segrete cose” non mi consente di valutare a pieno!) ha fatto …. “piovere” nel ruolo di Presidente del Consiglio dei Ministri un altro “nuovo” quale il prof. Avv. Giuseppe Conte, 60/60 Maturità Classica, Laurea in Giurisprudenza 110 e Lode a “La Sapienza” .
Il titolo della tesi di Laurea era “Inadempimento prima del termine”!
Esorcismo o vaticinio ?!?
Francesco, in questo modo si vanificando i “programmi”, enfatizzati e sbandierati tanto in campagna elettorale, sei poi basta una bella presenza. Questo oltretutto toglierebbe lustro o criticità in cambio di un po’di affabilità. Io non so se un Sindaco sarebbe contento di essere ricordato per i suoi modi di fare. Anche su questo blog i programmi vengono analizzati, ma se non contano niente li stendono a fare? E anche in una piccola città si possono trarre delle conclusioni.
Vent’anni di dominanza istituzionale locale della Sinistra, sia pure interrotti nel mezzo da una parentesi politica diversa, non possono non colpire chiunque, in modo molto evidente. Vent’anni. Se non ci fosse quella parentesi, sarebbe la stessa durata, all’incirca, del periodo fascista, dalla Marcia su Roma al Gran Consiglio.
Che cosa è successo a Crema e che cosa sta ancora succedendo (le ultime elezioni sono di appena un anno fa) di diverso rispetto al resto d’Italia? Che cosa accade, qui da noi, alla Sinistra, alla Destra, ai cremaschi che vanno a votare? Insomma, per quale motivo a Crema succede il contrario rispetto alla maggioranza delle altre città italiane in questo momento? Che cosa fa sì che le cose vadano all’opposto? In una parola, perché?
Il suggerimento di Rita sui nostri 46 anni abbondanti di età media a Crema è suggestivo. Ma la media italiana non è di 45 anni scarsi? Alle parole di apprezzamento di Francesco per l’attuale Sindaco potrei aggiungere le mie a favore di qualche altro esponente di questa parte politica, pur opposta alla mia (ammesso che la trovi ancora). Quanto espresso da Ivano Macalli (ad esempio i parcheggi nelle piazze centralissime, con relativi parcheggi selvaggi impuniti, e aggiungerei le innumerevoli “autorizzazioni speciali” e lo spassoso “servizio cipiromerlo”, da via Forte e intorno al Duomo fino a piazza Trento e Trieste, tutte cose da album fotografico) è evidente a chiunque, eppure l’esito elettorale non cambia.
Insomma, il fenomeno di una contraddizione oggettiva generale, oltre taluni elementi individuali e specifici, resta in pieno, tra la nostra città e la maggior parte del resto d’Italia. Basta vedere gli ultimi numeri riferiti ai voti di Lega, Cinquestelle, Forza Italia, Fratelli d’Italia locali, da un lato, e ai voti del PD cremasco, dall’altro. Non è che qui da noi ci sia da imparare? Magari sia dalla Sinistra che dalla Destra? Su quali cose fare e quali non fare? Ovviamente, qualcuno potrebbe imparare che cosa fare, qualcun altro che cosa non fare. Oppure è tutto un caso? Oppure abbiamo un Genius Loci, un Geist, un Duende, un Fato, un Destino che si fa beffe di noi tutti e ci guida la mano, la matita, la croce ogni volta che tiriamo la tenda e votiamo?
E’ vero, Pietro, l’età media italiana è alta in generale, ma poi come sempre le valutazioni vanno fatte non sulla “quantità” dei numeri ma sulla “qualità”. A te sembra che i giovani cremaschi siano più impegnati socialmente e culturalmente (e dunque elettoralmente) dei loro coetanei di altre zone d’Italia? A me, sinceramente, non tanto. Basta contare quanti ce ne sono all’interno delle numerosissime associazioni (fin troppe) che tirano avanti grazie ai pensionati.
Non è un caso, io credo, che là dove “si soffre” maggiormente vi sia una maggiore consapevolezza riguardo al reale stato di cose. Forse giovani e diversamente giovani (40enni) cremaschi stanno troppo bene, e perciò non hanno interesse a cambiare. Tiremm innanz. Chi se ne frega dei treni scalcinati e della stazione fatiscente, tanto viaggio in macchina. Ma cosa succederà il giorno che il paparino non gliela manterrà più … ?
Io, Ivano, faccio fatica ad esprimere un giudizio complessivo e, poi, confesso, non sono particolarmente attento alle delibere della Giunta comunale.
Valutare vuole dire comprendere e per comprendere ci vuole un’attenzione continua e un’attenzione critica.
Ricordo l’input della nostra avventura come blog: la denuncia degli sprechi del museo (allora aveva un costo annuale di oltre 500.000 euro).
