….ed alla fine, dopo tre mesi dalle Elezioni, quando tutto sembrava perduto e pareva inevitabile tornare a “urne balneari”, l’italica inventiva, con una recita a soggetto che ….nemmeno Pirandello, questa sera alle 21:30 passate da poco, le porta si è aperta, e i due Corazzieri, prima immobili da far credere di essere finti, hanno “salutato” il prof. Conte, Presidente del Consiglio, che veniva a presentare la sua “squadra” di Ministri e sottosegretari, DiMaio 5* e Salvini Lega, Vice Presidenti.
La Repubblica Italiana ha un Governo!
Meglio, avrà un Governo domani quando alle 16:30 avverrà il giuramento dal Presidente della Repubblica.
Credo proprio avremo tutti un …..”bel da fare” a seguire le evoluzioni di questo “governo del cambiamento, in attuazione del “Contratto””!!!
Certamente è la formazione di Governo che ho seguito con più attenzione nella mia vita!
E’ la Repubblica, bellezza!
Commenti
Anche la marea di commenti mica male! Comunque c’è fiducia, attendiamo la borsa.
Si è parlato inoltre di gradualità di intenti, e forse sarà la pria volta che dei professori poggiano i piedi a terra, e magari riusciranno a bucare qualche palloncino di quelli che tengono a mezz’aria i due leader.
Interessante che per la prima volta ognuno di noi è colpito direttamente nella sua grande o piccola economia. Chi ci perderà e chi guadagnerà? Si è detto che il nuovo sistema finisce per premiare le classi già abbienti, ma almeno nel mio caso, in una gestione personale basata sulla detrazione, penso proprio che ci perderò, ma non è per mio profitto che faccio le cose o semplicemente sto al mondo, quindi diciamo, se fatto con saggezza, va bene. Di sicuro ognuno dovrà rimetter mano a un sacco di carte….
Strike
Ora insieme ad altre nazioni indicare la porta di uscita dall’euro alla Germania
Tria e Savona hanno le capacità per farlo
Previa consultazione popolare. Va bene che siamo in una democrazia rappresentativa, ma non mi aspetterei certamente che decidessero i Ministri, soprattutto perché rappresentanti di un coalizione diciamo “populista”, prima che rappresentativa. Perché altrimenti sarebbe del tutto inutile riempirsi la bocca di “potere al popolo”. E visto che ci siamo ricordiamo che , anche avendo raggiunto un accordo, non rappresentano di certo quella percentuale di popolo che non li ha votati. Non crede signor Romano ( ma Romano chi? ) ?
Non c’e’ dubbio, Romano, che il problema dell’euro sia la Germania, lo e’ sempre stato. Credo che alle elezioni europee dell’anno prossimo glielo diranno in tanti.
https://quifinanza.it/soldi/leuro-e-tecnicamente.fallito-e-la-colpa-e-della-germania/72351/
Mi pare un buon punto di equilibrio tra (per rubare ancora le categorie del padre della psicanalisi) “il principio del piacere” rappresentato dai due cavalli di razza politici e “il principio della realtà” espresso dai”tecnici”.
Un punto di equilibrio tra utopia e realtà, tra promesse elettorali e i conti con i numeri.
Un punto di equilibrio tra “semplificazioni” propagandistiche tipiche di chi ha fatto cinque anni di opposizione e la “complessità della realtà”.
Lo dico con grande sincerità (anche se non ho mai avuto simpatie per la destra): i due leader hanno dimostrato di essere più saggi e più “realisti” di quanto avevano dimostrato nei loro mille assalti al Palazzo d’Inverno.
Ora, il Palazzo sono loro e da oggi, dal momento in cui il governo giurerà davanti al presidente della repubblica, la “narrazione” cambierà totalmente, anche la narrazione sull’Europa, la narrazione sui mercati (sono stati proprio i mercati a… svegliarli dal… sonno dogmatico).
Non potranno più parlare di euro-tecnocrati non eletti dal popolo perché anche loro hanno nel loro governo dei tecnocrati non eletti dal popolo.
Non demonizzeranno più i mercati perché i mercati sono composti, oltre che da speculatori, anche da fondi che raccolgono il risparmio di milioni di lavoratori, italiani e stranieri.
