L’ECOSISTEMA DELLE STARTUP. EUROPA, ITALIA E CREMASCO A CONFRONTO.
TESTIMONIANZE DI GIOVANI IMPRENDITORI DEL TERRITORIO
Relatori: Paolo Ceravolo, Fabio Campanini, Andrea Bergami
22 febbraio 2018, Sala Cremonesi (museo)
Sulla scia della Silicon Valley stanno pullulando ovunque, non solo negli Stati Uniti, ma anche in Europa, in Asia, perfino in Africa, “startup” innovative.
Siamo in presenza di una vera e propria esplosione di imprese all’insegna di una soluzione per ogni problema, di un’idea per ogni soluzione.
Dalle piattaforme digitali che hanno dato origine a colossi quali Uber, Airbnb e Amazon si è passati ad esplorare tutti i possibili ambiti: dal sistema di traduzione automatica e simultanea al robot che prepara 360 hamburger all’ora, dalla stampante 3D che… stampa una casa in 24 ore ai guanti robotici che consentono ai sordomuti di “parlare” e di essere “uditi”, dall’agricoltura di precisione che promette di produrre più cibo e di inquinare di meno al trasferimento di rimesse degli emigrati tramite smartphone…
Qual è la normativa europea e quella italiana al riguardo?
Quali le startup innovative nate nel nostro territorio anche sotto impulso dell’Università di informatica e di Reindustria?
Il tema sarà affrontato da più punti di vista. Si confronteranno il prof. Paolo Ceravolo (Università di informatica), Fabio Campanini (Reindustria) e il consulente finanziario di imprese innovative Andrea Bergami. Presenteranno la loro testimonianza anche alcuni giovani fondatori di startup innovative made in Crema.
Questo l’abstract che ci ha inviato il prof. Paolo Ceravolo:
“Una start up innovativa è un’azienda di nuova creazione che mira a sviluppare e creare prodotti o servizi dall’alto potenziale innovativo.
Nel panorama italiano, con una legge del 2012, si è introdotta una nuova forma d’impresa definita, appunto, come “start up innovativa”, il cui obiettivo è sia quello di incentivare l’imprenditoria e l’occupazione giovanile sia quello di realizzare progetti tecnologicamente innovativi, puntando sulla ricerca e sullo sviluppo in determinati settori: educazione, formazione, ambiente, turismo, industria, valorizzazione del patrimonio culturale e molti altri. L’art. 25, c. 2, del decreto legge n. 179/2012 definisce la start-up innovativa come la “società di capitali, costituita anche in forma cooperativa, le cui azioni o quote rappresentative del capitale sociale non sono quotate sul mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione” e che” ha, quale oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico. Eric Ries, imprenditore e autore del libro “The lean start-up” definisce la start-up come “Un’istituzione umana studiata per creare un nuovo prodotto o servizio in condizioni di estrema incertezza”.
All’interno di questa definizione è fondamentale osservare l’aggettivo attribuito al prodotto, ovvero “nuovo”: è infatti attorno all’innovazione che nasce la start-up. Importante è anche il contesto in cui essa si forma: la start-up viene creata appositamente per fare fronte ad una situazione di estrema incertezza, a cui la gran parte delle tecniche tradizionali di management non riesce a rispondere. Un solido e vivace sistema di startup è quindi sinonimo di un ecosistema economico vocato alla innovazione e di conseguenza capace di produrre ricchezza e lavoro anche nell’attuale contesto di jobless growth.
Senza pretesa di presentare una visione sistematica l’incontro si propone di offrire una panoramica sull’attuale stato di salute dell’ecosistema italiano delle startup, con uno sguardo particolare alle realtà del cremasco. Dopo un breve inquadramento generale saranno quindi raccontate le iniziative attive sul nostro territorio. Infine, attraverso la testimonianza di alcuni progetti di successo il pubblico avrà la possibilità di cogliere in modo diretto il potenziale di questo modello di sviluppo”.
Difficile pensare a qualche cosa di più stimolante per cominciare a “ri/leggere” , secondo quanto dettano le nuove tecnologie digitali, il presente e soprattutto il futuro del nostro territorio!
Commenti
E’ stata una serata “clou” nell’economia del corso.
Non a caso ha suscitato un fortissimo interesse.
Parlare di startup è parlare dei nostri giovani, dei loro talenti, della loro capacità di “inventarsi” un lavoro.
Una lezione per noi non più giovani che il lavoro l’hanno “trovato”.
Il clou del clou che ha… sbalordito molti dei presenti è avvenuto quando un giovane cremasco, Claudio Sponchioni, ha illustrato la sua startup fortemente innovativa.
L’auspicio è che questi giovani possano crescere: le idee brillanti per risolvere dei problemi sono importanti, ma non bastano per avere successo.