Si è fatto qualcosa per eliminare quegli sprechi? Più che ridurre i costi (a questo ci hanno pensato due funzionari che hanno scelto di lasciare il lavoro), si è arricchita l’offerta o, meglio, si è messo a disposizione il Centro S. Agostino a una miriade di iniziative di soggetti della società civile (tra cui anche iniziative di qualità: dalle opere liriche con la regia di Giordano a Ipazia fino alla nostra Scuola di educazione alla economia), anche se non sono mancati interventi diretti della Giunta (vedi, tra le altre cose, la bella iniziativa dei laboratori artistici per bambini a cura di Ester Tessadori). La Giunta, inoltre, ha messo a disposizione di alcune associazioni culturali la sala Fra’ Agostino (ora, anche, CremAscolta).
Fare un bilancio tra benefici (l’offerta culturale) e costi mi è difficile: occorrerebbe conoscere altre realtà analoghe.
Non vi è dubbio, comunque, che qualcosa si è fatto e questo è stato merito, in particolare, dei due assessori alla cultura e della funzionaria Francesca Moruzzi.
Personalmente, mi aspettavo molto di più. Ho a suo tempo avanzato non poche proposte per fare del S. Agostino non solo uno “spazio” per le mille iniziative culturali della società civile, ma un vero e proprio “centro di promozione culturale”, ma mi auguro che prima o poi siano vagliate, anche perché si tratta di proposte ampiamente diffuse tra i “volontari” della cultura che fanno parte della redazione di Insula Fulcheria e del Gruppo Antropologico Cremasco.
Un tema alla volta.
Crema è una piccola città che gode ancora, apparentemente forse, di un certo benessere, anche se leggo che bar e ristoranti chiudono ed è un ricambio continuo di esercenti, che significa che il commercio è in sofferenza, e questo è una brutta avvisaglia. Non si osservano situazioni estreme con periferie degradate da grandi città. Sì, un po’ di tossici e adesso i ragazzi di colore che questuano, schiamazzi notturni in quella concentrazione di bar in zona Garbaldi-giardini, ma in generale si respira una certa aria di serenità. Non mi pare che ci sia molta delinquenza, furti negli appartamenti certo, quelli si registrano dappertutto, ma gli episodi di violenza estrema sono rari, anzi direi che rispetto ad altre città Crema è ancora un’isola felice. E questo aiuta credo una parte politica piuttosto che un’altra. Certo, in campagna elettorale ha avuto molta visibilità la Lega e si è visto anche un gazebo di Casa Pound, che a Lodi ha aperto pure una sede. A Crema non ancora. C’è un certo decoro e una discreta bellezza aiuta. Passeggiare per la città, a parte qualche inestetismo da parcheggio automobilistico, è ancora sicuro, checchè donne impaurite dichiarino che passare in Viale Europa è rischioso, come si muovono con disagio verso i giardini pubblici. Ecco, questa analisi non supportata se non da dati empirici, credo che possa spiegare la riconferma di Stefania Bonaldi a Sindaca della città. E se la tendenza nazionale va in direzione opposta dipende inevitabilmente dalla sintesi che la stampa o i social, generalizzando o universalizzando anche il caso particolare, impedendo con la falsa informazione di distinguere quello che è reale o percepito, fanno sì che le sacche di disagio del Paese diventino emblema del tutto. E in parte sappiamo che è così, come i dati Istat raccontano. Ecco, finchè sapremo distinguere, almeno alcuni, quello che è particolare rispetto al generale, Stefania Bonaldi durerà, ma con la campagna elettorale sempre in corso, tra povertà in aumento reale, immigrazione incontrollata forse più percepita che reale, e può darsi, delinquenza fisiologicamente che potrebbe svilupparsi, a quel punto la nostra Sindaca dovrebbe tornare al suo lavoro. Perché credo che in tempi che corrono non possano inevitabilmente escludere Crema dal disagio sociale ed economico che si respira ormai dappertutto. La nostra Sindaca è stata fortunata, pur riconoscendo al Pd una forza tale da riuscire a mandare anche Piloni in Consiglio regionale con un lodevole numero di preferenze. E a questo punto mi unisco a Martini nell’elogiare, se non il Pd nazionale, almeno quello locale. E vorrei anche ricordare che a Brescia, più grande di Crema e con problemi maggiori di immigrazione e quartieri degradati, è stato confermata l’Amministrazione di centro-sinistra. Insomma, pur critico, finchè c’è vita c’è speranza.
Per quanto riguarda la distinzione tra percezione e realtà, leggo oggi che 15 anni fa stima ci fossero 250.000 clandestini in più, eppure la paura è aumentata.