Non è il mio un “giudizio negativo”, al contrario: è il risultato del passaggio dalla “imagination au pouvoir” alla gestione responsabile del potere.
Mah, chissa’, ne riparleremo tra sei mesi. Come minimo.
Attendo anch’io fiducioso.
Ho letto qualche informazione sul prof. Tria.
Non mi interessano tanto le sue simpatie politiche (è stato maoista nel Sessantotto, poi socialista e ora è approdato a Forza Italia di cui ha scritto, assieme ad altri, il programma elettorale), quanto le sue idee in ambito economico.
Leggo che è favorevole a tassare i consumi (e quindi a lasciare scattare l’Iva) e a ridurre le tasse alle imprese.
Mi pare un orientamento molto diffuso tra gli economisti.
Di sicuro, non sarà facile convincere gli italiani che è una buona cosa far crescere i prezzi (una crescita che non può non penalizzare i meno abbienti) e nello stesso tempo promuovere la flat tax che senza alcun dubbio – tutte le simulazioni lo dimostrano – arricchisce i più ricchi.
Non è poi automatico che le imprese che avranno un minor carico fiscale, seppur agevolate nelle esportazioni, assumeranno più manodopera.
Comunque, sarà, sarà una bella scuola di formazione per tutti: passare dagli slogan semplici all’approccio della complessità: una scuola per i politici arrivati al potere e per i loro fans, ma anche per tutti i cittadini.
Abbiamo tutti bisogno di andare oltre le semplificazioni tipiche dei politici: benvenuti quindi i “tecnici” che dovranno fare i conti con i numeri.
Vi ricordate “Gli Artigianelli” centro di formazione e assistenza per ragazzi africani?
Questa potrebbe essere la formula vincente se applicata nei paesi di origine dei migranti.
Parte dei 5 Mld che vengono dati in Italia a cooperative che lucrano e sfruttano questa miserevole situazione potrebbero essere dati alla Chiesa per rifondare le missioni all’estero.
Ho letto stamattina che Salvini intende collaborare con la Chiesa per la gestione dei migranti.
Se il progetto è quello degli ”Artigianelli” potrebbe essere la soluzione vincente.
Investire sulla “formazione” dei giovani africani (tanto più se sul posto) – lo dico da anni – è l’aiuto migliore che possiamo dare all’Africa, più del fiume di denaro di tutti gli aiuti internazionali.
L’Africa, nonostante i mille problemi di cui soffre (dalle guerre civili a quelle religiose alla siccità…), è un continente che sta crescendo economicamente: ha una quantità enorme di ettari di terra da coltivare (anche se, purtroppo, molti di questi sono già stati ceduti o affittati a multinazionali straniere, anche cinesi) e materie prime in abbondanza.
Ma tutto questa ricchezza vale ben poco se non ci fosse il capitale che conta più di tutti: il capitale umano ben formato.
E’ troppo, in questo giorno di Festa della Repubblica, di chiedere a Di Maio di esprimere “pubblicamente” le scuse al presidente della Repubblica per avere evocato l’impeachment?
Ed è troppo chiedere a Salvini di fare altrettanto per le insinuazioni offensive nei confronti del capo dello Stato additato come un servo dei Poteri forti internazionali?
Sì, è troppo: la politica, anche quella dei “salvatori della patria”, anche quella dei “puri e duri”, anche quella di coloro che si propongono di “purificare” l’Italia, non ha nulla a che fare con l’etica, il rispetto dell’altro, il rispetto delle istituzioni (rispetto che non significa per nulla rinuncia alla critica).
La politica è “servizio”.
La politica è “cooperazione tra tutte le forze politiche” per “risolvere insieme i problemi” della comunità, ascoltando i “suggerimenti” di tutti, senza atteggiamenti “manichei” (pensiamo al gigantesco problema dei flussi migratori, anche se considerevolmente ridimensionato grazie all’operato di Minniti: lo potremo risolvere con il “contributo” di tutti, anche con i “canali africani e mediorientali” che hanno tutti, anche con la Comunità di S. Egidio che ha aperto la strada dell’immigrazione “regolare” e solo per chi ha diritto – diritto riconosciuto in loco del diritto di asilo o della protezione umanitaria -).
Ponti, non muri.
Dialogo, non il linguaggio dell’odio.
