Scenari post elettorali – Peter Gomez – Recensione
Ieri sera martedì 13, presso la Sala Ricevimenti del Comune di Crema, “RINASCIMENTI” di Giorgio Cardile ha sparato una delle sue bordate: ha invitato Peter Gomez, il direttore di MILLENIUM, braccio destra di Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano, a delineare gli “SCENARI POST ELETTORALI”.
Molti i giovani, pochi, pochissimi i “politici” cremaschi.
Peter è arrivato a Crema grazie alla “complicità” di Alex Corlazzoli, caro amico, giornalista di casa nostra, oramai “di casa” al Fatto Quotidiano.
Alex aveva già portato Gomez (allora inviato dell’Espresso) nelle nostre terre, in una serata dell’aprile 2009 (che galoppo stò tempo….), a Ricengo per la seconda edizione della Rassegna “NONSOLOACREMA” (che mi vedeva tra gli animatori) e che basava appunto nella “magica agenda di Alex” la fonte di indirizzi da Gherardo Colombo a PierCamillo Davigo, da Gianni Mura a Lirio Abbate!
E Gomez ieri sera ha esaltata la figura del “Giornalista” che da informazione, che mette “la notizia” al centro del suo lavoro, in quanto tale, senza che sia “filtrata” da “coloriture” politico/partitiche.
Dopo l’introduzione di Giorgio Cardile, sempre lodevolmente centrato all’obiettivo di informare/coinvolgendo quei giovani coetanei che la “brutta politica” pare faccia di tutto viceversa per allontanare, Corlazzoli ha brevemente introdotto Peter Gomez che ha poi risposto alle domande che gli venivano porte da due ragazzi di RINASCIMENTI sui temi dei (possibili) scenari post elettorali.
Interessantissime le considerazioni, a mio parere convergenti su :
- le ideologie sono definitivamente eclissate, e con esse anche il portato ideale dei partiti
- i programmi troppo spesso restano sulla carta, sono assai poco credibili
- l ‘attenzione deve essere massima sulla scelta delle persone, sulla loro credibilità e “presentabiità”.
Davvero bravi e “autentici” i ragazzi di RINASCIMENTI, fa sempre piacere frequentarli!
Commenti
Bravo, Giorgio.
Mi dispiace proprio di avere perso l’appuntamento, ma confesso che non ero a conoscenza.
L’associazione che coordini – lo dico sulla base di quanto siete stati in grado di realizzare (anche durante la campagna elettorale dello scorso anno per le Amministrative) farà strada.
I “giovani” e la “politica” hanno bisogno di “incontrarsi” e voi state facendo di tutto perché questo “ponte” si crei.
Bravi, ragazzi!
Ammettiamo che le ideologie siano finite e che sia finito il portato ideale dei partiti. Di conseguenza, accertato abbastanza agevolmente quali siano i partiti senza più portato ideale credibile che ancor oggi tentano di sventolare vessilli ideologici anacronistici, dovremmo fare attenzione ad evitare di dar loro ulteriore credito con il nostro voto.
Ammettiamo che i programmi restino sulla carta, che siano assai poco credibili e che l’attenzione debba essere massima nella scelta delle persone, basandoci sulla loro credibilità. Di conseguenza, continuare ad alimentare una partitocrazia assai poco credibile utilizzando sistemi elettorali realizzati a suo uso e consumo, con liste pilotate o senza preferenze, a tutto detrimento delle persone credibili, non ha alcun senso. Infatti sempre più gente non vota o va a votare non sapendo dove mettere la croce. Esiste un momento in cui le belle frasi dei giornalisti si fermano sul limitare dei meccanismi operativi istituzionali, ben paludati d’altre fasi fatte, magari sulla rappresentatività e la governabilità. Una rappresentatività che in realtà è monopolizzata dai soliti partiti e una governabilità che in realtà è garantita all’attuale consorteria politica, non certo a chi potrebbe invece favorire il bene pubblico e gli interessi nazionali. Per dare davvero attenzione alla scelta delle persone e rompere l’attuale sistema partitocratico occorre un sistema elettorale maggioritario uninominale, a candidatura libera e a doppio turno, con ballottaggio eventuale. E un paio d’altre cose, ovviamente. Ma già questo sarebbe un buon inizio.