E questo vale anche per Crema se parliamo del numero dei reati: stando al dott. Segre, interpellato nei giorni scorsi dal nostro Giorgio Cardine, presidente della Consulta giovanile, i reati sono in diminuzione (secondo la tendenza nazionale).
La percezione è importante e la percezione ha a che vedere anche con il contesto, con l’onda lunga che viene dagli Usa, dalla Brexit, da Marine Le Pen…
Tornando al sindaco, non riesco a dare un giudizi complessivi, anzi mi rendo contro che anche noi adulti spesso votiamo sulla fiducia, non perché abbiamo fatto un bilancio dei risultati.
Due parole per quanto riguarda un altro tema specifico che seguo per interesse personale: la biblioteca.
Qualcosa si è mosso, grazie al nuovo assessore alla cultura: vedi un corso di carattere scientifico (sulle nuove tecnologie digitali), che va oltre il la programmazione che va avanti da anni dei giovedì dedicati alla presentazione di libri.
Certo, anche qui, mi aspetto molto di più: qualche idea mi sono permesso di suggerire al nuovo assessore e mi auguro che, almeno una possa “maturare” (anch’essa nell’ottica di fare della biblioteca un “centro di promozione culturale”).
Se 15anni fa c’erano più clandestini (non so, non me ne sono mai occupata) e la soglia di sopportazione degli stessi non era ancora stata superata, significa evidentemente che negli ultimi 15anni ne sono successe di cose ….. !! Caspita, se ne sono successe.
La storia dei reati in diminuzione – ovvero non denunciati – è stato uno dei grandi cavalli di battaglia del Pd di governo. Peccato che non ci siano solo i reati. Importunare le persone, ad esempio, non è reato ma è come essere presi di mira da un nugolo di mosche. Ed è una costante, estate e inverno, ovunque vai: strade cittadine, negozi, stazioni ferroviarie, parcheggi, centri commerciali, eccetera. Non se ne può più.
Essere molestati non entra nel computo perché non fa salire il dato statistico? La gente, però, subisce lo stesso, e giustamente s’arrabbia. E caliamo un velo pietoso sulle donne che dopo il tramonto devono essere accompagnate per uscire di casa. Continuare dunque a parlare di “percezione” d’insicurezza equivale a dare del deficiente al cittadino medio italiano, che invece di guardarsi attorno subirebbe passivamente l'”onda lunga” di situazioni di Stati che non lo riguardano affatto, e di cui non sa nulla perché non legge i giornali. Beata esterofilia.
Quanto alla biblioteca cremasca, confesso che sto gettando la spugna. E il motivo è semplice: c’è il vuoto attorno. Reduce da un’intensa settimana di lavori alla Biblioteca Brocchi di Genova, ho potuto toccare con mano quanto sia importante avere in loco dei gruppi di lavoro che operano tutto l’anno “in” biblioteca, non a casa loro, e “per” la biblioteca allo scopo di renderla un organismo vitale e un punto di riferimento nell’interesse di tutti. Naturalmente ci vuole un “perno” attorno a cui realtà diverse possano ruotare, organizzandosi. E io, sinceramente, non vedo nulla del genere a Crema. C’era una volta l’Associazione Amici della Biblioteca, ma ormai non c’è più neppure quella. Chi doveva coordinarla? Qualcuno ha sbagliato strategia, o non è colpa di nessuno?
Giorni fa ho finito di leggere, Rita, il tuo ultimo libro. Forse ci vorrebbe Emma Bauer per risolvere il giallo politico che da un secolo (o pochi anni di più) porta così tanti cremaschi a votare in un certo modo e, da diversi lustri, a mantenere la primazia partitica PCI-DS-PD. Quanto dici sui giovani cremaschi non potrebbe valere per i cremaschi in generale? In effetti, chi intendiamo per cremaschi? Da dove viene il nostro attuale elettorato attivo e passivo? Per di più, abbiamo più dell’undici per cento di votanti che arrivano da dove sappiamo. E, oltretutto, ci ritroviamo pure con qualche centinaio di diletti fratelli a far girare i tommasei a ogni colonnina parcheggio, ingresso commerciale, angolo di strada e panchina pubblica, che per adesso non votano, però domani chissà. Oppure, occorre rassegnarsi davanti a questo sortilegio elettorale, davanti all’inesplicabile politico, magari davanti al soprannaturale?