” Di sicuro, non sarà facile convincere gli italiani che è una buona cosa far crescere i prezzi (una crescita che non può non penalizzare i meno abbienti) e nello stesso tempo promuovere la flat tax che senza alcun dubbio – tutte le simulazioni lo dimostrano – arricchisce i più ricchi.”
Piero, i meno abbienti lo sanno? Sanno dello scatto dell’Iva che servirà proprio per quello? E che come conseguenza avrà lo scatto dell’Ira? Ma di questo si dovrebbe occupare il governo, non i meno abbienti.
Un conto, Ivano, sono le idee del prof. Tria (e di tanti altri economisti) e un conto sono le scelte politiche del governo: sia Salvini che Di Maio – in sintonia con i governi precedenti – hanno detto di no all’aumento dell’Iva (un no che, naturalmente costa: qualcosa come 12 miliardi e mezzo di euro).
Mi fa piacere sapere che è stato creato un ministero per la disabilità (una delle due deleghe).
Ieri sera ho assistito in piazza Duomo al concerto di “magika musica”: è stato davvero commovente sentire cantare e suonare dei ragazzi con disabilità! E commovente pure il folto pubblico che ha partecipato all’evento con grande trasporto.
Ricordo che, quand’ero ragazzo, le persone con disabilità erano per lo più chiusi in casa (quasi che i genitori si vergognassero) e, comunque, emarginati, “esclusi” dalla società.
Oggi siamo passati alla stagione della “inclusione”: un vero e proprio salto di civiltà.
Questo a tutti i livelli: nel mondo del lavoro come nel mondo della scuola (solo allo Sraffa vi sono circa 90 ragazzi che presentano una qualche forma di disabilità certificati e una trentina di insegnanti di sostegno.
Tutto costa, di sicuro, ma la nostra civiltà (checché ne dicano gli apocalittici), pur con mille difficoltà, tende a migliorare la “qualità” della vita” di tutti.
Non posso, quindi, che augurare al ministro per la disabilità di percorrere fino in fondo e con determinazione la strada della “inclusione”.
Tria è comunque un Ministro di questo governo e se scelto qualcosa vuol dire. Nel 2007, anche se è passato molto tempo, sosteneva la necessità di aumentare l’Iva e questo gli procurò non so quale riconoscimento. Rispetto all’euro poi non è nè sì nè no. Non è molto distante da Savona quindi. E mi sarei stupito di vedere una nomina antitetica a quella di Savona. E, sto copiando ” Sul tema dell’euro Tria si era espresso anche pochi mesi prima, quando nel dicembre del 2016 aveva commentato un articolo in cui Savona e Giorgio La Malfa affermavano provocatoriamente che non era l’Italia a dover uscire dall’euro, ma che era la Germania a doverlo fare come soluzione agli squilibri nella sua bilancia commerciale. Tria commentava l’articolo definendolo «un’analisi economica seria, non una battuta di politici anti-euro, ma di due eminenti economisti con i quali peraltro concordo in pieno». Come ha commentato il Corriere della Sera nel profilo di Tria pubblicato oggi: «Insomma, se non è il piano B per uscire dall’euro studiato da Savona, il ministro dell’Economia proposto pochi giorni fa da Salvini e Di Maio e rifiutato dal presidente Mattarella, poco ci manca».”
E tu Piero, che parli continuamente di compromessi necessari, dovresti riconoscere che in questa nomina una mediazione c’è per forza. In tutti i casi è un Ministro che parlerà anche cinese, ma vira tendenzialmente a destra, come tante misure del contratto. Staremo a vedere. Sai, Lui è un economista, io no. Di fatto, la guerra economica contro la Merkel si sta rinvigorendo. Quanto a Salvini e Di Maio, anche lasciando stare i pettegolezzi, magari più il secondo, di versioni su tutto e tutti ne hanno cambiate infinite volte. Potrebbe essere anche per l’aumento dell’Iva. Perchè a me pare di aver letto che l’aumento dell’Iva servirebbe proprio a finanziare la flat tax. Magari mi sbaglio.
La narrazione comincia a cambiare.
Così oggi il ministro Salvini a proposito della politica dell’immigrazione: non intendo distruggere nulla, ma solo migliorare.
Altro, invece, il tono da capo partito (da tribuno del popolo).
Si tratta di due registri perché due sono le platee.
Sui temi dell’immigrazione, come su quelli del lavoro e della solidarietà agli ultimi (anche alle persone con disabilità), si tratta di… migliorare, di completare, di integrare.
E’ quanto fa o dovrebbe fare ogni governo.
Leggo che il nuovo ministro della Pubblica Istruzione intende estendere a tutti gli indirizzi di scuola la “educazione civica”.
Mi pare una buona notizia, ma si tratta di esplicitare quanto già la Buona Scuola prevede. Anche in questo caso il nuovo governo si sta orientando bene: migliorare, completare, integrare…
So che a parlare della propria esperienza si rischia l’esibizionismo.
Voglio solo ricordare che, nella mia lunga esperienza, ho sempre dedicato molte ore a una introduzione al diritto costituzionale e ai primi elementi di economia politica, ancora prima di normative ad hoc.
E sono convinto che siano molti gli insegnanti che lo fanno, anche senza un corso mirato.
Sta emergendo, a pelle, una nuova disparità fra le due componenti, dalle sollecitazioni da parte della base: una 5* a muoversi celermente per trarre subito tutti i vantaggi promesi, una Lega, da parte degli imprenditori, a far le cose con calma e gradualità, per non farli impazzire con nuovi quadri legislativi a ogni atto di scena. Si spera quindi in un’armonizzazione dei tempi che renda possibile la minimizzazione del deficit di bilancio. Altro che i soldi ce li darà l’Europa! Finirà in patrimoniali e prelievi coatti dai conti. E andrebbe bene, se risolvesse qualcosa.
Tutti e due i leader, che mi risulta, stanno scalpitando ed accelerando i tempi ed è giusto così: il governo del cambiamento deve dimostrare subito che… si gira pagina e che intende mantenere le promesse elettorali (che sono quelle entrate nel contratto).
E ambedue lo fanno non nel chiuso dei Palazzi ma a contatto vivo con il loro popolo di riferimento: un nuovo stile di governare (ciò che conta, naturalmente, è che si “prendano misure” e non si continui a prolungare all’infinito la campagna elettorale).
Ho letto il parere molto critico di un massmediologo a proposito della delega alla “democrazia diretta”.
Io, invece, l’ho trovata una trovata politicamente intelligente: un segnale che dice che il nuovo governo vorrà dare più voce ai cittadini che hanno diritto di dire la loro non soltanto col voto, ma anche tramite una “partecipazione continua” alla cosa pubblica.
Ciò che conta è che non si scambino le poche decine di migliaia della piattaforma Rousseau col… popolo italiano.
Dicevo in questi i giorni che la “narrazione” è già cambiata quando i ministri parlano non come tribuni del popolo, ma “in quanto ministri”: il ministro Salvini ha definito “discreto” il lavoro effettuato dall’ex ministro pd Minniti, un lavoro che lui, Salvini, intende solo… migliorare.
Già, è quanto devono fare tutti i nuovi governi, cioè migliorare quanto già fatto in tutti gli ambiti: anche sul terreno del reddito di inclusione, del supporto a scuola dei ragazzi che hanno una qualche disabilità…
Si sta uscendo (non sarà facile) da una campagna elettorale durata cinque anni all’insegna del manicheismo e questa è una buona cosa.
E io mi auguro che sia Forza Italia che il Pd non ripetano un’opposizione all’insegna della demonizzazione messa in opera nella passata legislatura da Lega e dai 5 Stelle.
Come mi auguro che i tanti giornalisti che hanno fatto un sacco di soldi nel demonizzare alcuni leader politici di questi ultimi vent’anni facciano un’opposizione critica, individuando sia il positivo che il negativo che contrassegna ogni governo.