Il PD smetterà di perdere e ricomincerà a vincere quando la finirà di nascondere le sue vergogne dietro foglie di fico sempre più pietose. E ammetterà i propri errori veri, reali, sostanziali. Contrattaccando su nuovi terreni. Il modello attitudinale di tali foglie di fico è quello esemplificato dal refrain per cui il PD, che ben conosce la realtà oggettiva, si è concentrato sui problemi veri degli italiani e ha sottovalutato la “percezione” degli italiani sul problema clandestini. E li chiamo clandestini perché tali sono e restano. Il leitmotiv della “percezione” non è solo un’ultima, disperata ridotta propagandistica. È anche un’offesa alle nostre facoltà cognitive. Configura un popolo che “percepisce” male mentre il PD “percepisce” un gran bene. Dai tempi dei soviet e dei libretti rossi, sono sempre gli stessi. Cambiano sigle e simboli, ma restano affabulatori frattocchiani. Ci scusiamo, come popolo, se non “percepiamo” bene come la nostra illuminata avanguardia intellettuale. Il PD non chiede scusa di non aver capito una mazza e di averci riempito di clandestini. Chiede scusa di aver sottovalutato il fatto che noi, volgo di italiani oligofrenici, “percependo” fischi per fiaschi, avremmo votato contro di lui. In pratica, si scusa del fatto di non aver avuto fiuto sugli umori di noi plebe elettorale. Insomma, chiede scusa a se stesso.
Per cui, tornando al nostro discorso originario, quello del PD cremasco e di come votano i cremaschi, chiunque oggi siano: perché a Crema succede il contrario che nel resto d’Italia? Rita, che direbbero Paolo Ornesi e Ferdinando Lingiardi (è parente del mio parroco)?
Sai, Pietro, che cosa mi ha colpito questa mattina? Ascoltare il ministro dell’economia in pectore dei 5 Stelle (era nella squadra di Di Maio e di lui si parlava anche di un possibile ruolo di premier) che dichiarava in tv che l’emergenza migranti è una sorta di arma di distrazione di massa (non ha usato l’espressione abusata, ma il senso era proprio questo), un capolavoro di Salvini per accrescere il suo consenso elettorale.
So che questo è il punto di vista di non pochi intellettuali.
Io, personalmente, a prescindere dall’enfasi di Salvini, non credo sia così e l’ho dimostrato in questi anni molto prima dell’era Salvini.
Tu insisti sulla “percezione” e hai ragione: una percezione che è cambiata rispetto a 15 anni fa quando – sembra – c’erano 250.000 clandestini in più.
Ed è sulla percezione che si guadagna o si perde consenso
Che Salvini stia cavalcando alla grande la questione clandestini è chiaro a tutti.
Il punto è in che misura lo possa fare proprio grazie alla disastrosa politica espressa sull’argomento dal PD (e non solo) negli ultimi anni.
Il quale PD insiste a parlare di “percezione”, continuando così a fare il gioco di Salvini.
Il confronto tra il genere di clandestini di 15 anni fa e quello ben diverso di oggi è evidente, per composizione etnica, religione e, soprattutto, percentuale di occupati ancorché irregolari e possibilità reali di integrazione. Insomma, sia sulla diminuzione degli sbarchi e degli sbarcati, sia sul minor numero di clandestini rispetto a un mondo di allora completamente diverso, sia sul minor numero di reati, sappiamo bene quanto si debba guardar dentro ai numeri e quanto occorra diffidare delle affermazioni generiche e degli slogan. Ma per fortuna, a partire dalle tue attente analisi, caro Piero, siamo abbastanza vaccinati su questo blog contro il “mal del numero facile”, come gli stessi statistici lo definiscono.
Il consenso si perde anche sulla “percezione”, sono d’accordo con te. Ma se le combini troppo grosse, come ha fatto il PD coi clandestini, allora il consenso si perde anche e soprattutto sulla cruda realtà, che è quella che è, sotto gli occhi di tutti, anche a Crema. E continuare a parlare di “percezione”, allora, è fare come il Cremonini col cannocchiale di Galileo.
Grazie. “Il viaggio di Emma”, così si chiama adesso, è stato pubblicato in cartaceo da Sefer proprio nel mese di giugno e da un paio di settimane lo si può trovare sia su Amazon che in libreria. Non è per fare pubblicità, che comunque non guasta, ma visto che se ne sta parlando …. parliamone. A proposito di cremaschi, comunque, io stessa lo sono al 50%, anche se nel calderone mi ci metto lo stesso. Paolo Ornesi e Ferdinando Lingiardi (non immaginavo che fosse parente del tuo parroco, ne andrà fiero di sicuro), hanno capovolto letteralmente la loro vita dopo una serie di esperienze. Quelle che mancano al Pd.
Non so se la sensazione è solo mia (a giudicare dal consenso elettorale, direi di no), ma mi sembra che ai pidini manchi totalmente la capacità di leggere la realtà. Invece di cambiare verso, continuano a ripetere le stesse litanie di prima del Ragnarǫk. Possibile che non venga loro il sospetto che se “quel” modo di affrontare i problemi non è piaciuto in passato, a maggior ragione non piace adesso.
Opposizione dura al governo giallo-verde, è l’ordine di servizio.