Piero sul carro dei vincitori? Ma Piero, non sei sempre stato un democratico? Ti piace sentir dire, a questo punto di schizofrenia tra l’istituzionale e il populista, “è finita la pacchia”? Quanto al popolo ricopio il solito indirizzo che magari analizzato offrirebbe qualche spunto di riflessone in più, anche se do per certo tu sappia cosa sia l’olocrazia, che non è certamente quella della piattaforma Rousseau dove un numero esiguo di iscritti ha votato sì al contratto a fronte degli undici milioni di voti. Voti dati ai 5*, ma non certamente a questa coalizione che si è formata. In tutti i casi tutta questa democrazia tanto decantata e partecipata siamo sicuri che sia cosa buona e giusta? Anche se si dovrebbe ricominciare a parlare dei “populismi”, ormai sdoganati e riabilitati nonostante quanto abbiano significato nella Storia.
https://www.google.it/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://it.wikipedia.org/wiki/Oclocrazia&ved=2ahUKEwiLubeKwqrbAhXLjiwKHeTHBGoQFjACegQIABAB&usg=AOvVaw3AAFbs1J_6qeqjF0cL6u9J
…… per via dell’Oclocrazia, Ivano: “……. Desiderosi dunque di preminenza, non potendola ottenere con i propri meriti e le proprie virtù, dilapidano le loro sostanze per accattivarsi la moltitudine, allettandola in tutti i modi. Quando sono riusciti, con la loro stolta avidità di potere, a rendere il popolo corrotto e avido di doni, la democrazia viene abolita e si trasforma in violenta demagogia […]”. Mi pare la foto lampante di quanto accaduto nel “buffo stivale” dalla “discesa in campo” del “Caimano” in poi, no?
A peggiorare le cose ci ha pensato la TV (prima tra i media) della quale B disponeva ……..a profusion (anche grazie alle gentili concessioni di Bettino Ghino di Tacco) che certo la sagacia di Polibio non poteva mettere in gioco!
E’ toccata a noi , non ci resta che abbozzare e …..non dormire all’umido!
E cmq Ivano, più rispetto per “padron Piero”, certe cose non si pensano neanche, lui, nel curriculum, di fake, non ce ne ha!
Caro Francesco, credo che Piero sia assolutamente in grado di difendersi da solo, e proprio perché mi pare di conoscere un pochino il suo curriculum, posso dire che mi stupisco delle sue ultime dichiarazioni?
Ps: vorrei anche aggiungere che forse il populismo di Berlusconi, rispetto a questo, era all’acqua di rose.
….nn mi sentirei proprio di concordare Ivano, il “caimano” lavorava con gente come lo “stalliere” Mangano e “Marcellino” suo che sappiamo bene da quale “brodo socio/culturale” provenivano! Ed è da quella “semina”, da quel “diserbo” che oggi abbiamo questo tipo di “raccolti”!
Certamente anche grazie alla “rottura prolungata, all'”involuzione” gestita magistralmente dai “renzi” di turno, della “sinistra”!
Francesco, niente di illegale naturalmente, ma vai a vedere come i sovranisti leghisti amministrano i loro soldi: ” holding inLussemburgo, Società in Svizzera. Una ragnatela di fiduciarie. Così i cassieri della Lega sovranista usano segretamente la finanzia internazionale.” I sovranisti!
Caro Ivano, io mi sforzo di fare l’osservatore e di dire ciò che mi pare (gli annunci) positivo e ciò che non lo credo affatto.
L’ho scritto anch’io che i quattro cittadini che utilizzano la piattaforma Rousseau (alcune migliaia, a volte) non vanno confusi col “popolo” italiano: questa non è democrazia diretta, ma oligarchia diretta.
Ho però aggiunto che è giusto trovare dei canali per “far partecipare di più il popolo alle scelte delle istituzioni: dobbiamo evitare lo scollamento (ne ha parlato giustamente anche Conte oggi al Senato) tra la… casta e i sudditi.
Ho pure osservato il dualismo di “registro”: un conto è quanto dice Salvini come tribuno del popolo e un conto quanto dice come ministro (i toni sono cambiati radicalmente).
Quando da domani sera, dopo la fiducia, il governo inizierà a governare, si misurerà con i numeri e vedremo che cosa succederà.
In questi giorni leggo su giornali di destra che siamo di fronte all’incompetenza al potere.
Io preferisco parlare di “fantasia al potere”.
E mi spiego: sono rimasto allibito ieri, leggendo i giornali, che dopo mesi che alcuni seri economisti avevano fatto i conti sui costi delle promesse del contratto, scopro che il superamento della Fornero (che verrebbe a costare 15 miliardi) verrebbe caricata sulle spalle delle aziende.
Non solo: leggo che il reddito di cittadinanza e la flat tax verrebbero finanziate grazie alla flessibilità che verrà chiesta all’Ue.
Come?
Da un lato il governo vuole alleggerire i costi delle imprese, dall’altro vuole aggravarli.
Poi, non sono stati i grillini e i leghisti che hanno per cinque anni attaccato i governi di centro-sinistra perché andavano a elemosinare più flessibilità agli eurocrati?
E poi, ancora, l’Ue oggi non è più il mostro dipinto con astuzia giusto per guadagnare consenso elettorale, ma la Madre che aiuta a finanziare “in deficit” le promesse fatte agli italiani?
Forse bisognerebbe cominciare a tenere distinte le due cose, visto che la campagna elettorale è finita: a) un conto è ciò che il governo intende fare e/o farà; b) tutt’altra storia sono le notizie che rimbalzano da un giornale all’altro.
Il gossip dei media ormai è scatenato poiché destra e sinistra non gradiscono i cambiamenti, almeno noi cittadini non assecondiamolo.
Quando diciamo “ho letto”, significa solo che stiamo commentando una cosa che qualcun altro che non ha accesso alle segrete stanze “ha scritto” per sentito dire, magari dall’usciere di palazzo. Forse sarebbe più prudente commentare i fatti, quando ci saranno e se ci saranno.
D’accordo, Rita.
Personalmente, ho fatto riferimento a dichiarazioni dell’onorevole Brambilla e dello stesso vice-presidente del Consiglio Di Maio: voci cioè “interne” alla maggioranza e al governo.
Io non ho dubbi: i “6 tecnici” terranno a bada (se non riuscirà a farlo il prof. Conte che, ieri, comunque, si è dimostrato più autorevole di quanto alcuni si immaginassero) i giovani inesperti.
Ci si avvia a uno dei ricorrenti periodi della storia parlamentare italiana in cui l’opposizione o non esiste oppure è sproporzionatamente debole rispetto alla maggioranza. Solo il Partito Democratico parrebbe intenzionato, almeno per ora, a fare opposizione vera. Basta vedere il fiorire di nuove associazioni, nuovi comitati e nuovi blog costituiti per riordinare le schiere dopo la sconfitta. Gli altri partiti, invece, hanno già incominciato con le perifrasi e le acrobazie dialettiche. In pratica, daranno una mano alla maggioranza quando l’osso sarà appetibile. E questa maggioranza di ossi ne lancerà, per evitare cagnare e ringhi politici. Ciò posto, il Partito Democratico sembrerebbe l’unico, debole, malconcio soggetto stabilmente all’opposizione. Se non che, uno dei cavalli di battaglia più utilizzati in campagna elettorale per guadagnare consenso e voti è stato quello del contrasto all’immigrazione clandestina, dei rimpatri forzosi, dei tagli ai costi dell’accoglienza. E qui, non in parlamento ma a pochi passi, c’è un altro soggetto che potrebbe, su questi temi, fare un’opposizione decisa e pesante. Oppure mediare, trattare, “concordare”. E questo non è né un soggetto debole, né un soggetto malconcio. Che ha dimostrato di saper usare sia la durezza di contrasto, sia la composizione negoziale. Dopo tanti proclami sulla sovranità nazionale rispetto a Bruxelles, che si trova a millecinquecento chilometri di distanza, la vicenda potrebbe, rispetto alla distanza che c’è tra le due rive di uno stesso fiume, rivelarsi interessantissima.
Sono d’accordo con te, Pietro.
Ieri al senato la voce più forte che si è elevata contro certi rischi è stata quella dell’ultima senatrice a vita, Liliana Segre.
Il suo è stato un monito, non fatto di parole retoriche, non ispirato a pregiudizi manichei tipici delle opposizioni, ma espressione di una “vita vissuta” nel cuore dell’Olocausto.
Una testimonianza alta (come mai solo la Lega non ha applaudito?).
Che poi la Chiesa cattolica possa rappresentare la vera opposizione autorevole in tema di rispetto dei diritti umani, non ho dubbi: del resto non è questa che ha già inaugurato la stagione della “immigrazione regolare”?