Ma, santa pazienza, tirate fuori delle idee, delle alternative, delle proposte, qualcosa di nuovo che spiazzi. Chi se ne frega se fai il bastian contrario. Secondo me è un caso di suicidio assistito, stanno mandando a ramengo il partito per essere poi liberi di crearne altri due o tre, in cui ognuno di loro potrà riciclarsi sperando in una maggiore fortuna.
Tra le tante foglie di fico del PD basate sulla trovata della “percezione”, ne spiccano un paio particolarmente abusate: quella della pretesa riduzione degli sbarchi ormai a un minimo accettabile e quella della presunta diminuzione dei reati e dunque della conseguente ipersensibilità patologica degli italiani verso una criminalità ormai non pregiudizievole. Da qui, i compiaciuti slogan reiterati come parola d’ordine sui media: non sarebbe vero che abbiamo il problema dei clandestini in generale e quello dei clandestini delinquenti in particolare, per cui chi sostiene l’esistenza di questi problemi utilizzerebbe, il birbante, delle “armi di distrazione di massa”. Il PD smetterà di perdere quando ammetterà di aver perso non perché gli italiani hanno “percepito” male ma perché hanno visto bene. Quando ammetterà che a “distrarre” gli italiani è stato il PD e che a “distruggere” l’Italia rischiano di essere i clandestini di cui il PD è da tempo il santo patrono.
Vediamo la prima di queste due foglie di fico sulla “percezione” di noi italiani. Il tanto strombazzato 75% (percentuale da ben indagare) di riduzione degli sbarchi viene applicato a un particolare montante annuale specifico spaventosamente insostenibile. Se ogni anno continuasse a sbarcare anche solo l’altro 25%, la situazione diventerebbe gravissima sia in termini numerici assoluti, sia riguardo al tipo di immigrazione (non sono gli ingegneri siriani accolti dalla Merkel, non sono le famigliole di genitori coi pargoletti). Senza contare che i clandestini arrivano, e in parecchi, anche non per mare. E che, oltre a chi continua a sbarcare e ad arrivare via terra (in aereo se tramite Sant’Egidio), ci sono tutti quelli, sempre più numerosi e invasivi, che già da molti anni girano, si cumulano e creano problemi. Inoltre, sappiamo che un bel numero riesce a farla franca e non è tracciabile. I tanti elogi a quanto Minniti faceva non dicono quanto Del Rio disfaceva. Ma, anche qui, diventa un’arma di “distrazione di massa” l’affermare di guardare dentro a certe improvvisate ONG (non MSF e pochissime altre), alle partecipazioni, ai bilanci, al management, alle dinamiche operative, ai sistemi di trasbordo sottocosta e successiva collocazione al minor costo di locomozione e di gestione da parte di questi salvatori messianici dell’umanità. Tutte “percezioni”. Il PD ha la verità in tasca. Noi italiani, invece, “percepiamo” male. Sulla diminuzione dei reati, ne parliamo meglio.
Che gli sbarchi di clandestini in Italia “non siano” un’emergenza, ormai, sono rimasti in due a dirlo: il Pd con la sua corte di pseudo-intellettuali e Psycho (al secolo, Macron). La fake new del secolo è smentita dai fatti: questi ospiti casualmente di colore, avrebbero potuto essere più bianchi del marmo e sarebbe stata la stessa cosa, sono talmente sgraditi, problematici, onerosi, disturbatori della quiete pubblica, poco inclini al lavoro e troppo amanti dei facili guadagni, che nessuno in Europa li vuole in casa propria. Se si fosse trattato di brava gente, come ad esempio i siriani, o i turchi che vivono e lavorano tranquillamente in Germania da decenni, non li avrebbero forse presi (quasi) tutti?
A dispetto di ciò, il Pd continua a chiamarli “profughi” e come tali li considera, segno evidente che non ci fanno ma ci sono proprio. Non c’è speranza. Basti dire che si sono scelti come nemici giurati (oltre al governo) i sette di Visegrad che si oppongono ai ricollocamenti di chi veramente scappa da qualcosa, come se all’Italia potesse interessare il 7% di questa marmaglia e non il restante 93% che comunque le rimarrebbe in carico, non avendo titolo per restare in Europa.
Bene ha fatto Salvini a chiudere i porti alle Ong, auguriamoci che tenga duro. E speriamo anche che avvii un serio programma di rimpatri, visto che con 4 Paesi gli accordi ci sono, è sufficiente applicarli. L’africanizzazione del Norditalia (al sud, di recente l’ho constatato di persona, le cose stanno diversamente, essendoci altre “regole” sociali) è diventata insostenibile. Nessun partito destra/sinistra/centro/di sbieco potrà mai avere la meglio finché non affronterà a muso duro questo enorme disagio. Più ancora del lavoro, al Nord interessa recuperare la sicurezza perduta. Vogliamo essere un paese civile? Europeo? Moderno? Bene: fatevi un giro nelle stazioni, o sui mezzi pubblici di qualsiasi città, per non parlare delle periferie, e buona “percezione”.