Sarà molto interessante vedere, caro Piero, se l’esteso, continuo e insistito richiamo alla nostra sovranità nazionale, per certe specifiche materie in parte temperata dai trattati europei ma comunque costituzionalmente confermata e in ogni caso essenziale in tutto il nostro diritto pubblico, porterà ad esprimere due diversi modi, due differenti livelli, due opposte facce da parte degli attuali reggitori dello Stato, nei confronti, da un lato, dei nostri vari interlocutori nell’ambito del diritto comunitario, e nei confronti, da un altro lato, del nostro usuale interlocutore nell’ambito del diritto ecclesiastico.
Non pochi italiani aspettano di vedere, nei fatti, se la nazione italiana, attraverso i suoi nuovi governanti, avrà una sola faccia o due facce diverse, una sola parola o due parole diverse, nell’affermare la propria sovranità nei suoi rapporti esterni e nelle relazioni con gli altri soggetti di diritto internazionale.
Il tema dei clandestini, per questa verifica di coerenza istituzionale, così cruciale per la credibilità dell’attuale esecutivo, costituirà sin dai prossimi giorni un’ottima, ineludibile cartina di tornasole.
Vedremo gli sviluppi, Pietro.
Personalmente, non sono diffidente in via pregiudiziale, ma guardo con interesse a questo esperimento (un mix di destra e di sinistra, di nazionalismo e di socialismo) che per certi versi si rifa a un filone storico non solo europeo, ma anche latino-americano.
Guardo senza diffidenza, anche se gli esperimenti storici sono stati a dir poco inquietanti, perché vedo in questa formula anche un quid di nuovo, di originale; vedo interpretare un vento nuovo che soffia forte sia in Europa che negli Usa (oltre che in America Latina).
Già, lo… spirito del tempo (direbbe Hegel).
Una cosa credo di poter dire con franchezza: “ascoltare la voce della gente” è importante ed è necessario, ma non è sufficiente, così ascoltare la vece di chi legittimamente chiede gli aiuti di Stato per mantenere il posto di lavoro: quanti miliardi di euro abbiamo speso noi – comunità nazionale – per salvare l’Alitalia?
Viste certe simpatie verso la Russia, aggiungerei ai tuoi riferimenti anche il nazional bolscevismo di Limonov.
Flat tax: per i più ricchi solo nel 2021. Rita, questo è il ruolo della stampa. Altro che sottovalutarla. Altro che la stupidata: aspettiamo e valutiamo i fatti. Senza la stampa, d’opposizione, sarebbe stata applicata da subito. Significa che molte volte i giornali e i commentatori la vedono più lunga dei politici. Teniamocela buona questa stampa, “libera”, di ipotesi, deduzioni e magari pettegolezzi.
In una democrazia ognuno deve svolgere il suo ruolo e, di sicuro, la stampa, quando opera bene, è una sentinella del Potere.
La flat tax ha già fatto molta strada (da flat a dual….) e ne farà ancora, non solo grazie a quei… mastini che sono gli odiati “tecnici” al potere, ma anche grazie al contributo prezioso della stampa (oltre che alla pressione dei mercati).
I governanti devono avere l’umiltà di… ascoltare tutti (non solo la propria “piazza” che viene idealizzata e considerata come il “popolo italiano”).
Le Amministrative di ieri, contro le analisi superficiali lette anche su questo blog, dimostrano la volatilità, liquidità, inconsistenza di una forza politica, e ribadiscono una tendenza . I cinquestelle in caduta libera, una Lega che avanza tanto da rompere l’equilibrio già instabile di un esecutivo appena insediato. Anche Casa Pound avanza, e non sono di certo quei quattro pirla folklorostici di cui si è parlato i giorni scorsi. Procrastinato sine die il reddito di cittadinanza staremo a vedere come sarà risolto il nodo immigrati. Qualora anche questo si rivelasse un buco nell’acqua (a parte la vicenda Acquarius che per ora e’ solo una vittoria da battaglia navale) anche in questo caso i risultati delle ultime politiche dimostrerebbero l’inesistenza di un vero progetto politico. Altro che Politica alta. Tutto è una speculazione finalizzata alla ricerca di Potere e basta. Si è preso in giro i poveracci e si è fatto credere a molti che il problema italiano fosse solo quello della sicurezza. La strada è sempre più impervia e gli italiani sempre di più arrancano. E quando tutte le promesse elettorali svaporiranno cosa succederà? Altro che “lasciamoli lavorare”. Questo Governo si è appena insediato e già fa i conti con la sua inconsistenza culturale e progettuale.