Nella Babele contemporanea la scelta era tra chi raccontava balle, promettendo soluzioni fantasmagoriche, e chi no. E’ stato un gioco intellettualmente onesto, senza prendere in giro nessuno, ed io, pur non avendo mai votato Pd, mi sento di prenderne le difese contro chi, ergendosi a paladino dei più deboli, in questo caso gli italiani, ha sbarrato il passo al racconto della Storia dimenticandola. Come se la storia andasse avanti con noi. Sì, forse nella narrazione, quando si tirano le fila, che anche lì dipende da chi la scrive, come se ne fossimo sempre stati i protagonisti capaci di predire il futuro e di fare di conseguenza scelte consone. Ecco, tutto questo si sta rivelando fallace, mettendo a nudo quello che la supremazia bianca, occidentale, ha sempre propagandato per scelte giuste. Scelte che ora scontiamo e paghiamo in guerre assolutamente imprevedibili negli esiti. Il problema dell’Africa è così grande che gli slogan di Salvini appaiono sempre di più piccoli piccoli, con un Primo Ministro che dietro un sorriso rassicurante vuol far credere di aver ottenuto chissà cosa senza aver portato a casa niente. E’ questo il risultato degli incontri dei giorni scorsi. E quindi cosa rimane? Non dico che rimanga solo la fatalità di processi direi naturali, leggevo stamattina sul Nuovo Torrazzo la descrizione drammatica di un prete di Montodine che vive da una decina d’anni in Congo, nel racconto drammatico di quella che vorrebbe essere una democrazia, invece capace solo di creare terribili sperequazioni tra chi ha troppo e chi ha niente, con una corruzione dilagante e spartitoria tra i “sempre quelli”. Allora andiamoci piano a credere che poche regole, tipo chiusura dei porti o soppressione delle Ong, risolverebbe la questione. E questo vale per tantissimi paesi nel mondo, tra vecchie e nuove colonizzazioni, come un’Africa che passa di mano in mano come se fosse terra di tutti e che si può sfruttare come si vuole. Basta vedere cosa non si sta comprando la Cina. Ecco, chi non ha niente, e sono solo le avanguardie, semplicemente si sta incazzando. Galimberti stamattina ricorda che un miliardo di persone su 7 miliardi nel mondo, occidentali ovviamente, per mantenere il proprio stato utilizza l’80% delle risorse della Terra, lasciando agli altri solo il 20%. E questo quali conseguenze inevitabili potrebbe avere? Cosa facciamo, continuiamo ad incolpare un Partito per i cambiamenti epocali in atto? O non era inevitabile che prima o dopo una guerra tra ricchi e poveri si scatenasse? Perché è quello il problema. Ai tempi dei ricchi Arabi che iniziavano a comprare tutto il comprabile io avevo già sottolineato la contraddizione, ma poi neanche tanto, che i Musulmani ricchi non puzzano, invece quelli poveri sì. A quelli si stende il tappeto rosso, come lo si stende al calciatore nero, a parte qualche slogan razzista negli stadi, e magari quelli finanziano anche qualche organizzazione terrorista. Perché alla fine della fiera io credo che ormai il problema non sia il razzismo in sé, ma la consapevolezza o la paura di perdere quei privilegi economici dei quali abbiamo sempre goduto. Il campanello di allarme allora scatta quando ci rendiamo conto che anche altri rivendicano quello che è sempre stato un nostro privilegio. Quindi, come dice Galimberti, non ci troviamo più di fronte ad una contrapposizione tra bianchi e neri, ma tra ricchi e poveri. Così si dichiarano le guerre. Se poi Salvini riuscirà a far meglio del Pd questo lo vedremo, pur riconoscendogli che l’ostracismo europeo non lo sta certamente aiutando. E alla fine la domanda è: il cambiamento in atto è reale o percepito? E credo proprio che anche il Pd ne abbia consapevolezza. Consapevolezza della complessità che abbiamo davanti alla quale non si risponde certamente con le misure di cui prima, e probabilmente inefficaci. O con qualche slogan. Io ancora preferisco vivere qui piuttosto che nei recinti di Visegrad, anche perchè la salvezza del nostro declino non potrà certamente venire da quelle categorie che chiudono le frontiere. Questo a lungo termine ovviamente. Perchè non mi aspetto da subito guerre tra Staterelli di antica memoria, ma prima o dopo…, Le premesse ci sono tutte.
Vediamo la seconda delle foglie di fico più utilizzate dal PD sulla “percezione” di noi italiani. Si tratta degli annunci volutamente generici sui conteggi riferiti ai reati in diminuzione (si intendono quelli passati in giudicato o quelli indagati, denunciati o in procedimento?). Occorrerebbe dire quali reati aumentano e quali diminuiscono. E chi li commette, anche in percentuale sulla popolazione (in galera uno su tre è straniero). Magari con un pensierino a chi determinate fattispecie di reato le facilita, sbarcando masse di persone destinate da subito all’inevitabile, obbligato destino professionale della criminalità. A chi definisce “percezione” il crimine e favorisce così un clima di ipocrita tolleranza che sfocia in impunità e illegalità diffuse. E se noi italiani fossimo così bravi da delinquere molto di meno ma risultasse che delinquiamo solo un pochino di meno perché qualcuno in particolare, guarda caso gli stranieri, guarda caso molti irregolari sbarcati alla disperata, delinque parecchio? Guardiamoci dentro a questi numeri, prima di sbandierare rassicurazioni sulla diminuzione dei reati, senza dire quali, commessi da chi e in quale statistica. Limitarsi a fare una conta sommaria dei reati (protocollati in Questura? in Procura? accertati in primo grado? dopo l’ultima pronuncia di Cassazione?) non basta a dimostrarci che “percepiamo” male. Serve solo a dissimulare le continue e diffusissime situazioni quotidiane ormai insostenibili e intollerabili, sotto gli occhi di tutti, pur in assenza di fascicoli, faldoni e sentenze depositate in cancelleria. È una foglia di fico che lascia scoperte frattaglie politiche indecorose.
Il PD ha toppato di brutto sui clandestini. Forse farebbe bene a cominciare a “percepire” lui dove smettere di farsi male, invece di insistere a dire che gli italiani, poveri psicolabili, sono incapaci di “percepire” bene, inventandosi i problemi. Salvini, in verità, è figlio del PD. Il vero padre di Salvini è questo PD cacciaballe. Un sacco di balle: che le migrazioni non si possono contenere (balle); che siccome in Africa abbiamo avuto colonie, birbe birbe, adesso dobbiamo mantenerla (balle); che le ONG son fatte di santi scesi dal paradiso (balle); che se non africanizziamo l’Italia andiamo tutti all’inferno perché siamo razzisti (balle). Sono le ultime ridotte mediatiche senza speranza di un esercito in rotta, che continua a lanciare bollettini di guerra mentre i generali scappano con l’argenteria già caricata nei bauli dell’auto (pare che il Sudamerica di questi gerarchi in fuga sarà un grande Fronte Nonsocosa).
A Crema no. Qui il PD vince. Mistero della Fede.
Ivano, qui non mi sembra che qualcuno voglia incolpare l’italianissimo Pd dei mali del mondo, Diluvio Universale compreso. Si sta parlando unicamente della sua cattiva politica e della sua inconsistenza dialettica e ideologica. Dati incontestabili. Bene fa Pietro a smontare un po’ di castelli d’aria (si sa che le fake news sono sempre quelle degli altri), mentre l’intellighenzia pidina sta facendo i salti mortali per smontare il governo giallo-verde. Faccio loro i miei migliori auguri. Forza ragazzi!, che l’estate è appena cominciata.
Seguendo il sempre aureo consiglio di Piero Carelli di documentarsi bene prima di sparnazzare fanfaluche, visto che si è toccato il tema della diminuzione dei reati in Italia in rapporto al problema dei clandestini, mi sono riguardato stamattina la recente pubblicazione “Delitti, imputati e vittime dei reati – Una lettura integrata delle fonti su criminalità e giustizia”, edita dal nostro Istituto Nazionale di Statistica per il 2017. Ci sono ovviamente altre fonti da consultare ma mi è parso un inizio corretto. In queste interessanti 167 pagine (mi sono ovviamente concentrato sulle decine di pagine più riferibili al nostro discorso), l’argomento appare piuttosto chiaro e tale da consentire letture del fenomeno meno soggette alle tirate di giacca delle segreterie dei partiti.
Tanto per capirci subito, la prima frase all’inizio dell’Introduzione è la seguente: “In riferimento alle statistiche sulla delittuosità, si osserva come negli ultimi anni molti reati di tipo predatorio siano aumentati: è questo il caso dei furti in abitazione, degli scippi, dei borseggi e dei furti nei negozi, così come delle rapine in abitazione e in strada. Per queste in particolare si tratta di un aumento legato probabilmente anche alla crisi economica che ha colpito il nostro Paese oltre che al mutamento del mercato criminale”.
Sull’aspetto del “mutamento del mercato criminale”, seguono poi nel testo parti illuminanti, di un’evidenza fool proof, cioè a prova di intellettuale d’area PD. Facciamola breve. In assenza di lavoro onesto, si fa il lavoro disonesto. Questo l’ISTAT non lo dice esplicitamente (non può dirlo) ma le masse di clandestini che ci siamo beccati col PD e che stiamo cercando di non beccarci con Salvini alimentano il mercato di una criminalità palese e abbastanza definita quanto ad autori, reati commessi, vittime dei reati e comportamenti criminali. Un mercato in aumento, non in diminuzione. Infatti, per quanto riguarda queste fattispecie delittuose, “negli ultimi anni, inoltre, la criminalità, che caratterizza storicamente i grandi centri metropolitani, è aumentata anche nelle città minori, dislocate nelle diverse regioni italiane”. Molto interessante anche il discorso sul “clearance rate”: quanti delinquono e quanti invece vengono acciuffati.
In particolare, sappiamo bene quanto sia notevole l’aumento dello spaccio di droga e del traffico di stupefacenti in Italia. Chi sono questi spacciatori? Chi sono quelli che vediamo, di giorno e di notte, sia nelle realtà metropolitane come Milano, sia nelle città come Crema? È razzista rilevare con il proprio apparato visivo oculare che codesti diletti fratelli pusher raramente hanno il pallore di Violetta alla fine del terzo atto? Ma non basta. Esiste un’ampia categoria di reati “collegati al traffico di stupefacenti”, conosciamo quali, anche quelli in aumento. Altro che “percezione”. Insomma, qualcuno vada a dire al PD di smettere di farsi male procurando voti a Salvini con queste fandonie. Perché gli italiani non son gonzi a credere alle statistiche minestrone. Il fatto che siano diminuite le lesioni derivate dai reati cavallereschi e sia diminuito l’abigeato ci consola poco, per carenza di gentiluomini che incrociano le lame all’alba e di masnadieri in agguato sulle greggi in transumanza.
….”mozione d’ordine”: premessa, il blog ha di buono che non ci si può interrompere e “parlarsi sopra” come oramai è consuetudine veicolata dalla “scatola”, ciò però non deve per forza portare a commenti kilometrici che se (magari) adeguati alle abitudini del “gruppo ristretto”, che in qualche misura si ….parla piacevolmnte addosso, repellono il …. non facente parte.
Lo dico con affettuosa simpatia neh, anche perchè nel “gruppo ristretto” la norma ferrea che mi pare q/sempre applicata è il non parlare a vanvera, però, quando sullo schermo non appare il fondo della paginata, uno è portato a ….evadere, e ciò, per il blog, non è bello!
Un caldo, anzi troppo caldo abrazo a los amigos!
Hai ragione, Francesco. In effetti ci abbiamo proprio dato dentro. La “paginata” di cui parli, da quanto vedo, potrebbe viaggiare sulle 330/340 parole circa (ma forse dipende dai supporti usati, non so, magari dagli spazi inseriti), mentre stavolta, su questo argomento, in tre siamo arrivati a quasi 500 parole (io), quasi 480 parole (tu) e oltre 450 parole (Ivano Macalli). Il tuo richiamo è da me pienamente condiviso, fermo restando che continuerò a leggere con molto piacere i commenti di tutti, lunghi o corti che siano. Anche i commenti ad altri articoli, piuttosto di frequente, superano le 400 parole, come vedi anche molto di recente, per cui concordo con te su questa raccomandazione generale, come sempre di buon senso e garbata. Mi scuso per l’apparente formalismo di questo mio riscontro ma la sua sostanza reale è tutta di adesione alla tua indicazione. In effetti, non siamo più ai tempi in cui su questo blog passavano abitualmente, senza rilievi, commenti molto più estesi di questi ultimi nostri tra le 400 e le 500 parole. Per non parlare degli articoli di lunghezza biblica. Hai ragione, possiamo migliorare ancora, anche sul piano della sintesi. Una “paginata”, poi, forse è anche troppo. Ricambio l’abbraccio.
Grazie per l’abituale intelligente attenzione che dedichi alle cose del blog.
Tu Pietro sei portatore di qualità diventate oramai merce rara in questo baillamme di superfettazione tanto aggressivamente strillata quanto nientaffatto incidente sulla sostanza.
…..doveri (senz’apostrofo neh!)
Ritornando alla nostra Amministrazione da giorni stanno scavando una grossa buca sulle rive del Serio all’interno del parco in prossimità della passerella pedonale. Nessuno sa di cosa si tratta? Sempre vicina c’è l’area fitness con due attrezzi su cinque ormai fuori uso. Non si può provvedere?
Altra questione: il Film festival è stato foraggiato dal Comune con 15 mila euro. Però gli ingressi erano a pagamento. Ricordo che ai tempi di Paola Vailati la mostra di Spoldi era stata finanziata con un cifra simile, e qualcuno, anche qui, protesto’. Cifra adeguata, a parte “il cugino di campagna” con Pozzetto?